venerdì 3 luglio 2015

Reddito di cittadinanza, commento alla proposta di legge di M5S


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 405 del 12-11-13 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Reddito di cittadinanza, commento alla proposta di legge di M5S


Pietro Salvatori
Reddito di cittadinanza, la proposta M5s mette in fibrillazione il centrosinistra: "Possibile un'altra maggioranza"
Pubblicato: 08/11/2013 19:37 CET  |  Aggiornato: 08/11/2013 19:43 CET


Dopo aver letto quasi integralmente la proposta di legge di M5S riportata nell'articolo, formulo alcune osservazioni:

1. Preliminarmente faccio una triplice puntualizzazione:
a) storica: per la precisione, il reddito di cittadinanza è una proposta del centrosinistra da ben prima che nascesse M5S; uno dei primi ad attuarlo fu la Regione Campania nel 2004 (amministrazione Bassolino); la seconda e ultima, la Regione Lazio nel 2010 (amministrazione Marrazzo); da ultimo, la Provincia autonoma di Trento (amministrazione di Csx, cfr. http://www.lavoce.info/archives/8929/reddito-minimo-le-condizioni-per-farlo/);
b) terminologica: sarebbe meglio e più corretto parlare di Reddito minimo garantito (platea selezionata e condizionata) e non di Reddito di cittadinanza (universale); e
c) prospettica: la crisi in atto è epocale e durerà almeno 15 anni.

2. Nel merito, su alcuni punti:
a) poiché è buona norma partire dal confronto internazionale (benchmarking), tutti i Paesi hanno l'RMG, tranne Italia, Grecia e Ungheria; riporto gli ammontari di Reddito minimo garantito in alcuni Paesi UE27:
Tabella 3.6 Ammontare del contributo erogato alla singola persona (€) in alcuni paesi europei.
Contributo per persona (€)
Paese............2011
Germania…...364
Francia ….….475
Spagna …..…412,7
Gran Br…..…742
- S. A. ……...385,4
- M-T.J.A…..742
- P.C-G.C. …785,4
Danimarca .1.389
Alcune misure sono, inoltre, integrabili con altre. […]
“Rapporto sulle politiche contro la povertà e l’esclusione sociale” 2011-2012
b) La Proposta di Legge di M5S (all’art. 20) fissa la spesa massima annua in 19 mld, elencando com'è d'obbligo le coperture; aggiungo che se una legge fissa un limite di spesa, superato questo limite tutti gli altri richiedenti sono fuori; sarà iniquo, forse appellabile, ma è così; per ampliare la platea dei beneficiari, si potrebbe/dovrebbe ridurre il RMG a max 400€, anche perché è compatibile con l’imprescindibile sussidio all’affitto (v. punto d).

c) Sul Contributo di solidarietà sulle pensioni (art. 20), rilevo:

• dai dati INPS 2010, risulta che i pensionati sopra gli 8.000 € lordi mensili - le cosiddette pensioni d’oro - sono circa 109.000 per una spesa annua lorda di circa 13 mld; quelli superiori a 3.000 € lordi circa 776 mila per una spesa lorda di circa 41 mld; quelli sopra i 2000 € lordi 2.760.000 circa, per una spesa lorda di 97 mld €, pari al 37,6% della spesa lorda totale (pari a circa 260 mld, al lordo di oltre 40 mld di imposte, che è una mera partita di giro).

Riepilogo (importi in migliaia):
pensioni > 2.000€ lordi
……….......................N. Pensionati……Importo
-         Maschi ………..1.891.344…….69.152.999
-         Femmine………...872.229……28.168.259
-         Totale………….2.763.573…....97.321.258

pensioni > 3.000€ lordi
……….......................N. Pensionati……Importo
-         Maschi …………597.010…….31.972.730
-         Femmine………..179.599…….. 8.626.067
-         Totale…………...776.609…….40.598.797

pensioni > 8.000€ lordi
……….......................N. Pensionati……Importo
-         Totale (circa)       109.000      13.000.000
AQQ/24 - Spesa pensionistica

