giovedì 30 luglio 2015

Appelli o minacce forti?


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 491 del 16-10-14 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Appelli o minacce forti?


Appello per una “Bretton Woods” europea
Pubblicato da keynesblog il 15 ottobre 2014

Sono mesi che sto scrivendo qui le stesse proposte per reperire le risorse necessarie, incentrate, in Italia, su una corposa imposta patrimoniale sui ricchi (5% delle famiglie), a bassa propensione al consumo; e, in UE, sugli EuroUnionBond (proposta Prodi-Quadrio Curzio) ed un intervento congruo della BCE, volto ad acquistare la parte eccedente il 60% del debito pubblico, sostituendolo con titoli nuovi a tasso zero o quasi e a lunga scadenza, quindi sono d’accordo con le proposte contenute nell’appello.
Faccio però tre osservazioni-promemoria e termino con una conclusione franca e diretta.
- La prima è che tali titoli nuovi non siano emessi dai singoli Stati – poiché i trattati vietano alla BCE di acquistarli - ma dall’Eurozona, nel qual caso, secondo il prof. Andrea Terzi, nulla osterebbe, per cui non servirebbe chiedere modifiche dei trattati alla Germania e suoi satelliti.
- La seconda è la composizione della subentrante Commissione Europea. C’è stata una débacle del PSE nell’assegnazione degli incarichi (intelligenza col nemico?). Il PSE ha pochi parlamentari europei meno del PPE, ma i commissari socialisti sono solo 8 su 27; i popolari 13 oltre al presidente. Il governo danese (guidato dalla socialista Helle Thorning-Schmidt) ha proposto una liberale. Il socialista francese Moscovici ha avuto gli Affari Economici, ma la Merkel ha ottenuto da Juncker che la supervisione economica fosse affidata al suo fedelissimo falco finlandese Katainen, nominato vice presidente, che avrà diritto di veto. In sostanza, la Commissione Europea sarà controllata per i prossimi 5 anni dal PPE e dalla Germania.
- La terza riguarda le necessarie alleanze. La Francia è debole, il presidente socialista Hollande è un mediocre irretito dal potere, che ha sostituito subito il ministro dell’Economia Montebourg quando questi si è permesso di criticare la Germania e l’austerità e lo ha sostituito con un banchiere; ed ora, pur avendo deciso di non rientrare dal deficit, gli converrà fare il doppio gioco con la Germania. La Spagna, retta dal popolare Rajoy, è in buoni rapporti con la Germania, ha avuto gli aiuti per salvare le banche, sfora da due anni il 3% del rapporto deficit/Pil senza pagare pegno; ha già fatto la riforma del lavoro liberista come gli chiedeva l’UE. Il presidente della BCE Draghi, dulcis in fundo, per non inimicarsi la egemone Germania, che lo ospita, sta disattendendo da tempo entrambi i suoi obiettivi statutari (art. 2), senza che quasi nessuno meni scandalo, ed è dedito – novello Dottor jekyll e Signor Hyde - alla pantomima delle azioni concrete che contraddicono le dichiarazioni ufficiali. In questo quadro piuttosto negativo e considerati i rapporti di forza, l’Italia è sola ed affidata per giunta ad un Ministro dell’Economia ex funzionario dell’OCSE, che non avrà il coraggio di decisioni eterodosse ed intanto ha “addomesticato” il tosto Renzi.
La conclusione, infine, concerne le soluzioni. Torno a dire, le mezze misure – o gli appelli - con l’arrogante ed egoista Germania non servono, come si è visto finora sono del tutto inefficaci, occorrono minacce forti, come l’uscita dall’Euro o la denuncia della BCE alla Corte di Giustizia Europea ed al Parlamento Europeo per violazione statutaria. Pena il permanere della crisi economica ed una lenta agonia.


Allegato 1:
PROTOCOLLO SULLO STATUTO DEL SISTEMA EUROPEO DI BANCHE CENTRALI E DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA
Articolo 2
Obiettivi
Conformemente all'articolo 105, paragrafo 1, del trattato, l'obiettivo principale del SEBC è il mantenimento della stabilità dei prezzi. Fatto salvo l'obiettivo della stabilità dei prezzi, esso sostiene le politiche economiche generali della Comunità al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi della Comunità definiti nell'articolo 2 del trattato.[*] Il SEBC agisce in conformità del principio di un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza, favorendo un'efficace allocazione delle risorse, e rispettando i principi di cui all'articolo 4 del trattato.
[*] Secondo l'articolo 105, paragrafo 1, del Trattato sull'Unione europea, oltre all'obiettivo principale del mantenimento della stabilità dei prezzi il SEBC "sostiene le politiche economiche generali nella Comunità al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi della Comunità" agendo "in conformità del principio di un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza".
Tali obiettivi (definiti dall'articolo 2 del Trattato di Maastricht) sono:
• uno sviluppo armonioso ed equilibrato delle attività economiche nell'insieme della Comunità
• una crescita sostenibile, non inflazionistica, che rispetti l'ambiente
• il raggiungimento e il mantenimento di un elevato livello di occupazione e di protezione sociale
• la coesione economica e sociale
• la solidarietà tra stati membri.

