A causa delle
avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale,
dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli
(orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 318 del 20-05-13
(trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Dialogo sulla
sentenza CIR-Mondadori
Dopo
l’ennesima lettera di Marina Berlusconi, presidente della Mondadori, a difesa
del padre, riporto una mia vecchia discussione sulla sentenza CIR-Mondadori,
svoltasi nel 2011 nel blog di Piergiorgio Odifreddi su Repubblica.
Avvertenza:
cliccando sulla data, si apre il commento originale.
Vincesko 9 luglio 2011
alle 23:36
Marcomarmar ha scritto:
la sentenza Mondadori-CIR, che sembra
eccessiva con (probabilmente) uno zero in più del dovuto, non escluderei che le
stesse questa volta vengano raccolte.
… in proposito, per dare prova di estrema correttezza, apprezzerei vivamente se Repubblica illustrasse il merito della questione entrando nei dettagli dei conti.
… in proposito, per dare prova di estrema correttezza, apprezzerei vivamente se Repubblica illustrasse il merito della questione entrando nei dettagli dei conti.
Informarsi bene vale anche per te. Bizzarro che tu
chieda a “Repubblica” il dettaglio dei conti, anziché leggere il testo della
sentenza di primo grado (strano che tu non l’abbia ancora fatto). Lo trovi in
calce a questo articolo:
Sentenza Mondadori. Il giudice Mesiano:
“Berlusconi corresponsabile della corruzione”
http://www.dazebao.org/news/index.php?option=com_content&view=article&id=6846:il-giudice-mesiano-berlusconi-corresponsabile-della-corruzione&catid=93:giustizia&Itemid=292
http://www.dazebao.org/news/index.php?option=com_content&view=article&id=6846:il-giudice-mesiano-berlusconi-corresponsabile-della-corruzione&catid=93:giustizia&Itemid=292
Vincesko 9 luglio 2011
alle 23:38
P.S.:
Anzi, lo allego:
Testo integrale della sentenza
http://download.repubblica.it/pdf/2009/sentenza-fininvest-mondadori.pdf
http://download.repubblica.it/pdf/2009/sentenza-fininvest-mondadori.pdf
Marcomarmar 10 luglio
2011 alle 00:26
Per vincesko: Grazie. Sto leggendo, è un papiro
notevole, ma dalla prima lettura ne esce un livello di corruzione
impressionante. Ciò detto, mi sembrerebbe assai utile che Repubblica
illustrasse in modo sintetico su quale base si sia arrivati ad una cifra di
tale entità. Devo ancora finire di leggere, ma sembra che il danno sia da
mancato guadagno. Se è così rimane il dubbio che la somma stabilita, 560
milioni di euro, sia sproporzionata. C’è un limite, soggettivo, rispetto al
quale uno si domanda se non si sia andati oltre. A questo punto why not 2
miliardi di euro o 5 o 10? Ovviamente deve prevalere la fiducia nella
magistratura, ma di fronte alle continue affermazioni di Berlusconi di essere
perseguitato, mi sembrerebbe un ottimo servizio se Repubblica spiegasse le
motivazioni di fondo riguardanti la determinazione della somma in questione.
L’alternativa è leggersi la sentenza, cosa che faranno in pochissimi.
Vincesko 10 luglio
2011 alle 00:28
P.P.S.:
Testo integrale sentenza d’appello
http://download.repubblica.it/pdf/2011/Fininvest-CIR.pdf
http://download.repubblica.it/pdf/2011/Fininvest-CIR.pdf
valerio_38 10 luglio
2011 alle 09:43
@marcomarmar, post del 10 luglio 2011 alle 00:26
In casi come questo, il giudice affida a un collegio
di periti che abbiano adeguati requisiti di competenza il compito di stimare il
danno che è stato inflitto dal comportamento criminale dell’accusato. Come sa
chiunque, una stima del genere è esposta a variazioni grandissime, dal momento
che i criteri di valutazione non sono semplicemente contabili. Tuttavia queste
valutazioni sono il pane quotidiano in campo economico-finanziario.
