giovedì 7 aprile 2022

Analisi quali-quantitativa/37 - Classifica Forbes 2022 dei ricchissimi

 

Ovunque c'è grande proprietà, c'è grande diseguaglianza. Per ogni uomo molto ricco ce ne devono essere per lo meno cinquecento poveri, e l'opulenza di pochi presuppone l'indigenza di molti” (Adam Smith). 

Elon Musk è per la prima volta al comando della classifica dei più ricchi del mondo
Di Chase Peterson-Withorn Staff
Quest’anno, la guerra, la pandemia e il crollo dei mercati azionari hanno intaccato i patrimoni delle persone più ricche al mondo. Forbes ha identificato 2.668 miliardari in tutto il mondo nella nuova classifica dei miliardari nel 2022, in calo quindi al record di 2.755 dello scorso anno. Per un patrimonio complessivo pari a 12.700 miliardi di dollari, in discesa rispetto al record di 13,1 mila miliardi di dollari della classifica del 2021.

Complessivamente, quest’anno, sono 329 le persone che hanno perso la loro posizione all’interno della classifica dei miliardari, il numero più alto dalla crisi finanziaria del 2009. Di questi 169 sono stati inseriti per la prima volta in assoluto nella classifica del 2021, tra cui Whitney Wolfe Herd di Bumble e John Foley di Peloton, e che, adesso, a distanza di solamente un anno, non sono più presenti.

Chi sono i 236 nuovi miliardari nella Forbes Billionaires 2022
Nonostante tutto, quest’anno, sono comunque 236 i nuovi arrivati ​​ che si sono uniti a questo particolare club. Stiamo parlando, per esempio, della pop star Rihanna, il regista del Signore degli Anelli, Peter Jackson, e il venture capitalist Josh Kushner. Inoltre, è la prima volta in assoluto che Barbados, Bulgaria, Estonia e Uruguay piazzano in classifica un miliardario. Senza dimenticare che, nonostante l’anno incerto, 1.050 miliardari sono più ricchi di quanto non fossero già un anno fa.

Elon Musk per la prima volta in cima alla Forbes Billionaires
Nessuno è diventato più ricco di Elon Musk, che per la prima volta è in cima alla classifica dei miliardari di tutto il mondo. All’11 marzo, giorno in cui abbiamo concluso le stime del suo patrimonio netto, Musk possedeva circa 219 miliardi di dollari, si tratta di 68 miliardi di dollari in più rispetto allo scorso anno, anche grazie all’aumento del 33% del prezzo delle azioni della compagnia di auto elettriche Tesla.
Superato quindi Jeff Bezos che, dopo quattro anni, è sceso in seconda posizione a causa del calo del 3% fatto registrare dalle azioni Amazon e dell’aumento delle sue donazioni in beneficenza, che hanno ridotto di 6 miliardi di dollari il suo patrimonio netto. Il magnate francese del lusso, Bernard Arnault, che nell’ultimo anno ha aumentato la sua fortuna di 8 miliardi di dollari, rimane la terza persona più ricca del mondo. A completare la top 5 ci sono Bill Gates e Warren Buffett.

Quest’anno sono 86 i miliardari con meno di 40 anni presenti nella classifica. Tra le new entry ci sono Melanie Perkins, la 34enne cofondatrice e ceo della piattaforma di progettazione grafica Canva, e Vlad Yatsenko, il 38enne cofondatore e chief technology officer della banca digitale Revolut. Ma il dato ancora più impressionante è che sono 12 gli under 30 che sono entrati a far parte della classifica di quest’anno. Tra questi spiccano il miliardario più giovane del mondo, il 19enne erede della catena tedesca di farmacie, Kevin David Lehmann, e la new entry Gary Wang, 28 anni, cofondatore americano della piattaforma di exchange di criptovalute FTX, con sede alle Bahamas. Si tratta di uno dei 19 miliardari che sono riusciti ad arricchirsi grazie alla blockchain e alle criptovalute.
https://forbes.it/2022/04/05/elon-musk-e-per-la-prima-volta-al-comando-della-classifica-dei-piu-ricchi-del-mondo/
https://www.forbes.com/billionaires/
 
