A causa delle avarie frequenti della
piattaforma IlCannocchiale, dove - in
4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli
(orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 343 del 26-06-13 (trasmigrato
da IlCannocchiale.it)
Quante remore... filosofiche quando c'è da far pagare ai ricchi
Ragioni morali
25/06/2013
Il reddito minimo costituisce una misura per attenuare gli effetti della
povertà, perciò a buon diritto potrebbe essere incorporato nei nostri sistemi
di welfare. Perchè non possono essere le condizioni di nascita, naturali o
sociali che siano, a dettare quelle che saranno le condizioni di vita
individuali di ciascuno di noi
Osservo:
1. Voi
studiosi dovreste evitare la proliferazione/confusione di termini ed usare
tutti “Reddito minimo garantito” (RMG).
2.
Oltre all’Italia e alla Grecia, il reddito minimo garantito non esiste neppure
in Ungheria.
3.
La crisi epocale in atto ha richiesto, nella scorsa legislatura, il varo di
manovre finanziarie correttive per un ammontare cumulato colossale pari a 329,5
mld (266,3 mld il governo Berlusconi, 63,2 mld il governo Monti, cfr. http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2747515.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/il-lavoro-sporco-del-governo-berlusconi.html), addossati in
gran parte sui ceti medio e basso e persino sui poveri (col taglio della spesa
sociale), senza che questi abbiano protestato – come ebbe a dire l’ineffabile
ministro dell’Economia Tremonti - neanche tanto; va bene che l’opinione
pubblica è governata dai ricchi e dai loro UTILI IDIOTI ben retribuiti, ma –
permettetemi - fa impressione notare che, per varare il Reddito minimo
garantito (RMG), che esiste da molti anni in quasi tutta la UE27, ci si pongano
tante remore… filosofiche.
4.
La crisi sarà dura e lunga almeno 15 anni, occorre che il tema lavoro diventi
obiettivo prioritario e strategico ed occorrono misure incisive e radicali di
welfare, quali appunto il Reddito minimo garantito (RMG), opportunamente
disciplinato.
5.
Ma, come sto scrivendo da 4 anni, da quando frequento Internet, per sottrarre i
poveri (attuali e potenziali) alla povertà, occorre la casa ad affitto sociale
(100-150€ al mese), che rende congruo anche un “reddito minimo garantito” (Rmg)
di poche centinaia di € al mese (l’Rmg non potrà
essere di 600-700 €/mese, anche se l’UE lo indica pari al 60% del salario,
occorre essere realistici perché come si sa i disoccupati sono quasi 3 milioni
e gli inattivi sono ora 14 milioni, in massima parte concentrati al Sud, e
negli altri Paesi di norma è inferiore a 500€/mese [*]); pertanto
all’Rmg va abbinato in-di-spen-sa-bil-men-te un piano corposo
pluriennale di alloggi pubblici di qualità (sovvenzionato, convenzionato e
autocostruito, nonché recuperando edilizia da rottamare) per dare anche un
alloggio ad affitto sociale, che è l’elemento imprescindibile che rende congruo
un reddito di ammontare minimo; ipotizzando un costo/appartamento di 100 mila €
per 25.000-50.000 appartamenti all’anno, vanno reperiti altri 2,5-5 mld.
PS:
Alloggi pubblici.
[*]
Dal rapporto della CIES (Tab. 3.4, pag. 101), si ricava che, nel 2009, la spesa
per l’housing sociale (case popolari)
è, in Italia, appena dello 0,02% sul PIL, contro lo 0,57% della UE27, lo 0,75%
della Danimarca, lo 0,65% della Germania, lo 0,20% della Spagna, lo 0,85% della
Francia e l’1,47% della Gran Bretagna, con un rapporto tra questi altri Paesi
UE e l’Italia, rispettivamente, di 28,5, 37,5, 32,5, 10, 42,5 e 73,5 volte: sono dati che parlano da soli e costituiscono
un vero scandalo!
Tabella 3.6 Ammontare del
contributo erogato alla singola persona (€) in alcuni paesi europei.
Anni 2006 e 2010.
Contributo per
persona (€)
Paese Misura
………………………………………………………………..2006…..