Eccepire che il risultato della stima del collegio dei periti sia troppo alto o troppo basso è ammissibile, ma è tempo perso. Dal punto di vista della società nel suo complesso, l’entità del risarcimento dovrebbe comunque essere quanto più elevata possibile, affinché chi è tentato da adottare comportamenti criminali sia dissuaso dal timore di incorrere nella giusta (e pesante) punizione della legge, che deve essere tale da eccedere l’attrattiva del vantaggio che il crimine può assicurare.
Qual’è, dunque, il tuo problema? Perché mai giudichi eccessiva l’entità della cifra calcolata dai periti? Soffri perché il caimano deve finalmente pagare per un abuso criminale? Devi contribuire al pagamento?
Eccepire che il risultato della stima del collegio dei periti sia troppo alto o troppo basso è ammissibile, ma è tempo perso. Dal punto di vista della società nel suo complesso, l’entità del risarcimento dovrebbe comunque essere quanto più elevata possibile, affinché chi è tentato da adottare comportamenti criminali sia dissuaso dal timore di incorrere nella giusta (e pesante) punizione della legge, che deve essere tale da eccedere l’attrattiva del vantaggio che il crimine può assicurare.
Qual’è, dunque, il tuo problema? Perché mai giudichi eccessiva l’entità della cifra calcolata dai periti? Soffri perché il caimano deve finalmente pagare per un abuso criminale? Devi contribuire al pagamento?
Vincesko 10 luglio
2011 alle 12:50
Il team peritale (CTU) nel giudizio di 2° grado era
composto da massimi esperti della materia: Luigi Guatri, Maria Martellini e
Giorgio Pollicelli.
Per l’identificazione e quantificazione dei danni
patrimoniali, v. pag. 128 e segg. della sentenza di 1° grado (basato
essenzialmente sul delta del valore delle azioni prima e dopo il fatto
criminoso, la sentenza Metta; una buona parte di essi è costituita da
rivalutazione e interessi, dal 1991).
La Corte di Cassazione può annullare la sentenza solo
per vizi di legittimità.
P.S.:
In generale: la valutazione d’azienda ed il “capital
budgeting” rappresentano una problematica molto complessa, roba da esperti, da
società specializzate.
Valutazione d’azienda
Compito del commercialista o comunque, del perito in genere, è, dunque, quello di attribuire un valore economico al complesso organizzato dall’imprenditore. Tale processo, è bene ribadirlo, viene condizionato da molteplici fattori, quali la tipologia d’attività svolta, il luogo, il tempo, i dati disponibili e naturalmente, lo scopo che s’intende perseguire e di conseguenza, il metodo valutativo prescelto.
Circa quest’ultimo aspetto la dottrina ha elaborato dei criteri di stima che, sostanzialmente e con le loro ulteriori specificazioni, possono essere così sinteticamente elencati:
a) Metodo patrimoniale (semplice e complesso)
b) Metodo reddituale
c) Metodo finanziario
d) Metodi misti
http://www.blustring.it/articolipdf/valutazione_azienda1.pdf
Compito del commercialista o comunque, del perito in genere, è, dunque, quello di attribuire un valore economico al complesso organizzato dall’imprenditore. Tale processo, è bene ribadirlo, viene condizionato da molteplici fattori, quali la tipologia d’attività svolta, il luogo, il tempo, i dati disponibili e naturalmente, lo scopo che s’intende perseguire e di conseguenza, il metodo valutativo prescelto.
