martedì 28 luglio 2015

Dialogo tra il prof. Paolo Pini e me sui poteri della BCE


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 480 del 08-09-14 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Dialogo tra il prof. Paolo Pini e me sui poteri della BCE


Il giorno dello “Sblocca Italia”
02/09/2014
[Antefatto. Anche a Paolo Pini ho posto il quesito sulla violazione dello statuto BCE, ma stranamente, poiché risponde sempre a tutti, quella volta non ha risposto.

Analisi molto interessante, come al solito. Ma dalla quale emerge una evidente incongruenza logica su un punto dirimente, cioè il ruolo della BCE, tra l’affermazione:
“molti fanno erroneamente affidamento sulle azioni taumaturgiche di una BCE con le ali spuntate”,
il che, non solo non è vero, ma è contraddetto dal medesimo Autore in quest’altro periodo:
“Quanto ciò che non ha fatto dopo con Draghi, o meglio ha lasciato che avvenisse nonostante gli allarmi, ovvero una progressiva discesa della dinamica attesa dei prezzi in fase di recessione ben al di sotto del target del 2%[2] tanto da portare l’inflazione effettiva dell’Eurozona allo 0,4% e molti paesi in piena deflazione, sotto lo 0%”.
Il che, peraltro, conferma la incredibile sottovalutazione, diffusa anche in ambito accademico, del ruolo, dei poteri, delle omissioni, anzi, a mio avviso, come ho già segnalato, della vera e propria violazione del suo statuto (art. 2), e perciò delle responsabilità della BCE nel perdurare della crisi economica, divenuta in Italia, come conferma questa analisi anche per cause preesistenti, depressione economica.

Come ho scritto in calce ad un altro articolo di questa stessa newsletter (a cui rinvio), ieri, la BCE ha tagliato allo 0,05% il tasso di riferimento, misura da sola palesemente insufficiente (oltre ad acquisti futuri diretti di ABS).
La montagna ha partorito un topolino, per ubbidire alla Germania, la quale non consentirà mai facilmente:
1) di abbandonare l’austerità, poiché, sotto l’alibi dell’austerità, i furbi bottegai tedeschi perseguono solo il loro interesse, che è quello di lasciare le cose come stanno, poiché l’attuale struttura monca dell’UE, dell’Euro e della BCE li favorisce. 2) O di lasciare completa libertà d’azione alla BCE: a) per la politica monetaria, perché la Germania e i suoi satelliti del Nord sono Paesi creditori per cui sono favoriti dalla deflazione e verrebbero danneggiati dall’inflazione; b) per l’acquisto di titoli pubblici dei Paesi del Sud Europa, sia per ragioni ideologiche, sia per ragioni di competizione economica.

Occorre perciò essere consapevoli che la Germania non lo consentirà mai con le buone e quindi è necessario adottare delle contromisure forti: minacciare di uscire dall’Euro o denunciare la BCE alla Corte di Giustizia Europea per violazione del suo statuto (art. 2) potrebbero costituire delle possibili ed efficaci contromisure forti.

A proposito di poteri della BCE: la BCE (lo chiedono anche neo-liberisti pentiti come Giavazzi e Tabellini) – e sarebbe una misura decisiva, cui però andrebbe affiancato il permanere dell’obbligo legislativo dell’equilibrio strutturale di bilancio - può e deve acquistare debito pubblico dei Paesi EUZ, sotto forma di nuovi titoli a lunga scadenza e a tasso zero o quasi (senza sterilizzazione), per rendere possibile agli Stati una politica fiscale adeguata per far crescere la domanda. Aggiungo anche qui un'informazione importante: ad avviso del prof. Andrea Terzi (cfr. articolo del “Sole 24 ore” “L'Eurozona entra nell'era dei tassi sottozero. Ecco che cosa può fare la Bce e cosa può cambiare per i mutui”) non c’è bisogno di cambiare le regole perché la BCE possa acquistare nuovi titoli pubblici, purché siano bond emessi dall’Eurozona.