• non sono un esperto, ma temo che la proposta, così come è formulata, sia incostituzionale, analogamente a quanto è successo nei casi precedenti (cfr. questa mia nota:
“Dopo aver bocciato l’analogo intervento di cui all’art. 9, comma 2 del decreto-legge n. 78 del 2010 (sentenza n. 223 del 2012) e la stessa norma oggi impugnata, con la sentenza n. 241 del 2012, la Corte Costituzionale ha decretato anche l’illegittimità costituzionale del contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro:
Bocciato il prelievo fiscale sulle pensioni d’oro: irragionevole
Corte costituzionale - Sentenza 5 maggio 2013 n. 116”
Per ovviare alle obiezioni della Corte Cost. di irragionevolezza e non temporaneità v. i suggerimenti di un esperto http://www.asca.it/news-Pensioni__Cazzola_(SC)__per_quelle_d_oro_interventi_conformi_alla_legge-1304732.html

d) All’art. 13, la PdL opportunamente prevede che I beneficiari del reddito di cittadinanza non proprietari di immobili … hanno diritto a ricevere” il sussidio all’affitto, che però, com’è noto, è erogato dai Comuni ed è insufficiente. Non c’è traccia, invece, di provvedimenti per l'edilizia sociale, che in Italia non è neppure 1/10 degli altri principali Paesi UE.
Alloggi pubblici .Sempre dal rapporto della CIES (Tab. 3.4, pag. 101), si ricava che, nel 2009, la spesa per l’housing sociale (case popolari) è, in Italia, appena dello 0,02% sul PIL, contro lo 0,57% della UE27, lo 0,75% della Danimarca, lo 0,65% della Germania, lo 0,20% della Spagna, lo 0,85% della Francia e l’1,47% della Gran Bretagna, con un rapporto tra questi altri Paesi UE e l’Italia, rispettivamente, di 28,5, 37,5, 32,5, 10, 42,5 e 73,5 volte: sono dati che parlano da soli e costituiscono un vero scandalo!
Segnalo che negli altri Paesi l’RMG di norma è inferiore a 500€/mese, ma integrato dall’alloggio pubblico o dal sussidio all’affitto; pertanto, all’Rmg va abbinato in-di-spen-sa-bil-men-te, per recuperare il rilevantissimo divario con gli altri Paesi, un piano corposo pluriennale di alloggi pubblici di qualità (sovvenzionato, convenzionato e autocostruito, nonché recuperando edilizia da rottamare) per dare anche un alloggio ad affitto sociale, che è l’elemento imprescindibile che rende congruo un reddito di ammontare minimo; ipotizzando un costo/appartamento di 100 mila € per 25.000-50.000 appartamenti all’anno, vanno reperiti altri 2,5-5 mld.

e) Le critiche sollevate sono rivolte a coperture minori e non tengono conto di quelle principali, come ad es. la bellissima e fondamentale IMPOSTA PATRIMONIALE progressiva (di cui non c'è traccia nei titoli dei giornali), sulla ricchezza mobiliare (esclusi i titoli di Stato italiani) ed immobiliare (esclusi gli immobili strumentali aziendali) superiore a 1,5 milioni.

f) Infine, i punti deboli della PdL:
il punto debolissimo della proposta (molto complessa e che incide radicalmente su variabili di cui sempre si parla, ma alle quali non si è data finora una soluzione: efficienza della PA, 8 per mille inoptato, ecc.) è che affida il ruolo operativo principale ai Centri per l'impiego, un carrozzone inefficientissimo, senza prevederne un potenziamento quali-quantitativo; sarebbe saggio mutuare aspetti già oggetto in passato di DdL sul tema, come ad es. il DdL Ghedini-Passoni-Treu, opportunamente integrato (cfr. testo e note 6 e 9:

“-  introduzione di un soggetto ad hoc, snello ed autorevole, che dia lavoro e formazione alle persone disoccupate ed inattive in cambio di un salario di cittadinanza, adeguatamente disciplinato; integrando nell'amministrazione, così come viene proposto dal DdL “Ghedini-Passoni-Treu”, artt. 12 e 13, e prospettato dallo studio della Commissione d'indagine sull'esclusione sociale [9], i preesistenti Uffici provinciali del Lavoro ed i servizi sociali degli Ambiti Territoriali, integrati da risorse umane specializzate, nonché l'ISFOL e Italia Lavoro;”).
altro punto debole è l’estrema esiguità del tempo rispetto all’attuazione (1/1/2014);
last but not least, il non aver previsto una figura apicale forte (un Sottosegretario di Stato, possibilmente autorevole ed efficiente, come in Francia) a capo dell’amministrazione del Reddito minimo garantito (e, aggiungo io, del Piano pluriennale di costruzione di alloggi pubblici di qualità).

