A causa delle
avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale,
dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli
(orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 320 del 22-05-13
(trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Analisi
quali-quantitativa/24 - Spesa pensionistica
Come si vede dal dialogo tra Pietro Reichlin e
Sergio Cesaratto, [1] non
soltanto "tagliatori" compulsivi di destra, ma anche economisti di
sinistra come Reichlin, pur al netto della sinteticità e dell’approssimazione
inevitabili in un semplice dialogo, menzionano colpevolmente ancora l’esigenza
di rimodulare la spesa sociale (quota parte della spesa pubblica) riducendo la
spesa pensionistica, ripetendo una sorta di mantra che da anni inonda i media. Colpevolmente,
poiché ignorano o trascurano il fatto che, soprattutto a partire dal 2010, dopo
la crisi della Grecia, si sono succeduti ulteriori interventi strutturali (cioè
permanenti) pesanti sulla materia delle pensioni, che, da un lato, hanno reso
quello italiano il sistema pensionistico più solido in UE; [2] dall’altro, hanno già prodotto, continuano a produrre e
produrranno in futuro risparmi di spesa per decine di miliardi all’anno (recati
finora dalle riforme Damiano del 2007 e Sacconi del 2010, mentre la riforma
Fornero produrrà i suoi effetti nel corso del 2013 e nei prossimi anni). [3]
La
terribile crisi economica in corso richiede ulteriori interventi incisivi in
tema di reperimento delle risorse: il sistema pensionistico ha già dato, eccetto
le cosiddette pensioni d’oro (vedi appresso), occorre rivolgersi ad altri
capitoli, sia dal lato delle entrate (evasione fiscale [4] e imposta patrimoniale [5]
e/o prestito forzoso [6]), sia dal
lato delle uscite (capitolo “beni e servizi”, oltre 130 mld all’anno, che
include la corruzione e il funzionamento efficiente della PA). [7]
ATTENDIBILITA’
DELLE CIFRE.
(Quasi
tutte le statistiche menzionate su Spesa sociale e Spesa pensionistica - EUROSTAT, OCSE, ISTAT - sono datate e non
tengono ancora conto delle ultime riforme varate tra il 2010 e il 2011).
PENSIONI. Dal 1992, sono
state varate 8 riforme pensionistiche (Amato, 1992; Dini, 1995; Prodi, 1997;
Berlusconi/Maroni, 2004; Prodi/Damiano, 2007; Berlusconi/Sacconi, 2010;
Berlusconi/Sacconi, 2011; Monti-Fornero, 2011). Le ultime 4 riforme: Damiano
(2007), Sacconi (2010 e 2011) e Fornero (2011) stanno dando e daranno risparmi
nei prossimi decenni per centinaia di mld.
IMPOSTE. Il 90% circa di
Irpef, contributi e imposte indirette è pagato dai dipendenti e dai pensionati,
i cui redditi sono pari solo al 60% del totale. [4]
EVASIONE. L'evasione
annua è di 120 mld. [4]
MISURE. I 330 mld di
manovre correttive della scorsa legislatura (fonte "Sole-24 ore" [8]) sono stati addossati in gran parte
sul ceto medio-basso e sui poveri (taglio spesa sociale), ora tocca ai ricchi (il
10% delle famiglie che possiede il 45,9% della ricchezza totale) sia a mezzo di
un'imposta patrimoniale ordinaria a bassa aliquota con franchigia di almeno 800 mila € (ipotesi
CGIL), [5] sia con un prestito forzoso [6] per ridurre celermente l'enorme
debito pubblico e gli ingenti interessi passivi.
PS:
Segnalo che tra la Banca d’Italia e l’Agenzia del Territorio c’è una differenza
di 1.535 mld sulla stima del valore immobiliare (nel 2010, 4.800 mld contro
6.335, dovuto al n. degli immobili).
Chi assorbe la
maggior parte della spesa pensionistica.
3.3 Distribuzione per classe di importo mensile
La distribuzione delle pensioni per classe di
importo mensile delle prestazioni (Prospetto
3.7) presenta frequenze maggiori in prossimità
delle classi di importo meno elevate. Infatti, la maggior parte delle pensioni
ha importi mensili inferiori a 500 euro (38,8 per cento nel 2010 e 39,1 per
cento del totale nel 2009). Seguono le pensioni con importi mensili compresi
tra 500 e 1.000 euro (30,8 per cento nel 2010 e 31,4 per cento nel 2009). Un
ulteriore 13,6 per cento di pensioni vigenti al 31 dicembre 2010 (13,4 per
cento nel 2009) ha importi compresi tra 1.000 e 1.500 euro mensili e il
restante 16,9 per cento del totale (16,1 per cento nel 2009) ha importi mensili
superiori a 1.500 euro.
