martedì 11 agosto 2015

La cattiva memoria dei benpensanti sul caso Grecia


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 544 del 13-03-15 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
La cattiva memoria dei benpensanti sul caso Grecia


Leggo le analisi e i commenti nel web sul caso Grecia. La Grecia ha indubbiamente le sue colpe, ma i benpensanti temo abbiano un problema di memoria. Nessuna dimenticanza – direbbe Freud – è casuale.

Riepilogo
1. Secondo l’OCSE, la Grecia è il Paese in UE 28 che ha fatto più riforme (poi siccome era una rivelazione scomoda per qualcuno che comanda in UE ha tentato di nasconderla, cfr. “La Grecia, le riforme e il giallo della tabella” di Carlo Clericetti),[1] lo dimostra anche il suo avanzo primario.
2. La Grecia ha chiesto all’UE: a) di portare l’avanzo primario, previsto nel 3% nel 2015 e nel 4,5% nel 2016 (umanamente insostenibile dopo 5 anni di sacrifici e di tagli) all’1-1,5%, per poter affrontare la crisi umanitaria (v. “Piano di Salonicco”);[2] e b) un prestito ponte, in attesa di trovare un accordo definitivo e soddisfacente per tutti.
3. Gli attuali governanti non hanno alcuna responsabilità degli imbrogli del passato ed hanno solo chiesto di non essere discriminati dall’UE e dalla BCE rispetto ai governi precedenti (v. l’intervista di Danilo Taino a Yanis Varoufakis pubblicata dal Corriere della Sera [3]).
4. Per i meccanismi della struttura monetaria dell’Eurozona e per volontà della Germania e della Francia, “la stragrande maggioranza del debito greco” (330 miliardi), fino al 2012 detenuto soprattutto dalle banche francesi, tedesche e olandesi, ora è distribuito così: il 72% in mano a istituzioni pubbliche (60% della Ue attraverso i suoi fondi Efsf e Esm, e 12% dell’Fmi); l'8% è detenuto dalla Bce; il 5% sono altri prestiti; il restante 15% sono marketable debt, cioè titoli di debito trattabili sul mercato secondario). Dei famosi prestiti alla Grecia (254 mld), solo 27 mld sono andati alla gente greca. Il resto è servito soprattutto per salvare le banche private tedesche, francesi, olandesi e greche, ma non a spese solo dei rispettivi Paesi, ma di tutti, inclusa l’Italia (cfr., per i dati di dettaglio, “I furbetti del salvataggio”).[4]
5. Il “taglio” (“haircut” = sconto) è stato subìto dalle banche private (soprattutto francesi, tedesche e olandesi), non dai fondi salva-Stato.
6. Ma dopo aver introitato interessi a tassi elevatissimi, correlati al livello del rischio. Poi le stesse banche, in barba al principio liberista che l’investitore si assume il rischio, hanno gentilmente “girato” i loro crediti residui ai fondi salva-Stato, ai quali l’incolpevole Italia ha partecipato e partecipa per il 17,9%, cioè per salvare dette banche – tedesche, francesi e olandesi - si è trovata sul groppone circa 30 mld (+ altri 10 di prestiti bilaterali a titolo oneroso) finanziati a debito.
7. I debiti della Grecia sono serviti a pagare beni tedeschi e francesi, talvolta ridondanti o inutili, tra cui le armi (sommergibili, aerei, che ha più della Germania e della Francia, ecc.), nell'ambito di un "sistema" basato anche sulla corruzione, in cui le pure aziende tedesche o francesi (come è risultato da inchieste giudiziarie) svolgevano il ruolo di corruttori interessati ed i governanti e funzionari greci quello di corrotti.[5]
8. Il TARGET2 [6] è un meccanismo imperfetto che serve a far funzionare l'imperfetto Eurosistema, che mette insieme ECONOMIE DISOMOGENEE, sostituendo i TRASFERIMENTI FISCALI, come avviene in Italia tra Centro-Nord e Sud o negli USA o come avverrebbe negli Stati Uniti d'Europa.
9. O altri ammennicoli tecnici del genere, come le sanzioni ai Paesi con surplus commerciale eccessivo, aborrite - et pour cause - dalla Germania.[7]
10. Ora la Germania, anziché fare i compiti a casa sua, pretende di continuare imponendo alla Grecia un ulteriore aggiustamento di oltre 13 mld. Che è un ammontare enorme ed insostenibile per la Grecia. E’ “anomalo” che non si parli mai dei compiti che toccano alla Germania, ma soltanto di quelli che deve (continuare a) fare la Grecia, che poi consistono dappertutto nell’addossare ai non ricchi l’onere del risanamento, impoverendo milioni di persone, preservando i ricchi (tra cui le banche).
11. Come si vede, il problema è un po' più complesso dello schema tipico dei benpensanti, che stravedono per la supposta virtuosa, egemone Germania (che è il Paese che trae i maggiori vantaggi dall'attuale, squilibrato Eurosistema) e disprezzano la Grecia imbrogliona, che (assieme agli altri Piigs, inclusa quindi l'Italia) è punita dall'attuale Eurosistema, poiché ne trae più svantaggi che vantaggi.

