domenica 7 giugno 2015

La casta dei Mandarini


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 305 del 28-03-13 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
La casta dei Mandarini


L'Imu si può rimborsare con i Bot. Aspettando la Svizzera...
Pubblicato: 26/04/2013 10:45
Gianfranco Polillo

LA CASTA DEI MANDARINI.
La Pubblica Amministrazione è da sempre - se si può dire così - una vera emergenza nazionale. In tutti i saggi in tema di come migliorare l'economia italiana, tra le misure da prendere viene sempre indicato al primo posto il miglioramento dell'efficienza della PA. Al vertice - ed è un aspetto pochissimo noto - si è consolidata una vera e propria casta centrale di alti funzionari pubblici (in maggioranza appartenenti al Consiglio di Stato, come sono – per fare 2 esempi noti - l’ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, e quello subentrante, Filippo Patroni Griffi, entrambi beneficiari di doppio stipendio in quanto magistrati fuori ruolo [1]) che sono convinti di essere lo Stato e costituiscono il vero ganglio del funzionamento (e del disfunzionamento) dell’apparato pubblico, dalla formazione e applicazione delle leggi emanate dal Parlamento alla amministrazione dei servizi.
A questa casta centrale, si sono poi sommate quelle regionali, che forse sono anche peggiori (v. ad esempio l’utilizzo dei FAS).
Il Sottosegretario di Stato Gianfranco Polillo fa parte a pieno titolo di questa casta di Mandarini. [2]

[1] Una proposta di taglio alla spesa pubblica

Appendice

15:44 su 26/04/2013
IMU: IL MONDO SOTTOSOPRA IN ITALIA.
Il mondo sottosopra, capovolto, in Italia (ma non è stato sempre così?). Anziché del lavoro e di dare un alloggio a prezzo sociale con un corposo piano pluriennale di alloggi pubblici (la casa, per milioni di persone disoccupate o percettrici di redditi bassi - salari o pensioni – è ciò che fa o potrebbe fare la differenza tra un'esistenza difficile ma economicamente sostenibile e la povertà), tutti si preoccupano dei ricchi e dei benestanti, che di riffa o di raffa hanno monopolizzato quasi il dibattito della campagna elettorale, in particolare con l’IMU.
Secondo il MEF, il gravame medio annuo dell’IMU è pari a 225 €, contro una previsione di 235 € (cfr. “I dati consuntivi del MEF confermano il piagnisteo per l’IMU”http://vincesko.ilcannocchiale.it/2013/02/14/i_dati_consuntivi_del_mef_conf.html):
- l’introito complessivo dell’IMU è stato pari a 23.7 mld;
- di cui circa 4 mld relativi all’abitazione principale; hanno effettuato versamenti circa 17,8 milioni di contribuenti;
- l’importo medio sulla prima casa è stato di 225 €;
- per la prima casa, l’85% dei contribuenti ha versato fino a 400 €; l’8% circa da 400 a 600 €; e il 6,8% oltre 600 €.
In tutti i Paesi normali l'IMU c'è. E le tasse sulla casa in Italia sono comparativamente più basse.

15:59 su 26/04/2013
UNA CASA DI BUONA QUALITA' AD AFFITTO SOCIALE PER TANTI, GIOVANI E NON
E’ assurdo e demagogico abolire l’IMU sulla prima casa, un gravame pari in media a 225 € l’anno. Occorre invece agire su quattro direttrici:
1. la prima, emanando una rigorosa legge sul regime dei suoli, basata su tre pilastri: la prevalenza dell'interesse pubblico; la titolarità esclusiva pubblica delle scelte attinenti il governo del territorio; la pianificazione, in coerenza con i benchmark europei;
2. la seconda, realizzando un piano corposo di edilizia residenziale pubblica (sovvenzionata, convenzionata e autocostruita);
3. la terza, attuando un piano di rottamazione edilizia (V.http://www.radicali.it/download/pdf/casa.pdf );
4. la quarta, lasciando tutta l’IMU (4 mld) o almeno quella sui ricchi e i più abbienti (almeno 2,5 mld), che va vincolata alla misura fondamentale di un piano corposo di edilizia residenziale pubblica e popolare di qualità. Ipotizzando un costo/appartamento di 100 mila €, si potrebbero costruire almeno 25 mila appartamenti all'anno di buona qualità, cioè più di 10 volte quelli che si costruiscono attualmente in media in un anno.

