giovedì 27 settembre 2018

Lettera al Prof. Michel Martone sulle sue notizie false sulla riforma delle pensioni Fornero




Pubblico la lettera che ho inviato ieri al professor Michel Martone, ex Vice Ministro del Lavoro nel Governo Monti e attualmente Professore ordinario di Diritto del Lavoro e di Relazioni Industriali alla LUISS, su alcune sue notizie false sulla riforma delle pensioni Fornero, in un suo breve saggio.

Lettera al Prof. Michel Martone sulle sue notizie false sulla riforma delle pensioni Fornero
Da:  v
19:24
A:  mmartone@luiss.it,    michemartone@gmail.com     e altri 48+99

ALLA C.A. DEL PROF. MICHEL MARTONE
CC OPEN LUISS, MEDIA, ALTRI

Egr. Prof. Martone,
Rilevo nel Suo articolo-saggio “Perché tutti (s)parlano della Riforma Fornero ma nessuno l’abolisce” http://open.luiss.it/2017/12/19/perche-tutti-sparlano-della-riforma-fornero-ma-nessuno-labolisce/ alcune sorprendenti imprecisioni, che purtroppo alimentano la vulgata sulla riforma Fornero (e sulla spesa pensionistica), che ha fatto in Italia (quasi) 60 milioni di vittime, oltre all’estero, che sto cercando di contrastare da sei anni. Quindi mi permetto di osservare:

1. «Il decreto in questione, che ha innalzato a 67 anni l’età pensionabile fissata dalla riforma Fornero in 66 anni e 7 mesi».

Scusi, da dove lo ha ricavato? Visto che peraltro Lei attribuisce correttamente – rara avis - la paternità dell’adeguamento alla speranza di vita alla riforma Sacconi?
L’età di pensionamento di vecchiaia oggi a 66 anni e 7 mesi e nel 2019 a 67 è dovuto esclusivamente alla riforma Sacconi.[1]

[1] PENSIONE DI VECCHIAIA (2019)
- L'età di pensionamento degli uomini salirà (da 65 nel 2010) a 67 anni nel 2019 e questi 2 anni in più sono di Sacconi, tranne 4 mesi in media di Damiano; quindi la Fornero non c’entra (se non per la riduzione di 6 mesi per gli autonomi).
- L'età di pensionamento delle donne del settore pubblico salirà (da 60) quasi senza gradualità a 65 anni nel 2012, deciso nel 2010 da Sacconi a seguito della Sentenza del 13 novembre 2008 della Corte di giustizia dell’Unione europea, ma che poteva avvenire a qualunque età tra 60 e 65 anni), più “finestra” di 12 mesi, più 12 mesi di adeguamento all'aspettativa di vita, e a 67 anni nel 2019, e questi 7 anni in più sono tutti dovuti a Sacconi, tranne 4 mesi in media a Damiano; quindi la Fornero non c’entra.
- L’allineamento dell'età di pensionamento delle donne del settore privato (da 60) a tutti gli altri (già regolati da Sacconi) a 65 anni più “finestra”, previsto da Sacconi gradualmente entro il 2026 (2023, includendo l'adeguamento automatico), è stato accelerato da Fornero gradualmente entro il 2018, ma in ogni caso 2 anni (da 65 a 67) sono di Sacconi, tranne 4 mesi in media di Damiano.

Aggiungo che la stessa professoressa Fornero, che mi legge p.c., ha lamentato recentemente sia nel suo ultimo libro, sia in interviste l’attribuzione errata alla sua riforma dell’allungamento dell’età di pensionamento di vecchiaia a 66 anni (e di un anno e 3 mesi dell'età di pensionamento anticipato). Ma io temo sia colpa della formulazione insufficiente e poco chiara del testo della norma, nel senso che ella non ha esplicitato il legame della sua decisione molto opportuna tra l'aumento dell’età base e l'abolizione della c.d. “finestra” Sacconi-Damiano, “appropriandosi” così di fatto di entrambe le misure, che infatti TUTTI non a caso le attribuiscono, perfino un Professore ordinario di Diritto del Lavoro e Relazioni Industriali come Lei.[2]