Aggiornamento
Nel testo definitivo del disegno di legge (art. 20), l’onere massimo è diminuito da 19 miliardi a 16.961 milioni di euro per l’anno 2015 e 16.113 milioni di euro a decorrere dall’anno 2016, e dalle coperture è stata espunta l’imposta patrimoniale.


Post e articoli collegati:

AQQ11/Lavoro precario e reddito di cittadinanza

Reddito minimo garantito: come funziona
15.03.13
Che cos’è il reddito minimo garantito da istituire per dare un sostegno ai più poveri? E in che cosa si differenzia dal reddito di cittadinanza proposto dal M5s? Il primo è finanziariamente sostenibile, il secondo no. Vediamo in questo Dossier il confronto ospitato da lavoce.info.

Reddito minimo, come si potrebbe fare
27/04/2013
Il sostegno al reddito è il buco più grave del welfare italiano. Le lezioni della sperimentazione del Reddito minimo d’inserimento e i costi che avrebbe il reddito minimo garantito

Reddito minimo garantito, la proposta di legge popolare
27/04/2013
La consegna alla Camera della proposta di legge d’iniziativa popolare sul Reddito minimo garantito apre una fase nuova nel rinnovamento delle politiche sociali e di tutela del reddito in Italia. Sbilanciamoci.info apre una discussione

Lavoro, e non reddito, di cittadinanza
04/06/2013
Il reddito di cittadinanza si configura inevitabilmente come “compensazione ex post” dei disagi derivanti dalla mancanza di lavoro e non può affrontare in termini strutturali le problematiche che la crisi globale ci pone, a partire dalla necessità di ridisegnare l’intero modello di sviluppo

Ragioni morali
25/06/2013
Il reddito minimo costituisce una misura per attenuare gli effetti della povertà, perciò a buon diritto potrebbe essere incorporato nei nostri sistemi di welfare. Perchè non possono essere le condizioni di nascita, naturali o sociali che siano, a dettare quelle che saranno le condizioni di vita individuali di ciascuno di noi

Reddito e lavoro devono coincidere
15/07/2013
Lavoro e reddito di cittadinanza non vanno posti in alternativa ma devono procedere insieme. La loro separazione sarebbe foriera di gravi problemi personali, economici e sociali

OBIETTIVI VELLEITARI PER I SERVIZI PER L'IMPIEGO
di Luigi Oliveri 29.08.2012
La riforma del mercato del lavoro fissa quattro livelli essenziali di prestazioni destinate ai lavoratori in mobilità, per reinserirli velocemente nel mercato e ridurre così i costi del welfare. Ma i servizi per l'impiego non dispongono né di personale né di risorse adeguate per garantirli. Oltretutto, non è nemmeno chiaro chi debba svolgere questi compiti. Perché oggi i servizi per l'impiego sono gestiti dalle province. Ma la spending review ha avviato un processo di riordino di questi enti che riguarda anche la ridefinizione delle loro competenze e funzioni.

'Il Piano del Lavoro' CGIL: testo integrale - sintesi

I giovani tra mercato del lavoro e dimensione sociale
Esiste una questione giovanile in Italia?
Quali politiche per un miglioramento delle prospettive dei giovani nel mercato
del lavoro dopo le dispute ideologiche degli ultimi anni?
Quali sfide politiche ed organizzative per il sindacato?