[Estratto, in parte, da: BCE, la montagna ha partorito un topolino


incoerenza-incongruenza
paolo pini
Sabato, 06 Settembre 2014 12:51:34
Non mi sembra di cogliere l'incoerenza-incongruenza attribuitami. Le ali spezzate perchè l'azione della Bce è tra l'altro, sotto monitoraggio sempre da parte del governo tedesco, vedasi il ministro delle finanze, da un lato, e gli errori che la Bce ha fatto e fa sull'inflazione, dall'altro.
La domanda vera è un'altra: sono errori quelli della Bce o rispondono ad un approccio conservativo in linea con paradigmi teorici che stanno alla base della sua costituzione pre-euro e che hanno plasmato l'azione della politica che ha voluto la Bce che abbiamo? Propendo per la seconda opzione, anche se vi sono pure stati grossolani errori, come quelli del 2011.


Replica a Paolo Pini sull’incongruenza

L’incongruenza da me rilevata, come ho già scritto, riguarda la frase che la BCE ha le “ali spuntate”, contraddetta dal rilievo successivo che la BCE non ha fatto ciò che doveva fare (solo in tema di inflazione-deflazione?).
Che la BCE abbia le ali spuntate è quello che la medesima BCE vuole far credere, ma non è vero (ho già segnalato la recente, strana modifica nel suo sito del testo delle funzioni). E, per fare cortine fumogene e così nascondere le proprie responsabilità e omissioni, chiede ad ogni pie’ sospinto agli Stati in crisi economica le asserite salvifiche riforme strutturali; e addirittura, per poter ottenere gli aiuti, lo condiziona ad un’ulteriore cessione di sovranità. Davvero bizzarro è trasformare un suo obbligo statutario (vedi appresso) in una concessione condizionata e costosa; ancora più bizzarro è che (quasi) nessuno fiati.

Ora, si sa, il permanere della crisi economica in Eurozona è dovuto anche al fatto che l’Euro non funziona, e non funziona perché – come l’UE e la BCE - è un sistema monco, senza correttivi, fatto a misura della Germania. O implode da solo o se ne esce o lo si completa. Le modalità e le conseguenze delle prime 2 ipotesi sono quasi del tutto ignote. Chiaro è invece che cosa occorra fare per completarlo. Ed ha a che fare innanzitutto col ruolo della BCE.

Com’è noto (ma non a tutti, tant’è che negli ultimi 2 anni m’è toccato rilevarlo spesso), la BCE ha non uno soltanto ma 2 obiettivi, uno principale e uno – diciamo così – secondario o subordinato: il primo è quello, a tutti noto, del controllo dell’inflazione: il secondo è quello, raggiunto il primo obiettivo, di sostenere la crescita e l’occupazione.

Attualmente, in deflazione o quasi, a statuto vigente, compito statutario della BCE (art. 2) è quello di, avendo raggiunto l’obiettivo del controllo dell’inflazione (compito primario) - che non deve superare il 2% e adesso siamo o prossimi allo zero o, in Italia, in deflazione – “sostenere le politiche economiche generali della Comunità" che “sono un elevato livello di occupazione e una crescita sostenibile e non inflazionistica”

Ne discende, senza possibilità di equivoco, che (ripeto: a norma di statuto vigente, senza invocare alla solita arrogante e furba Germania modifiche delle regole) la BCE deve – deve! – finanziare la crescita economica e dell’occupazione. Attraverso misure efficaci, in particolare,  il varo di un congruo QE e dell’acquisto della quota di debito pubblico eccedente il 60% del rapporto debito/Pil di tutti i Paesi EUZ, sotto forma di nuovi titoli pubblici a lunga scadenza e a tasso zero o quasi (senza sterilizzazione), per alleviare sensibilmente l’onere di interessi passivi (quasi 90 mld annui per l’Italia) e rendere possibile una congrua politica fiscale soprattutto per accrescere la domanda aggregata. (Detto per inciso, l’intervento della BCE, per superare – in una sorta di sapiente trattativa negoziale – la sicura contrarietà della Germania, potrebbe eventualmente essere legato agli EuroUnionBond (proposta Prodi-Quadrio Curzio) che prevedono la garanzia collaterale di oro e quote di aziende pubbliche nazionali)

L’unico mio dubbio riguardava la possibilità da parte della BCE di acquistare titoli pubblici nuovi (stante il divieto nel trattato UE), ma questo dubbio è stato risolto dal prof. Andrea Terzi, secondo il quale non c’è bisogno di cambiare le regole perché la BCE possa acquistare titoli pubblici nuovi, purché siano bond emessi dall’Eurozona.

