A causa delle avarie frequenti della
piattaforma IlCannocchiale, dove - in
4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli
(orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 344 del 02-07-13 (trasmigrato
da IlCannocchiale.it)
Dialogo sul
paradosso di Berlusconi keynesiano
Il paradosso di Berlusconi “keynesiano”
Posted by guiodic on 11 febbraio 2013 in Economia, Italia
Negli anni la sinistra, abbandonando progressivamente
i propri punti di riferimento nella teoria economica, è diventata la paladina
del “rigore”, fino ad approvare il pareggio di bilancio in Costituzione. Così
ha concesso a Berlusconi ampio margine per conquistare un terreno politico
lasciato incustodito. Il paradosso di un Cavaliere “keynesiano”, avversario
dell’austerità imposta dalla Merkel e critico dell’euro, altro non è che il
risultato di una sinistra che ha fatto proprio il “punto di vista del Tesoro“.
di
Luigi Cavallaro*
Interessante e fa riflettere ma ingenuamente direi allora che bisogna
votare Berlusconi anche questa volta. E’ vero che una identità di sinistra è
difficile da definire e verificare ma Keynes non era propriamente un comunista
rivoluzionario. Eleganti confondenze!
Vincesko 11 febbraio
2013 alle 19:15Risposta
@Raimondo
Sei un po’ distratto, ti rammento che: 1) negli ultimi quasi 12 anni il Csx ha governato soltanto per appena 22 mesi; 2) per i vincoli UE, liberamente assunti, ha sempre dovuto rimediare (v. il mio commento più sotto) al malgoverno del Cdx, che ha aumentato le tasse e fatto cattiva spesa pubblica, cresciuta, in barba agli sbandierati tagli lineari, in media del 4,6% all’anno; 3) il Csx (peraltro minoritario nel Paese anche quando ha vinto), lo dice la parola stessa, è costituito, anche ora, anche il PD, da una Sinistra e da un Centro.
Sei un po’ distratto, ti rammento che: 1) negli ultimi quasi 12 anni il Csx ha governato soltanto per appena 22 mesi; 2) per i vincoli UE, liberamente assunti, ha sempre dovuto rimediare (v. il mio commento più sotto) al malgoverno del Cdx, che ha aumentato le tasse e fatto cattiva spesa pubblica, cresciuta, in barba agli sbandierati tagli lineari, in media del 4,6% all’anno; 3) il Csx (peraltro minoritario nel Paese anche quando ha vinto), lo dice la parola stessa, è costituito, anche ora, anche il PD, da una Sinistra e da un Centro.
Temo che i miei interventi non siano stati chiari, soprattutto non si
capisca l’ironia se chi legge non conosce già chi scrive. Non sono distratto e
sono consapevole di ciò che mi rammenti e credo che la pensiamo allo stesso
modo.
Vincesko 11 febbraio
2013 alle 13:23
“Ma dire la verità
presuppone una scelta partigiana: la verità, infatti, è sempre situata da una
parte”.
Troppo comodo: con una premessa così, uno può dire quello che vuole. Infatti… Osservo, sui punti salienti:
1. Il vero deus ex machina della politica economica di Berlusconi, per almeno 6 anni su 8, come si sa, non è stato Berlusconi, ma Tremonti, il turlupinatore dalla lingua biforcuta, che declamando il risanamento ha sempre scassato i conti pubblici, che poi i governi di Csx hanno dovuto, per i noti vincoli UE, risanare, ed il risanamento non può che avvenire riducendo le spese o aumentando le imposte.
Do il riepilogo delle cifre delle manovre finanziarie dei governi Berlusconi-Tremonti e Monti, che sono ignote ai più (fonte: “Il Sole 24 ore”):
Riepilogo (importi cumulati da inizio legislatura):
- governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld;
- governo Monti 63,2 mld;
Totale 329,5 mld. [1]
2. “Sulla base del valore aggiunto dell’economia sommersa stimato dall’Istat otteniamo, per gli anni 2000-2011, un valore del sommerso pari in media a 238 miliardi di euro all’anno”. [2] Che fanno ascendere il valore dell’economia sommersa non al 30%, ma al 18%.