Circa quest’ultimo aspetto la dottrina ha elaborato dei criteri di stima che, sostanzialmente e con le loro ulteriori specificazioni, possono essere così sinteticamente elencati:
a) Metodo patrimoniale (semplice e complesso)
b) Metodo reddituale
c) Metodo finanziario
d) Metodi misti
http://www.blustring.it/articolipdf/valutazione_azienda1.pdf
Capital Budgeting
Definizione: Analisi volta a valutare il tasso di remunerazione di un investimento e il costo per sostenerlo. Il capital budgeting, attraverso l’utilizzo di alcuni strumenti analitici (metodo del valore attuale netto, metodo del tasso di rendimento interno, pay-back period, residual income), consente di confrontare e successivamente scegliere le migliori forme d’investimento.
Definizione: Analisi volta a valutare il tasso di remunerazione di un investimento e il costo per sostenerlo. Il capital budgeting, attraverso l’utilizzo di alcuni strumenti analitici (metodo del valore attuale netto, metodo del tasso di rendimento interno, pay-back period, residual income), consente di confrontare e successivamente scegliere le migliori forme d’investimento.
P.P.S.:
@ Valerio_38
Detto in generale, la “resistenza” ad accettare il fatto è di natura ovviamente psicologica, di 2 tipi, penso: la prima, generale, legata all’educazione (repressiva, in particolare delle curiosità sessuali iniziali, aspetto molto sottovalutato), che attiene all’inclinazione a indagare a fondo; la seconda (determinata/favorita dalla prima), particolare, correlata alla “simpatia” che si prova per un determinato soggetto (nel caso in esame, S.B.), nel quale, anche inconsciamente, ci si identifichi.
Detto in generale, la “resistenza” ad accettare il fatto è di natura ovviamente psicologica, di 2 tipi, penso: la prima, generale, legata all’educazione (repressiva, in particolare delle curiosità sessuali iniziali, aspetto molto sottovalutato), che attiene all’inclinazione a indagare a fondo; la seconda (determinata/favorita dalla prima), particolare, correlata alla “simpatia” che si prova per un determinato soggetto (nel caso in esame, S.B.), nel quale, anche inconsciamente, ci si identifichi.
Vincesko 10 luglio
2011 alle 14:00
Marina Berlusconi:
Un’escalation che Marina descrive così: “E’ l’ennesimo scandaloso episodio di una forsennata aggressione che viene portata avanti da anni contro mio padre, con tutti i mezzi e su tutti i fronti, compreso quello imprenditoriale ed economico”.
Un’escalation che Marina descrive così: “E’ l’ennesimo scandaloso episodio di una forsennata aggressione che viene portata avanti da anni contro mio padre, con tutti i mezzi e su tutti i fronti, compreso quello imprenditoriale ed economico”.
L’anno scorso, dopo la sentenza di 1° grado, dichiarò
al Corriere della Sera:
«Contro mio padre una caccia all’ uomo. E ora nel mirino anche le nostre aziende»
«Contro mio padre una caccia all’ uomo. E ora nel mirino anche le nostre aziende»
Nel post/8-Marina (v. più sotto), scrissi:
Un anno fa, lessi che Silvio Berlusconi aveva dichiarato che, tra i suoi figli, quella che gli somiglia di più è Marina. Non faccio fatica a credergli. Come lui, Marina dimostra, nell’intervista al Corriere della Sera citata nel post precedente, una notevole propensione alla menzogna ed al ribaltamento della verità ed una difesa strenua della “roba”, anche quella acquisita in maniera truffaldina.
Un anno fa, lessi che Silvio Berlusconi aveva dichiarato che, tra i suoi figli, quella che gli somiglia di più è Marina. Non faccio fatica a credergli. Come lui, Marina dimostra, nell’intervista al Corriere della Sera citata nel post precedente, una notevole propensione alla menzogna ed al ribaltamento della verità ed una difesa strenua della “roba”, anche quella acquisita in maniera truffaldina.
