mercoledì 17 giugno 2015

Tre misfatti quasi sconosciuti del fu governo dei tecnici


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 328 del 31-05-13 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Tre misfatti quasi sconosciuti del fu governo dei tecnici


Come è noto ai frequentatori di questo blog, io sono un anti-montiano (ho scritto ben 7 post di critiche al governo Monti [1]), ma ho riconosciuto volentieri che le manovre da esso varate sono state molto più eque di quelle partorite dal duo di incompetenti Berlusconi-Tremonti. [2]
Ora vorrei aggiungere ai miei rilievi critici questi altri che concernono tre decisioni del governo Monti, che sono dei veri e propri misfatti, tanto gravi quanto quasi sconosciute (in particolare la seconda e la terza).

Aumento delle aliquote IRPEF.
Il primo misfatto, forse più noto, riguarda il mancato aumento delle aliquote IRPEF del 41 e del 43%, nell’ambito del decreto Salva-Italia (DL 201/2011), che avrebbe colpito i redditi dei ricchi e dei più abbienti. Mancato aumento che, a mio avviso, dipese dallo stop espresso da Alberto Alesina e Francesco Giavazzi (sicuri oggetto del provvedimento) in un editoriale apparso sul Corriere della Sera del 4 dicembre 2011. [3]

Risarcimenti per macrodanni.
Il secondo misfatto riguarda la modifica della tabella dei risarcimenti per macrodanni, a vantaggio delle società assicuratrici, varata poco prima che il governo terminasse il suo mandato. Ho ricavato questa notizia dalla newsletter dello Studio Cataldi:
RISARCIMENTI per i MACRO DANNI in RCA e MALPRACTICE - In extremis la scure del Governo Monti

IVA sui capitali “scudati”.
Il terzo misfatto riguarda i capitali “scudati”, che, per volere del governo Berlusconi-Tremonti, poterono rientrare in Italia pagando appena il 5% d’imposta. Il governo Monti, facendo un grazioso regalo ai ricchi evasori, ha varato una norma apposita per impedire il recupero dell’IVA su tali capitali.
Ho ricavato questa notizia, che anche io ignoravo del tutto, dall’ultima newsletter (la n. 47 del maggio 2013) dell’europarlamentare dell’IDV Niccolò Rinaldi (la sottolineatura è mia): 
2. La vera battaglia dell'Europa: contro la grande evasione
Dei doveri del candidato si parla altrove - nei "bollettini" della mozione "Le ali del gabbiano".
La credibilità di un candidato si fonda anche sul lavoro svolto nelle Istituzioni, che va avanti senza soste. Anzi. Questa settimana in plenaria a Strasburgo abbiamo lanciato un'iniziativa europea di lotta ai paradisi fiscali (intervento in plenaria e comunicato). Non è materia nuova per me, visto che nel 2010 insieme a De Magistris, Uggias, Vattimo e Prodi, avevo confezionato un ricorso legale contro lo scudo fiscale del governo Berlusconi, che ha permesso il rimpatrio di 105 miliardi con la modica tassazione del 5%. Alla Commissione europea avevamo chiesto di verificare quella che a noi pare un'incompatibilità del provvedimento con le norme UE sul riciclaggio, l'IVA (che in parte é risorsa propria dell'UE, che non può essere sanata da un provvedimento nazionale), e la libertà di concorrenza (per chi ha evaso e rimpatria con una bazzecola è facile competere con chi ha tenuto i soldi in Italia pagandoci le tasse). Ci sono voluti due anni estenuanti di traccheggiamenti della Commissione, con pesanti interferenze politiche, per arrivare a una nostra parziale vittoria: la richiesta europea di recuperare l'IVA. Una richiesta d'inizio 2012 ignorata dai media, ma non dal governo Monti, che aggirò il dispositivo europeo che intimava di recuperare l'IVA sui capitali scudati (parliamo di una cifra fino a venti miliardi, mica poco), con un decreto che vincolava il pagamento dell'IVA, e senza penalità, di fatto solo in caso di accertamento fiscale. Una vergogna, una delle peggiori di quel governo. Nel complesso neanche l'Europa fu molto più onorevole. Ma quello che venne fuori è che l'UE non era attrezzata alla lotta contro l'evasione, ai paradisi fiscali, alle stesse furberie di alcuni governi. Non sono abituato a lasciare una cosa per strada, e persistiamo, e questa settimana abbiamo avviato un percorso che avrà i suoi tempi, ma che se messo sui giusti binari creerà un meccanismo formidabile contro i paradisi fiscali, evitando a monte il rimpatrio scudato dei capitali. Lo abbiamo già proposto oltre un anno fa nei Dieci punti per un governo europeo dell'economia, rispetto alla Svizzera: un accordo tra UE e Svizzera per la tassazione dei depositi bancari dei cittadini UE nella Confederazione, è capace di strappare condizioni molto migliori rispetto a quanto possano fare accordi bilaterali. Applicato anche ai paradisi off-shore, i rapporti di forza comincerebbero a cambiare.

[1] Il Prof. Monti e lo statuto dei lavoratori, manovra diversiva, in parte persino inconsapevole (15/9/2012)
La macroscopica mistificazione pro-Monti e la slealtà dei democratici ‘montiani’ (2/10/2012)
Fuoco incrociato, Grilli fucilato (3/10/2012)
Chi è nato tondo non può morire quadrato (20/11/2012)
Il Prof. Mario Monti, il millantatore (4/12/2012)
Il missionario Mario Monti (21/12/2012)
[2] Il lavoro ‘sporco’ del governo Berlusconi-Tremonti
[3] TROPPE TASSE E POCHI TAGLI
Caro presidente no, così non va
Alberto Alesina e Francesco Giavazzi
4 dicembre 2011
L’autore di questo post la pensa come me:
I ricchi che non si percepiscono come tali

Aggiornamento


NB: Purtroppo, poiché Niccolò Rinaldi non è più europarlamentare, le sue utili newsletter non sono più accessibili. 


Nessun commento:

Posta un commento