A causa delle
avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale,
dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli
(orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 381 del
26-09-13 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Piano
taglia-debito per la crescita
Piano taglia debito: Montezemolo lo rilancia, ma nessuno ascolta
Guido Salerno,
L'Huffington Post | Pubblicato: 24/09/2013 16:51
CEST | Aggiornato: 24/09/2013 16:51 CEST
Osservo:
1. Secondo la Banca d’Italia, negli ultimi 15-20 anni, l’aumento del debito pubblico è dovuto
agli interessi passivi, non alla spesa primaria; [1] agli interessi passivi si sono aggiunti ora i conferimenti al MES (aiuti ai Paesi in
difficoltà [2]);
2. infatti, da anni esiste un avanzo primario (cioè il saldo tra la spesa pubblica e gli
interessi passivi): cospicuo durante il breve 2° governo Prodi, quasi azzerato
dal precedente e dal successivo governo Berlusconi-Tremonti; avanzo poi
ricostituito negli ultimi 3 anni ed ora il più alto in UE27, [3] al prezzo di manovre correttive per
oltre 300 (trecento) mld, addossate
in gran parte sui ceti medio e basso; [4]
3. alcune riforme strutturali – le pensioni - sono state fatte e stanno portando e porteranno risparmi
per centinaia di mld entro il 2060 (resta inevasa unicamente la questione delle
cosiddette pensioni d’oro); [5]
4. per finanziare una crescita congrua ed occuparsi dei disoccupati e dei pensionati (con
pensioni basse) ad alta propensione al consumo occorrono
risorse, da prendere agli unici che
ora le hanno: i potentissimi ricchi, tutelati dal miliardario SB, che
controllano i media e fanno terrorismo informativo, perciò si tergiversa e
finché ci sarà SB non lo si farà mai (anzi si danno soldi ai ricchi con
l'abolizione dell'IMU per tutti);
5. infatti, è evidente che delle due l’una: o si
adottano - per realismo, per carità, dato l’assetto politico attuale – misure di basso profilo, per giunta in
contraddizione tra loro (vedi la restituzione dell’IMU ai ricchi ed ai
proprietari di case – gravame medio annuo pari a 225 € e l’85% ha pagato meno
di 400 €), [6] anziché, più
correttamente dal punto di vista tecnico-economico e dell’equità, utilizzare i
4 mld per finanziare la riduzione delle imposte sui redditi bassi o un piano
corposo pluriennale di alloggi pubblici o misure di welfare come i sussidi
all’affitto); o si varano misure
incisive e ‘rivoluzionarie’ per permettere all’Italia, in crisi grave, di
agganciare la ripresa economica; tertium
non datur;
6. ci sono già sul tavolo varie proposte sia di imposta patrimoniale che di abbattimento congruo (150-200 mld) del
debito pubblico, per ridurre celermente i gravosi interessi passivi, variamente modulate, una persino di Alfano, [7] per lo più basate, non su un
contributo doverosissimo dei superricchi, ma sulla vendita di asset pubblici
(cioè di noi tutti) o sul conferimento di
asset pubblici ad un fondo
apposito, come auspicato dall’autore di questo articolo;
In termini strutturali, il deficit è già
prossimo allo zero, tra i migliori in UE27 (cfr. Le stime del governo sui conti pubblici http://www.repubblica.it/economia/2013/09/20/news/le_stime_del_governo_sui_conti_pubblici-66975551/ ).
In recessione, la riduzione del debito non è una priorità, anzi è esiziale, salvo che a) non sia finalizzato alla riduzione consistente degli interessi passivi, per liberare risorse congrue da destinare alla crescita; e b) non ricada esclusivamente sui ricchi.