Piccolo dossier:
Il Sig. Silvio B. ed il suo tallone d’Achille/15
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2629072.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/il-sig-silvio-b-il-mammone-dal-collo.html
Il Sig. Silvio B. ed il suo tallone d’Achille/15
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2629072.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/il-sig-silvio-b-il-mammone-dal-collo.html
Vincesko 10 luglio
2011 alle 14:25
L.mauretti ha scritto:
“De Benedetti che dice di essere di sinistra […] cosa
ci facciano normalmente i De Benedetti non so, oltre che accumularli… e,
essendo di sinistra, non è bello…”
Una volta, da giovane, CDB mi pare votasse PRI (di Ugo
La Malfa). Il PD è un partito composito (di centrosinistra).
Definire Carlo De Benedetti di sinistra, sol perché
tempera la sua avidità di capitalista (essendo l’avidità, com’è noto,
consustanziale al capitalista: non è un giudizio di valore, ma un fatto
acclarato) con una politica redistributiva di stampo socialdemocratico è il
segno del degrado lessicale prima che politico ed etico nel nostro Paese. Alla
stessa stregua – ti prego di controllare – potrebbe essere definito di sinistra
anche il padre-cantore del liberismo, Adam Smith.
Marcomarmar 10 luglio
2011 alle 23:23
x vincesko: interessante ipotesi. Comunque la mia
opinione sul berlusconismo è la seguente
- Paragono l’era berlusconiana ad una sciagura epocale
(l’ovvia congettura/profezia di Montanelli era addirittura ottimista). Dopo
decenni di corruzione arriva mani pulite. E cosa ha appreso il popolo italiano
da mani pulite? Nulla! Anzi, fa sì che B scenda in campo, fondi un partito,
vinca le elezioni, diventi il nuovo presidente del consiglio e nomini ministro
della giustizia Previti (poi decaduto per opposizione di Scalfaro). Uno
scenario del genere sarebbe risultato eccessivo anche in un film di fantascienza.
- Il berlusconismo ha avuto effetti nefasti su una
miriade di aspetti fondamentali. In primis ha attivato, riuscendoci, un
processo di annebbiamento mentale degli italiani.
Tra le cose importanti da fare per uscire da questa
situazione è spiegare a chi vota PDL e parenti, quale sia la realtà della
situazione. L’opinione dei supporter di B è che questi sia vittima di una
persecuzione giudiziaria. Poi arriva un risarcimento danni per la CIR di 560
milioni di euro, a fronte di una quotazione in borsa della stessa di circa la
metà. Se la stampa non informa sul come mai si sia arrivati a tale somma è
chiaro che valutare un danno per “mancato guadagno” il doppio del valore
dell’oggetto in questione possa creare perplessità (infatti, come hai
illustrato, la soggettività della determinazione è tale da far oscillare i
valori in modo macroscopico).
Un commentatore/giornalista politico,
all’intervistatore che gli chiedeva se la somma non fosse eccessiva ha risposto
che non lo era perché l’acquisizione era stata fraudolenta. Non credo che
questo tipo di risposta sia azzeccata. Una cosa è
il debito con la giustizia, un’altra è l’entita del rimborso che la CIR percepirà da B. E’ chiaro quindi che il rimborso alla CIR deve riferirsi strettamente al danno subita dalla stessa, la gravità dell’atto in sé riguarda la giustizia penale. Ritengo utile esser chiari su questo punto.
il debito con la giustizia, un’altra è l’entita del rimborso che la CIR percepirà da B. E’ chiaro quindi che il rimborso alla CIR deve riferirsi strettamente al danno subita dalla stessa, la gravità dell’atto in sé riguarda la giustizia penale. Ritengo utile esser chiari su questo punto.
Più in generale, sarebbe auspicabile che il dibattito
politico evitasse i luoghi comuni, spesso urlati in mezzo a tifoserie varie.