Passando dall’esame della distribuzione del numero
delle pensioni a quello del relativo importo complessivo annuo risulta che il
37,4 per cento del totale è associato a pensioni con importi inferiori a mille
euro che, in termini numerici, rappresentano il 69,6 per cento delle pensioni
complessivamente erogate. Il 33,1 per cento dell’importo complessivo annuo è
riferito invece a prestazioni con importi mensili compresi fra mille e duemila
euro, cui corrisponde il 21,3 per cento delle pensioni. È chiaro, quindi, che
nonostante il maggiore numero di pensioni nelle fasce meno elevate della
distribuzione degli importi mensili, oltre un terzo dell’importo complessivo
annuo dei trasferimenti pensionistici è collegato a prestazioni che si
collocano nella parte medio-alta della distribuzione (Figura 3.4). In particolare
nella classe di importo più elevata, relativa agli importi mensili superiori ai
tremila euro, si concentra solo il 2,5 per cento dei trattamenti, per una quota
dell’importo complessivo annuo pari però al 12 per cento.
La
tabella che segue è ricavata dai dati diffusi dall’INPS sulla distribuzione
delle pensioni per fasce di importo.
(Dati
ISTAT 2010)
La
distribuzione percentuale della spesa pensionistica è la seguente (un terzo dei
pensionati percepisce 2 o più pensioni [*]):
…………………...N.
Pensionati…….....% spesa
Meno
di 500€…..…..….14,4%.................4,65%
500-1.000€……...……..31,0%................18,01%
1.000-1.500€………..…23,5%................23,40%
1.500-2.000€………..…14,5%................20,45%
Sopra
2.000€………..…16,5%................33,49%
[*] La distribuzione dei pensionati per numero
di prestazioni evidenzia una prevalenza del genere femminile crescente
all’aumentare del numero di trattamenti percepiti (Figura 3). Tra i percettori
di una sola pensione (che rappresentano il 67,3% del totale) la quota femminile
è leggermente più bassa della maschile (48,3% sono donne e il 51,7% uomini);
tra i titolari di due pensioni le donne sono il 59,8%, la quota sale al 70,9%
tra i percettori di tre pensioni e arriva al 74,1% tra i titolari di quattro o
più trattamenti.
Rispetto
alla spesa totale, che ammonta (al lordo di oltre 40 mld di imposte, che è una
mera partita di giro) a 258,5 miliardi di €, per un totale di 16 milioni e 500
mila pensionati:
1)
Il 45% (7 milioni e 425mila pensionati) che sta sotto i 1000 € assorbe
solamente il 22,66% (58.558.500.000€) della spesa totale. 2) Per contro, i
pensionati sopra i 2000 €, pari al 16,5 % del totale, per una spesa di
86.578.250.000€, assorbono il 33,49% della spesa totale.
Tale
distribuzione sperequata è ancora più marcata se si scorpora il dato relativo
alle donne. “Analizzando le differenze di genere in funzione delle classi di
reddito pensionistico mensile emerge – in linea con quanto finora osservato –
la maggiore concentrazione degli uomini nelle classi di reddito più elevate. Il
24,1% dei pensionati percepisce, infatti, un reddito mensile superiore ai 2.000
euro, assorbendo il 47,7% della spesa pensionistica destinata agli uomini; solo
il 9,9% delle donne percepisce tali livelli di reddito, per una spesa
complessiva pari al 24,8% (Tavola 2). Nella classe di reddito più elevata, che
raccoglie i beneficiari di trattamenti superiori ai 3.000 euro mensili, le
differenze sono ancora più marcate: le donne sono solo il 2% del totale, pari a
una spesa complessiva del 7,6%, contro il 7,6% osservato tra gli uomini, pari
al 22,1% di spesa”.
Dai
dati INPS risulta che le pensioni sopra gli 8.000 € - le cosiddette pensioni
d’oro - sono circa 109.000. Tra queste vi sono anche numerose pensioni che
superano di parecchio i 10.000 €, perciò si può ipotizzare una media sui 9.000
€, che fa ascendere la spesa annua per queste pensioni di importo alto a non
meno di 12 miliardi e 700 milioni.
[1] Eguaglianza?