2011
Germania Sozialhilfe (assistenza
sociale)
Arbeitlosengeld II (suss.
disocc.) ………………………345 ..…364
Francia Revenu de solidarité
active ……………………441 …..475
Spagna Renta minima ………………………………….349,5
…412,7
Regno Unito Income support …………………………..306,8 …742
Employment and Support Allowance ………………….328,8 …385,4
Means-Tested Jobseekers Allowance ………………….306,8 ….742
Pension Credit-Guarantee Credit ………………………654,44 …785,4
Danimarca Kontanthjælp
(assistenza sociale) ……….1.201 ..…1.389
Alcune misure sono, inoltre, integrabili
con altre, in funzione delle esigenze di vita del richiedente. Nel Regno Unito,
l’Income Support può essere integrato con l’aggiunta dei servizi sanitari
gratuiti (compreso il dentista), di voucher per l’acquisto di occhiali, di sostegni
alla gravidanza e ai costi della mensa scolastica. In Germania, l’integrazione
è prevista per i nuclei monogenitoriali, per gravidanze e, una tantum, per
nuclei familiari di recente costituzione. In Danimarca, il cui livello di
generosità dipende dal grado di copertura dell’erogazione, il contributo
comprende, infatti, non solo i mezzi necessari al sostentamento, ma anche
quanto è necessario per l’abitazione e per l’attività lavorativa.
Per quanto concerne la
tassazione, ci sono paesi nei quali il reddito minimo non è soggetto a
tassazione (Francia, Germania e Regno Unito) e quelli nei quali lo è (Spagna e
Danimarca). Con alcune differenze: in Spagna il contributo è soggetto a
tassazione normale, in Danimarca, invece, sono previste apposite deduzioni
(1,74 euro all’ora, per un massimo di 160 ore).
Rapporto sulle
politiche contro la povertà e l’esclusione sociale 2011-2012
Post e articoli
collegati:
La casa è un
diritto essenziale
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2761640.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/la-casa-e-un-diritto-essenziale.html
Nel post del
22/6 u.s. Dialogo su Grillo, i dipendenti
pubblici, la spesa pensionistica, il PD ed altro http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2785739.html, ho scritto:
Ma è [il reddito minimo garantito]
un problema di risorse (i disoccupati sono quasi 3 milioni e gli inattivi ben
14 milioni, per la più parte al Sud e donne), per il cui reperimento (è lì il
difficile) occorrerebbe:
- chiederle agli unici che ora ce le hanno: il 10% delle famiglie più ricche, soprattutto attraverso un’imposta patrimoniale e/o un prestito forzoso di almeno 150 mld;
- riqualificare la spesa pubblica, riducendo la corruzione e le inefficienze.
Ecco un – ennesimo - caso emblematico:
- chiederle agli unici che ora ce le hanno: il 10% delle famiglie più ricche, soprattutto attraverso un’imposta patrimoniale e/o un prestito forzoso di almeno 150 mld;
- riqualificare la spesa pubblica, riducendo la corruzione e le inefficienze.
Ecco un – ennesimo - caso emblematico:
LA CONFERENZA STAMPA
Messineo: "La corruzione, un cancro troppo esteso"
Mercoledì 19 Giugno 2013 - 14:00 di Monica
Panzica
Un quadro desolante quello che il procuratore capo di
Palermo ha fornito al margine della conferenza stampa sui 17 arresti. "Il
sistema Giacchetto ha divorato milioni di euro dei fondi dell'Unione
Europea".
PALERMO - "Si tratta di una lunga serie di
episodi, tristemente e gravemente monotoni, all'insegna
dello sperpero della spesa pubblica. Questo ente di formazione, destinatario di
ingenti somme di finanziamenti europei per una somma complessiva di circa
novanta milioni, non ha utilizzato queste somme per promuovere sviluppo e
occupazione in Sicilia creando un raccordo tra le aziende e il mercato del
lavoro, anzi". E' il quadro generale, alquanto desolante, delineato dal
procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, a margine della conferenza
stampa sui diciassette arresti per i fondi della formazione professionale e gli
appalti legati ai grandi eventi della Regione Siciliana.
Le indagini hanno dimostrato che i fondi sono stati mai destinati alla scopo: basti pensare che non è mai stato rilevato un aumento dell'occupazione grazie al Capi, questo ente non ha mai trovato lavoro a nessuno, nemmeno ad una persona. L'unico utilizzo "legale" di quei soldi è quello che riguarda le duecento persone assunte dal Ciapi".
