A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000
visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi
pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di
5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 335 del 14-06-13 (trasmigrato
da IlCannocchiale.it)
Dialogo n. 2 sull’IMU
Di cosa parliamo quando parliamo di IMU
Pubblicato da keynesblog il 3 maggio 2013 in Economia, Europa, Italia
“L’imposta municipale propria ha per presupposto il possesso di immobili
diversi dall’abitazione principale.”
L’IMU originariamente non era sulla prima casa. Di questo stiamo parlando.
Vincesko 3 maggio 2013
alle 17:35
Ragionamento bizzarro. E’ proprio vero che l’IMU fa sragionare…
Anche l’età di pensionamento per vecchiaia era anni fa a 60 anni e 1 mese, poi portata a 65 anni e 1 mese, ora (dal DL 78/2010) a 66 anni e 1 mese più l’adeguamento triennale all’aspettativa di vita: per tutti, occupati, disoccupati o inattivi. Analogo discorso per le pensioni di anzianità.
Aumenti per effetto dei quali ci saranno minori esborsi per spesa pensionistica per decine di miliardi l’anno (centinaia nei prossimi decenni), tolti dalle tasche dei pensionandi (integralmente, da quelli inattivi). A me – inattivo per causa di forza maggiore – ed altre decine di migliaia ne hanno tolti nel 2011 per 13 mensilità, per un ammontare di qualche decina di migliaia di Euri, pari – poniamo – a 100 volte o – il che è lo stesso – a 100 anni di IMU media annua!
Anche l’età di pensionamento per vecchiaia era anni fa a 60 anni e 1 mese, poi portata a 65 anni e 1 mese, ora (dal DL 78/2010) a 66 anni e 1 mese più l’adeguamento triennale all’aspettativa di vita: per tutti, occupati, disoccupati o inattivi. Analogo discorso per le pensioni di anzianità.
Aumenti per effetto dei quali ci saranno minori esborsi per spesa pensionistica per decine di miliardi l’anno (centinaia nei prossimi decenni), tolti dalle tasche dei pensionandi (integralmente, da quelli inattivi). A me – inattivo per causa di forza maggiore – ed altre decine di migliaia ne hanno tolti nel 2011 per 13 mensilità, per un ammontare di qualche decina di migliaia di Euri, pari – poniamo – a 100 volte o – il che è lo stesso – a 100 anni di IMU media annua!
Vincesko 3 maggio 2013
alle 15:49
I dati consuntivi del MEF ( cfr. http://vincesko.ilcannocchiale.it/2013/02/14/i_dati_consuntivi_del_mef_conf.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/06/i-dati-consuntivi-del-mef-confermano-il.html ) attestano:
- l’introito complessivo dell’IMU è stato pari a 23.7 mld;
- di cui circa 4 mld relativi all’abitazione principale; hanno effettuato versamenti circa 17,8 milioni di contribuenti;
- l’importo medio sulla prima casa è stato di 225 €;
- per la prima casa, l’85% dei contribuenti ha versato fino a 400 €; l’8% circa da 400 a 600 €; e il 6,8% oltre 600 €;
- l’IMU sui fabbricati diversi dall’abitazione principale (esclusi i terreni, le aree edificabili ed i fabbricati rurali) è stata pari a 17,9 mld €;
- in questo caso, i contribuenti sono stati 16 milioni, di cui 15,3 di persone fisiche, per un importo medio di 736 €, e 700 mila altri, per un importo medio di 9.313 €;
- infine, l’IMU sui terreni, sulle aree edificabili e sui fabbricati rurali è stata di 1,7 mld, per un valore medio pari rispettivamente a 209, 680 e 217 €.
- nel 2011, l’Italia era il paese con la più bassa tassazione della proprietà immobiliare tra i principali paesi OCSE;
- lo scostamento tra rendite e valori di mercato, pari in media a 3,7 volte prima dell’introduzione dell’IMU, si è ridotto, per effetto della rivalutazione del 60% delle rendite catastali, a circa 2,3 volte dopo l’introduzione dell’IMU.
- l’introito complessivo dell’IMU è stato pari a 23.7 mld;
- di cui circa 4 mld relativi all’abitazione principale; hanno effettuato versamenti circa 17,8 milioni di contribuenti;
- l’importo medio sulla prima casa è stato di 225 €;
- per la prima casa, l’85% dei contribuenti ha versato fino a 400 €; l’8% circa da 400 a 600 €; e il 6,8% oltre 600 €;
- l’IMU sui fabbricati diversi dall’abitazione principale (esclusi i terreni, le aree edificabili ed i fabbricati rurali) è stata pari a 17,9 mld €;
- in questo caso, i contribuenti sono stati 16 milioni, di cui 15,3 di persone fisiche, per un importo medio di 736 €, e 700 mila altri, per un importo medio di 9.313 €;
- infine, l’IMU sui terreni, sulle aree edificabili e sui fabbricati rurali è stata di 1,7 mld, per un valore medio pari rispettivamente a 209, 680 e 217 €.