Dipende*
Dialogo fra Sergio
Cesaratto e Pietro Reichlin
Martedì 14 Maggio 2013
[2]
Appunto dopo le lettere della BCE al governo e del governo all’UE
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2695770.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/appunto-dopo-le-lettere-della-bce-al.html
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2695770.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/appunto-dopo-le-lettere-della-bce-al.html
[3]
“Abbiamo voluto fare alcuni conti basandoci sulle
stime della Ragioneria generale dello Stato. Se soltanto con l’ultima riforma
si risparmieranno ogni anno, dal 2020, 22 miliardi di euro,
ciò significa che nel periodo 2020-2050 si produrrà una colossale
redistribuzione di risorse da Stato sociale a debito di quasi 650
miliardi di euro. Se a questa cifra dovessimo sommare gli interventi
fatti dai diversi governi dal 2004 al 2011 sul sistema pensionistico andremmo
al raddoppio” (C. Damiano).
http://www.manuelaghizzoni.it/?p=31627
http://www.manuelaghizzoni.it/?p=31627
Pensioni:
risparmi vadano a esodati
[4]
AQQ22-Le cifre di ricchezza, imposte, contributi sociali ed evasione fiscale
[5] Dossier
Imposta Patrimoniale
[6] Un prestito forzoso
decennale è migliore della tassa sui patrimoni
Fonte: JEAN-PAUL FITOUSSI e GABRIELE GALATERI DI GENOLA - Corriere della Sera
Mercoledì 07 Settembre 2011 09:43 -
http://rassegna.governo.it/rs_pdf/pdf/13Z3/13Z3QG.pdf
Fonte: JEAN-PAUL FITOUSSI e GABRIELE GALATERI DI GENOLA - Corriere della Sera
Mercoledì 07 Settembre 2011 09:43 -
http://rassegna.governo.it/rs_pdf/pdf/13Z3/13Z3QG.pdf
L’ipotesi del prestito forzoso è
stata illustrata, da ultimo, alla trasmissione di La7 “Ottoemezzo” del 14
giugno 2012 “Suicidio per debiti” da Oscar Giannino http://www.la7.tv/richplayer/index.html?assetid=50270284
[7]
Analisi QQ/19 - Spesa pubblica e revisione della spesa in rapporto alla
crescita
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2737476.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/analisi-quali-quantitativa19-spesa.html
[8]
Il lavoro ‘sporco’ del governo Berlusconi-Tremonti
http://vincesko.ilcannocchiale.it/2012/07/17/il_lavoro_sporco_del_governo_b.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/il-lavoro-sporco-del-governo-berlusconi.html
Post, analisi e articoli
collegati:
Contributo sulle
pensioni, eccellente analisi-proposta de LaVoce.info
Lettera ai media, al Governo, al PD e ai sindacati:
le pensioni e Carlo Cottarelli
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2833739.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/06/lettera-ai-media-al-governo-al-pd-e-ai.html
La spesa
pubblica in Europa
anni
2000-2011
Tavola
10 - Spesa primaria per Protezione sociale: incidenza percentuale sul PIL
Paesi
…..2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Belgio
….17,0 17,2 17,7 ..18,0 .18,1 18,0 17,8 17,5
18,0 19,8 19,4
19,5
Bulgaria
..13,2 13,5 12,8 ..12,4 .12,0 11,0 10,9 10,7
11,2 13,6 13,5
12,9
Rep.
Ceca 13,0 12,9 14,0 ..13,8 12,5 12,3 12,3 12,5
12,5 13,7 13,6
13,6
Danimarca
22,5 22,9 23,2 24,1 24,0 23,2 22,5
22,0 22,2 25,1
25,3 25,2
Germania
21,0 21,0 21,2 21,7 21,3 21,3 20,5 19,4
19,3 21,2 20,5
19,6
Estonia
10,7 10,2 9,9 9,9 10,2 9,8 9,4 9,3 11,6 15,8
14,6 13,1
Irlanda
8,3 8,8 9,4 9,5
9,9 10,7
10,8 11,7 13,9 16,9 17,3 17,3
Grecia
17,0 16,6 16,9 15,1 14,4 15,3 15,1
16,0 17,0 18,4 18,9 20,4
Spagna 13,1 12,8 13,0 13,0 13,0 12,9 12,9 13,1 14,1 16,3 17,0 16,9
Francia 20,5 20,4 20,8 21,4 21,4 21,5 21,9 21,7 22,1 23,9 23,9 23,9
Italia 17,4 17,2 17,6 17,9 17,9 18,0 18,0 18,1 18,7 20,4 20,4 20,5
Cipro 7,9 7,9 8,7 9,4 10,0 10,6 10,3 9,5 9,8 11,0 11,7 12,0