16:17 su 26/04/2013
REDISTRIBUZIONE ALL’INCONTRARIO.
La casa è un diritto essenziale, ma non necessariamente di proprietà. Il fatto è che in Italia la casa viene subito dopo la mamma e questo il mammone Silvio B. lo sa benissimo e riesce sempre a comprare (con i soldi pubblici) milioni di allocchi.
Anzi, peggio: osservo che, per compensare il mancato introito derivante dall’abolizione dell’ICI (la terza “tranche”, sui ricchi ed i più abbienti decisa da Berlusconi, cifrò 2,2 mld; in totale furono 3,7 mld), assieme al c.d. salvataggio ALITALTA (3,1 + 2 mld in ammortizzatori sociali) e al doppio G8 (0,5 mld), il duo Berlusconi-Tremonti tagliò anche la spesa sociale dei Comuni (destinata ai poveri), che include i sussidi all'affitto per i meno abbienti, prima del 75% (DL 78/2010) e poi di un ulteriore 15% (DL 98/2011), per un totale del 90%! Un esempio scandaloso di redistribuzione all'incontrario.

17:30 su 26/04/2013
AMMONTARE RICCHEZZA IMMOBILIARE.
Riporto il punto 3 di un mio commento ad un precedente articolo di Gianfranco Polillo ("Dove sbaglia Der Spiegel"):

3) A proposito di under reporting.
Rilevo (v. [1], nota 1) che la Banca d’Italia valuta il patrimonio immobiliare 2010 (facente parte delle “Attività reali”) in 4.800 mld [ora è 5.000 mld], l’Agenzia del Territorio in 6.335 mld (una differenza di ben 1.535 mld, il motivo è spiegato nella predetta nota 1, appurato con una mia telefonata alla Banca d’Italia).
[1] Dossier imposta patrimoniale http://vincesko.ilcannocchiale.it/2011/08/10/analisi_qualiquantitative_14_i.html

Aggiornamento (03-05-2013):

Catricalà verso l'Economia sarà il nuovo capo di gabinetto
[…] L'altro patto segreto dietro la nascita del governo Letta riguarda la scadenza del 30 aprile, data entro la quale il Parlamento avrebbe dovuto tassativamente votare la fiducia. La ragione? Nell'aprile 2014 scadono i Cda delle principali società a partecipazione pubblica e Catricalà, come altri calibri pesanti del governo Monti, ambiscono a quei posti. Ma la legge Frattini impone dodici mesi di incompatibilità «dal termine della carica di governo». Per aggirare lo stop era necessario votare entro ieri la fiducia e così è stato. A giovarsene sarà anche Corrado Passera, che punta alla poltrona di Paolo Scaroni all'Eni.

I mandarini che tengono in pugno l’economia
TRA LA MAGISTRATURA AMMINISTRATIVA E GLI ALTI LIVELLI DEI MINISTERI SI È CREATA UNA CASTA CHE SI DIVIDE PREBENDE E RESPONSABILITÀ, IN GRADO DI BLOCCARE O SVUOTARE OGNI INIZIATIVA. OGGI LE CORDATE PIÙ FORTI SI COAGULANO ATTORNO AL BINOMIO CATRICALÀ-FORTUNATO
Roberto Mania Marco Panara
(12 novembre 2012)

LA MADRE DI TUTTE LE RIFORME, QUELLA DELLE AMMINISTRAZIONI, DOVREBBE ESSERE POSTA AL CENTRO DELL’AZIONE DEL GOVERNO – INVECE CONTINUIAMO A CONSIDERARE QUELLO DELLA FUNZIONE PUBBLICA COME UN DICASTERO DI SERIE B, SE NON ADDIRITTURA DI SERIE C
Editoriale di Gianantonio Stella, pubblicato sul Corriere della Sera del 17 maggio 2013

Così Catricalà e Patroni Griffi guadagnano più dei ministri
Il decreto equipara-stipendi permette a entrambi di essere retribuiti dal Consiglio di Stato. Maxi-retribuzioni per i dirigenti di prima fascia della Presidenza del Consiglio. Superpremi, 100 funzionari sfiorano i 200 mila euro
di Federico Fubini
05 novembre 2013


Post e articoli collegati:

Dialogo sull’IMU con l’ex Sottosegretario Polillo

Post del mio blog sulla PA:
Analisi QQ/10 – Pubblica Amministrazione   (8-12-10)

Analisi QQ/19 - Spesa pubblica e revisione della spesa in rapporto alla crescita    (3-5-12)

I figli ‘pubblici’ ed i figliastri ‘privati’   (25-5-12)

Ancora sulla Pubblica Amministrazione, una delle chiavi di volta dello sviluppo del Paese   (30-5-12)


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