venerdì 31 luglio 2015

Dialogo sui poteri, gli obiettivi e le violazioni statutarie della BCE


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 492 del 20-10-14 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Dialogo sui poteri, gli obiettivi e le violazioni statutarie della BCE


Ho già segnalato che, negli ultimi due-tre anni, ho dovuto rilevare spesso, anche a docenti di Economia, i reali poteri della BCE, ignoti – pare - a quasi tutti, che tanta importanza – nell’attuale, grave crisi economica - rivestono nella vita dei popoli dell’Eurozona. Riporto una discussione svoltasi, l’altro ieri, ieri e oggi, su questo tema nel blog di Carlo Clericetti su Repubblica.it, in calce al post
Carlo Clericetti - 17 OTT 2014
Finalmente l’Italia contesta (un po’) la Ue

  http://0.gravatar.com/avatar/d7e104d8a2ddb796d7c65a064b9e86b9?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
Finalmente uno squittio, per di più fasullo .
E col viatico delle parole di Draghi poi…
Caro Clericetti fin dalla crociera del Britannia il frammassone Draghi era in tutte le ciurme che hanno assaltato il patrimonio pubblico italiano, assieme a Visco Tremonti Prodi Amato e altri figuri simili .
Nella vicenda MPS il suo non-ruolo di vigilanza in un paese sovrano avrebbe dovuto valergli l’arresto immediato, assieme a Tarantola e ai capi della CONSOB , invece nemmeno un avviso di garanzia.
Lo scalpo della 300 l’ha voluto lui, salvo poi blaterare che “bisogna assumere , non licenziare”.
Invece bisognerebbe proprio licenziare, a partire da lui e tutta la BCE che è istituzionalmente uno strumento anti economico che assegna una autonomia indebita ed esiziale al sistema finanziario privato elevato a istituzione politica , e da quella posizione torce tutte le decisioni pubbliche ai suoi fini, non solo finanziarie ma economiche, giuslavoriste , sociali, etiche , sanitarie…
Infatti è espressione di banche centrali privatizzate, senza contare il fatto che diversi capi di governo europei che assieme ad esse concorrono alle nomine , da noi Prodi Amato e Monti , sono organici a banche d’affari.
Il problema della UE non è spostare qualche deficit di uno o due punti in percentuale ma di rovesciare un aborto privo di guida politica , un governo illegittimo del sistema economico che marcia spedito verso la catastrofe, come dimostra il progetto di mettere mano ai fondi pensioni o l’idea di mandare i malati a casa dell’”economista” Gutgeld .
Mi permetto di segnalarle un bel libro appena uscito dell’economista Lidia Undiemi “Il ricatto dei mercati” che spiega come Draghi la BCE e la UE. non solo non abbiano le soluzioni ma siano il problema .

  http://0.gravatar.com/avatar/12a4443da31088320ef8a3947a01b343?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
@sergionero (17 ottobre 2014 alle 22:05)
Che Draghi la BCE e la UE. “non abbiano le soluzioni è falso. Che invece “siano il problema” è vero, proprio perché hanno le soluzioni ma non le attuano.
Vincesko

  http://0.gravatar.com/avatar/12a4443da31088320ef8a3947a01b343?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
Quello del ministro Padoan è meglio che niente, ma a me sembra un belato, appetto a quel che servirebbe ed al sicuro ruggito dell’egemone Germania, che controlla la Commissione Europea (vedi il mio commento in calce al post precedente) e la maggior parte dei posti di comando operativi che contano in UE (v. l’articolo qui sotto). Segnalo:
Angela Merkel, il genio della gestione del potere
Lorenzo Robustelli
15 ottobre 2014
La cancelliera tedesca non impone la sua volontà in Europa (solo) perché la sua economia è la più forte. Nell’Unione europea si fa quel che lei vuole perché è lei che sceglie tutti gli uomini e le donne al comando.