[2] "Rispondeva infine essenzialmente a criteri di trasparenza l’assorbimento delle cosiddette «finestre mobili» nei requisiti anagrafici e contributivi, una modalità che era stata adottata per aumentare un po’ surrettiziamente l’età di pensionamento. Nel commentare quest’ultima misura, mi sia consentita un’annotazione sullo stile di governo dei tecnici (e in ogni caso della sottoscritta): mentre le finestre erano state introdotte con lo scopo di ritardare il pensionamento senza farlo ben comprendere all’opinione pubblica, la loro cancellazione rispondeva a un criterio di trasparenza, riassumibile nel messaggio: «se hai maturato il diritto al pensionamento è assurdo che ti si chieda un anno di “attesa”, peraltro non contato a fini pensionistici». La nostra decisione pertanto fu di rendere esplicito l’anno in più richiesto [sic; in effetti già deciso da Sacconi con la L. 122/2010, art. 12, commi 1 e 2, ndr]. Di fatto, questo non corrispondeva a un aumento dell’anzianità, eppure fu interpretato così, con il seguito di ulteriori aspre polemiche” (Elsa Fornero, “Chi ha paura delle riforme: Illusioni, luoghi comuni e verità sulle pensioni, posizioni nel Kindle 3137-3141).

2. «gli articoli. 22-ter, comma 2 D.l. n. 78 del 2009 (norma Sacconi) e 12 del D.l. n. 78 del 2010, che hanno disposto l’adeguamento automatico dell’età pensionabile alle aspettative di vita nella formulazione finale che è stata ripresa dall’art. 24, comma 13, del D.l. n. n.201 del 2011 della riforma Fornero».
Più che riprendere, la riforma Fornero (i) lo ha esteso alle pensioni anticipate (ex anzianità) (comma 12); e (ii) ne ha modificato la periodicità da triennale a biennale, “successivamente a quello del 2019” (comma 13), anche se il Ragioniere Gen. dello Stato scrive erroneamente che decorre dal 2019 (gli ho scritto, inviando la lettera p.c. al Presidente della Repubblica, poiché l’errore è stato ripetuto, da ultimo, nella Legge di Bilancio 2018 promulgata a fine anno, ma non mi ha risposto).

3. «il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha emanato il decreto di adeguamento dell’età pensionabile».

Per esattezza, la decisione è stata sottratta (dal DL 78/2010, L. 122/2010, art. 12bis) ai politici e attribuita a due alti burocrati a pena di sanzione erariale: il Ragioniere Generale dello Stato, di concerto con la Direttrice Previdenza, che hanno emesso un decreto direttoriale.

4. «L’abolizione della Riforma Fornero costerebbe, infatti, tra gli 80 e i 90 miliardi di euro».

RGS (i) stima il risparmio complessivo dalla riforma Fornero in 350 mld, poi calati a 280 dopo gli interventi legislativi successivi; (ii) scrive che il risparmio è crescente, “passando da 0,1 punti percentuali del 2012 a circa 1,4 punti percentuali del 2020. Successivamente, esso decresce a 0,8 punti percentuali intorno al 2030 per poi annullarsi sostanzialmente attorno al 2045”.

5. «Non è un caso che l’INPS abbia chiuso il bilancio 2015 con un risultato economico di esercizio negativo per 16.297 milioni di euro».

Suggerirei di prendere questa cifra con le molle, sia per la commistione tra spesa pensionistica (compito istituzionale dell’INPS) e spesa assistenziale (a carico della fiscalità generale), sia per la presenza di altre voci spurie, sia per il deficit di INPDAP ed ENPALS incorporati nell’INPS, a causa del loro strutturale mancato versamento dei contributi sociali.[3]

[3] IL BUCO NEI CONTRIBUTI DEL PUBBLICO IMPIEGO
La Cassa degli Statali manda in rosso l'Inps
L'impatto della fusione con Inpdap e Enpals 
Enrico Marro - 1 ottobre 2012

Spero di essere stato utile e che vorrà contribuire in futuro a chiarire con maggiore cura chi ha fatto che cosa in tema di riforme pensionistiche.
Cordiali saluti,
V.