Allegato 2
Strana modifica sul sito della BCE concernente gli obiettivi della BCE (art. 2).
Ho già segnalato qui (v. “John Maynard Giavazzi (o quasi)”) che, pochi mesi fa, nel sito della BCE, c’è stata una strana modifica e del link e del testo delle funzioni della BCE. La nuova versione, da una parte, cancella le frasi che evidenziano l’obiettivo subordinato e, dall’altra, enfatizza anche per l’UE il controllo dei prezzi.
Ri-riporto il passo della vecchia versione (ormai introvabile): “L’obiettivo principale del Sistema europeo di banche centrali [...] è il mantenimento della stabilità dei prezzi”. Inoltre, “fatto salvo l’obiettivo della stabilità dei prezzi, il SEBC sostiene le politiche economiche generali nella Comunità al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi della Comunità definiti nell’articolo 2 (articolo 105, paragrafo 1, del Trattato che istituisce la Comunità europea). Gli obiettivi dell’UE (articolo 2 del Trattato sull’Unione europea) sono un elevato livello di occupazione e una crescita sostenibile e non inflazionistica”.
Nella nuova versione modificata, viene enfatizzata anche per l’UE l’esigenza della stabilità dei prezzi.

Allegato 3
Terzo (!!!) link delle funzioni della BCE

Nei giorni scorsi, avendo lanciato una petizione su Change.org diretta alla Corte di Giustizia Europea per la messa in stato di accusa della BCE per violazione statutaria, ho contattato via e-mail il Centro di contatto EUROPE DIRECT (che vale anche per la Corte di Giustizia Europea), che al termine di uno scambio epistolare mi ha comunicato una serie di link e di istruzioni. Tra questi, c’è anche un link della BCE che riporta gli obiettivi/compiti/funzioni della BCE. Con mia grande sorpresa, degli obiettivi statutari della BCE (art. 2), ne viene riportato uno solo, al singolare, mentre il secondo, quello subordinato, viene espunto e relegato nel link della Lista completa dei compiti.
Ecco il testo dell’obiettivo ed il (terzo per me!) link:
“Obiettivo
La Banca centrale europea (BCE) è una delle istituzioni dell'UE. I suoi obiettivi principali sono:
  • mantenere la stabilità dei prezzi (tenendo sotto controllo l'inflazione) specialmente nei paesi dell'area dell'euro
  • mantenere stabile il sistema finanziario, assicurandosi che i mercati finanziari e le istituzioni siano controllati in modo appropriato”.

PS:
Incredibile, mi sono accorto ora che il terzo link è dell'UE. Vuoi vedere che anche l'UE, come (quasi) tutti, non conosce lo statuto della BCE (art. 2)?

Articoli collegati:
Segnalo lo stesso appello pubblicato su Sbilanciamoci (ad uno dei 4 promotori – il prof. Paolo Pini – ho dovuto spiegare un mese fa i reali poteri della BCE, - v. il postin fondo - che purtroppo quasi nessuno , anche tra gli economisti - conosce bene , ma ce la sto mettendo tutta per ovviarvi...):
 
Una ‘Bretton Woods’ per l’eurozona
14/10/2014
La decisione della Francia di rimandare di due anni il pareggio di bilancio non fa che sancire uno stato di crisi del sistema. È tempo di dare all'Europa nuove regole ma a scriverle non possono essere i funzionari che a Bruxelles applicano un codice della strada obsoleto. Un appello sottoscritto da decine di economisti
http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/alter/Una-Bretton-Woods-per-l-eurozona-26605
 
(cfr. “Dialogo tra il prof. Paolo Pini e me sui poteri della BCE”, e le responsabilità di Draghi, che egli esitava ad attaccare http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2818189.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/07/dialogo-tra-il-prof-paolo-pini-e-me-sui.html ).

EuroUnionBond per la nuova Europa”
di Romano Prodi e Alberto Quadrio Curzio

Questa foto si potrebbe intitolare “L’importanza dei dettagli”, che quasi sempre fanno capire più a fondo le cose.

Fmi, l'occhiataccia di Schauble a Draghi

Link per la petizione degli economisti


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