La top ten (tra parentesi, gli anni 2021, 2020, 2019 e 2018)
1. Elon Musk 219 (151 - 24,6 - ) miliardi di dollari
2. Jeff Bezos 171 (177 - 113 - 131 - 112) miliardi di dollari
3. Bernard Arnault 158 (150 - 76 - 76 - 82,7) miliardi di dollari
4. Bill Gates 129 (124 - 98 - 96,5 - 90) miliardi di dollari
5. Warren Buffett 118 (96 - 67,5 - 82,5 - 84) miliardi di dollari
6. Larry Page 111 (91,5 - 50,8 - ) miliardi di dollari
7. Sergei Brin 107 (89 - 49,8 - ) miliardi di dollari
8. Larry Ellison 106 (93 - 59 - 62,5 - 58,5) miliardi di dollari
9. Steve Ballmer 91,4 (97 - 54,7 - 62,3 - 71) miliardi di dollari
10. Mukesh Ambani 90,7 (84,5 - 36,8 - - ) miliardi di dollari
 
I 10 italiani tra i primi 728 (tra parentesi, gli anni 2021, 2020, 2019 e 2018)
36 (40 - 32 - 39 - 37) - Giovanni Ferrero 36,2 (24,5 - 22,4 - 23) miliardi di dollari
52 (62 - 62 - 50 - 45) - Leonardo Del Vecchio 27,3 (25,8 - 16,1 - 19,8 - 21,2) miliardi di dollari
192 (234 - 133 - 107 - 127) - Stefano Pessina 10,3 (9,7 - 10,2 - 12,4 - 11,8) miliardi di dollari (ora residente a Montecarlo)
296 (323 - 304 - 173 - 174) - Giorgio Armani 7,8 (7,7 - 5,4 - 8,5 - 8,9) miliardi di dollari
336 (327 - 308 - 257 - 190) - Silvio Berlusconi 7,1 (7,6 - 5,3 - 6,3 - 8) miliardi di dollari
490 (256 - 224 - 198 - 196) – Massimiliana Aleotti (Menarini) 5,4 (9,1 - 6,6 - 7,4 - 7,9) miliardi di dollari
654 (539 - 680 - 546 499) - Giuseppe De Longhi 4,4 (5,2 - 3 - 3,8 - 4,3) miliardi di dollari
687 (705 - …) – Piero Ferrari 4,2 (4,1) miliardi di dollari
709 (………) – Augusto & Giorgio Perfetti 4,1 (…..) miliardi di dollari
728 (622 - …) - Patrizio Bertelli 4,0 (4,6) miliardi di dollari
728 (622 - …) – Miuccia Prada 4,0 (4,6) miliardi di dollari
 
764 (……….) – Francesco Gaetano Caltagirone 3,9 (…)
764 (……….) – Paolo e Gianfelice Mario Rocca 3,9 (…)
778 (680 …) – Luca Garavoglia 3,8 (4,2) miliardi di dollari
801 (550 - 648 - - ) - Gustavo Denegri 3,7 (5,1 - 3,1 - 2,6) miliardi di dollari
https://forbes.it/2021/04/06/del-vecchio-il-piu-ricco-john-elkann-tra-le-new-entry-chi-sono-i-46-miliardari-ditalia-nella-classifica-billionaires-2021/
 
NB: Il valore della ricchezza è influenzato dal valore dell’Euro rispetto al Dollaro.
 
I primi 10 hanno una ricchezza pari a 1.301 miliardi di dollari, con un incremento di 148 (466,6 nel 2021) miliardi di dollari rispetto ai 1.153 del 2021 (686,4 nel 2020).
 