- nel 2011, l’Italia era il paese con la più bassa tassazione della proprietà immobiliare tra i principali paesi OCSE;
- lo scostamento tra rendite e valori di mercato, pari in media a 3,7 volte prima dell’introduzione dell’IMU, si è ridotto, per effetto della rivalutazione del 60% delle rendite catastali, a circa 2,3 volte dopo l’introduzione dell’IMU.
Osservo che:
1) il costo medio annuo dell’IMU sulla prima casa è pari a 225 €, cioè meno di 1 € al giorno: esattamente, 0,616 €. E’ andata e va molto peggio agli “esodati”, vecchi (cfr. art. 12 del DL 78/2010 del governo Berlusconi, che per soprammercato abolì l’ICI sui ricchi ed i più abbienti) e nuovi (cfr. DL salva-Italia del governo Monti, che almeno reintrodusse l’IMU sulla prima casa), i quali, per il risanamento dei conti pubblici, hanno pagato e pagano decine di migliaia di € all’anno.
E’ un’indecenza che si parli di IMU e la colpa di ciò è sia del miliardario imbonitore e bulimico Silvio Berlusconi, sia dello scarso spirito civico ‘compensato’ colpevolmente dall’egoismo di una fetta corposa di Italiani;
2) in Italia, secondo la Commissione parlamentare di Vigilanza sull’Anagrafe tributaria, l’evasione fiscale ammonta a 120 mld l’anno; in 10 anni fanno 1.200 mld.
Secondo la Banca d’Italia, il patrimonio immobiliare ammonta a 5.000 mld; secondo l’Agenzia del Territorio, a 6.500 mld. Chissà quanti dei miliardi evasi al fisco, danneggiando gli altri Italiani che pagano le tasse, sono stati e vengono investiti in immobili. Per non parlare dell’economia criminale;
3) i capitali evasi hanno finanziato anche l’acquisto della prima casa;
4 l’IMU è difficilmente evadibile;
5) l’importo è relativamente modesto (nel 90% dei casi), ed altri hanno contribuito e contribuiscono al risanamento in misura molto, molto più gravosa;
6) l’abolizione dell’ICI sui ricchi ed i più abbienti fu finanziata anche tagliando la spesa sociale dei Comuni del 90%, destinata ai poveri, inclusi i sussidi agli affitti; l’abolizione o la riduzione dell’IMU, nella situazione attuale di crisi terribile, che durerà a lungo, NON è la priorità; le priorità sono il lavoro, la casa a prezzo sociale e le altre provvidenze di welfare;
7) anzi, essa andrebbe affiancata da un’imposta patrimoniale sui patrimoni superiori a 1 mln di € per finanziare la crescita e gli ammortizzatori sociali anti-crisi, perché dopo 329,5 mld di manovre finanziarie della scorsa legislatura (267,3 mld il governo Berlusconi e 62,2 il governo Monti), addossate in gran parte – soprattutto dal governo Berlusconi – sul ceto medio-basso, solo il 10% delle famiglie italiane che possiede il 45% della ricchezza nazionale ha ora i soldi. [*]
[*] “Ribaltamento delle priorità per volere di un miliardario”
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2781004.html
1) il costo medio annuo dell’IMU sulla prima casa è pari a 225 €, cioè meno di 1 € al giorno: esattamente, 0,616 €. E’ andata e va molto peggio agli “esodati”, vecchi (cfr. art. 12 del DL 78/2010 del governo Berlusconi, che per soprammercato abolì l’ICI sui ricchi ed i più abbienti) e nuovi (cfr. DL salva-Italia del governo Monti, che almeno reintrodusse l’IMU sulla prima casa), i quali, per il risanamento dei conti pubblici, hanno pagato e pagano decine di migliaia di € all’anno.
E’ un’indecenza che si parli di IMU e la colpa di ciò è sia del miliardario imbonitore e bulimico Silvio Berlusconi, sia dello scarso spirito civico ‘compensato’ colpevolmente dall’egoismo di una fetta corposa di Italiani;
2) in Italia, secondo la Commissione parlamentare di Vigilanza sull’Anagrafe tributaria, l’evasione fiscale ammonta a 120 mld l’anno; in 10 anni fanno 1.200 mld.