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martedì 25 settembre 2018

Lettera n. 2 all’Osservatorio CPI (diretto da Carlo Cottarelli) sulle sue notizie false sulla stretta fiscale 2012





Pubblico la seconda, argomentata lettera, con le prove documentali ricavate da fonti primarie, che ho inviato sei giorni fa all’Osservatorio sui conti pubblici italiani, dell’Università Cattolica, diretto da Carlo Cottarelli. La prima riguardava la spesa pensionistica, questa seconda riguarda le manovre correttive della XVI legislatura e la responsabilità della recessione, che viene erroneamente attribuita al Governo Monti. In calce, riporto il successivo scambio di email con Carlo Cottarelli. Leggetelo perché è un preclaro esempio del potente meccanismo della resistenza ad accettare l’evidenza delle cifre, anche di colui al quale è stato attribuito da molti il ruolo di depositario della verità sui conti pubblici.

Lettera n. 2 all’Osservatorio sui conti pubblici sulle sue notizie false sulla stretta fiscale 2012
Da: v
19/9/2018 17:52
A:  osservatoriocpi@unicatt.it   Copia  carlo.cottarelli@unicatt.it   e altri 48+439

ALL’OSSERVATORIO CPI
p.c. PARLAMENTARI, MEDIA, SINDACATI

Spett. Osservatorio CPI,
Traggo dal Vostro articolo (senza data!) “L’andamento del debito dopo la stretta fiscale del 2012
https://osservatoriocpi.unicatt.it/cpi-22_Andamento_debito_dopo_stretta_fiscale__2012_30.06.18.pdf
Resta però il fatto che nel 2012 la politica fiscale è stata stretta in modo significativo, attraverso tagli di spesa e aumenti delle tasse pari a 2,4 per cento del Pil. […] La figura 3 riporta i risultati della simulazione. Il rapporto tra debito pubblico e Pil, in assenza della stretta operata da Monti, sarebbe cresciuto più rapidamente di quanto osservato, arrivando nel 2018 a 142,1 per cento (circa 11 punti percentuali al di sopra di quanto attualmente previsto per il rapporto tra debito pubblico e Pil alla fine di quest’anno).
1. Innanzitutto, osservo che il 2,4% equivale a circa 40 mld, cioè il doppio dell’importo netto della prima manovra di Monti (DL 201/2011, L.214/2011, c.d. decreto “Salva-Italia”), che cifra 32 mld lordi (10 sono stati “restituiti” in sussidi e incentivi).
2. Quindi almeno la metà è di altri, cioè del governo Berlusconi precedente.
3. Ma vediamo meglio le cifre. Premetto che:
(i) le manovre da me esaminate hanno avuto attuazione anche prima e dopo il 2012;
(ii) l’impatto sul 2012 del primo DL del governo Monti è stimato da RGS in 20,2 mld (http://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Pubblicazioni/Note-brevi/La-manovra-di-FP/2011-2014/Le_manovre_di_finanza_pubblica_del_2011.pdf  pag. 5, tav. 11); ma
(iii) nel 2012 si sono concretizzate anche le precedenti misure di Berlusconi contenute in ben tre DL mastodontici, molto maggiori, singolarmente, del primo DL di Monti: il DL 78/2010, L. 122/2010, di 62 mld cumulati; il DL 98/2011, L. 111/2011, di 80 mld cumulati (pag. 2, tav. 4); e il DL 138/2011, L. 148/2011 (pag. 2, tav. 5), di 65 mld cumulati, per un totale di 207 mld cumulati per il quadriennio 2011-2014 (contro 62 mld delle due manovre di Monti), per un ammontare rispettivo stimato da RGS in 12,5 (attribuisco il 50% dell’importo di 24,9 mld che è il totale non cumulato del DL 78/2010 a valere per il biennio 2011-2012), 5,5 e 22,7 mld, pari a un totale di 40,7 mld; solo per info (salvo approfondimento), aggiungo che dalla relazione del Servizio Studi – Dipartimento Bilancio della Camera dei Deputati, risulta per il DL 78/2010 (L. 122/2010) un importo di manovra netta per gli anni dal 2010 al 2013 (in milioni), rispettivamente, di 108, 14.312, 24.952 e 23.985, cioè l'impatto sul 2012 è stimato in 25 mld, maggiore da solo del primo DL Monti.