I primi 10 Italiani hanno una ricchezza pari a 104,5 miliardi di dollari, con una crescita di 26,5 (3,5 miliardi nel 2021) rispetto ai 78 miliardi del 2021.
 
Per una comparazione con gli anni scorsi (ho modificato l’anno in quello della pubblicazione):
 
AnalisiQQ/36/Classifica Forbes 2021 dei ricchissimi
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2872681.html oppure
https://vincesko.blogspot.com/2021/04/analisi-quali-quantitativa36-classifica.html
 
AnalisiQQ/35/Classifica Forbes 2020 dei ricchissimi
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2869231.html oppure
https://vincesko.blogspot.com/2020/04/analisi-quali-quantitativa35-classifica.html
 
AnalisiQQ/34/Classifica Forbes 2019 dei ricchissimi
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2865398.html oppure 
https://vincesko.blogspot.com/2019/03/analisi-quali-quantitativa34-classifica.html
 
AnalisiQQ/33/Classifica Forbes 2018 dei ricchissimi
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2860581.html oppure
http://vincesko.blogspot.com/2018/03/analisi-quali-quantitativa33-classifica.html
 
AnalisiQQ/32/Classifica Forbes 2016 dei ricchissimi
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2844235.html oppure
http://vincesko.blogspot.com/2016/03/analisi-quali-quantitativa32-classifica.html
 
AnalisiQQ/31/Classifica Forbes 2015 dei ricchissimi
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2828570.html oppure 
http://vincesko.blogspot.com/2015/08/analisi-quali-quantitativa31-classifica.html
 
AnalisiQQ/26/Classifica Forbes2014 dei ricchissimi
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2806290.html oppure 
http://vincesko.blogspot.com/2015/07/analisi-quali-quantitativa26-classifica.html
 
AnalisiQQ/23/Classifica Forbes 2013 dei ricchissimi
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2774560.html oppure 
http://vincesko.blogspot.com/2015/06/analisi-quali-quantitativa23-classifica.html
 
AnalisiQQ/17/Classifica Forbes 2012 dei ricchissimi
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2730276.html oppure 
http://vincesko.blogspot.com/2015/04/analisi-quali-quantitative17-classifica.html
 
Classifica 2011 dei ricchissimi
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2609397.html oppure 
http://vincesko.blogspot.com/2015/03/analisi-quali-quantitativa12-classifica.html
 
Classifica 2010 dei ricchissimi
http://www.repubblica.it/persone/2010/03/11/news/forbes_ricchi-2588296
http://www.forbes.com/lists/2010/10/billionaires-2010_The-Worlds-Billionaires_Rank.html
http://partitodemocratico.gruppi.ilcannocchiale.it/?t=post&pid=2553957
 
 
Post e articoli collegati:
 
Dossier Imposta Patrimoniale
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2670796.html oppure 
http://vincesko.blogspot.com/2015/04/analisi-quali-quantitativa14imposta.html
 
Piketty, i ricchi si abbuffano e i poveri annaspano
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2820021.html oppure 
http://vincesko.blogspot.com/2015/07/piketty-i-ricchi-si-abbuffano-e-i.html
 
Piketty: "L'economia è soffocata dal denaro. Come ai tempi di Marx"
Lo studioso francese analizza tre secoli di evoluzione dei paesi occidentali: "La rendita cresce più del Pil, per questo aumenta la disuguaglianza"
di Fabio Gambaro
06 marzo 2014
http://www.repubblica.it/cultura/2014/03/06/news/piketty_l_economia_soffocata_dal_denaro_come_ai_tempi_di_marx-80333829/
 
Les limites du classement des milliardaires par « Forbes »
Le palmarès des grandes fortunes établi chaque année par le magazine américain est entaché de nombreuses limites méthodologiques.
LE MONDE | 06.03.2018 à 16h44 • Mis à jour le 07.03.2018 à 06h37 |
Par MaximeVaudano et JérémieBaruch
http://www.lemonde.fr/les-decodeurs/article/2018/03/06/les-limites-du-classement-des-milliardaires-par-forbes_5266520_4355770.html