3. Il 2° governo Prodi (2006) ha ereditato un deficit del 4,5% ed ha scelto, anche per le pressioni della Commissione UE, la strada di un risanamento rapido attuando una strategia dei due tempi, prima il risanamento celere e poi la crescita e la redistribuzione. [3] Quindi, a) rientro rapido entro il 3% di deficit, attraverso una legge finanziaria 2007 ingente (33,8 mld) e la lotta all’evasione fiscale, ma – pochi lo sanno o lo ammettono – allentando i cordoni della borsa già nella finanziaria 2008, restituendo ciò che aveva preso (fonte Banca d’Italia [4]). Strategia che avrebbe dovuto avere uno sviluppo ulteriore, se non fosse intervenuta la caduta del governo Prodi, durato appena 20 mesi. Che ha lasciato un debito pubblico del 103,6%, portato poi dal governo Berlusconi-Tremonti al 120,1% a fine 2011, nonostante manovre correttive molto, molto inique per 267 mld, fatte in prevalenza di maggiori tasse!
Troppo comodo: con una premessa così, uno può dire quello che vuole. Infatti… Osservo, sui punti salienti:
1. Il vero deus ex machina della politica economica di Berlusconi, per almeno 6 anni su 8, come si sa, non è stato Berlusconi, ma Tremonti, il turlupinatore dalla lingua biforcuta, che declamando il risanamento ha sempre scassato i conti pubblici, che poi i governi di Csx hanno dovuto, per i noti vincoli UE, risanare, ed il risanamento non può che avvenire riducendo le spese o aumentando le imposte.
Do il riepilogo delle cifre delle manovre finanziarie dei governi Berlusconi-Tremonti e Monti, che sono ignote ai più (fonte: “Il Sole 24 ore”):
Riepilogo (importi cumulati da inizio legislatura):
- governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld;
- governo Monti 63,2 mld;
Totale 329,5 mld. [1]
2. “Sulla base del valore aggiunto dell’economia sommersa stimato dall’Istat otteniamo, per gli anni 2000-2011, un valore del sommerso pari in media a 238 miliardi di euro all’anno”. [2] Che fanno ascendere il valore dell’economia sommersa non al 30%, ma al 18%.
3. Il 2° governo Prodi (2006) ha ereditato un deficit del 4,5% ed ha scelto, anche per le pressioni della Commissione UE, la strada di un risanamento rapido attuando una strategia dei due tempi, prima il risanamento celere e poi la crescita e la redistribuzione. [3] Quindi, a) rientro rapido entro il 3% di deficit, attraverso una legge finanziaria 2007 ingente (33,8 mld) e la lotta all’evasione fiscale, ma – pochi lo sanno o lo ammettono – allentando i cordoni della borsa già nella finanziaria 2008, restituendo ciò che aveva preso (fonte Banca d’Italia [4]). Strategia che avrebbe dovuto avere uno sviluppo ulteriore, se non fosse intervenuta la caduta del governo Prodi, durato appena 20 mesi. Che ha lasciato un debito pubblico del 103,6%, portato poi dal governo Berlusconi-Tremonti al 120,1% a fine 2011, nonostante manovre correttive molto, molto inique per 267 mld, fatte in prevalenza di maggiori tasse!
[1] Il lavoro ‘sporco’ del governo
Berlusconi-Tremonti http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2747515.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/il-lavoro-sporco-del-governo-berlusconi.html
[2] L’economia sommersa e il pareggio
di bilancio
http://sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/L-economia-sommersa-e-il-pareggio-di-bilancio-15772
http://sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/L-economia-sommersa-e-il-pareggio-di-bilancio-15772
[3] La
politica fiscale di Prodi: quali gli elementi positivi? e quelli negativi? Come
dovrà comportarsi il prossimo Governo?
di Silvia Giannini e Maria Cecilia Guerra
http://www.businessonline.it/3/LavoroeFisco/2062/pro-e-contro-della-politica-fiscale-del-governo-prodi.html
di Silvia Giannini e Maria Cecilia Guerra
http://www.businessonline.it/3/LavoroeFisco/2062/pro-e-contro-della-politica-fiscale-del-governo-prodi.html
[4] Ma
sul fisco Prodi batte il Cavaliere: sgravi più consistenti dal centrosinistra.