Lettonia 13,1 11,9 11,5 10,8 10,5 9,9 9,6 8,5 9,6 14,1 13,7 12,1
Lituania 12,5 11,6 10,7 10,3 10,2 9,9 9,8 10,9 12,3 16,8 14,5 12,7
Lussemburgo
15,7 16,5 17,2 17,7 17,7 17,4 16,4 15,3 16,8 19,4 18,5 18,1
Ungheria 14,9 14,6 15,5 16,1 16,1 17,0 17,7 17,6 17,8 18,6 17,7 17,1
Malta 12,2 13,2 13,4 13,5 13,7 13,7 13,7 13,9 13,7 14,6 14,3 14,4
Paesi
Bassi 15,6 15,6 15,9 16,2 16,0 15,5 15,2 14,9 15,3 17,1 17,2 17,2
Austria 21,1 20,9 21,2 21,3 20,9 20,6 20,2 19,8 20,0 21,8 21,7 21,0
Polonia 0,0 0,0 18,3 18,8 17,6 17,0 16,9 15,6 15,6 16,4 16,9 15,9
Portogallo 12,0 12,5 13,1 14,2 14,6 15,2 15,4 15,3 15,7 17,9 18,0 18,1
Romania 10,9 11,1 10,1 10,0 11,0 11,1 11,0 11,2 12,4 14,6 14,9 14,1
Slovenia 17,2 17,1 17,0 17,0 16,9 16,9 16,4 15,5 15,9 18,0 18,6 18,9
Slovacchia
14,5 14,6 14,9 12,8 12,1 13,2 12,3 10,6 10,2 12,3 12,2 11,9
Finlandia 20,3 20,1 20,8 21,4 21,3 21,2 20,7 20,0 20,4 24,0 24,0 23,7
Svezia 23,2 22,9 23,0 23,9 23,5 23,0 22,3 21,1 21,1 22,9 21,6 20,8
Regno
Unito 14,8 15,2 15,4 15,6 15,7 15,6 15,3 15,3 15,9 17,9 18,0 17,9
Unione
Europea (27) 0,0 0,0 18,2 18,5 18,3 18,2 17,9 17,6 18,0 20,0 19,9 19,6
Maurizio Benetti
Radiografia della spesa
pensionistica
28/03/2012
Età di pensione, nell’UE ora non ci batte nessuno
25/02/2012
Dalle pensioni 15 miliardi in 3 anni
13/02/2012
Spesa per pensioni, così è se vi pare
20/02/2010
Pensioni d’oro, il PD non ha colpe
Carlo Clericetti
07/05/2012
Aggiornamento:
Pensioni, spesa sotto controllo ma gli assegni
futuri saranno più leggeri:
di Davide Colombo 3 giugno 2013
Rapporto n. 14, anno 2013
[i 2 link di RGS sono stati sostituiti da questi altri:
Dopo
aver bocciato l’analogo intervento di cui all’art. 9, comma 2 del decreto-legge
n. 78 del 2010 (sentenza n. 223 del 2012) e la stessa norma oggi impugnata, con
la sentenza n. 241 del 2012, la Corte Costituzionale ha decretato anche l’illegittimità
costituzionale del contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro:
Bocciato il prelievo fiscale
sulle pensioni d’oro: irragionevole
Corte costituzionale - Sentenza 5 maggio 2013 n. 116
30.05.13
Una proposta per realizzare un prelievo sulle
pensioni “più generose”, vuoi perché l’assegno è alto, vuoi perché il loro
rendimento implicito è molto elevato. Servirebbe a tutelare l’equità attuariale
e intergenerazionale. Quanto si potrebbe ricavarne e come andrebbero impiegate
queste risorse.
29.08.2013
Arriva
un’autorevole conferma:
MELONI (FLI):
«FISSARE UN TETTO»
Pensioni d'oro, una sorpresa da 90mila euro al mese
Sono oltre
centomila e costano allo Stato più di 13 miliardi l'anno: primo Sentinelli, ex
manager Telecom, inventore della "ricaricabile"
8 agosto 2013
Vitalizi d'oro alla Regione Lombardia: ecco gli ex
consiglieri con il privilegio
31 ottobre 2013
Tagli alle pensioni, o inutili o da esproprio
Ipotesi e conti degli interventi ipotizzati prima sulle
“pensioni d’oro”, poi su quasi tutte: a meno di colpi pesantissimi il gettito
non sarebbe mai molto alto. E semmai dovrebbe essere usato a vantaggio dei
pensionati futuri, per i quali si prospettano assegni assai più miseri di ora
Maurizio Benetti
(03/11/2013)
Pensioni, quelle d’oro a volte non luccicano
Il rendimento dei contributi è in molti casi molto più
elevato per le pensioni basse che per quelle molto alte: il fattore più
rilevante è l’età di pensionamento. Chi parla di tagli spesso fa confusione,
pensando che tutti i vitalizi alti contengano un “regalo”. Un ricalcolo (cosa
mai fatta in nessun paese) dovrebbe comunque riguardare tutti gli assegni pena
l’incostituzionalità
Ruggero Paladini
(25/11/2013)
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