venerdì 19 giugno 2015

Dialogo breve con Alfonso Gianni sul programma del PD, il reddito minimo garantito, la questione femminile ed altro


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 341 del 24-06-13 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Dialogo breve con Alfonso Gianni sul programma del PD, il reddito minimo garantito, la questione femminile ed altro


Riporto una breve discussione, svoltasi alla fine del mese di dicembre scorso, tra Alfonso Gianni e me sul suo blog in Huffington Post. Anche in questo dialogo, come faccio da 4 anni dacché frequento Internet, ho sostenuto la necessità del varo sia del reddito minimo garantito (Rmg), sia di un piano corposo di alloggi pubblici, prendendo i soldi da una imposta patrimoniale.


L'Agenda Monti Sotto l'Albero di Natale
Pubblicato: 27/12/2012 11:00


00:27 su 28/12/2012
E' regola elementare delle analisi non comparare dati non omogenei. La Carta d'intenti (lo dice la parola stessa) del Csx non è comparabile con l'Agenda Monti, che anche se di appena 25 pagine è già un programma politico abbastanza dettagliato. Se Alfonso Gianni smettesse per qualche minuto gli abiti dell'intelligentone di estrema sinistra e si informasse adeguatamente, riuscirebbe forse a sapere che il Segretario Bersani, subito dopo le scorse primarie, dichiarò che il secondo passo era l'elaborazione del programma, dal che si ricava la conferma che la Carta d'Intenti non lo è. Poi, le dimissioni del premier ha scombussolato la "road map" (1. primarie; 2. elaborazione del programma; 3. scelta delle alleanze, in coerenza col programma; e 4. primarie di collegio per la scelta dei candidati), imponendo la precedenza alle primarie per la scelta dei parlamentari. (continua/1)

00:25 su 28/12/2012
(segue/2)
In primo luogo, osservo che soltanto una forzatura "ideologica" da bastian contrario può far affermare che il "Reddito di cittadinanza" (che, per inciso, esiste in tutti i Paesi UE, tranne Italia, Grecia e Ungheria) non faccia parte delle proposte del Csx, che Monti furbescamente ha mutuato. Anche perché persino nella famosa lettera della BCE del 5/8/2011, che è stata la vera ‘guideline’ del governo Monti, è raccomandato il rafforzamento degli ammortizzatori sociali, nonché dei servizi per l'impiego, unica misura non ancora attuata (al riguardo, la proposta Ichino, a ben vedere, è meglio sia della legge Fornero sia dell'attuale assetto sostenuto dalla CGIL e dagli altri sindacati).
Inoltre, va rimarcata dell'Agenda Monti la proposta dell'imposta patrimoniale, mutuata anch'essa dal programma di Csx, alla quale però andrebbe aggiunto un prestito forzoso su una platea selezionata per la riduzione celere del debito pubblico e dei relativi, ingenti interessi passivi (misura proposta, tra gli altri, da Veltroni-Morando al Lingotto2, da Fitoussi, da Giannino).
Infine, va sottolineato l'inserimento nell'Agenda Monti della questione femminile, che assieme alla PA costituisce il problema prioritario e strategico italiano, obiettivo che è contenuto, se non ancora compiutamente nel programma del PD, nella Lettera di PDnetwork alla Segreteria Naz. ed ai Gruppi parlamentari del PD (cfr.
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2593370.html oppure http://vincesko.blogspot.it/2015/03/lettera-di-pdnetwork-alla-segreteria.html, nota 18).


foto
Blogger di HuffPost
19:08 su 28/12/2012
Non ho scritto che l'agenda Monti e la carta di intenti sono la stessa cosa, nè nella forma nè nei contenuti. Ho verificato però che le distanze non sono enormi. Anzi ci sono dei precisi punti di incontro, come la fedeltà al fiscal compact recentemente ribadita con ancora più forza da Bersani al Financial Times. In secondo luogo ribadisco che il del reddito di cittadinanza non è citato in nessun punto della carta di intenti. Che nel csx se ne parli è vero ed anche ovvio, non che esista una proposta precisa al riguardo, Comunque anche se vi fosse non è stata ritenuta degna di comparire tra gli intenti da cui deriverebbe l'articolazione del programma (se ci sarà). In terzo luogo non c'è traccia di patrimoniale nè di qui nè di là, se a questo termine si dà un significato proprio cioè di un'imposta soggettiva su tutti i beni immobiliari e mobiliari in capo a una persona fisica (fatte salve le eventuali franchige, come nella proposta della Cgil che considero la migliore in circolazione). Non si tratta quindi di essere più o meno intelligenti. Si tratta di legegre quello che c'è scritto, non quello che si vorrebbe fare intendere, sapendo che in politica le parole hanno il loro peso.