In ogni caso, le opzioni per ridurlo sono essenzialmente 3:
1. come decisero Prodi e Padoa-Schioppa, gradualmente contenendo l’aumento di spesa entro, poniamo, il 50% della variazione del PIL o dell’inflazione, ma occorrono molti anni;
2. vendendo asset pubblici oppure, in alternativa, conferendoli ad un fondo che si finanzi sul mercato, a tassi più vantaggiosi, per una cifra importante (almeno 150 mld), ma i beni pubblici: a) sono di tutti, ricchi e poveri; b) sono a garanzia del debito pubblico; e c) in passato, la loro vendita spesso si è risolta in una svendita;
3. varando (come hanno proposto alcuni, anche ricchi) un’imposta patrimoniale e/o un prestito forzoso su una platea selezionata (la metà del decile più ricco, che possiede una ricchezza di circa 2.000 mld), per un ammontare di 150-200 mld.
La maggioranza delle proposte dei ricchi è per l’opzione 2; io sono per la terza opzione. Non bisognerebbe dividersi e fare ammuina.
In recessione, la riduzione del debito non è una priorità, anzi è esiziale, salvo che a) non sia finalizzato alla riduzione consistente degli interessi passivi, per liberare risorse congrue da destinare alla crescita; e b) non ricada esclusivamente sui ricchi.
In ogni caso, le opzioni per ridurlo sono essenzialmente 3:
1. come decisero Prodi e Padoa-Schioppa, gradualmente contenendo l’aumento di spesa entro, poniamo, il 50% della variazione del PIL o dell’inflazione, ma occorrono molti anni;
2. vendendo asset pubblici oppure, in alternativa, conferendoli ad un fondo che si finanzi sul mercato, a tassi più vantaggiosi, per una cifra importante (almeno 150 mld), ma i beni pubblici: a) sono di tutti, ricchi e poveri; b) sono a garanzia del debito pubblico; e c) in passato, la loro vendita spesso si è risolta in una svendita;
3. varando (come hanno proposto alcuni, anche ricchi) un’imposta patrimoniale e/o un prestito forzoso su una platea selezionata (la metà del decile più ricco, che possiede una ricchezza di circa 2.000 mld), per un ammontare di 150-200 mld.
La maggioranza delle proposte dei ricchi è per l’opzione 2; io sono per la terza opzione. Non bisognerebbe dividersi e fare ammuina.
7. vista l’ignoranza dei più, vale la pena di guardare
meglio il colossale aggiustamento dei
conti pubblici avvenuto nella scorsa legislatura, soprattutto a partire dal
maggio 2010 (DL 78), dopo lo scoppio della crisi greca: esso, ripeto, è
ammontato alla stratosferica cifra di 330
mld: 4/5 ascrivibili al governo Berlusconi-Tremonti; 1/5 attribuibile al
governo Monti:
riepilogo delle manovre correttive (importi cumulati da inizio legislatura):
- governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld;
- governo Monti 63,2 mld;
totale 329,5 mld. [4]
addossati in grandissima parte sui ceti con maggiore propensione al consumo: medio e basso e persino sui poveri col taglio feroce della spesa sociale; perché meravigliarsi ora degli effetti recessivi?
8) Riepilogando, la crisi economica dura da 5 anni e perdurerà a lungo; in una situazione siffatta, il nostro Paese rischia di andare a fondo (stanno chiudendo o delocalizzando migliaia di imprese) e c'è bisogno, non di pannicelli caldi, ma di misure incisive e ‘rivoluzionarie’ per evitarlo dell'ordine di 150-200 mld, da prendere ai ricchi (gli unici che ora hanno i soldi) mediante un’imposta patrimoniale ed un prestito forzoso sulla metà del decile più ricco delle famiglie, [8] a bassa propensione al consumo e perciò con scarsi effetti recessivi (come anche qualche sparuto borghese illuminato propone).
riepilogo delle manovre correttive (importi cumulati da inizio legislatura):
- governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld;
- governo Monti 63,2 mld;
totale 329,5 mld. [4]
addossati in grandissima parte sui ceti con maggiore propensione al consumo: medio e basso e persino sui poveri col taglio feroce della spesa sociale; perché meravigliarsi ora degli effetti recessivi?