Outplacement? Per lo Stato un risparmio da 900 milioni di euro
22/11/2012
Una regolare ricollocazione professionale per i lavori in mobilità come ricetta per superare la crisi e ridurre la spesa pubblica. Se ne è discusso oggi a Roma nel corso del convegno sulla Riforma del Lavoro organizzato da Intoo

Riporto un mio commento su “Europa” alle dichiarazioni di Juncker (purtroppo, tutti i commenti sono stati cancellati in occasione della ristrutturazione del suo sito):
Cfr. Italia-Francia e un editoriale indigesto

Crisi: Juncker, non ricada solo sui piu' deboli. Anche ricchi paghino
10 Gennaio 2013 - 12:37
(ASCA) - Bruxelles, 10 gen - ''Non bisogna credere che sarebbe giusto avere politiche di austerita' che chiedono i piu' grandi sforzi ai piu' deboli. Vorrei che le conseguenze della crisi ricadessero sui piu' forti: questa e' solidarieta' sociale''. Lo afferma il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, in audizione in commissione Problemi economici del Parlamento europeo. ''Non dico che i miliardari debbano per forza pagare, dico che non mi va che i miliardari non paghino''.

Crisi: Juncker, serve salario minimo in tutta Eurozona
10 Gennaio 2013 - 12:06
(ASCA) - Bruxelles, 10 gen - Vanno definiti salari minimi in tutti i paesi della zona euro, e provvedere a colmare ''l'elemento carente'' dell'unione economica e monetaria, ''vale a dire la dimensione sociale''. Lo afferma il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, in audizione in commissione Problemi economici del Parlamento europeo.
''Serve un impianto chiaro e ineludibile di diritti sociali per i lavoratori, una sorta di 'zoccolo duro' dei diritti dei lavoratori'', sostiene Juncker. Occorre, piu' precisamente, rispondere ''alle rivendicazioni essenziali di salario minimo legale in tutta l'area dell'eurozona''. Altrimenti, avverte Juncker, ''rischiamo di perdere la nostra credibilita' e, per dirla alla Marx, il sostegno della classe operaia''.

Crisi: Vendola, anche Juncker e' un pericoloso estremista?
10 Gennaio 2013 - 15:16
(ASCA) - Roma, 10 gen - ''Non dire ai ''moderati nostrani'' che Juncker (Ppe) cita Marx e propone addirittura il salario minimo garantito in tutta Europa. Evidentemente e' un pericoloso estremista''. Cosi Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Liberta', commenta su twitter le parole del presidente dell'Eurogruppo ed esponente del Ppe al parlamento europeo. ''Chiediamo da tempo un reddito minimogarantito contro la solitudine di una generazione prigioniera dell'ergastolo della precarieta' e disoccupazione'', ribadisce Vendola.

da Magnagrecia inviato il 11/1/2013 alle 10:56 
Le cose affermate dal presidente Eurogruppo Juncker io le scrivo da quasi 3 anni, fin dal varo del DL 78 del 31.5.2010, la manovra più scandalosamente iniqua, varata dal governo Berlusconi-Tremonti. 
Basta aver letto su “Europa” articoli e commenti affetti da strabismo dei moderati del PD, in particolare dei filo-montiani, per sapere che non è vero affatto che tutto il PD è favorevole all’equità dei sacrifici ed al varo del salario minimo garantito.
Per il salario minimo garantito servono risorse, molte risorse, ed allora basta vedere l’idiosincrasia, non solo dei ricchi e dei loro UTILI IDIOTI ben retribuiti, ma di quelli che lo fanno gratis, sia a destra – il che è comprensibile – sia al centrosinistra – il che è incomprensibile – al varo di misure fiscali straordinarie sui patrimoni, per sapere che non tutto il PD è favorevole all’equità nella distribuzione dei sacrifici.
Basta aver visto l’opposizione dei sindacati, per timore di perdere potere e sbilanciati verso gli occupati a tempo indeterminato, al varo del salario minimo garantito in sostituzione della CIG, per capire che esistono opposizioni potenti persino dove non te le aspetteresti.
Basta leggere il comunicato di ieri dell’on. PD Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro del 2° Governo Prodi ed ex funzionario della CGIL, tesi non nuova dell’on. Damiano, per averne conferma:
"Salario minimo: prima correggere riforma Fornero"
Pubblicato il giovedì, 10 gennaio 2013 da Cesare Damiano
http://cesaredamiano.wordpress.com/2013/01/10/salario-minimo-prima-correggere-riforma-fornero/

