lunedì 8 giugno 2015

Ribaltamento delle priorità per volere di un miliardario


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 307 del 01-05-13 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Ribaltamento delle priorità per volere di un miliardario


Per volere di un miliardario incompetente e bulimico, che per colpa di 7,3 milioni di Italiani che gli danno ancora il consenso co-determina le scelte politiche, c'è un ribaltamento della strategia economica e della correlata politica fiscale. Il prof. Garibaldi diceva stamattina a Radio3 [1] che non ci sono le risorse: evidentemente si riferiva a quelle pubbliche. Perché quelle private invece ci sono, come attestano le statistiche della Banca d'Italia: soltanto i depositi bancari e postali assommano ad oltre 1.000 mld, mentre la ricchezza netta complessiva ascende a 8.600 mld, concentrata per quasi la metà nel 10% delle famiglie. [2] Ne discende – ed anche un bambino sarebbe d’accordo - che è da queste che bisogna trarre le risorse per finanziare la crescita e gli indispensabili ammortizzatori sociali anti-crisi. Ed invece i media (inclusa purtroppo Radio3) diffondono il volere del predetto miliardario e fanno discutere da mesi di abolizione dell’IMU sulla prima casa, un gravame pro capite (nel 90% dei casi) relativamente modesto [3], togliendo risorse pubbliche anziché accrescerle e prenderle ovviamente da quelli che, dopo 329,5 mld di manovre finanziarie addossate in gran parte sul ceto medio-basso, [4] sono i soli che ora le hanno: il 10% delle famiglie predetto, inclusi i miliardari.

[2] Banca d’Italia, “La ricchezza delle famiglie italiane”, 2012
link sostituito da:
[3] I dati consuntivi del MEF confermano il piagnisteo per l’IMU
[4] Il lavoro sporco del governo Berlusconi-Tremonti
Riepilogo [delle nmanovre correttive, valori cumulati da inizio legislatura]:
- governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld;
- governo Monti 63,2 mld;
Totale   329,5 mld.

Aggiornamento:

L'Ocse: "Il taglio dell'Imu non è prioritario".
Tagliate le stime sull'Italia, alert sul deficit
(02 maggio 2013)

Visco: « Effetti devastanti se il governo alza l'Iva»
15 giugno 2013
La guerra delle tasse per il governo Letta è più destabilizzante di qualsiasi strappo che sia di Renzi o di Berlusconi. La “spina” dell’esecutivo è collegata a Iva e Imu. “Il fatto è che si parte da un vizio originale – spiega l’ex ministro Vincenzo Visco – Cioè aver accettato di discutere di Imu sulla prima casa. Oggi è davvero senza senso toglierla. Tanto più che il prelievo sugli immobili può essere riformato in modo più equo, come ho più volte spiegato in interventi sulla stampa”. L’esponente Pd non è affatto tenero con il governo, “reo” di rincorrere una propaganda insensata. E non solo. Visco denuncia anche una discutibile continuità dell’attuale esecutivo con quelli precedenti rispetto alla lotta all’evasione. […]
Sull’Imu invece…
«In questo caso è senza senso togliere la tassa sulle prime case, perché si concede un beneficio ai ceti più affluenti senza alcun vantaggio per l’economia. Non pagare l’Imu non fa ripartire il Paese, mentre far aumentare l’Iva ha un effetto recessivo. […]
Tagliare l’Irpef equivarrebbe ad abbassare il cuneo, come chiede Confindustria.
«Sì, ma loro vogliono l’Irap. Invece per me bisogna tagliare l’Irpef. Le risorse si potrebbero reperire sia dall’evasione o da una tassa sulle grandi fortune».

Lo stop dell'Fmi alla cancellazione dell'Imu sulla prima casa. Letta: confermo superamento attuale regime
5 luglio 2013


Post e articoli collegati:

12 (e più) motivi contro l’abolizione dell’IMU sulla prima casa, nessuno a favore

Il vero padrone è il Cavaliere
di Barbara Spinelli
[…] Così torniamo al governo necessario di Letta. Se le dispute e le tensioni vengono tacitate, sarà difficile sperimentare nuove vie, istituzionali e anche economiche. Cosa dice il ministro Saccomanni dell'errore Excel e della deduzione di Krugman ("Ciò che il più ricco 1 per cento della popolazione desidera, diventa ciò che la scienza economica ci dice che dobbiamo fare")? Se l'agenda Monti non è rimessa in questione, se non si mobilitano conoscenze alternative, come superare la crisi? Se non credo nell'evidenza dei fatti scoperchiata dagli economisti dissidenti - si domanda alla fine Krugman - "Cosa sto facendo della mia vita"?


di Vittorio Malagutti
Quelli che non pagano le tasse nascondendo i soldi nelle banche offshore ringraziano: dopo Berlusconi, neppure Monti ha fatto nulla per stanarli. E Letta non sembra averne la minima intenzione


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