http://www.eunews.it/2014/10/15/angela-merkel-il-genio-della-gestione-del-potere/23270
Vincesko

  http://0.gravatar.com/avatar/d7e104d8a2ddb796d7c65a064b9e86b9?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
Magnagrecia “non le hanno” (riferito a BCE e banche centrali) in quanto non è loro compito e ruolo averle, anche al netto del totale conflitto d’interessi lo scopo delle banche centrali é istituzionalmente di contrastare l’’inflazione, non permettere lo sviluppo .
Ciononostante nel sistema UE la BCE di fatto dirige la politica economica, come guidare una macchina solo col sistema frenante .
Di fatto si è sviluppata l’idea della finanza come quarto potere, e proprio a partire dalle banche centrali .
Chi ha a che fare con la banca d’Italia la vede per quello che è , un centro di spesa senza qualità tranne una , la capacità di promuovere sé stessa .
Basti pensare alla curiosa di mitologia di Einaudi che quasi tutti considerano “grande” senza sapere spiegare perché .
Draghi non è stupido , è peggio , è uno capace ma della controparte , il suo valore ha quindi segno negativo .
Molto tempo fa quando era solo un comico ma che sapeva far pensare Grillo fece notare come fosse osceno che le banconote recassero le firme di capi e persino funzionari della Banda d’Italia piuttosto che di figure istituzionali , come fosse anti democratico che il principale potere sovrano, il conio, fosse sottratto al controllo popolare e per di più “di fatto”, senza una vera previsione di legge, senza spiegazioni e contrappesi istituzionali, libera banca centrale in libero (e povero) Stato .

  http://0.gravatar.com/avatar/8eeb2473b0f9fae679ce018e260afe7b?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
@ Clericetti
>>> Quello che conta è che non è abbastanza per tirarci fuori dalle peste>>>
Caro Clericetti, mi dica…..
Quanto deficit servirebbe, per “tirarci fuori dalle pesti” ?
3,5% ?…… 4% ?…… 4,5% ?
E come andrebbe investito, questo deficit ?
In spesa pubblica “produttiva” ?
Rimane irrisolto il quesito che le ho posto nella sezione precedente.
Se la fantomatica “spesa pubblica produttiva” esiste, allora, perché, da Francoforte, dal Bruxelles, non ci autorizzano a farla ?
Perché dall’Europa non ci dicono…… “Va bene, sforate il 3%, però a patto che facciate spesa pubblica produttiva”……?
Le anticipo che, quando ho posto ad altri questa domanda, ho avuto come risposta…… “il complotto”.
Mi hanno risposto……
C’era il Bildelberg……
La trilaterale……
La crociera del Britannia……
Prodi, Ciampi, Andreatta, Draghi, erano servi delle grandi banche americane e tedesche, ed hanno svenduto i gioielli dell’IRI……
La Germania vuole mettere in ginocchio l’industria italiana, che diversamente sarebbe una pericolosa concorrente……
Ho avuto risposte di questo tenore, che quando mi arrivano mi fanno dire……
“Ah, ho capito…… Il complotto…… Il complotto demo-giudo-pluto-massonico”.
Caro Clericetti, risposte più concrete, alla mia domanda, non ne ho avute.
L’unica risposta che ho avuto alla mai domanda è……. il complotto demo-giudo-pluto-massonico.
Caro Clericetti, anche lei crede al complotto demo-giudo-pluto-massonico ?
Anche lei pensa che non ci autorizzano a fare più deficit perché vogliono mettere in ginocchio l’industria italiana ?

·         http://1.gravatar.com/avatar/60a55cb8eeae837ece8da5f1836a6bf5?s=48&d=http%3A%2F%2F1.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
Caro gorby, quanto deficit servirebbe l’ho già scritto qualche articolo fa, e il criterio è quello indicato più sopra da vincenzoaversa.
Il perché non ce lo vogliono far fare l’ho scritto una dozzina di volte in vari articoli ma vedo che non l’ha colto. Lo ripeto ancora. Non è questione di “complotti”, ma banalmente di scelte politiche. Chi è oggi al potere ritiene che il modello sociale europeo costruito nel secolo scorso debba essere distrutto e usa la crisi per perseguire questo scopo. Il loro obiettivo primario quindi non è superare la crisi, non prima almeno di esser riusciti nei loro intenti.