Gli aiuti dati da centrosinistra e centrodestra secondo i Bollettini della Banca
d’Italia
di Adriano Bonafe
http://www.repubblica.it/economia/2010/02/07/news/sgravi_prodi_berlusconi-2216166/
di Adriano Bonafe
http://www.repubblica.it/economia/2010/02/07/news/sgravi_prodi_berlusconi-2216166/
infatti sono del tutto d’accordo con la tua ricostruzione.
walter 11 febbraio
2013 alle 20:04
Mica è tanto paradossale. Se si accetta l’idea che la spesa pubblica in
eccesso rispetto alle necessità del welfare ( e in italia, vi ricordo, che più
di metà della spesa pubblica NON è welfare, ma “altro”, non è così in Svezia,
non è bello usare le percentuali che convengono per promuovere la propria
visione del mondo economico) allora la cosa ha senso. Berlusconi (i partiti di
centrodestra) campano di spesa pubblica inutile e non sono per nulla disposti a
rinunciarvi.
Anzi, se li andate a dire: facciamo più spesa pubblica? sarebbero
d’accordissimo, soprattutto se a debito. Inoltre, vi ricordo che come i neo
cartalisti rampanti alla Barnard anche Berlusconi ritiene lo spread un
imbroglio. Su questo come la mettiamo ?
Bisognerebbe invece interrogarsi sull’unico spunto interessante
dell’articolo (piuttosto complicato da capire, per la verità): conviene in un
paese con una percentuale di sommerso del 18% o più insistere sulla crescita a
deficit, sapendo che se ne avvantaggiano anche quelli che col sommerso ci
lavorano? Non sarebbe meglio risolvere sia questa anomalia, sia i motivi che la
originano?
Si pensa davvero che tutti quelli che evadono lo fanno per costruirsi ville
sul lago di Garda o alle Cayman? Esiste un modo per distinguere ? Vanno puniti
allo stesso modo? E a cosa dovremmo destinare quello che entrerebbe da una
lotta dura all’evasione (che naturalmente si può fare, ma se non la fanno ne
cdx nè cds evidentemente è perchè in questo paese molte aziende chiuderebbero nel
giro di un mese dopo una guerra ad ogni “nero” tipo quella proposta da Ingroia,
con questo livello di pressione fiscale).
Spero di avviare una proficua riflessione su questo punto.
E per inciso manco io lo voglio Berlusconi al governo, ma proprio perchè
più keynesiano e simpatizzante della MMT, di altri competitor elettorali. Voi
dovreste appoggiarlo, semmai…
l’intervento di Walter, se l’ho capito bene, riporta il discorso sulla
complessità di qualsiasi manovra di voglia attuare per uscire da questa crisi.
Non sono un economista, ma solo un pensionato sfaccendato che segue con
interesse questo blog cercando di capire e di imparare. Se non ricordo male
Keynes parla anche della tassa di successione come una possibile leva. Non ne
sta parlando nessuno. Mi sono divertito qualche tempo fa a scrivere un pezzo
sul mio blog di pensionato sfaccendato: http://rbolletta.wordpress.com/2012/11/16/la-patrimoniale-2/
Vincesko 12 febbraio
2013 alle 17:24
@Raimondo
Ho letto il tuo interessante ‘post’ sull’imposta di successione, in alternativa all’imposta patrimoniale. Su quest’ultima, che, a mio avviso, dovrebbe affiancarsi, in via ordinaria, a bassa aliquota progressiva con una franchigia di almeno 800 mila € colpendo circa la metà del decile più ricco (secondo la Banca d’Italia, patrimonio >500 mila €), all’imposta di successione e/o ad un prestito forzoso, allego il mio vecchio dossier, che è molto più ricco di quello di “Repubblica” (con articoli pro e contro):
Dossier Imposta Patrimoniale http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2670796.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/analisi-quali-quantitativa14imposta.html
Ho letto il tuo interessante ‘post’ sull’imposta di successione, in alternativa all’imposta patrimoniale. Su quest’ultima, che, a mio avviso, dovrebbe affiancarsi, in via ordinaria, a bassa aliquota progressiva con una franchigia di almeno 800 mila € colpendo circa la metà del decile più ricco (secondo la Banca d’Italia, patrimonio >500 mila €), all’imposta di successione e/o ad un prestito forzoso, allego il mio vecchio dossier, che è molto più ricco di quello di “Repubblica” (con articoli pro e contro):
Dossier Imposta Patrimoniale http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2670796.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/analisi-quali-quantitativa14imposta.html
PS: Segnalo che l’imposta patrimoniale francese è ordinaria a bassa
aliquota progressiva, come prevede (contrariamente a quanto afferma Dario Di
Vico) anche la proposta della CGIL.