Secondo la Banca d’Italia, il patrimonio immobiliare ammonta a 5.000 mld; secondo l’Agenzia del Territorio, a 6.500 mld. Chissà quanti dei miliardi evasi al fisco, danneggiando gli altri Italiani che pagano le tasse, sono stati e vengono investiti in immobili. Per non parlare dell’economia criminale;
3) i capitali evasi hanno finanziato anche l’acquisto della prima casa;
4 l’IMU è difficilmente evadibile;
5) l’importo è relativamente modesto (nel 90% dei casi), ed altri hanno contribuito e contribuiscono al risanamento in misura molto, molto più gravosa;
6) l’abolizione dell’ICI sui ricchi ed i più abbienti fu finanziata anche tagliando la spesa sociale dei Comuni del 90%, destinata ai poveri, inclusi i sussidi agli affitti; l’abolizione o la riduzione dell’IMU, nella situazione attuale di crisi terribile, che durerà a lungo, NON è la priorità; le priorità sono il lavoro, la casa a prezzo sociale e le altre provvidenze di welfare;
7) anzi, essa andrebbe affiancata da un’imposta patrimoniale sui patrimoni superiori a 1 mln di € per finanziare la crescita e gli ammortizzatori sociali anti-crisi, perché dopo 329,5 mld di manovre finanziarie della scorsa legislatura (267,3 mld il governo Berlusconi e 62,2 il governo Monti), addossate in gran parte – soprattutto dal governo Berlusconi – sul ceto medio-basso, solo il 10% delle famiglie italiane che possiede il 45% della ricchezza nazionale ha ora i soldi. [*]
[*] “Ribaltamento delle priorità per volere di un miliardario”
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2781004.html
Luigi Maria 4 maggio 2013
alle 16:32
IMU o non IMU?
perdonatemi. ma credo che non abbiate compreso il paradosso oggetto dell’articolo. siamo ridotti talmente male, in termini di sovranità economica che uno stato (il terzo per contribuzione al sostegno delle politiche UE) discute se sia possibile per le sue casse (o possibilità economica) rinunciare ad una entrata in bilancio che è pari a meno dell’1% dell’entrate. (tasse) capite che questo è il vero problema su cui dibattere. senza la strumentalizzazione politica, imu si imu no, che allontana con argomentazioni pretestuose gli Italiani dal riflettere sui veri problemi che l’euro ed i trattati europei hanno creato.
perdonatemi. ma credo che non abbiate compreso il paradosso oggetto dell’articolo. siamo ridotti talmente male, in termini di sovranità economica che uno stato (il terzo per contribuzione al sostegno delle politiche UE) discute se sia possibile per le sue casse (o possibilità economica) rinunciare ad una entrata in bilancio che è pari a meno dell’1% dell’entrate. (tasse) capite che questo è il vero problema su cui dibattere. senza la strumentalizzazione politica, imu si imu no, che allontana con argomentazioni pretestuose gli Italiani dal riflettere sui veri problemi che l’euro ed i trattati europei hanno creato.
Naturalmente posso sbagliarmi, ma temo che non l’abbia compreso tu, poiché
non hai considerato il commento di guiodic del 3 maggio 2013 alle 17:10,
confermato indirettamente dall’assenza di replica alla mia risposta, che
lasciano trasparire una consentaneità alla decisione di abolire l’IMU.
Saremo conciati male, ma l’appartenenza all’UE comporta dei vincoli nelle materie “cedute”, per cui delle due l’una: o restiamo membri dell’UE e ne accettiamo i vincoli, scomodi ma invero utili par un Paese sregolato come il nostro, cercando di completarne l’architettura di Stato federale e massimizzare i vantaggi) o usciamo dall’UE. Ma che c’entra questo con l’abolizione dell’IMU sulla prima casa, che peraltro esiste in tutta l’UE, ed è una misura di equità minimale, non un problema secondario?
Si vede che non sei molto informato sulla distribuzione del peso delle manovre finanziarie. Di grazia, allora chiedo anche a te di scendere dalla analisi sui massimi sistemi al piano della concretezza: dei 266,3 mld cumulati delle manovre finanziarie varate dal governo Berlusconi-Tremonti, qual è stato il tuo contributo (straordinario)?
Saremo conciati male, ma l’appartenenza all’UE comporta dei vincoli nelle materie “cedute”, per cui delle due l’una: o restiamo membri dell’UE e ne accettiamo i vincoli, scomodi ma invero utili par un Paese sregolato come il nostro, cercando di completarne l’architettura di Stato federale e massimizzare i vantaggi) o usciamo dall’UE. Ma che c’entra questo con l’abolizione dell’IMU sulla prima casa, che peraltro esiste in tutta l’UE, ed è una misura di equità minimale, non un problema secondario?
Si vede che non sei molto informato sulla distribuzione del peso delle manovre finanziarie. Di grazia, allora chiedo anche a te di scendere dalla analisi sui massimi sistemi al piano della concretezza: dei 266,3 mld cumulati delle manovre finanziarie varate dal governo Berlusconi-Tremonti, qual è stato il tuo contributo (straordinario)?
