giovedì 2 luglio 2015

L’Italia è come la Russia di Gogol


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 401 del 05-11-13 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
L’Italia è come la Russia di Gogol


Sottosegretario Ministero Economia e Finanze del Governo Monti
In difesa di Annamaria Cancellieri e non solo
Pubblicato: 03/11/2013 13:19


"Occorre dire che non é bello vivere in un Paese in cui é l'odio, dipinto da intransigenza morale, a guidare la partita".

Premetto che anche io mi sorprendo ogni volta dell'intransigenza morale di tanti Italiani di fronte alle raccomandazioni, in un Paese come il nostro - simile alla Russia di Gogol - strapieno di raccomandati e di corrotti effettivi o potenziali.
Ma, a leggere di odio, mi viene spontaneo pensare che ci sia un legame causale tra la struttura ancora 'castuale' del nostro Stato e della nostra società, col corollario di privilegi e disuguaglianze (crescentI), e la reazione di intolleranza, vuoi per rifiuto morale, vuoi soprattutto per invidia.
Tra i responsabili del mantenimento ed incancrenimento di questa situazione sperequata, iniqua ed immorale, sempre più insopportabile, sono sicuramente da annoverare Mandarini di Stato come il dottor Polillo, che si fanno volentieri strumento di difesa dei privilegi e di aumento delle disuguaglianze e poi, per giunta, ipocritamente (ma egli - cela va sans dire - ci opporrà la sua buona fede...) mena scandalo per le reazioni indignate, tacciate di trasudare odio.
Come si usa dire, chi è causa del suo mal pianga se stesso.

La casta dei Mandarini

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18:23 su 3/11/2013
Ha fatto bene a citare Gogol che metteva alla berlina l'ipocrisia di una classe dirigente che andava avanti solo e solamente a forza di raccomandazioni e altro. Ieri sera ho visto al teatro qui ad Antibes "Il giorno di un folle" di Gogol e facevo Le sue stesse valutazioni, l'Italia era ed è restato un Paese dove chi va avanti è sempre raccomandato. Però non avevamo mai raggiunto il massimo al quale è arrivato Berlusconi, mandare al consiglio regionale lombardo una come la Minetti, nominare Ministro una Miss Italia ecc. ecc. Finirà una volta per sempre questo tipo di rapporto tra cittadini e società? Io spero presto, almeno con l'uscita di scena di Berlusconi, qualcosa dovrebbe cambiare.


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