Saldo netto da finanziare
2010
2011
2012
2013
Risorse




Minori spese correnti
264,5
9.413,4
13.362,9
13.724,9
Minori spese in conto capitale
0,0
1.613,0
1.395,0
1.571,0
Maggiori entrate
848,0
7.835,3
11.671,7
9.359,8
Impieghi




Maggiori spese correnti
984,5
1.911,1
532,3
150,0
Maggiori spese in conto capitale
20,0
320,0
320,0
320,0
Minori entrate
0,0
2.318,4
624,5
200,2





Totale risorse (manovra lorda)
1.112,5
18.861,7
26.429,6
24.655,7
Totale impieghi (misure espansive)
1.004,5
4.549,5
1.476,8
670,2
Manovra netta
108,0
14.312,2
24.952,8
23.985,5
4. Sulla base dei documenti citati, perciò, si può ipotizzare che le misure del governo Berlusconi abbiano avuto un impatto sul 2012 almeno doppio di quelle del governo Monti, per cui ne discende che a quest’ultimo si possono attribuire al massimo 1/3 dei 40 mld iniziali, e cioè 13 mld.
5. Inoltre, va anche considerato che le entrate del primo DL Monti (DL 201/2011-“Salva-Italia”) sono ascrivibili per 23,7 mld all’IMU, ma 4 mld sono relativi all’IMU sulla casa principale, poi abolita (http://www.tesoro.it/primo-piano/article_0101.html).
6. Successivamente, ho trovato in Rete questo video, in cui il professor Cottarelli, soltanto a mo’ di inciso (“peraltro con misure per metà introdotte dal governo Berlusconi”), afferma che la metà dell’importo relativo al 2,4% è stato deciso dal governo precedente. Il video è del quotidiano online Affari Italiani, che ha titolato così:
Debito-Pil, Cottarelli: "Se Monti non avesse contenuto il deficit, il debito sarebbe aumentato"
Sabato, 30 giugno 2018 - 12:29:56
http://www.affaritaliani.it/coffee/video/politica/debito-pil-cottarelli-se-monti-non-avesse-contenuto-il-deficit-il-debito-sarebbe-aumentato.html
Anche gli altri media hanno titolato nello stesso modo, citando soltanto Monti.
Cioè, come sta succedendo da sette anni, i media - anche perché fuorviati da informazioni spesso errate o, in piccola parte, volutamente false - hanno completamente obliterato il nome del governo Berlusconi, alimentando la BUFALA che il mastodontico consolidamento fiscale e la recessione li abbia deciso o causato Monti; analogamente succede da cinque anni per la riforma delle pensioni Fornero, alla quale vengono erroneamente attribuite misure severe della riforma Sacconi; come ho già avuto modo di segnalare nel gennaio scorso al professor Cottarelli sia per le manovre che per le pensioni, il quale molto stranamente (forse perché era afflitto da influenza) mi ribatté che non interessa chi l’ha fatto esattamente (sic!).
7. Conclusione. Sorprende e spiace, pertanto, che alimentiate la diffusione di notizie false o fake news o BUFALE sul governo Monti, che (come sulla riforma delle pensioni Fornero) in Italia hanno fatto (quasi) 60 milioni di vittime, oltre all’estero. Per cui, in conclusione, mi permetto di invitarVi - e di reiterare il mio invito al professor Cottarelli - di dedicare finalmente la Vostra/sua analisi al governo Berlusconi, che ha varato il quadruplo delle manovre correttive del governo Monti, ed a pubblicizzarlo adeguatamente, tenendo conto della superficialità dei media, irretiti dalla DISINFORMAZIONE propalata da sette anni dal centrodestra e da millanta sedicenti esperti, inclusi – pare – tutti i professori di Economia, nonché dalle oggettive millanterie del professor Monti, lasciando stare per un po’ il povero, sopravvalutato, ‘diffamato’ governo Monti-Fornero.
Cordiali saluti,
V.