21:10 su 28/12/2012
1) Dove avrei affermato che Lei ha “scritto che l'agenda Monti e la carta di intenti sono la stessa cosa”? Io ho affermato che sono dati non omogenei, quindi non comparabili. Occorre quindi aspettare il programma del Csx.
2) “Le distanze non sono enormi” a) per alcune proposte, cioè quelle che Monti ha mutuato dal Csx; b) perché alcune proposte riflettono provvedimenti oggettivamente necessari, beninteso in un’ottica di Csx, non da intelligentoni sovrastati dall’ideologia; c) per altre, le distanze ci sono, o meglio ci saranno quando sarà disponibile il programma del Csx.
3) Il quale programma presumibilmente non sconterà più tutti gli effetti di condizionamento e dello spread e della prudenza del neofita e “comunista” Bersani in funzione dell’esigenza inevitabile di “accreditarsi” agli occhi dei poteri forti, soprattutto di quelli che muovono capitali speculativi megagalattici. (continua/1)

21:09 su 28/12/2012
(segue/2)
4) L’imposta patrimoniale (cfr. Dossier Imposta patrimoniale
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2670796.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/analisi-quali-quantitativa14imposta.html) ha subito alterne vicende, ma è una misura doverosissima proposta da parecchi e quindi Bersani la varerà, se non altro perché, dopo ben 330 mld di manovre correttive addossate in massima parte sul ceto medio-basso e persino sui poveri (col taglio della spesa sociale), i ricchi sono gli unici ad averli, i soldi.
5) Ho scritto ‘intelligentoni’, come sono tutti quelli di estrema sinistra, ai quali non va mai bene niente e che, non avendo risolto il rapporto edipico, perdono tempo ad “ammazzare” tutti i giorni il loro padre: una iattura per l’Italia. Ci vuole intelligenza e pragmatismo. E la perfezione non è di questo mondo. E non ce l’ha neppure la CGIL, visto che non sostiene il Reddito di cittadinanza perché le farebbe perdere potere (cfr. Lettera PDnetwork, nota 9). Rmg che non potrà essere di 700 €/mese, anche se l’UE lo indica pari al 60% del salario: occorre essere realistici perché come Lei sa i disoccupati sono quasi 3 milioni e gli inattivi sono ora 14 milioni, in massima parte concentrati al Sud, ma affiancare al Rmg la casa ad affitto sociale. (continua/2)

21:08 su 28/12/2012
(segue/3)
PS: Sistema di ammortizzatori sociali universale:
TRE MISURE ANTI-CRISI INDISPENSABILI
La crisi epocale in atto sarà dura e lunga almeno 15 anni. Occorrono TRE MISURE INDISPENSABILI: 1) un reddito minimo garantito (Rmg) o reddito di cittadinanza, opportunamente disciplinato (com'è in tutti gli altri Paesi UE, tranne Grecia e Ungheria) di 2 livelli: uno di 1° livello, poniamo, di 300 € per quelli che non hanno contributi versati negli ultimi 2 anni, ed uno di 2° livello, poniamo di 500 € per gli altri che invece li hanno versati; 2) una casa ad affitto sociale (vale a dire 100-150 € al mese), attraverso un piano corposo pluriennale di alloggi pubblici di qualità, almeno 25.000 all’anno - negli ultimi 20 anni si sono costruiti, a causa del predominio degli immobiliaristi e dei costruttori, 1/10 di alloggi pubblici rispetto agli altri Paesi europei più evoluti; e 3) l’obbligo ai datori di lavoro di pagare un precario di più di quello stabile (i precari sono almeno 4 milioni, 7 milioni se includiamo le partite IVA più o meno fasulle, oltre ai familiari, quindi in totale oltre 10 milioni di persone coinvolte direttamente o indirettamente), così uno riuscirebbe almeno a sopravvivere, si potrebbe sottrarre al ricatto di un lavoro purchessia pagato poco o punto e sarebbe un po' più sereno, anziché sovrastato da un sentimento di spada di Damocle di SELEZIONE NATURALE DARWINIANA.


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Alloggi pubblici.
Dal rapporto della CIES (Tab. 3.4, pag. 101), si ricava che, nel 2009, la spesa per l’housing sociale (case popolari) è, in Italia, appena dello 0,02% sul PIL, contro lo 0,57% della UE27, lo 0,75% della Danimarca, lo 0,65% della Germania, lo 0,20 della Spagna, lo 0,85% della Francia e l’1,47% della Gran Bretagna, con un rapporto tra questi altri Paesi UE e l’Italia, rispettivamente, di 28,5, 37,5, 32,5, 10, 42,5 e 73,5 volte: sono dati che costituiscono un vero scandalo!
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