"Per molta parte - ha proseguito Messineo - i fondi sono stati sperperati da parte del soggetto centrale della vicenda, Faustino Giacchetto, che con una serie di espedienti, false fatturazioni, finte negoziazioni immobiliari e fatture gonfiate, ha incassato i fondi che erano stati spesi - solo apparentemente - ma che tornavano al Giacchetto stesso e utilizzate per le proprie spese".
Due le indagini che, nel corso di un biennio, hanno camminato sulla stessa strada per poi intrecciarsi: il project manager Giacchetto è considerato l'uomo chiave. Secondo l'accusa, riusciva a monopolizzare i grandi eventi perché aveva una sorta di "appalto esclusivo all'assessorato al Turismo per l'organizzazione degli eventi", ha affermato Messineo, che ha proseguito: "C'e' stata una cospicua partecipazione di politici e nei confronti di questi soggetti abbiamo individuato forme improprie di finanziamento.
Un vero e proprio cancro - ha precisato il procuratore - che riguarda purtroppo diversi aspetti della politica. In questo caso erano stati messi in segno sistemi molto sofisticati, che si sono snodati tra fatturazioni false, compravendite immobiliari che si fermavano al versamento della caparra da parte dell'ipotetico acquirente e giri di bustarelle. Meccanismi diversi tra loro - ha proseguito Messineo - che permettevano comunque di ottenere affari d'oro.
Il risultato delle indagini è frutto anche della collaborazione dell'Organismo Antifrode di Bruxelles, come ha spiegato il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Stefano Screpanti: "Un lavoro coordinato, che ci ha permesso di andare fino in fondo. Siamo riusciti a fare luce su una serie di aspetti che erano tutti direttamente collegati, che rendono necessari, ora come mai, i controllo sulla spesa pubblica, un settore importantissimo, almeno quanto quello dell'evasione fiscale.
Le indagini hanno dimostrato che i fondi sono stati mai destinati alla scopo: basti pensare che non è mai stato rilevato un aumento dell'occupazione grazie al Capi, questo ente non ha mai trovato lavoro a nessuno, nemmeno ad una persona. L'unico utilizzo "legale" di quei soldi è quello che riguarda le duecento persone assunte dal Ciapi".
"Per molta parte - ha proseguito Messineo - i fondi sono stati sperperati da parte del soggetto centrale della vicenda, Faustino Giacchetto, che con una serie di espedienti, false fatturazioni, finte negoziazioni immobiliari e fatture gonfiate, ha incassato i fondi che erano stati spesi - solo apparentemente - ma che tornavano al Giacchetto stesso e utilizzate per le proprie spese".
Due le indagini che, nel corso di un biennio, hanno camminato sulla stessa strada per poi intrecciarsi: il project manager Giacchetto è considerato l'uomo chiave. Secondo l'accusa, riusciva a monopolizzare i grandi eventi perché aveva una sorta di "appalto esclusivo all'assessorato al Turismo per l'organizzazione degli eventi", ha affermato Messineo, che ha proseguito: "C'e' stata una cospicua partecipazione di politici e nei confronti di questi soggetti abbiamo individuato forme improprie di finanziamento.
Un vero e proprio cancro - ha precisato il procuratore - che riguarda purtroppo diversi aspetti della politica. In questo caso erano stati messi in segno sistemi molto sofisticati, che si sono snodati tra fatturazioni false, compravendite immobiliari che si fermavano al versamento della caparra da parte dell'ipotetico acquirente e giri di bustarelle. Meccanismi diversi tra loro - ha proseguito Messineo - che permettevano comunque di ottenere affari d'oro.
Il risultato delle indagini è frutto anche della collaborazione dell'Organismo Antifrode di Bruxelles, come ha spiegato il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Stefano Screpanti: "Un lavoro coordinato, che ci ha permesso di andare fino in fondo. Siamo riusciti a fare luce su una serie di aspetti che erano tutti direttamente collegati, che rendono necessari, ora come mai, i controllo sulla spesa pubblica, un settore importantissimo, almeno quanto quello dell'evasione fiscale.
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