venerdì 19 giugno 2015

Grecia, molte verità e qualche bugia


Grecia: la danza sull’abisso
di Francesca Coin e Andrea Fumagalli
Martedì 16 Giugno 2015 20:31


Articolo esauriente e condivisibile, tranne tre punti (mi scuso in anticipo della necessaria lunghezza).

Prima citazione: “A ciò si aggiunge il fatto che le banche greche non possono usufruire dell’iniezione di liquidità del Quantitative Easing (QE), poiché la quota di titoli di Stato greci detenuti dalla Bce ha già superato la soglia massima del 33% del totale (limite oltre il quale il QE non è ammesso)”.

Che io sappia (ci sono dichiarazioni di Draghi oltre che il comunicato ufficiale[1]), la BCE non acquista titoli greci per il rating troppo basso (esclusione decisa peraltro dalla stessa BCE). Per condizionare la trattativa? [L'esclusione vale per i Paesi che non sono sottoposti a un programma concordato con la (ex) Troika]

Seconda citazione: “Le politiche del quantitative easing della Bce hanno favorito questo passaggio di crediti, liberando il mercato finanziario privato del rischio di default”.

Non mi pare ci sia relazione. Tra il trasferimento dei crediti dalle banche private (francesi, tedesche e olandesi) ai Fondi salva-Stato e il varo del QE c’è uno scarto temporale di almeno un paio d’anni (rispettivamente, 2012 e gennaio 2015).

Terza citazione: “Tre sono le proposte oggetto di discussione, finalizzate all’immediato reperimento in tempi brevi di liquidità: l’aumento al 10% dell’Iva sui prodotti energetici, l’allungamento dell’età pensionabile, le misure di ristrutturazione del mercato del lavoro. […] la seconda è la classica manovra di reperimento fondi, così come è già avvenuto per altri paesi europei (ad esempio, la riforma “lacrimevole, della Fornero nel 2012)”.

a) Sono mesi che faccio il tifo e scrivo a favore della Grecia, da cui la crisi economica ebbe inizio in Europa (2010). Anche Eunews, cui è legato, mi pare, Thomas Fazi, che finalmente ieri mi ha fornito ciò che non riuscivo a trovare sui media.[2] Trovo significativo che non sia soltanto io ad avere ora qualche dubbio sull'atteggiamento levantino della Grecia (i 300 anni di dominazione ottomana, che non casualmente rievocavo in un mio commento di qualche tempo fa - cfr. “Grecia, come andrà a finirehttp://clericetti.blogautore.repubblica.it/2015/05/28/grecia-come-andra-a-finire/ - hanno lasciato il segno). In particolare sul sistema pensionistico. Assodato che l'UE dovrebbe implementare, in luogo del risibile Piano Juncker, una sorta di Piano Marshall, con quote differenziate per i 28 Paesi che, contrariamente al QE varato dalla BCE, tengano conto dei dati macroeconomici di partenza (deficit, debito, tasso di disoccupazione), francamente ritengo discutibile che alcuni esponenti greci (tra cui Dimitri Deliolanes, su Sbilanciamoci http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/globi/Atene-sotto-assedio-non-vuole-fare-nuovi-debiti-29510) si permettano di criticare il sistema pensionistico italiano, che dopo varie riforme è invece tra i più severi e solidi in UE28 (cfr. Lettera ai media, al governo, al PD e ai sindacati: le pensioni e Carlo Cottarelli  http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2833739.html oppure, se la piattaforma IlCannocchiale è in avaria  http://vincesko.blogspot.com/2015/06/lettera-ai-media-al-governo-al-pd-e-ai.html), ma si rifiutino di prendere atto che i dati effettivi li smentiscono. Si diano finalmente una mossa.

b) La riforma Fornero è l’ottava riforma dal 1992 e neanche la più incisiva (cfr. Lettera ai media, allegata qui sopra).

c) il taglio delle pensioni richiesto riguarda le pensioni anticipate (inferiori a 60 anni). Anche in Grecia, come in Italia, esse sono state e vengono usate come ammortizzatore sociale, e questo non è un caso, poiché la Grecia (con l’Italia e l’Ungheria) è uno dei tre Paesi UE28 che non ha il reddito minimo garantito. Juncker ha chiesto alla Grecia di introdurlo, ma non so con quali soldi. Io credo che Juncker dovrebbe tener fede alla sua proposta di 2 anni fa, quando si dimise da presidente dell’Eurogruppo, e farne carico all’UE, per tutti.[3]

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Note:

[1] Quantitative easing, il comunicato Bce (in inglese)
3. They have a first-best credit assessment from an external credit assessment institution of at least CQS3 for the issuer or the guarantor, provided the guarantee is eligible in accordance with Guideline ECB/2011/14, as amended.
4. Securities that do not achieve the CQS3 rating will be eligible, as long as the Eurosystem's minimum credit quality threshold is not applied for the purpose of their collateral eligibility. Moreover, during reviews in the context of financial assistance programmes for a euro area Member State, eligibility would be suspended and would resume only in the event of a positive outcome of the review.