 

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http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2876142.html 



 

domenica 23 gennaio 2022

La rivoluzione dei ricchi

 


Al Premio Napoli, per il quale nell’anno 2021 sono stato un giudice-lettore per la saggistica, fra i tre finalisti in tale categoria cè stato in concorso il saggio di Marco D’Eramo “Dominio”. Che descrive, fornendone minuziosamente le prove documentali, come i ricchi hanno progettato alla fine degli anni 70 del secolo scorso, poi realizzato e vinto la rivoluzione dei ricchi contro i poveri, dei dominanti contro i dominati, nel nome e secondo i principi strampalati e spietati del neo-liberismo, ma con le tecniche e secondo gli insegnamenti dei pensatori di sinistra, tra cui Antonio Gramsci. Senza che i poveri, i dominati, se ne siano accorti.

Ho trovato il saggio interessante (anche se conoscevo già l’argomento) e di ottimo livello. Tranne la proposta conclusiva, che ho trovato invece debole (ricoinvolgere gli intellettuali di sinistra per organizzare una controrivoluzione).

Nell’incontro con i tre autori che si è svolto la sera di venerdì 10 dicembre presso la sede del Premio Napoli, che sta nel Palazzo Reale di Napoli, ho esternato a Marco DEramo il mio giudizio e gli ho chiesto, tra l’altro, perché avesse completamente omesso il tema dell’Unione Europea (il tema del libro è, appunto, il Dominio da parte delle élite neo-liberiste). Ed ho spiegato che l’UE aveva praticamente imposto all’Italia, nella XVI legislatura (Governi Berlusconi e Monti), dopo la crisi greca, un risanamento dei conti pubblici mastodontico pari a 330 mld, per l’81% fatto da Berlusconi e il 19% da Monti. Al quale però la potente propaganda berlusconiana e del centrodestra è riuscita ad attribuire tutta la responsabilità. Ingannando tutti. E questa BUFALA, unitamente a quella della Riforma delle pensioni Fornero, è diventata mondiale, ingannando l’intera categoria degli economisti, incluso il premio Nobel Krugman, citato positivamente nel saggio. D’Eramo mi ha dato la strana risposta che “l’Unione Europea non esiste”. Mi è stato facile ribattere: ha preso dalle tasche degli Italiani 330 mld e non esiste?

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 Come si realizza il dominio tedesco (e dei suoi satelliti) dell’Unione Europea? A mio avviso, come spiega anche l’ottimo articolo di Carlo Clericetti “Come cambiare le regole europee”, attraverso una serie di stravolgimenti tra cui quello lessicale (v. l’esempio eclatante della parola “riforma”, come afferma anche il predetto saggio) e soprattutto il potere di interpretazione dei Trattati europei, stravolgendoli. Perché l’interpretazione che la burocrazia ne dà è spesso sbagliata e lontana dalla lettera e dallo spirito della “missione” (cioè l’obiettivo primario, strategico) dell’UE, che è definita e sancita nel fondamentale art. 3 del TUE che ho riportato sotto e che, in definitiva, è LA PIENA OCCUPAZIONE E IL PROGRESSO SOCIALE. Tutti gli altri sono soltanto dei sub-obiettivi strumentali al raggiungimento dell’obiettivo strategico.

«Art. 3. […] L’Unione instaura un mercato interno. Si adopera per lo sviluppo sostenibile dell’Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un’economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell’ambiente.»
http://register.consilium.europa.eu/pdf/it/08/st06/st06655-re07.it08.pdf

Sulla mia stessa lunghezza d’onda c’è il prof. Daniele Ciravegna dell’Università di Torino (in calce al suo articolo c’è il mio commento).