8) Riepilogando, la crisi economica dura da 5 anni e perdurerà a lungo; in una situazione siffatta, il nostro Paese rischia di andare a fondo (stanno chiudendo o delocalizzando migliaia di imprese) e c'è bisogno, non di pannicelli caldi, ma di misure incisive e ‘rivoluzionarie’ per evitarlo dell'ordine di 150-200 mld, da prendere ai ricchi (gli unici che ora hanno i soldi) mediante un’imposta patrimoniale ed un prestito forzoso sulla metà del decile più ricco delle famiglie, [8] a bassa propensione al consumo e perciò con scarsi effetti recessivi (come anche qualche sparuto borghese illuminato propone).
[1] AQQ21-Dossier Debito pubblico
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2765477.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/analisi-quali-quantitativa21-dossier.html
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2765477.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/analisi-quali-quantitativa21-dossier.html
[2] Meccanismo
europeo di stabilità
Conferimenti
dell’Italia al MES: 45 mld nel 2012 (fonte: Intervista del governatore Ignazio
Visco al Corriere del 07-07-2012 http://www.corriere.it/economia/12_luglio_07/intervista-visco-governatore-bankitalia-de-bortoli_e779b78c-c87c-11e1-9d90-c5d49ff3a387.shtml ).
Nei prossimi cinque anni il contributo italiano ai meccanismi di supporto
finanziario varati dalla Ue raggiungerà i 303,7 miliardi (55,06 nel 2013; 61,71
nel 2014; 62,07 nel 2015; 62,33 nel 2016 e 62,51 nel 2017). [Passata la crisi, essi saranno di 125 mld, pari al 17,9137%
del totale del fondo di 700 mld, e che è pari alla quota dell'Italia nel
capitale della BCE].
http://www.businesspeople.it/Business/Economia/Aiuti-Ue-l-Italia-contribuira-con-300-miliardi-in-cinque-anni_47435
http://www.businesspeople.it/Business/Economia/Aiuti-Ue-l-Italia-contribuira-con-300-miliardi-in-cinque-anni_47435
[3] Grafico del Giorno: Saldo Primario nei 27 paesi UE.
Italia e Germania le piu’ virtuose
[4] Il lavoro ‘sporco’ del governo Berlusconi-Tremonti http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2747515.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/il-lavoro-sporco-del-governo-berlusconi.html
[5] AQQ/24 - Spesa pensionistica http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2783015.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/06/analisi-quali-quantitativa24-spesa.html
[6] 12 (e più)
motivi contro l’abolizione dell’IMU sulla prima casa, nessuno a favore
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2781756.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/06/12-e-piu-motivi-contro-labolizione.html
[7] Dossier Imposta Patrimoniale (all’interno, l’elenco ulteriore
nell’articolo della CGIL)
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2670796.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/analisi-quali-quantitativa14imposta.html
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2670796.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/analisi-quali-quantitativa14imposta.html
Un prestito forzoso decennale è migliore
della tassa sui patrimoni
http://rassegna.governo.it/rs_pdf/pdf/13Z3/13Z3QG.pdf
http://rassegna.governo.it/rs_pdf/pdf/13Z3/13Z3QG.pdf
Cessioni, rientro di capitali e Btp più
lunghi. Sei ipotesi per tagliare il debito pubblico
http://www.corriere.it/economia/12_agosto_08/cessioni-rientro-di-capitali-e-btp-piu-lunghi-le-sei-mosse-per-tagliare-il-debito-pubblico-massimo-mucchetti_fccef4e6-e11b-11e1-9040-4b74873c03cd.shtml
http://www.corriere.it/economia/12_agosto_08/cessioni-rientro-di-capitali-e-btp-piu-lunghi-le-sei-mosse-per-tagliare-il-debito-pubblico-massimo-mucchetti_fccef4e6-e11b-11e1-9040-4b74873c03cd.shtml
Attaccare il debito (ma di brutto)
http://www.ilfoglio.it/soloqui/12287”
http://www.ilfoglio.it/soloqui/12287”
[8] La ricchezza delle famiglie italiane - anno 2011, n. 65 - 2012
http://www.bancaditalia.it/statistiche/stat_mon_cred_fin/banc_fin/ricfamit/2012/suppl_65_12.pdf
http://www.bancaditalia.it/statistiche/stat_mon_cred_fin/banc_fin/ricfamit/2012/suppl_65_12.pdf
link sostituito da:
Aggiornamento
Fondo
Monetario Internazionale, la proposta: prelievo del 10% sulla ricchezza per
ridurre il debito
L'Huffington
Post |
Pubblicato: 16/10/2013
Piketty: "L'economia è soffocata dal denaro.