[2] Grecia, Ue spazientita: da noi proposte sensate, da Atene interpretazioni fuorvianti
EMANUELE BONINI
15 giugno 2015
La Commissione europea stufa delle voci fornisce per la prima volta dettagli nel merito della trattativa: “Nessuno vuole tagli di singole pensioni e salari”. I creditori chiedono interventi per risparmi pari all’1% del Pil all’anno, ma Atene insiste su misure per meno dello 0,04%

Grecia, è ancora scontro. Tsipras: Fmi ha “responsabilità criminali”, Juncker: “Non dice il vero”
LENA PAVESE
16 giugno 2015
[…]
Da una parte quella del premier greco, Alexis Tsipras che ancora oggi intervenendo davanti al Parlamento greco, è tornato a definire “criminale” la responsabilità del Fondo Monetario internazionale per la situazione in cui versa la Grecia. I creditori internazionali, ha accusato il leader di Syriza, vogliono “umiliare non solo il governo ma anche il popolo greco”, insistendo su “un programma di tagli che ha fallito e su misure che non possono essere accettate”.

Dall’altro lato della barricata sta il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, che dei toni concilianti di questi mesi sembra essersi decisamente stancato e dopo avere reso noti ieri i dettagli della trattativa per smentire le “notizie fuorvianti” diffuse da Atene, oggi torna ad attaccare: “Il dibattito dentro e fuori la Grecia sarebbe più semplice se il governo greco spiegasse al suo popolo esattamente quello che la Commissione europea propone. Do la colpa al governo greco – va dritto al punto Juncker – per aver raccontato al popolo cose che non coincidono con quelle che io ho detto” a Tsipras. “Non mi interessa il governo greco – dice – ma il popolo greco, che ha dovuto soffrire più di altri per i piani che si sono dovuti adottare” contro la crisi economica. Poi i dettagli: Juncker assicura di “non essere favorevole” all’aumento dell’Iva su medicine e elettricità e di aver proposto invece tagli alla difesa e “un piano di investimenti da 35 miliardi fino al 2020”.

[3] Dossier reddito minimo garantito  http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2798018.html
dal quale traggo:
Crisi: Juncker, non ricada solo sui piu' deboli. Anche ricchi paghino
10 Gennaio 2013 - 12:37
(ASCA) - Bruxelles, 10 gen - ''Non bisogna credere che sarebbe giusto avere politiche di austerita' che chiedono i piu' grandi sforzi ai piu' deboli. Vorrei che le conseguenze della crisi ricadessero sui piu' forti: questa e' solidarieta' sociale''. Lo afferma il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, in audizione in commissione Problemi economici del Parlamento europeo. ''Non dico che i miliardari debbano per forza pagare, dico che non mi va che i miliardari non paghino''.

Crisi: Juncker, serve salario minimo in tutta Eurozona
10 Gennaio 2013 - 12:06
(ASCA) - Bruxelles, 10 gen - Vanno definiti salari minimi in tutti i paesi della zona euro, e provvedere a colmare ''l'elemento carente'' dell'unione economica e monetaria, ''vale a dire la dimensione sociale''. Lo afferma il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, in audizione in commissione Problemi economici del Parlamento europeo.
''Serve un impianto chiaro e ineludibile di diritti sociali per i lavoratori, una sorta di 'zoccolo duro' dei diritti dei lavoratori'', sostiene Juncker. Occorre, piu' precisamente, rispondere ''alle rivendicazioni essenziali di salario minimo legale in tutta l'area dell'eurozona''. Altrimenti, avverte Juncker, ''rischiamo di perdere la nostra credibilita' e, per dirla alla Marx, il sostegno della classe operaia''.

Crisi: Vendola, anche Juncker e' un pericoloso estremista?
10 Gennaio 2013 - 15:16
(ASCA) - Roma, 10 gen - ''Non dire ai ''moderati nostrani'' che Juncker (Ppe) cita Marx e propone addirittura il salario minimo garantito in tutta Europa. Evidentemente e' un pericoloso estremista''. Cosi Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Liberta', commenta su twitter le parole del presidente dell'Eurogruppo ed esponente del Ppe al parlamento europeo. ''Chiediamo da tempo un reddito minimo garantito contro la solitudine di una generazione prigioniera dell'ergastolo della precarieta' e disoccupazione'', ribadisce Vendola.


