martedì 7 luglio 2015

Il miracolo di Molfetta del Sen. Antonio Azzollini


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 418 del 08-01-14 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Il miracolo di Molfetta del Sen. Antonio Azzollini


Nella trasmissione di “Ballarò” dell’altro ieri, è stato trasmesso un servizio sulla città di Molfetta, [1] destinataria, con un apposito emendamento, come negli anni scorsi, di fondi della legge di stabilità, originariamente destinati al costruendo porto commerciale della città (non particolarmente vocata ed attiva nei traffici marittimi, veniva sottolineato nella trasmissione), ma poi stornati, con un’operazione del tutto legale in forza di un’altra legge, ad opere diverse da quelle portuali.
Autore dell’emendamento alla legge di stabilità, formulato in maniera criptica come succede sempre quando i parlamentari non vogliono dare nell’occhio, è stato il presidente della Commissione Bilancio del Senato, vale a dire il senatore Antonio Azzollini (ma nella trasmissione non è stato fatto il suo nome), che guarda caso è anche ex sindaco di Molfetta.

Poiché spesso non si ha piena contezza dell’importanza di certi ruoli (vale per gli alti Mandarini di Stato [2] ed anche per i presidenti di Commissione parlamentare), è opportuno segnalare che il senatore Azzollini:
- Ha all'attivo la militanza prima nel PDUP Partito di Unità Proletaria, quindi neiVerdi per poi approdare al PCI - PDS dal quale viene espulso per la sua partecipazione alla Giunta comunale (definita "di unità") guidata da Annalisa Altomare (ex-DC) a seguito della tragica uccisione (avvenuta il 7 luglio 1992) dell'allora sindaco di Molfetta Gianni Carnicella per futili motivi[1].[senza fonte] [1]
Successivamente viene candidato Sindaco dal Partito Popolare Italiano e da liste civiche collegate[…].
Successivamente, dopo la scesa in campo di Berlusconi, entra in Forza Italia. Viene eletto Senatore della Repubblica nella XIII Legislatura nelle liste di Forza Italia, nel recupero con i "resti" della quota proporzionale, pur risultando sconfitto dal Sen. Giuseppe Ayala. Celebre rimane la sua frase, a chi gli contestava il passato da comunista estremista: "...con la caduta del muro di Berlino tutti noi abbiamo aperto gli occhi e...non potevo rimanere ucciso ideologicamente sotto le macerie del muro".[senza fonte]
Nel 2001 viene rieletto con il 45,7% dei voti[2].
È stato Presidente della 5ª Commissione Permanente del Senato (Bilancio), fino al 27 aprile2006. Alle elezioni politiche del 9 - 10 aprile (XV Legislatura) nominato candidato alla carica senatoriale dai vertici di Forza Italiariesce a farsi eleggere per la terza volta consecutiva Senatore diventando tesoriere del gruppo al Senato. Non assume cariche di sorta al Senato perché si candida come sindaco di Molfetta, vincendo al secondo turno[3] contro il candidato sindaco dell'Udeur Di Gioia,[4]. Tra gli atti parlamentari degli ultimi anni spicca il voto favorevole all'Indulto (Legge 31 luglio 2006, n. 241).
In qualità di sindaco di Molfetta, invece, avvia la procedura per dotare la città di un nuovo porto commerciale. In seguito alla caduta del governo Prodi (febbraio 2008) si dimette dalla carica di sindaco di Molfetta per ricandidarsi a Senatore, e contemporaneamente si ricandida a Sindaco di Molfetta. Potendo fruire della seconda posizione dietro la Adriana Poli Bortone nella lista del Popolo delle Libertà, Azzollini viene riconfermato Senatore della Repubblica; viene inoltre riconfermato sindaco contro Salvemini[5], candidato del PD che poteva fruire anche dell'appoggio dell'UDC, nonché dell'ex andreottiano di ferro Enzo De Cosmo[6].
Azzollini diventa quindi Sindaco di una città con più di 60.000 abitanti, Senatore della Repubblica in carica e inoltre Presidente di Commissione al Senato della Repubblica. Questa anomalia sarà oggetto di una puntata della trasmissione televisiva Report del 21 marzo 2010. [2]
Dal 2008 è Presidente della V Commissione Bilancio del Senato. […]
Il 29 ottobre 2009 ha presentato due emendamenti alla legge finanziaria 2010.[8] Il primo prevedeva l'innalzamento dell'età pensionabile per i magistrati della Cassazione da 75 a 78 anni; il secondo emendamento era la "definizione agevolata delle liti tributarie". Solo il primo dei due è stato allora approvato.
Nel 2010 ha depositato in commissione Bilancio al Senato un emendamento che prevede la riduzione delle tredicesime per le forze di polizia, i vigili del fuoco, i magistrati, i professori universitari e i diplomatici.
Nell'agosto 2011 è relatore del ddl Anticrisi 2011 sulla manovra-bis. Azzollini inoltre è relatore di diversi emendamenti come quello che prevede il carcere per chi evade più di 3 milioni al Fisco e sulla possibilità di pubblicare ogni reddito in rete.[5]. La Manovra è approvata dal Senato il 7 settembre 2011 attraverso il voto di fiducia con 165 si, 141 no e 3 astenuti.
Il 29 ottobre del 2012, alle 19,30, si dimette da Sindaco di Molfetta. [6]
Il 07 ottobre del 2013, è indagato assieme ad altri 60 tra funzionari comunali, ex amministratori e politici, in una maxi truffa da 150 milioni di euro legata all'opera di costruzione del porto di Molfetta, appaltata nel 2007 e mai terminata. [8]
Il 16 novembre 2013, contestualmente alla sospensione delle attività del Popolo della Libertà e al rilancio di Forza Italia[9], aderisce al Nuovo Centrodestra guidato da Angelino Alfano[10][11]. [3]

- E’ stato l’esecutore fedele e ligio agli ordini dell’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, sia della manovra correttiva 2010 (24,9 mld), la prima dopo la crisi della Grecia, la più scandalosamente iniqua, che di quelle del 2011 (80+60 mld). [4]

- Caduto Berlusconi, avendo il pelo sullo stomaco ormai lunghissimo, egli ha pensato bene di passare nelle file del nuovo partito di Alfano, che è rimasto al governo, il che gli ha consentito di conservare tranquillamente il posto di presidente della strategica Commissione Bilancio.

[2] La casta dei Mandarini


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04 dicembre 2014

Aggiornamento (08/07/2015):

Senato, Azzollini (Ap) si dimette da presidente della commissione Bilancio
08 luglio 2015
http://www.repubblica.it/politica/2015/07/08/news/senato_si_dimette_il_presidente_della_commissione_bilancio_azzollini_ap_-118623724/

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