Come ai tempi di Marx"
Lo studioso francese analizza tre secoli di
evoluzione dei paesi occidentali: "La rendita cresce più del Pil, per questo
aumenta la disuguaglianza"
di Fabio Gambaro
06 marzo 2014
Appendice
10 ore fa (11:53)
Altra soluzione, che io preferisco perche' piu' chiara ma equivalente a
quella proposta da Montezemolo, e' una patrimoniale secca su depositi bancari e
azioni, da valutare nella consistenza ma diciamo dell'ordine del 0.5%.
Questa fu la "cura" Amato nel 1992. Mi sembra che nessuno mori' e quella soluzione permise all'Italia di uscire dal tunnel in cui si era cacciata con le politiche di Craxi e compagni.
In diversa forma, ma con uguale sostanza, la cosa fu ripetuta nel 1998 con Prodi per entrare nell'euro. Di nuovo nessuno mori' !!
Questa fu la "cura" Amato nel 1992. Mi sembra che nessuno mori' e quella soluzione permise all'Italia di uscire dal tunnel in cui si era cacciata con le politiche di Craxi e compagni.
In diversa forma, ma con uguale sostanza, la cosa fu ripetuta nel 1998 con Prodi per entrare nell'euro. Di nuovo nessuno mori' !!
22:44 su 25/09/2013
E che cosa risolveresti? Alla fine del 2011, secondo la Banca d'Italia, [*]
le attività finanziarie ammontavano a 3.500 miliardi di euro, di cui i depositi
ammontavano a circa 1.000 mld e obbligazioni private, titoli esteri, prestiti
alle cooperative, azioni e altre partecipazioni e quote di fondi comuni di
investimento a circa 1.500 mld,
per un totale di 2.500 mld. Applicando lo 0,5%, si ricaverebbero 12,5 mld, pari a 1/12 degli almeno 150 mld che servirebbero.
Lo 0,6% deciso da Amato fu soltanto una delle varie misure della sua famosa legge finanziaria di 90.000 mld di Lire.
[*] La ricchezza delle famiglie italiane - anno 2011, n. 65 - 2012
http://www.bancaditalia.it/statistiche/stat_mon_cred_fin/banc_fin/ricfamit/2012/suppl_65_12.pdf
per un totale di 2.500 mld. Applicando lo 0,5%, si ricaverebbero 12,5 mld, pari a 1/12 degli almeno 150 mld che servirebbero.
Lo 0,6% deciso da Amato fu soltanto una delle varie misure della sua famosa legge finanziaria di 90.000 mld di Lire.
[*] La ricchezza delle famiglie italiane - anno 2011, n. 65 - 2012
http://www.bancaditalia.it/statistiche/stat_mon_cred_fin/banc_fin/ricfamit/2012/suppl_65_12.pdf
link sostituito da:
14:09 su
26/09/2013
Grazie per i
riferimenti che dai in quest'ultima pagina.
Mi trovi d'accordo su tutto il tuo scritto.
Pero' ti faccio notare che le tue proposte al punto 4 e al punto 8 sono del tutto simili alla mia proposta di patrimoniale alla quale mi hai risposto ieri (per inciso lo 0.5% farebbe 17.5 mld e non 12.5 come quotavi tu. Probabilmente un errore di battitura!).