Appendice

#2 claudio 2015-06-18 10:06
Credo che si debba andare oltre le argomentazioni tecniche affrontate dallo scritto e dai commenti, che si debba cioè porre la domanda: cosa succederebbe se facessero fallire la Grecia, come sembra probabile? Questo significherebbe che l'elevata diplomazia messa in atto da Tsipras e dal suo movimento non sono serviti, e che lo stesso dovrebbe suo malgrado imporre ben più pesanti sacrifici al popolo greco. Ma il fallimento di Syriza significherebbe anche che l'intera linea del movimento democratico europeo e mondiale è una linea fallimentare e che quindi, volere o volare bisogna andare oltre, affrontando la questione del sistema capitalistico di produzione. Esso è riformabile o invece va superato?


#3 Vincesko 2015-06-18 13:04
@Claudio
Classico discorso da benaltrista. Problemi col complesso di Edipo? (Cfr. Differenza tra ‘destri’ e ‘sinistri’ 
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2585732.html   oppure http://vincesko.blogspot.it/2015/03/differenza-tra-destri-e-sinistri.html).

PS: A scanso di equivoci, allego anche:
Dialogo tra sordi sull’Economia, agit-prop e tricoteuse
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2834135.html  oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/06/dialogo-tra-sordi-sulleconomia-agit.html.


Post collegati:

N. 8 post sulla Grecia:



3. L’arrogante predominio tedesco, il salvataggio della Grecia e l’abuso delle stupide regole UE
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2828301.html oppure
http://vincesko.blogspot.com/2015/08/larrogante-predominio-tedesco-il.html



8. I leoni tedeschi e gli agnelli greci
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2833383.html oppure
http://vincesko.blogspot.com/2015/06/i-leoni-tedeschi-e-gli-agnelli-greci.html

Articoli collegati:

Eurogruppo, nulla di fatto sulla Grecia. Vertice politico d’emergenza lunedì
con un post dal blog Econopoly  18 giugno 2015
[...] Varoufakis ha rilanciato l’ipotesi di rimborsi alla Bce facendosi finanziare dal Fondo salvastati Esm (European stability mechanism). In pratica si tratterebbe di riacquistare, grazie a un prestito dell'Esm, i titoli di Stato greci acquistati dall’Eurotower con il Securities market programme (Smp). Una volta riacquistati i titoli, la Grecia avrebbe i requisiti per usufruire del Quantitative easing della Bce, da cui oggi è esclusa. I prestiti dell'Esm avrebbero il vantaggio di avere una scadenza molto lunga, fino a 30 anni, con un tasso di interesse molto basso, pari all'1,5%. L'ammontare complessivo dei bond in mano alla Bce è di 27 miliardi.
[…]
«Non c'è molto tempo ma abbastanza per trovare una soluzione che dia benefici comuni. Tutti i leader politici - ha avvertito Varoufakis - hanno la responsabilità di trovare una soluzione». Oggi la Grecia «ha inviato un forte messaggio con una proposta completa che, se accettata, metterà fine al dramma greco» ha aggiunto Varoufakis, polemizzando con Dijsselbloem: «Sfortunatamente il presidente dell'Eurogruppo ha scelto di focalizzarsi solo sulle nostre responsabilità e non su quelle di tutti». Ma un «appello» al governo greco perché torni «seriamente» al tavolo delle trattative, «si impegni in modo costruttivo e accetti compromessi ragionevoli per evitare una sorte catastrofica» è stato lanciato dal Commissario europeo Pierre Moscovici a nome dell'intero esecutivo di Bruxelles al termine dell'Eurogruppo. «Dobbiamo prendere decisioni nei prossimi giorni, non c'è più tempo» ha aggiunto.
E dal direttore del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, è arrivata una stoccata alla Grecia: le trattative, ha detto nella conferenza stampa al termine dell'Eurogruppo «richiedono urgentemente di ristabilire il dialogo con degli adulti».
http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-06-18/l-eurogruppo-finisce-un-nulla-fatto-dijsselbloem-pochi-progressi-193330.shtml

di GIULIANO BALESTRERI, RAFFAELE RICCIARDI e ETTORE LIVINI

Aggiornamento (31-07-2015):

Il welfare greco fra miti infondati e tagli reali
Michele Raitano 30 luglio 2015
http://www.eticaeconomia.it/il-welfare-greco-fra-miti-infondati-e-tagli-reali/


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