A causa delle avarie frequenti della
piattaforma IlCannocchiale, dove - in
4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato finora quasi 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla
gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i
vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al
giorno) con quelli nuovi.
Post n. 427 del 31-01-2014 (trasmigrato da
IlCannocchiale.it)
Appunto sul costo
del lavoro in Italia
Da
molti anni il dibattito politico e sociale è incentrato sul costo del lavoro italiano, ritenuto tra
i più alti in Europa ed una delle cause principali della nostra bassa
competitività, delle crisi industriali, delle delocalizzazioni aziendali, del
calo dell’occupazione.
I
casi più noti: della Fiat, tempo fa, [1] e dell’Electrolux, in questi giorni, [2]
sembrano confermare appieno questa opinione.
Riporto,
allora, questa analisi interessante, chiara ed utile di 2 anni fa, ma ancora
valida (integrata da un documento altrettanto interessante allegato nel primo commento
in calce), che fa chiarezza su queste tesi – in buona parte errate -
riguardanti il tema in oggetto e quello connesso della produttività.
Perchè il ministro
sbaglia su salari e costo del lavoro
Domenico Moro* - 07 Marzo 2012
Mi
permetto di aggiungere per i profani:
Il
costo industriale del lavoro
(rilevato in contabilità industriale o analitica [3]) si compone di:
a)
retribuzione
diretta (o “netto pagato”);
b)
retribuzione
indiretta (contributi sociali, sia a carico dell’azienda - 23,81% - che
del lavoratore - 9,19% -); e
c)
retribuzione
differita (13.a, 14.a, TFR, ecc.).
NB: Nelle aziende con più di 15 dipendenti, il dipendente
paga il 9,49% (lo 0,30% in più copre la cassa integrazione). https://www.calcolostipendio.it/contributi_inps_aliquote_irpef_detrazioni_fiscali.html
Il termine “contributi sociali” (“oneri sociali” in Contabilità
Analitica) include tutto.
Non vi è inclusa la malattia, che è a carico del datore di lavoro.
I tipi di contributi e le aliquote variano settore per settore.
Le aliquote contributive
Il calcolo dei contributi e le aliquote
In questa tabella, sono esposti in dettaglio i contributi relativi
all’Industria.
TABELLE CONTRIBUTI INDUSTRIA
Mensilmente
(i report di Contabilità analitica
hanno di norma periodicità mensile), nella retribuzione differita confluiscono
anche i ratei di 13.a, 14.a, TFR, premio di produzione, ferie e simili.
La
pensione non è inclusa nella “retribuzione differita”, ma scaturirà
dall’accumulo dei contributi versati e che fanno parte della “retribuzione
indiretta”.
L’azienda,
parallelamente, contabilizza, in contabilità generale, [4] giorno per giorno, mese
per mese ed anno per anno, gli stessi costi economici elencati sopra relativi a
tutte le risorse umane in organico (separando e distinguendo il TFR allogato
non in azienda, ma presso l’INPS od altri soggetti previdenziali) e,
contestualmente, gli effettivi esborsi finanziari relativi ai soli lavoratori
dimessi (per pensionamenti, dimissioni, licenziamenti, ecc.).
[1] FIAT
Pomigliano, il plebiscito non c'è stato. Fiat:
"Lavoreremo con i sindacati firmatari"
23 giugno 2010
[2] LA NOTA DELLA MULTINAZIONALE SVEDESE: LA RIDUZIONE
E’ DI 130 EURO AL MESE
Il balletto delle cifre di Electrolux. Serracchiani
attacca: «Basta ricatti»
La proposta
dell’azienda e il no compatto dei sindacati. La task force per abbassare il
costo del lavoro. L’incubo Polonia
28 gennaio 2014 (modifica il 29 gennaio 2014)
Aggiornamento:
Andrea Ricci -
01 Febbraio 2014
Post collegato:
FIAT,
Marchionne, cogestione e produttività
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2754319.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/fiat-marchionne-cogestione-e.html
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