Preferirei un atteggiamento razionale che andasse al fondo delle questioni,
così come è naturale che sia quando si ha che fare con problemi di una certa
complessità e rilevanza. Ciò dovrebbe valere in tutti i campi dove si esercita
il pensiero umano, politica compresa. Stiamo attenti quindi a non scomodare la
psicologia contrabbandando la semplice necessità di comprendere con
“l’educazione (repressiva, in particolare delle
curiosità sessuali iniziali, aspetto molto sottovalutato), che attiene
all’inclinazione a indagare a fondo; la seconda (determinata/favorita dalla
prima), particolare, correlata alla “simpatia” che si prova per un determinato
soggetto (nel caso in esame, S.B.), nel quale, anche inconsciamente, ci si
identifichi.”
giuseppe.piacesi 11 luglio
2011 alle 01:07
Vedooo…vedooo…vedooo…che
l’on. Berlusconi alzerà i tacchi, quando cesserà il mandato.
Vedooo…vedooo…vedooo…che l’on. Tremonti…farà altrettanto.
Vedooo…vedooo…vedooo…che l’on. Tremonti…farà altrettanto.
Vincesko 11 luglio
2011 alle 01:22
@ Marcomarmar
1) Quale ipotesi? Quella di S.B. mammone dal collo
taurino? Ho fatto solo 2+2.
2) Gli Italiani (a causa dell’educazione in famiglia)
sono già annebbiati di loro, il resto lo ha fatto la tv.
3) E’ (quasi) inutile cercare di convincere i
berlusconiani, non ci riesci neppure con le migliori argomentazioni logiche,
sorrette dai dati delle fonti più attendibili: il disamoramento è un processo
lento e “irrazionale”, che per fortuna investe quote crescenti di elettorato
PDL (leggi il post/9).
4) Vedo che non hai letto completamente la sentenza di
1° grado; più sopra ho indicato le pagine (da 128 in poi), in cui il giudice
spiega come ci arriva, ed ho scritto che più di metà della cifra è ascrivibile
a “rivalutazione e interessi, dal 1991”.
5) per la soggettività della valutazione, mi confondi
con Valerio_38.
6) Quello che parecchi ignorano è che la politica,
come il calcio, coinvolge anche la pancia. Poi per me vale l’assunto che anche
la scelta politica è conseguenza della struttura psicologica.
7) La postilla sull’inclinazione ad indagare comincia
con un “Detto in generale”, quindi non era riferita a te.
Posso aggiungere che io l’ho appreso da S. Freud (v. “La morale sessuale ‘civile’ e il nervosismo moderno”), il quale (siamo all’inizio del ‘900) lo riferiva alle donne, per spiegare, secondo lui, nell’ambito di un dibattito che coinvolgeva filosofi, pedagogisti, preti, psicologi, perche le donne erano esseri intellettualmente inferiori
(v. post/1, in calce a questo post/4 http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2592702.html ).
Posso aggiungere che io l’ho appreso da S. Freud (v. “La morale sessuale ‘civile’ e il nervosismo moderno”), il quale (siamo all’inizio del ‘900) lo riferiva alle donne, per spiegare, secondo lui, nell’ambito di un dibattito che coinvolgeva filosofi, pedagogisti, preti, psicologi, perche le donne erano esseri intellettualmente inferiori
(v. post/1, in calce a questo post/4 http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2592702.html ).
Marcomarmar 11 luglio
2011 alle 01:56
x vincesko. Concordo pienamente che in politica conti
molto “la pancia” e l’aspetto psicologico ma se il dibattito si alzasse di
livello la comunicabilità crescerebbe. Se B è rimasto al potere per 18 anni,
questo è dovuto anche al becero muro contro muro che ha spinto l’elettorato di
destra ad un arroccamento aprioristico. Le amministrative e i referendum hanno
mostrato che le nuove leve stanno finalmente prendendo coscienza della
situazione, sarebbe utile offrire loro qualcosa di diverso che non slogan
urlati e insulti.
come é stato con l’Olivetti.