***

Postilla:

Conclusione.
In sostanza, il Consiglio direttivo della BCE,[*] costituito dai governatori delle banche centrali dell’Eurozona, cioè da funzionari pubblici pagati lautamente dalla collettività europea, sta disattendendo il suo statuto e sta mancando entrambi gli obiettivi, sia quello principale di tenere l’inflazione poco sotto il 2%, sia quello subordinato (fu deciso che fosse tale per imposizione della Germania) di sostenere la crescita economica e dell’occupazione. Con gravi conseguenze sulla vita e il benessere della collettività al cui servizio (teoricamente) essi operano (la crisi economica ha distrutto finora il 25% del tessuto produttivo italiano, 9 punti di PIL, centinaia di migliaia di posti di lavoro, letteralmente centinaia di vite umane).
Il re, cioè, è nudo, ma (quasi) nessuno fiata contro il potente sovrano monetario (la BCE[**]) e si guarda bene dal menare scandalo per la sua condotta giuridicamente omissiva e moralmente criminosa, anzi ci sono persone e giornali che arrivano a inneggiare al salvatore Draghi, il quale invece continua a comportarsi come il cattivo Signor Hyde e non come il buono Dottor Jekyll, .

NB: Faccio notare che, mentre lo statuto della BCE, all’articolo 2, parla di “obiettivi” (al plurale) ed elenca sia l’obiettivo principale del controllo dei prezzi, sia quello subordinato di sostenere le politiche economiche dell’UE,  il testo di Wikipedia parla di “scopo” (al singolare) e menziona soltanto l’obiettivo principale; mentre cita l’obiettivo subordinato solo nel paragrafo successivo ma desumendolo dall’art. 105, par. 1, del trattato UE.
PROTOCOLLO SULLO STATUTO DEL SISTEMA EUROPEO DI BANCHE CENTRALI E DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA
Articolo 2
Obiettivi
Conformemente all'articolo 105, paragrafo 1, del trattato, l'obiettivo principale del SEBC è il mantenimento della stabilità dei prezzi. Fatto salvo l'obiettivo della stabilità dei prezzi, esso sostiene le politiche economiche generali della Comunità al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi della Comunità definiti nell'articolo 2 del trattato.[*] Il SEBC agisce in conformità del principio di un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza, favorendo un'efficace allocazione delle risorse, e rispettando i principi di cui all'articolo 4 del trattato.
[*] Secondo l'articolo 105, paragrafo 1, del Trattato sull'Unione europea, oltre all'obiettivo principale del mantenimento della stabilità dei prezzi il SEBC "sostiene le politiche economiche generali nella Comunità al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi della Comunità" agendo "in conformità del principio di un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza".
Tali obiettivi (definiti dall'articolo 2 del Trattato di Maastricht) sono:
• uno sviluppo armonioso ed equilibrato delle attività economiche nell'insieme della Comunità
• una crescita sostenibile, non inflazionistica, che rispetti l'ambiente
• il raggiungimento e il mantenimento di un elevato livello di occupazione e di protezione sociale
• la coesione economica e sociale
• la solidarietà tra stati membri.


Traggo sempre da Wikipedia:
Un ruolo analogo di contenimento dell'inflazione è svolto in America dalla Federal Reserve; quest'ultima però, a differenza della Bce, deve contemporaneamente perseguire l'obiettivo politico del pieno impiego[3]
Mission
The Federal Reserve System is the central bank of the United States. It was founded by Congress in 1913 to provide the nation with a safer, more flexible, and more stable monetary and financial system. Over the years, its role in banking and the economy has expanded.
Today, the Federal Reserve's duties fall into four general areas:
• conducting the nation's monetary policy by influencing the monetary and credit conditions in the economy in pursuit of maximum employment, stable prices, and moderate long-term interest rates
• supervising and regulating banking institutions to ensure the safety and soundness of the nation's banking and financial system and to protect the credit rights of consumers
• maintaining the stability of the financial system and containing systemic risk that may arise in financial markets
• providing financial services to depository institutions, the U.S. government, and foreign official institutions, including playing a major role in operating the nation's payments system
http://www.federalreserve.gov/aboutthefed/mission.htm


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Cercando il link di Wikipedia della BCE, ho trovato sia lo statuto completo della BCE, sia un articolo di Renato Brunetta, sul sito de La Nuova Italia, che è l’unico che ha conservato il testo, mentre altri danno il link al sito di Brunetta, da dove però è sparito. Evidenzio che neppure Brunetta fa menzione del secondo obiettivo della BCE.

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