Post scriptum
Per un utile e (spero) risolutivo promemoria, riporto le CIFRE relative alle manovre della XVI legislatura:
Riepilogo delle manovre correttive (importi cumulati da inizio legislatura):
- governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld (80,8%);
- governo Monti 63,2 mld (19,2%);
Totale 329,5 mld (100,0%).
Le cifre. Le manovre correttive, dopo la crisi greca, sono state: • 2010, DL 78/2010 di 24,9 mld; • 2011 (a parte la legge di stabilità 2011), due del governo Berlusconi-Tremonti (DL 98/2011 e DL 138/2011, 80+60 mld), (con la scopertura di 15 mld, http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-07-07/oggi-garantiti-formalmente-miliardi-063705_PRN.shtml) che Tremonti si riprometteva di coprire, la cosiddetta clausola di salvaguardia, con la delega fiscale, cosa che ha poi dovuto fare Monti aumentando l’IVA, piuttosto che confermare il taglio delle agevolazioni fiscali-assistenziali, e una del governo Monti (DL 201/2011, c.d. decreto salva-Italia), che cifra 32 mld “lordi” (10 sono stati “restituiti” in sussidi e incentivi); • 2012, DL 95/2012 di circa 20 mld.
Quindi in totale esse assommano, rispettivamente: - Governo Berlusconi: 25+80+60 = tot. 165 mld; - Governo Monti: 22+20 = tot. 42 mld.
Se si considerano gli effetti cumulati da inizio legislatura (fonte: Il Sole 24 ore), sono: - Governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld; - Governo Monti 63,2 mld. Totale 329,5 mld.
Il Sole 24 ore Quattro anni di manovre: fisco pigliatutto Gianni Trovati 15 luglio 2012
(cifre analoghe sono riportate da altre fonti, in linea con quelle di RGS e Servizio Studi della Camera dei Deputati).
Vale a dire, per i sacrifici imposti agli Italiani e gli effetti recessivi Berlusconi ha battuto Monti 4 a 1. Per l’iniquità e le variabili extra-tecnico-contabili (immagine, scandali e cattivo rapporto con i partner europei, che incisero sul rating dell’Italia, al di là dei fondamentali macroeconomici), è stato anche peggio.

PPS:
E-mail collegata:
Lettera sulla spesa pensionistica all’Osservatorio sui conti pubblici (Università Cattolica), diretto da Carlo Cottarelli
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2863245.html oppure (se in avaria)
http://vincesko.blogspot.com/2018/09/lettera-sulla-spesa-pensionistica.html
*** 

Riporto, qui di seguito, il successivo scambio di email con Carlo Cottarelli.

Re: Lettera n. 2 all’Osservatorio sui conti pubblici sulle sue notizie false sulla stretta fiscale 2012
Da:  Cottarelli Carlo<carlo.cottarelli@unicatt.it>(carlo.cottarelli@unicatt.it)
19/9/2018  17:56
A:  v

Caro V.
conosco bene la sua posizione e come lei dice anche io ho indicato che metà delle misure erano già state introdotte dal governo precedente. Non credo che quello fosse il punto della nostra nota In ogni caso in futuro sottolineerò più chiaramente che parte del misure erano già state introdotte. Noti comunque che un governo può sempre disfare le misure fatte da un governo precedente Quando entra in carica. Quindi aver accettato le misure introdotte da Berlusconi voleva dire fondamentalmente e sottoscrivere quelle misure. Cordialmente. 
Carlo Cottarelli


Re: Lettera n. 2 all’Osservatorio sui conti pubblici sulle sue notizie false sulla stretta fiscale 2012
Da:  v
19/9/2018 22:08
A:  Cottarelli Carlo  