Vincesko 11 luglio
2011 alle 11:50
@ Marcomarmar
Non so perché lo dici a me, comunque trovo encomiabile
e quasi commovente la tua preoccupazione di “offrire loro qualcosa di diverso
che non slogan urlati e insulti”. Il problema, caro Marcomarman, è che i
berlusconiani – ripeto – come palesemente dimostra qui sopra Giovinsignore,
sono impermeabili alle argomentazioni razionali e inclini compulsivamente a
giudicare slogan persino i fatti evidenti, acclarati da sentenze, su Silvio B.,
che ne ha combinate davvero di tutti i colori (non è il solo, beninteso, ma con
la differenza sostanziale ch’egli è il presidente del Consiglio dei Ministri
del nostro Paese).
In passato, c’ho provato anch’io a convincere quelli di cdx, ma, credimi, è fatica sprecata, bisogna che arrivi a conclusione il processo di disamoramento, poi lo disprezzeranno anche loro, persino più di me e di te.
In passato, c’ho provato anch’io a convincere quelli di cdx, ma, credimi, è fatica sprecata, bisogna che arrivi a conclusione il processo di disamoramento, poi lo disprezzeranno anche loro, persino più di me e di te.
Ecco, comunque, qualche utile dato come promemoria:
Secondo “Forbes”, la famiglia Berlusconi nel 2010 ha
una patrimonio di 7,8 mld $.
Nelle casse Fininvest un tesoretto da
700 milioni
La holding, nonostante un difficile 2011, ha le risorse per pagare il conto. Ma il Biscione studia transazioni e potrebbe mettere sul piatto anche la quota in Mondadori
di ETTORE LIVINI
[…]. La soluzione ai problemi del Biscione sta in contanti nel salvadanaio di casa, grazie al tesoretto da 2 miliardi messo da parte nel 2005 con la vendita a Piazza Affari del 16,6% di Mediaset. Parte di questa fortuna è stata spesa per nuovi investimenti. Ma nel portafoglio della holding a fine 2009 (il dato 2010 non è stato comunicato) c’erano ancora 701 milioni di liquidità. Quanto basta per onorare la sentenza senza troppi patemi, malgrado Fininvest non abbia accantonato un centesimo a fronte della possibile sconfitta giudiziaria. […].
La holding, nonostante un difficile 2011, ha le risorse per pagare il conto. Ma il Biscione studia transazioni e potrebbe mettere sul piatto anche la quota in Mondadori
di ETTORE LIVINI
[…]. La soluzione ai problemi del Biscione sta in contanti nel salvadanaio di casa, grazie al tesoretto da 2 miliardi messo da parte nel 2005 con la vendita a Piazza Affari del 16,6% di Mediaset. Parte di questa fortuna è stata spesa per nuovi investimenti. Ma nel portafoglio della holding a fine 2009 (il dato 2010 non è stato comunicato) c’erano ancora 701 milioni di liquidità. Quanto basta per onorare la sentenza senza troppi patemi, malgrado Fininvest non abbia accantonato un centesimo a fronte della possibile sconfitta giudiziaria. […].
LA STORIA
“Berlusconi è il corruttore” Illegalità per creare un impero
Le motivazioni della sentenza del processo Mondadori: decisioni cambiate a suo favore. Il premier ha voluto, organizzato, finanziato la corruzione di Vittorio Metta che gli consegna la più grande casa editrice del Paese
di GIUSEPPE D’AVANZO
http://www.repubblica.it/politica/2011/07/10/news/mondadori_d_avanzo-18919338/
“Berlusconi è il corruttore” Illegalità per creare un impero
Le motivazioni della sentenza del processo Mondadori: decisioni cambiate a suo favore. Il premier ha voluto, organizzato, finanziato la corruzione di Vittorio Metta che gli consegna la più grande casa editrice del Paese
di GIUSEPPE D’AVANZO
http://www.repubblica.it/politica/2011/07/10/news/mondadori_d_avanzo-18919338/
Articolo
collegato:
Marina Berlusconi contro
Repubblica: "Basta fango e calunnie, sono orgogliosa di mio padre"
L'Huffington
Post | Pubblicato: 17/05/2013 16:04
CEST | Aggiornato: 17/05/2013 16:16
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