Sono Ue e Bce a non rispettare i trattati europei
Daniele Ciravegna - 04/08/2015
Il modello d’Europa definito dai trattati europei appare assai migliore rispetto all’effettiva gestione che alla comunità europea stanno dando gli organismi investiti del governo dell’Ue
Con un’espressione di sintesi, alla luce dei trattati dell’UE, l’enfasi va posta sulla dimensione sociale piuttosto che sulla dimensione dell’elevata competizione di mercato. Infatti il sintagma “economia sociale di mercato fortemente competitiva” viene specificato con l’indicazione “che mira alla piena occupazione e al progresso sociale. “Piena occupazione” e “progresso sociale” sono così gli unici obiettivi esplicitamente indicati, mentre tutti gli altri sono presenti in quanto caratteristiche di àmbito necessarie affinché si possano realizzare i due obiettivi finali predetti.
http://old.sbilanciamoci.info/Sezioni/globi/Sono-Ue-e-Bce-a-non-rispettare-i-trattati-europei-30952.html

A questo potere di interpretazione da parte della Germania non è sfuggito, fino al 2015 (varo del Quantitative Easing), lo Statuto della BCE. Traggo dal mio saggio sulla BCE «LE VIOLAZIONI STATUTARIE DELLA BCE»:

Paragrafo 1 - Obiettivi

«Articolo 2-Obiettivi Conformemente agli articoli 127, paragrafo 1 e 282, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, l’obiettivo principale del SEBC è il mantenimento della stabilità dei prezzi. Fatto salvo l’obiettivo della stabilità dei prezzi, esso sostiene le politiche economiche generali dell’Unione al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell’Unione definiti nell’articolo 3 del trattato sull’Unione europea. Il SEBC agisce in conformità del principio di un’economia di mercato aperta e in libera concorrenza, favorendo un’efficace allocazione delle risorse, e rispettando i principi di cui all’articolo 119 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea.»[16]

Lo statuto della BCE, come si deduce già dal titolo dell’articolo 2 (al plurale), stabilisce due obiettivi, non uno soltanto come generalmente si crede, ma a differenza della FED essi sono in rapporto duale-gerarchico tra loro (tale clausola fu imposta dalla Germania come condizione per aderire all’Euro, v. la nota 17); tuttavia, secondo alcuni studiosi, tale rapporto non andrebbe applicato meccanicamente, ma distinguendo tra target inflazionistico nel breve o nel lungo periodo.

Il primo obiettivo è la stabilità dei prezzi, «sotto, ma vicino, al 2 per cento». Il secondo obiettivo è stabilito nel medesimo articolo 2 dello statuto: «Fatto salvo l’obiettivo della stabilità dei prezzi», la BCE «sostiene le politiche economiche generali dell’Unione al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell’Unione definiti nell’articolo 3 del Trattato sull’Unione europea». Tra questi, i principali sono una «crescita economica equilibrata», la «piena occupazione» e il «progresso sociale»:

«Art. 3. […] L’Unione instaura un mercato interno. Si adopera per lo sviluppo sostenibile dell’Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un’economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell’ambiente.»[16]

Ne discende che, in deflazione o con tasso d’inflazione sensibilmente inferiore al target (fissato a poco sotto il 2 per cento), la condizione sospensiva («fatto salvo» - «without prejudice», nella versione inglese -), costituita dal raggiungimento dell’obiettivo principale, è (più che) soddisfatta, quindi il rapporto duale-gerarchico tra i due obiettivi si modifica e diventa, come per la FED, paritario. Pertanto, la BCE è obbligata dal suo statuto (art. 2) a sostenere il raggiungimento del secondo obiettivo - «crescita economica» e «piena occupazione». E poiché l’inflazione dell’Eurozona è stata per cinque anni sotto zero (deflazione) o prossima allo zero o molto sotto il target (che rende necessaria una politica monetaria espansiva) il secondo obiettivo era (è tuttora) del tutto concordante, convergente e complementare con l’obiettivo principale, che è quello di riportare l’inflazione, da sotto zero o quasi zero o molto inferiore, a poco sotto il 2 per cento.

 

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http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2875447.html