Sono contento, vedo che si fa l’esegesi dei miei commenti :)
Comunque va da sé che il significato dell’articolo è principalmente quello di mettere in evidenza l’assurdità di vincoli talmente stretti da rendere un paese grande come l’Italia “appeso” a 4 miliardi di euro.
Comunque va da sé che il significato dell’articolo è principalmente quello di mettere in evidenza l’assurdità di vincoli talmente stretti da rendere un paese grande come l’Italia “appeso” a 4 miliardi di euro.
Detto ciò, l’IMU ha avuto anche effetti collaterali sui valori degli
immobili che non sono da trascurare. Quando i prezzi delle case cadono, le cose
non si mettono bene non solo per i proprietari, ma anche per gli altri. Non
bisogna cadere nell’errore di ritenere che, siccome le bolle immobiliari sono
un fenomeno pericoloso, allora la deflazione sia la soluzione.
L’Italia sarà anche “appesa”, ma:
1) dopo ben 330 mld di manovre correttive da inizio legislatura, a) 4 mld non sono una piccola cifra; e b) ovviamente, l’abolizione dell’IMU – del tutto possibile nonostante i vincoli europei – va compensata con un’altra imposta (o un taglio di spesa): è giusto? e su chi? Anche sui poveri, come successe con l’ICI tolta ai ricchi da Berlusconi, caso eclatante di redistribuzione all’incontrario, col taglio del 90% della spesa sociale dei Comuni?;
2) nel mio commento del 3-5 15:49, ho riportato i dati consuntivi dell’IMU e almeno 7 motivi per il mantenimento dell’IMU sulla prima casa; a questi posso aggiungere: a) l’effetto calmieratore sui prezzi degli immobili, ancora troppo elevati, e quelli (generali dell’IMU) benefici sulla difesa del suolo agricolo e del paesaggio; b) va molto peggio ai locatari, di cui nessuno si occupa, che debbono sobbarcarsi ad affitti spesso esosi e che incidono per oltre il 30% della retribuzione; c) la necessità di spostare in parte il peso fiscale dai redditi al patrimonio; e d) l’aspetto fon-da-men-ta-le dell’equità;
3) a ben vedere, al netto del valore simbolico della casa (in Italia viene subito dopo la mamma…), non c’è un solo motivo a sostegno dell’abolizione dell’IMU sulla prima casa ed è quasi agevole notare che tutte le motivazioni addotte, anche quella esplicita del presente articolo, rinviano a motivazioni “sottostanti” e scontano tale pregiudizio – come dire? – subliminale.
Per “punizione”, allora, chiedo anche a Lei (sperando di avere una risposta): dei 266,3 mld cumulati delle manovre finanziarie varate – e con una distribuzione molto, molto iniqua – dal governo Berlusconi-Tremonti, qual è stato il Suo contributo (straordinario, beninteso)?
1) dopo ben 330 mld di manovre correttive da inizio legislatura, a) 4 mld non sono una piccola cifra; e b) ovviamente, l’abolizione dell’IMU – del tutto possibile nonostante i vincoli europei – va compensata con un’altra imposta (o un taglio di spesa): è giusto? e su chi? Anche sui poveri, come successe con l’ICI tolta ai ricchi da Berlusconi, caso eclatante di redistribuzione all’incontrario, col taglio del 90% della spesa sociale dei Comuni?;
2) nel mio commento del 3-5 15:49, ho riportato i dati consuntivi dell’IMU e almeno 7 motivi per il mantenimento dell’IMU sulla prima casa; a questi posso aggiungere: a) l’effetto calmieratore sui prezzi degli immobili, ancora troppo elevati, e quelli (generali dell’IMU) benefici sulla difesa del suolo agricolo e del paesaggio; b) va molto peggio ai locatari, di cui nessuno si occupa, che debbono sobbarcarsi ad affitti spesso esosi e che incidono per oltre il 30% della retribuzione; c) la necessità di spostare in parte il peso fiscale dai redditi al patrimonio; e d) l’aspetto fon-da-men-ta-le dell’equità;
3) a ben vedere, al netto del valore simbolico della casa (in Italia viene subito dopo la mamma…), non c’è un solo motivo a sostegno dell’abolizione dell’IMU sulla prima casa ed è quasi agevole notare che tutte le motivazioni addotte, anche quella esplicita del presente articolo, rinviano a motivazioni “sottostanti” e scontano tale pregiudizio – come dire? – subliminale.
Per “punizione”, allora, chiedo anche a Lei (sperando di avere una risposta): dei 266,3 mld cumulati delle manovre finanziarie varate – e con una distribuzione molto, molto iniqua – dal governo Berlusconi-Tremonti, qual è stato il Suo contributo (straordinario, beninteso)?
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