giovedì 30 luglio 2015

La comunicazione di Matteo Renzi


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 487 del 03-10-14 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
La comunicazione di Matteo Renzi


LA BENEDETTA QUESTIONE DELLA COMUNICAZIONE DI MATTEO RENZI
di minima&moralia pubblicato giovedì, 2 ottobre 2014
di Christian Raimo

Prima Citazione: “l’intervento di Bersani o di D’Alema (impresentabile, spocchioso, lamentoso il primo; sarcastico il secondo)”.
Spocchioso e Bersani: è un ossimoro. La capacità comunicativa di Bersani (come dovetti spiegare anche al Prof. Massimo Arcangeli, linguista ed esperto di comunicazione, convincendolo (cfr. Carteggio tra il Prof. Massimo Arcangeli e me sulla capacità comunicativa di Pierluigi Bersani http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2759360.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/carteggio-tra-il-prof-massimo-arcangeli.html ) dipende (dipendeva) dalla situazione ambientale in cui egli si esprime: elevata, nelle assemblee di partito, nei convegni “tranquilli” e nei dibattiti di natura tecnica; bassa, nelle interviste volanti per strada, nei dibattiti accesi con interlocutori maleducati, o quando, come nella trasmissione di Fazio [con Fini e altri], è soverchiato dall’emozione. Nella scorsa direzione del PD, la situazione ambientale era competitiva, in gran parte “ostile”, la peggiore per Bersani.
Seconda citazione: “Giuseppe Civati”. Sarà cartesiano e icastico, ma la voce tradisce la sua evanescenza caratteriale.
Terza e quarta citazione: “prendersi cura degli altri vuol dire caricarsi addosso i loro problemi, afferma Renzi e “Il luogo espressivo di Renzi è in un certo senso sempre un comizio. La prima, soprattutto, e la seconda rappresentano bene l’essenza della tecnica comunicativa di Renzi, che è mutuata dalle tecniche di vendita diretta (cfr. “Comunicazione politica e vendita diretta”  http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2760961.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/comunicazione-politica-e-vendita-diretta.html ), con una miscela sapiente tra la tecnica basata sulla spietata - ma in guanto di velluto - manipolazione psicologica del potenziale cliente (in un solo incontro), in cui il discorso seduttivo non deve avere mai pause; l’altra che evidenzia invece l’importanza di sapere ascoltare il cliente per interpretarne i bisogni in funzione del prodotto che si vuole dargli, cercando di fare scaturire la decisione di acquisto dalla costruzione di un rapporto di fiducia protratto nel tempo; e, infine, l’altra ancora, che è quella colloquiale-recitativa-esplicativa dei corsi di formazione destinati ai candidati venditori.
Infine, la quinta ed ultima citazione: “Renzi deve apparire sempre sincero e ci riesce”. La sincerità è funzionale a rafforzare e rendere convincente ed efficace il lavoro di seduzione empatica del potenziale cliente oggetto della tecnica manipolatoria, ma essa è soltanto apparente, poiché il lavoro seduttivo è in buona parte basato sulla finzione, sulle bugie. E’ soltanto nella tecnica finalizzata a conquistare la fiducia del cliente protratta nel tempo che la sincerità è essenziale e le bugie sono bandite. E’ per questo che l’affidabilità di Renzi sta, a mio avviso, scemando rapidamente nel suo elettorato di sinistra, poiché vedo che fa l’errore di gestire un rapporto con l’elettorato, necessariamente protratto nel tempo, raccontando troppe bugie. Tecnica consentita nel caso di un leader di centrodestra, per l’inclinazione irresistibile dell’elettore di destra di bersi le bugie del proprio leader. Errore esiziale, invece, per un leader politico di centrosinistra, specularmente, per il motivo opposto (cfr. Il potere dello sguardo di Berlusconi  http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2683753.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/il-potere-dello-sguardo-di-berlusconi.html ).


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