Leggendo la tua risposta, in un primo momento, ho creduto che tu non fossi d'accordo sulla patrimoniale in se, ora leggendo questo tuo esauriente post mi sono tranquillizzato!
Mi trovi d'accordo su tutto il tuo scritto.
Pero' ti faccio notare che le tue proposte al punto 4 e al punto 8 sono del tutto simili alla mia proposta di patrimoniale alla quale mi hai risposto ieri (per inciso lo 0.5% farebbe 17.5 mld e non 12.5 come quotavi tu. Probabilmente un errore di battitura!).
Leggendo la tua risposta, in un primo momento, ho creduto che tu non fossi d'accordo sulla patrimoniale in se, ora leggendo questo tuo esauriente post mi sono tranquillizzato!
15:26
26/09/2013
Faccio
alcune precisazioni:
a) l'imposta patrimoniale (mio cavallo di battaglia da 3 anni) può essere o ordinaria a bassa aliquota prevedendo una franchigia (come in Francia) o straordinaria ad aliquota elevata (vedi dossier);
b) in alternativa a quest'ultima, alcuni (ad es. Fitoussi) propongono un prestito forzoso su una platea selezionata, a basso interesse. Il prestito può essere redimibile o irredimibile (nella storia italiana, ci sono già stati prestiti irredimibili);
c) in alternativa ancora, alcuni propongono o la vendita di asset pubblici o il loro conferimento in un fondo apposito;
d) nella base di calcolo, vanno incluse anche - e soprattutto - le attività reali (fabbricati, ecc.) che valgono, al netto dei debiti, a circa 5 mila mld;
e) lo 0,5% non va applicato sull'intero ammontare della ricchezza finanziaria di 3.500 mld, poiché vi sono inclusi i titoli di Stato (sicuramente esenti) ed altre voci che prudenzialmente ho escluso dalla base di calcolo (v. report della Banca d'Italia); in ogni caso, è un calcolo estimativo approssimativo e poi occorre ben altro importo.
E la scelta più razionale ed opportuna sarebbe un mix di misure: l'imposta patrimoniale ordinaria a bassa aliquota per co-finanziare misure di welfare; il prestito forzoso di 150-200 mld, per ridurre celermente il debito e gli interessi passivi e liberare risorse congrue per la crescita.
Ho riportato tutto, con ulteriori osservazioni, in questo mio 'post':
"Piano taglia-debito per la crescita"
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2792930.html oppure
a) l'imposta patrimoniale (mio cavallo di battaglia da 3 anni) può essere o ordinaria a bassa aliquota prevedendo una franchigia (come in Francia) o straordinaria ad aliquota elevata (vedi dossier);
b) in alternativa a quest'ultima, alcuni (ad es. Fitoussi) propongono un prestito forzoso su una platea selezionata, a basso interesse. Il prestito può essere redimibile o irredimibile (nella storia italiana, ci sono già stati prestiti irredimibili);
c) in alternativa ancora, alcuni propongono o la vendita di asset pubblici o il loro conferimento in un fondo apposito;
d) nella base di calcolo, vanno incluse anche - e soprattutto - le attività reali (fabbricati, ecc.) che valgono, al netto dei debiti, a circa 5 mila mld;
e) lo 0,5% non va applicato sull'intero ammontare della ricchezza finanziaria di 3.500 mld, poiché vi sono inclusi i titoli di Stato (sicuramente esenti) ed altre voci che prudenzialmente ho escluso dalla base di calcolo (v. report della Banca d'Italia); in ogni caso, è un calcolo estimativo approssimativo e poi occorre ben altro importo.
E la scelta più razionale ed opportuna sarebbe un mix di misure: l'imposta patrimoniale ordinaria a bassa aliquota per co-finanziare misure di welfare; il prestito forzoso di 150-200 mld, per ridurre celermente il debito e gli interessi passivi e liberare risorse congrue per la crescita.
Ho riportato tutto, con ulteriori osservazioni, in questo mio 'post':
"Piano taglia-debito per la crescita"
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2792930.html oppure
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