PPS: Invece, l’ipotesi del prestito forzoso, in alternativa alla patrimoniale, è stata avanzata, tra gli altri, da Fitoussi e da Giannino: riporto lo stralcio di un mio recente commento su “Europa”:
“Un prestito forzoso decennale è migliore della tassa sui patrimoni”
Fonte: JEAN-PAUL FITOUSSI e GABRIELE GALATERI DI GENOLA – Corriere della Sera
Mercoledì 07 Settembre 2011 09:43 -
[...] Tuttavia crediamo che il prestito [di 150 miliardi] debba essere effettivamente forzoso e che non basti ipotizzare sottoscrizioni volontarie. Non si potrà evitare che l’emissione sia per alcuni aspetti atipica. Molti problemi rimangono aperti, come per una patrimoniale pura. Riguardano soprattutto la fattibilità e le modalità giuridiche del prestito e la garanzia dell’equità nella determinazione e nell’identificazione dei soggetti e dei patrimoni imponibili. Se l’equità è rispettata e le risorse deriveranno principalmente dagli strati più favoriti, il prestito forzoso non avrà un effetto restrittivo sulla domanda, né diverrà un vincolo alla crescita.
http://rassegna.governo.it/rs_pdf/pdf/13Z3/13Z3QG.pdf
prestito forzoso decennale è migliore della tassa sui patrimoni
http://www.dirittiglobali.it/home/categorie/18-lavoro-economia-a-finanza/20225-un-prestito-forzoso-decennale-e-migliore-della-tassa-sui-patrimoni.html
PPS: Invece, l’ipotesi del prestito forzoso, in alternativa alla patrimoniale, è stata avanzata, tra gli altri, da Fitoussi e da Giannino: riporto lo stralcio di un mio recente commento su “Europa”:
“Un prestito forzoso decennale è migliore della tassa sui patrimoni”
Fonte: JEAN-PAUL FITOUSSI e GABRIELE GALATERI DI GENOLA – Corriere della Sera
Mercoledì 07 Settembre 2011 09:43 -
[...] Tuttavia crediamo che il prestito [di 150 miliardi] debba essere effettivamente forzoso e che non basti ipotizzare sottoscrizioni volontarie. Non si potrà evitare che l’emissione sia per alcuni aspetti atipica. Molti problemi rimangono aperti, come per una patrimoniale pura. Riguardano soprattutto la fattibilità e le modalità giuridiche del prestito e la garanzia dell’equità nella determinazione e nell’identificazione dei soggetti e dei patrimoni imponibili. Se l’equità è rispettata e le risorse deriveranno principalmente dagli strati più favoriti, il prestito forzoso non avrà un effetto restrittivo sulla domanda, né diverrà un vincolo alla crescita.
http://rassegna.governo.it/rs_pdf/pdf/13Z3/13Z3QG.pdf
prestito forzoso decennale è migliore della tassa sui patrimoni
http://www.dirittiglobali.it/home/categorie/18-lavoro-economia-a-finanza/20225-un-prestito-forzoso-decennale-e-migliore-della-tassa-sui-patrimoni.html
Oscar Giannino – figlio di proletari, come egli ama presentarsi talvolta –
è un utile idiota dei ricchi, ben retribuito. Rammento la sua proposta recente
di debito forzoso per ridurre il debito pubblico, ottima proposta, se fatta su
una platea selezionata e purché non sia alternativa alla doverosissima imposta
patrimoniale sui ricchi, gli unici ad aver pagato poco per il risanamento del
bilancio pubblico e, dopo 330 mld di manovre correttive iniquamente
distribuite, ad avere i soldi. Ma ora pare essersene dimenticato.
“Oscar Giannino a LA7: ‘Suicidio per debiti’”
http://www.la7.tv/richplayer/index.html?assetid=50270284
“Oscar Giannino a LA7: ‘Suicidio per debiti’”
http://www.la7.tv/richplayer/index.html?assetid=50270284
Grazie
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