Caro professor Cottarelli,
Ritengo utile premettere, ove avesse qualche dubbio, che io non ho niente contro di Lei; ieri, ad esempio, ho inviato una lettera alla Segretaria generale della CGIL Susanna Camusso, che ha dato una notizia falsa sulla riforma delle pensioni Fornero, se va nel mio blog la trova e ne trova decine di altre dello stesso tenore inviate alle persone più disparate quando propalano bufale.
La “mia” posizione è solo quella della corretta informazione. La Sua qual è? A giudicare dalla Sua terribile “resistenza” a fornire i dati corretti, dopo aver riscontrato quest’ultima prova, io - detto molto francamente - ne ho tratto un giudizio severo.
Lei ha fatto soltanto una dichiarazione verbale, che peraltro tutti hanno travisato: si è chiesto perché? Ha fatto una rettifica? Nel Suo ruolo di depositario della verità sui conti pubblici, che ormai Le hanno attribuito, è il minimo che dovrebbe fare, anche perché rischia che un modesto censore come me, sulla base dei dati, la smentisca inviando una lettera di CONTROINFORMAZIONE a 500 destinatari (ne troverà l'elenco nel mio blog quando pubblicherò la lettera).
L’analisi scritta dell’Osservatorio CPI non fa nessuna menzione di Berlusconi, che ha deciso almeno i 2/3 della manovra di competenza del 2012, ma cita soltanto Monti, che ne ha deciso al massimo 1/3. Io vi ho dimostrato che questi sono i dati corretti: adesso, a mio avviso, Lei non dovrebbe rinviare la precisazione al futuro, ma pubblicare in calce al vostro articolo la mia lettera (come peraltro invitavate a fare, ma stranamente non trovo più l'invito...) o almeno una rettifica. E poi dedicare un po’ del vostro tempo ad analizzare quanto – tantissimo: l’81%! altro che una parte, come Lei insiste a scrivere - fatto dal governo Berlusconi, lasciando perdere Monti, che ha fatto soltanto il residuo 19% e che - Lei dimentica il mio post - ha sostituito Berlusconi, fatto fuori da un complotto sui generis, proprio per COMPLETARE quanto prescritto dalla lettera del 5/8/2011 della BCE, senza cancellare una virgola di quanto già fatto da Berlusconi, atteso che giuridicamente le leggi di Berlusconi non avevano bisogno di nessun avallo o conferma da parte di Monti, come Lei adombra, e come strampalatamente afferma il professor Cazzola per la riforma Sacconi da parte della Fornero, per tacitare la sua lunga coda di paglia (sto provando a scrivere su tutto ciò un libro, inclusa la DISINFORMAZIONE da parte degli esperti).
Non ho affrontato apposta il resto della vostra analisi. Se vuole sapere che cosa ne penso, a mio avviso essa ha un’evidente impostazione ideologica e perciò un epilogo preconfezionato, al quale tutto viene subordinato. Peraltro, sui moltiplicatori gli esponenti passati del FMI hanno fatto una magra figura: errare è umano, perseverare diabolico.
Cordiali saluti,
V.
PS: La informo che pubblicherò queste email nel mio blog.


Re: Lettera n. 2 all’Osservatorio sui conti pubblici sulle sue notizie false sulla stretta fiscale 2012
Da:  Cottarelli Carlo<carlo.cottarelli@unicatt.it>(carlo.cottarelli@unicatt.it)
19/9/2018 22:54
A:  v

Mi scuso ma Io no la capisco bene. Cosa centra l'impostazione ideologica e la storia dei moltiplicatori con l'attribuire a Monti o Berlusconi la stretta del 2012?
In ogni caso , Come le ho detto, se Monti fosse stato in disaccordo con quanto fatto da Berlusconi lo avrebbe disfatto. Invece ha proseguito sulla stessa strada Non avendo peraltro alternative. 
Buonanotte
CC (Ottieni Outlook per Android)


Re: Lettera n. 2 all’Osservatorio sui conti pubblici sulle sue notizie false sulla stretta fiscale 2012
v
20/9/2018 17:55
A  Cottarelli Carlo  