Il problema per l’UE non è la furba Grecia, ma l’arrogante ed egoistica Germania
Il Pil della Grecia pesa meno del 3% del totale dell’UE. Ancor meno il suo potere. Il problema è lo strapotere della Germania.[8]
L’UE si sta conformando sempre più ad immagine e somiglianza della Germania, bulimica come tutti gli arroganti. Nulla sazia gli arroganti egoisti e moralistici.
Tralascio questa volta il riferimento al disegno della Massoneria reazionaria e vincente.[9] Segnalo, invece, in conclusione, questo articolo offerto da Economia e politica, su cui secondo me - anche se propone una prospettiva che sospetto sia di gradimento dei benpensanti, poiché massimizza il ruolo del banchiere-burocrate - farebbero bene tutti, anche i benpensanti, a riflettere.[10]

[1] La Grecia, le riforme e il giallo della tabella
Carlo Clericetti 20 FEB 2015

[2] Buon voto, Grecia, dai la sveglia all’Europa!

[3] Grecia, parla Varoufakis: «Atene non chiederà altri prestiti»
Intervista al ministro delle Finanze greco: «La Bce nel 2012, in una crisi simile ma con un governo conservatore, aumentò senza problemi la nostra possibilità di emettere titoli a breve termine Ora invece è molto ”disciplinante” con la Grecia»
di Danilo Taino, inviato a Venezia
8 marzo 2015 | 07:58
Com’è il suo rapporto con Mario Draghi e la Bce?
«Formale».
Cosa intende?
«La Bce è molto “disciplinante” nei confronti della Grecia. Nel 2012, in una situazione di crisi simile ma con un governo conservatore, fu flessibile, aumentò senza problemi la possibilità del governo di emettere titoli a breve termine. Ora invece ha molto ridotto la nostra agibilità». 
Quando crede che la Bce comprerà titoli greci all’interno del programma di Quantitative Easing che ha lanciato? Si dice a luglio.
«Penso che il Quantitative Easing andrebbe fatto dove la mancanza di crescita è massima. Invece si compreranno grandi quantità di titoli tedeschi. Quindi credo che la Bce avrebbe dovuto comprarli ieri i titoli greci. Non un domani. Ritengo Draghi uno splendido banchiere centrale, date le condizioni di scarsa libertà in cui si muove. Ma l’indipendenza della banca centrale deve essere nei due sensi: anche la Bce non deve dare giudizi politici, deve trattare tutti i Paesi allo stesso modo».

[4] L’arrogante predominio tedesco, il salvataggio della Grecia e l’abuso delle stupide regole UE  http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2828301.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/08/larrogante-predominio-tedesco-il.html

[5] Siemens, tangenti in Grecia: chiesto rinvio a giudizio per 19 dirigenti tedeschi
Tra mazzette e mancati incassi, gli imputati sono accusati di aver prodotto un danno di 70 milioni di euro all'azienda greca di telecomunicazioni Ote. Il caso ha già portato alla sostituzione dei vertici della multinazionale. Nel mirino anche gli appalti vinti per le Olimpiadi del 2004 costate il triplo del previsto
di Francesco De Palo | 25 novembre 2014

[6] Ecco come funziona il cervellone che protegge l'euro (e perché al Sud viene imposta austerity anche in fasi recessive)
di Vito Lops  16 aprile 2014

I famosi saldi TARGET2
28 marzo 2013 • enzo michelangeli

[7] Dialogo sul surplus commerciale eccessivo e il taglio dei salari

[8] Eliminare l’Euro o ridurre lo strapotere della Germania?

[9] UE, dirigenti illuminati o massoni reazionari?
Manfredi De Leo* - 09 marzo 2015
Altro che effetti espansivi sulla crescita. Come sostenuto più volte su Economia e Politica, in assenza di una ripresa degli investimenti pubblici il quantitative easing della BCE non servirà a rimettere in moto l’economia. Sarà piuttosto uno strumento con il quale le autorità monetarie potranno imporre nuovi tagli e riforme strutturali.
[…] Il programma di acquisti della BCE può essere dunque considerato come una sorta di “accumulazione originaria” di titoli pubblici, un processo che trasformerebbe l’autorità monetaria nel principale creditore di tutti i governi dell’eurozona: da quella posizione, la banca centrale potrà esercitare un’influenza sulle economie europee ben superiore a quella formalmente prevista. […]


Articolo collegato:

L'Eurozona non ha permesso la bancarotta della Grecia nel 2010 per proteggere le banche tedesche e francesi. La tv di stato tedesca
12/03/2015


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