L'ira delle cancellerie: "Alexis ha tradito
tutti adesso sta cercando una via di fuga"
La notizia del referendum indetto dal premier greco è arrivata
proprio quando i negoziatori preparavano il tempo supplementare della
trattativa. E nelle ultime ore è cresciuto il risentimento nei confronti del
leader di Syriza. Anche da parte della Merkel, che più di molti altri vuole
salvare Atene
dal nostro inviato
ALBERTO D'ARGENIO
27 giugno 2015
In
un precedente post,[1] ho accennato
alla natura antropologica dei Greci, di cultura levantina e influenzati per 300
anni dalla dominazione ottomana, che ne fa un tipo affatto particolare nel panorama dei popoli europei occidentali.
Il mio giudizio è stato in parte avvalorato qualche giorno fa ascoltando su Radio3-Fahrenheit[2] uno scrittore greco definire i Greci i meno europei tra gli
Europei, egocentrici e convinti di essere al centro del mondo. E molto orgogliosi, ha aggiunto un intellettuale italiano
che vive in Grecia. A parte l’orgoglioso, sono caratteristiche che li
avvicinano – in buona parte - culturalmente agli attuali popoli della Magna
Grecia, il cui stigma antropologico è marchiato a fuoco dalla convinzione
universale – come spiega Tomasi di Lampedusa ne Il Gattopardo, riferendola ai Siciliani - di essere dèi e perciò perfetti,
che è il principale freno culturale al progresso
del Sud (anche i Tedeschi, per ottusità, anche se di altro genere, non
scherzano...).
Io sono stato, per ragioni di lavoro, per
un anno e mezzo in due Paesi arabi (Arabia Saudita e Libia, anche la Libia ha subito la dominazione
ottomana), dove, soprattutto nel primo, tre mestieri erano
preferiti: l’impiegato pubblico, il commerciante e il tassista. Almeno quello
del commerciante comporta una buona inclinazione alla furbizia e a dire bugie,
anche se non l’ho riscontrata particolarmente sviluppata in Libia, forse perché
vi prevaleva una rete distributiva di proprietà pubblica.
In lingua italiana, levantino ha anche un significato spregiativo “per indicare o qualificare
persona che sa fare il proprio vantaggio con furberia e senza troppi scrupoli”.[3] E’ questo il giudizio che, riferito ai Greci,
spesso si legge o si ascolta sui media, da quando è esplosa la crisi greca.
Ma, per la verità, non sono solo i Greci
ad avere la lingua biforcuta. Ho letto il testo dell'accordo sul sito della
Commissione europea, che allego[4]
(e invito tutti a farlo, anche il furbo Renzi, che ha accusato di furbizia
Tsipras[5]): sulle proposte, non mi
pare che sia come la racconta il non immacolato Juncker.
In effetti, leggendo il punto 4
dell'accordo (Pensioni), non si tratta solo di allungare l'età di pensionamento
delle pensioni di vecchiaia a 67 anni entro il 2022 e di quelle anticipate da
55 a 62 anni (come in Italia,
a causa dell'assenza del reddito minimo garantito, le cosiddette pensioni di
anzianità sono state usate per decenni come ammortizzatore sociale). Contrariamente
a come racconta Juncker, che ha affermato che i tagli alle pensioni non sono
contemplati nell’accordo,[6] ci sono
sia tagli che aumenti dei contributi, per ottenere un risparmio di spesa “di ¼- ½ percent of GDP in 2015 and 1 percent
of GDP on a full year basis in 2016”, che per una Grecia stremata dall’austerità
non è poco.
Anche per quanto riguarda la ribadita
(ieri da Juncker) possibilità offerta al governo greco di sostituire le
proposte della troika con misure
equivalenti (vedi anche il testo dell’accordo, in fine del capitolo 4-Pensioni),
non mi pare risponda al vero, visto che il FMI (che detiene, anzi deteneva a
fine 2014, appena il 12% dei crediti verso la Grecia,[7] e sarebbe il caso di rilevarli estromettendolo, come sicuramente
farebbero gli USA nel caso di default
di un loro Stato, e non vale che gli USA sono una federazione e l'UE no), che è
quello che ha fatto fallire il negoziato,[8]
dovendosi meritare la sua direttrice, la Signora Lagarde, la rielezione, ha rifiutato
di sostituire il taglio alle pensioni con un aumento delle imposte sulle
aziende ricche, perché misura recessiva, sulla base della teoria del
moltiplicatore taglio di spesa/aumento delle tasse, che lo stesso FMI, per
bocca dell'ex capoeconomista Blanchard, ha da tre anni giudicato errato.[9]
Teoria che tanti danni ha arrecato
all'economia dei Paesi sotto tutela del FMI. E non solo, vedi l'ineffabile e immarcescibile professor Giavazzi in Italia e i suoi articoli
fino al 2012, a commento delle mastodontiche manovre finanziarie italiane di
Berlusconi (267 mld di valore cumulato, distribuiti in maniera molto iniqua, e
quindi con effetti recessivi) e di Monti (63 mld di valore cumulato, ripartiti
in modo più equo).[10] Naturalmente,
Giavazzi continua a pontificare e a somministrare le sue spietate ricette. Ora, il suo sadismo ha
come bersaglio i Greci.[11]
[1] Grecia,
molte verità e qualche bugia
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2834237.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/06/grecia-molte-verita-e-qualche-bugia.html
[4] Information from the European Commission on the latest draft
proposals in the context of negotiations with Greece
Brussels, 28 June 2015
[5] Renzi: siamo fuori dalla linea del fuoco, vi
spiego perché (di R. Napoletano)
30 giugno 2015
[6] Il presidente della Commissione ha voluto difendere il
lavoro suo e del presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, dicendo che
le critiche rivolte loro sono immeritate. "L'Eurozona non è una partita di
poker, si perde o vince tutti quanti". Juncker ha elencato le concessioni
- di metodo (ad esempio l'abbandono della Troika in favore del Brussels group)
e merito (l'assenza di tagli a
retribuzioni o pensioni nel pacchetto dei creditori) - fatte ad Alexis
Tsipras, che però non le ha colte. "Abbiamo lavorato a un pacchetto
socialmente più equo e mi aspettavo che anche il governo greco lavorasse in
questa direzione", ha rinfacciato ancora a Syriza, ricordando poi che
"loro stessi potrebbero presentare altre misure, purché i conti
tornino".