Col mio commento:

Lo ripropongo:
“On. Damiano, anche per la CIG ci sono figli e figliastri”
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2765364.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/i-figli-pubblici-ed-i-figliastri-privati.html
On. Damiano, 
Come Lei sa meglio di me, negli altri Paesi UE non esiste la CIG, ma gli ammortizzatori sociali universali (tranne in Grecia e in Ungheria), per cui i lavoratori di aziende decotte non vengono assistiti e classificati per anni come “occupati” (fittizi) ma come “disoccupati”.
Ne discendono alcune osservazioni.
1) il tasso di occupazione di questi Paesi non è sovrastimato ed il tasso di disoccupazione sottostimato per effetto dei lavoratori in CIG, come invece succede in Italia;
2) idem – ma al contrario - per la quota di “inattivi” che, se ne hanno voglia, si iscrivono ai Centri per l’impiego, vengono classificati “disoccupati” (in Italia gli inattivi, cioè quelli che non hanno un lavoro e non lo cercano, non sono classificati né occupati né disoccupati) e riscuotono l’indennità di disoccupazione adeguatamente disciplinata;
3) assieme agli ammortizzatori sociali, esistono servizi attivi per l'impiego ed il reimpiego (non baracconi inefficienti come i nostri che servono soltanto a quelli che vi lavorano: soltanto il 5% trova lavoro tramite loro), che coinvolgono economicamente e operativamente le aziende che licenziano;
4) non si sussidiano posti di lavoro decotti, ma i lavoratori, sia con ammortizzatori sociali, sia con provvidenze per la casa, sia con formazione, sia con servizi attivi per il ricollocamento;
5) infine, si evita la terribile ed iniqua prassi italica dei figli (lavoratori dipendenti con certe caratteristiche) e dei figliastri (tutti gli altri), ai quali si dice: arrangiatevi!
PS: Se il PD vincerà, come è probabile, le prossime elezioni politiche, smetta la mentalità di ex funzionario CGIL e si conformi per la materia sopra illustrata, nell’arco della legislatura - come è già avvenuto per le pensioni - alle regole del “benchmark” UE.
http://cesaredamiano.wordpress.com/2012/12/15/crisi-su-cig-vicini-a-picco-2010-serve-politica-attenta-a-effetti-sul-lavoro/

La casa è un diritto essenziale

Tutto quello che sai sul reddito di cittadinanza è falso
Sul tema c’è molta confusione. Una guida per orientarsi al di là della propaganda politica.
Posted by Andrea Zitelli on 13 novembre 2013 in Post
http://www.valigiablu.it/tutto-quello-che-sai-sul-reddito-di-cittadinanza-e-falso/ 

Reddito minimo e matematica grillina
L’M5S propone un “reddito di cittadinanza”, ma sbaglia calcoli e terminologia: quello a favore di particolari categorie disagiate (come prevede il loro provvedimento) si chiama “reddito minimo garantito” e il costo non sarebbe 19 miliardi come dicono, ma 50. Al di là del velleitarismo grillino il problema però è reale e il Pd dovrebbe affrontarlo con urgenza
Pierre Carniti
(12/11/2013)

Garantire il reddito? No, il lavoro
Si continua a parlare di “reddito di cittadinanza” o “reddito minimo garantito”. Ma, come già diceva Paolo Sylos Labini più di 30 anni fa, non è all’assistenzialismo che bisogna puntare, ma ad assicurare un lavoro a tutti. Evitando gli errori di esperienze simili, come i nostri “lavori socialmente utili” o i “mini-job” tedeschi
Carlo Clericetti
(12/11/2013)

19.11.13
Il M5S ha proposto l’istituzione di un “reddito di cittadinanza”. In realtà si tratta di un reddito minimo. Costerebbe attorno a 19 miliardi, quattro volte di più del “sostegno di inclusione attiva”. Perché relativamente generoso e perché alcuni dettagli aumentano gli oneri amministrativi e i costi.

L’introduzione del reddito minimo e il contrasto alla povertà
14 ottobre 2013





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