Infatti, ha ragione, se nota io apposta non ne ho parlato per niente nella mia prima email, ho solo dovuto rispondere ora alla Sua osservazione che non era quello il punto della vostra nota.
Scusi, ma a mia volta le chiedo: "Che c'entra che Monti non ha cancellato quanto fatto da Berlusconi?". La risposta è semplice: non poteva e non doveva farlo. Guardi che è solo un'ulteriore prova che Lei ignora(va) che Berlusconi ha ubbidito in tutto alle imposizioni dell'UE (Commissione, Consiglio e BCE), tranne, a causa del veto di Bossi (che si preparava già a nuove elezioni dopo la prevedibile caduta di Berlusconi), per le pensioni di anzianità (concentrate al Nord) e l'accelerazione dell'allineamento delle donne private a tutti gli altri. Cosa che poi ha fatto Fornero, con un sovrappiù di zelo, come ho scritto alla stessa professoressa Fornero, lo trova nel mio blog nella Lettera n. 2 alla professoressa Elsa Fornero, anzi gliela linko perché mi ha anche risposto: http://vincesko.blogspot.com/2018/06/lettera-n-2-alla-professoressa-elsa.html.
Confesso, però, che la mia è una domanda retorica: essa conferma la mia deduzione iniziale di parecchie email fa che Lei è stato una dei quasi 60 milioni di vittime della potente DISINFORMAZIONE berlusconiana e del centrodestra, sia sulle manovre correttive della XVI legislatura che sulla riforma Fornero, ed ora fa resistenza ad ammetterlo con me e soprattutto con se stesso (ovviamente salvo prova contraria).
Ed anche per questo elude le mie richieste di fare una rettifica e un'analisi accurata - da par Suo - sui molto corposi e molto iniqui provvedimenti del governo Berlusconi.
Cordiali saluti,
V.

PS: Per inciso, segnalo che per scrivere il mio libro ho letto, oltre all'ultimo libro della Fornero, il libro di Brunetta del 2014 sul complotto contro Berlusconi e quello di Roberto Napoletano sul periodo della crisi. Brunetta, essendo stato uno dei protagonisti, conosce bene le norme, i fatti e le cifre, ma li interpreta a seconda della convenienza e furbescamente attribuisce la recessione all'inviso Monti; Napoletano ha scritto parecchie imprecisioni, è anche lui una vittima della disinformazione. Ho dato un'occhiata anche al Suo sul debito. Li cito e commento tutti e quattro nel mio libro. 


R: Lettera n. 2 all’Osservatorio sui conti pubblici sulle sue notizie false sulla stretta fiscale 2012
Da:  Cottarelli Carlo<carlo.cottarelli@unicatt.it>(carlo.cottarelli@unicatt.it)
20/9/2018  19:26
A:  v  

Mah, non so….
Lei continua a usare un tono un po’ offensivo e non capisco perché (“da par suo” eccetera)
Non è che aiuta molto il dialogo
Comunque le auguro una buona serata
CC


Re: R: Lettera n. 2 all’Osservatorio sui conti pubblici sulle sue notizie false sulla stretta fiscale 2012
Da:  v
20/9/2018 21:45
A:  Cottarelli Carlo  

No, perché offensivo? Il "da par suo" era sinceramente elogiativo. In fatto di competenza tecnica, io avrei solo da imparare da Lei. Ma forse si riferisce al resto, alla mia voluta severità quando qualcuno "resiste" all'evidenza dei dati, ed allora ha ragione, ma essa è strumentale al raggiungimento dello scopo di diffondere un'informazione corretta. Mi spiace, io sono fatto così, ognuno ha i suoi difetti... Io aborro le informazioni false. E sulle manovre finanziarie della XVI legislatura, di un'evidenza assoluta (i 267 mld di Berlusconi sono più del quadruplo dei 63 di Monti), mi farebbe piacere vederLa dalla parte della verità dei dati, e delle responsabilità che da essi si possono razionalmente inferire. Poi, naturalmente, faccia come crede.
Buona serata,
V.


Re: R: Lettera n. 2 all’Osservatorio sui conti pubblici sulle sue notizie false sulla stretta fiscale 2012
Da:  Cottarelli Carlo<carlo.cottarelli@unicatt.it>(carlo.cottarelli@unicatt.it)
20/9/2018  21:54
A:  v 

Mah. Certo che non avrei mai pensato che qualcuno mi prendesse per un difensore di Berlusca....
Buonanotte
CC


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