[7] La cattiva memoria dei benpensanti sul caso Grecia
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2829114.html
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2829114.html
[8] Grecia, trattative frenetiche a
Bruxelles ma l’Fmi prova a frenare sull’accordo
ALFONSO BIANCHI
23 giugno 2015
La direttrice del Fondo monetario internazionale Lagarde indispettita per le aperture di Commissione e leader europei sulle ultime proposte greche. Juncker lavora a un piano per facilitare l’esborso di 35 miliardi di fondi comunitari al Paese
http://www.eunews.it/2015/06/23/grecia-trattative-frenetiche-bruxelles-ma-lfmi-prova-frenare-sullaccordo/37731
ALFONSO BIANCHI
23 giugno 2015
La direttrice del Fondo monetario internazionale Lagarde indispettita per le aperture di Commissione e leader europei sulle ultime proposte greche. Juncker lavora a un piano per facilitare l’esborso di 35 miliardi di fondi comunitari al Paese
http://www.eunews.it/2015/06/23/grecia-trattative-frenetiche-bruxelles-ma-lfmi-prova-frenare-sullaccordo/37731
[9] Il Fondo Monetario
insiste: sull’austerità ci siamo sbagliati
Pubblicato da keynesblog il 8
gennaio 2013
Naturalmente,
poiché (assieme ai dipendenti UE e BCE) hanno un regime pensionistico privilegiato,
quelli del FMI sono particolarmente severi con il trattamento pensionistico
degli altri, in particolare dei poveri cristi.
giugno 10, 2015 posted by Ulrich Anders
AUSTERITÀ PER VOI, BABY PENSIONI PER NOI. FIRMATO BCE
http://scenarieconomici.it/austerita-per-voi-baby-pensioni-per-noi-firmato-bce/
AUSTERITÀ PER VOI, BABY PENSIONI PER NOI. FIRMATO BCE
http://scenarieconomici.it/austerita-per-voi-baby-pensioni-per-noi-firmato-bce/
giugno 11, 2015 posted by Fabio Lugano
Austerità per voi, baby pensioni per noi: firmato Unione Europea
http://scenarieconomici.it/austerita-pensionistica-con-il-c-degli-altri-le-pensioni-dei-dipendenti-dellunione-europea/
Austerità per voi, baby pensioni per noi: firmato Unione Europea
http://scenarieconomici.it/austerita-pensionistica-con-il-c-degli-altri-le-pensioni-dei-dipendenti-dellunione-europea/
giugno 12, 2015 posted by Fabio Lugano
Il terzo elemento della Trojka per l’Austerità: pensioni ed assistenza per i dipendenti del FMI
http://scenarieconomici.it/il-terzo-elemento-della-trojka-per-lausterita-pensioni-ed-assistenza-per-i-dipendenti-del-fmi/
Il terzo elemento della Trojka per l’Austerità: pensioni ed assistenza per i dipendenti del FMI
http://scenarieconomici.it/il-terzo-elemento-della-trojka-per-lausterita-pensioni-ed-assistenza-per-i-dipendenti-del-fmi/
[10] Il lavoro ‘sporco’ del governo
Berlusconi-Tremonti
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2747515.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/il-lavoro-sporco-del-governo-berlusconi.html
[11] Il Financial Times delude
nuovamente
Francesco Giavazzi
sulla Grecia
di Karl Whelan
18 giugno 2015
Ospitando
regolarmente le opinioni di persone del calibro di Hans-Werner Sinn e Niall
Ferguson, la pagina editoriale del Financial Times sta guadagnando la
sfavorevole reputazione di pubblicare spazzatura sull’economia. Questo nuovo articolo del
professore italiano Francesco Giavazzi sulla Grecia (“I greci hanno scelto la
povertà, facciamoli andare per la loro strada”) primeggia con la sua
combinazione di imprecisione e infelici stereotipi nazionali
Post e articoli collegati:
Grecia al
referendum
I GRECI SONO TUTTI COSÌ PIGRI COME DICONO?
POSTED BY REDAZIONE - 2 AGOSTO 2011
http://www.asimmetrie.org/media/i-greci-sono-tutti-cosi-pigri-come-dicono/
lunedì 19 gennaio 2015
Cosa sapete della Grecia? (fact checking)
Alberto Bagnai
http://goofynomics.blogspot.it/2015/01/cosa-sapete-della-grecia-fact-checking.html
Grecia,
le sincerità di Varoufakis e le bugie di Merkel
29-06-2015 Paolo Savona
http://www.formiche.net/2015/06/29/grecia-le-sincerita-varoufakis-le-bugie-merkel/
Segnalo, infine, questo interessante articolo di Karl Whelan, ce n’è per tutti,
politici e tecnici, in particolare Juncker, Trichet, Bini Smaghi, Lagarde:
Greece, The Euro
and Gunboat Diplomacy
Original decision to provide a bail out is the source of the current crisis. Time for Europe to share the blame and financial consequences.
https://medium.com/bull-market/greece-the-euro-and-gunboat-diplomacy-3193983d8336
Original decision to provide a bail out is the source of the current crisis. Time for Europe to share the blame and financial consequences.
https://medium.com/bull-market/greece-the-euro-and-gunboat-diplomacy-3193983d8336
Aggiornamento
(01/07/2015):
Il contagio del referendum
La
previsione che si raggiungesse un accordo con la Grecia non teneva conto
dell’obiettivo di fondo dei signori dell’eurozona: la punizione di una
provincia che aveva osato ribellarsi. Ma Tsipras con il referendum sposta il
conflitto a un nuovo livello, finalmente democratico, e molti altri paesi
saranno tentati da questa nuova-vecchia arma
Antonio Lettieri
01/07/2015
[…] Il punto più
corrosivo dal lato della spesa è quello delle pensioni. Bisogna aver in mente
che a partire dal 2010 la spesa pensionistica è stata già ridotta del 45 per
cento. E che il 75 per cento delle pensioni è sotto o vicina alla soglia della
povertà. L’imposizione di ulteriori tagli è una pretesa micidiale per qualsiasi
governo semplicemente decente, non diciamo di sinistra, se questa qualificazione
ha ancora un senso.
Ma Il
governo Tsipras non si è tirato indietro. Ha proposto un progressivo risparmio
sulla spesa pensionistica: da un lato, riducendo i prepensionamenti;
dall’altro, col graduale aumento dell’età per l’accesso alla pensione fino a
raggiungere la soglia dei 67 anni nel 2025. Una scadenza più vicina di quella
programmata in Germania dove il limite dei 67 anni è previsto per il 2027.
Le entrate
sarebbero aumentate: a) elevando, da un lato, l’IVA al 23 per cento per tutti i
prodotti con esenzione dei beni alimentari e dell’elettricità il cui aumento
sarebbe stato limitato al 13 per cento – mentre una terza aliquota ridotta al 6
è riservata a medicine e spettacoli teatrali - clausola quest’ultima capace di
suscitare l’ironia di una tecnocrazia ignara di Euripide e Aristofane, padri
nobili dell’antico teatro greco e dell’intero mondo occidentale.
Non potendo
bastare l’aumento dell’IVA, il governo greco aveva proposto di accrescere le
entrate con: a) un aumento del 3,9 per cento dei contributi previdenziali
pagati dai datori di lavoro - oggi al livello più basso in Europa; b) un
aumento dell’aliquota sui redditi più alti dal 26 al 29 per cento; c)
un’imposta una tantum sui profitti superiori a 500 milioni. Apriti
cielo.
Bruxelles ha
bocciato le proposte greche in base al seguente argomento: l’avanzo di bilancio
deve essere realizzato solo dal lato della riduzione delle spese, e
dell’aumento dell’imposizione indiretta sui consumi, senza toccare i contributi
previdenziali pagati dalle imprese, i redditi più alti e i patrimoni dei
ricchi. Provocazione per mettere in crisi il governo greco o idiozia? O tutt’e
due? Chiedere al ministro Padoan, membro dell'eurogruppo, che ha sostenuto
queste posizioni e a Renzi che le ha appoggiate nel Consiglio europeo. […]
Referendum in Grecia: le responsabilità dei “creditori”
di Emiliano Brancaccio
e Mauro Gallegati*
Le istituzioni
europee, il governo tedesco e i suoi alleati (Italia inclusa) hanno tirato la
corda, avanzando una proposta ancor più stringente e sbilanciata a favore dei
ceti ricchi
Sabato 04 Luglio 2015 16:33
http://www.sinistrainrete.info/index.php?option=com_content&view=article&id=5393:ebrancaccio-e-mgallegati-referendum-in-grecia-le-responsabilita-dei-creditorig-&catid=98:articoli-brevi&Itemid=87
**********
Nessun commento:
Posta un commento