  http://0.gravatar.com/avatar/dbfc0dd7789de0121e49e14dea2213db?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
Aggiungiamoci a monte anche i concetti sbagliati dei conti! Errare è umano, perseverare è diabolico. Ma è chiaro che la “manovra” di Renzi l’andremo a pagare noi: i 18 miliardi di alleggerimento di tasse è fatto per dare alle imprese “più competitività” (leggasi più profitti) e sulla carta buona parte sono in quegli 11 miliardi di più debito che si trova nelle entrate! Detto questo è palese che tutta la finanziaria è rivolta ad impoverire gli italiani. Non ci saranno nuove assunzioni, con la scusa che il mercato “non tira”. Le aziende preferiranno fare più profitti col personale che hanno, per effetto del calo delle tasse. Il TFR in busta paga diventa una necessità per come il costo della vita aumenti spudoratamente proprio nelle tariffe delle utenze! Moralmente quello che viene attuato è inqualificabile. Scaricare l’obbligo dei risparmi sulle regioni significa o più tasse, o meno servizi: più tasse tolgono a quei miseri aumenti che ci saranno per alcuni con la manovra del TFR e gli 80 euro riconfermati mentre impoveriscono chi non usufruisce di questi soldi in più! Servizi in meno, sono in meno per tutti! Quindi, tenore di vita in peggioramento. E questa panoramica mi fa sorgere la domanda: Ma la Germania è il Paradiso dei cittadini? Il divario fra noi e i Tedeschi senz’altro si allarga in maniera vistosa, visto che l’impoverimento dell’Italia corre precipitevolissimevolmente. Ma con quale faccia tosta la Merkel mantiene il welfare ai tedeschi, mentre le sicurezze sociali degli Italiani vanno in…. fumo? E nessuno fa il rilievo? Nessun reporter fa un’indagine capillare sul welfare tedesco per raffrontarlo al nostro, per accusare punto per punto quello che Renzi/Padoan/Cottareili (la nostra troika) sta facendo agli Italiani? Basterebbe una tabellina con le voci!

  http://1.gravatar.com/avatar/cb7f602aa944d3f5522ecee800bd9fe1?s=48&d=http%3A%2F%2F1.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
@gorby
riguardo alle dimensioni del deficit, ne servirebbe almeno il 6-7% (1-2% in più di quanto lo Stato paga di interessi sul debito) per due-tre anni. Potrebbe essere usato per ridurre le tasse sul lavoro (a carico sia di imprese che di lavoratori).
Questo darebbe un impulso notevole alla ripresa dei consumi ed alla diminuzione della disoccupazione.
Il deficit dovrebbe essere finanziato non con l’emissione di nuovo debito, ma con emmissione di moneta da parte della BCE, che ci dovrebbe fare il favore non non rivolerla indietro. Non sarebbe uno scandalo, lo fanno tutte le banche centrali (FED, Bank of England, le banche centrali asiatiche, etc…).
L’emmissione di moneta non sarebbe inflativa perché ci troviamo in una situazione di disoccupazione elevata e consumi depressi. La prova è anche data dal fatto che l’inflazione non è aumentata in USA, Gran Bretagna, Giappone, Cina, etc.. nonostante le enormi quantità di denaro emesse dalle rispettive banche centrali negli anni successivi alla crisi.
Riguardo al perché UE e BCE si ostinino ad imporre misure di austerità, non mi piace fare processi alle intenzioni; forse per incompetenza, forse per non perdere la faccia. Chiediti semmai come mai in tutto il resto del mondo nessuno ha seguito l’austerità e tutti stanno messi molto meglio dell’Europa!

  http://0.gravatar.com/avatar/12a4443da31088320ef8a3947a01b343?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
@sergionero (17 ottobre 2014 alle 23:21)
Mi pare di capire che neppure l’economista Lidia Undiemi – come quasi tutti – conosce lo statuto della BCE.
Lo ri-ri-allego:
PROTOCOLLO SULLO STATUTO DEL SISTEMA EUROPEO DI BANCHE CENTRALI E DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA
Articolo 2
Obiettivi
Conformemente all’articolo 105, paragrafo 1, del trattato, l’obiettivo principale del SEBC è il mantenimento della stabilità dei prezzi. Fatto salvo l’obiettivo della stabilità dei prezzi, esso sostiene le politiche economiche generali della Comunità al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi della Comunità definiti nell’articolo 2 del trattato.[*] Il SEBC agisce in conformità del principio di un’economia di mercato aperta e in libera concorrenza, favorendo un’efficace allocazione delle risorse, e rispettando i principi di cui all’articolo 4 del trattato.
[*] Secondo l’articolo 105, paragrafo 1, del Trattato sull’Unione europea, oltre all’obiettivo principale del mantenimento della stabilità dei prezzi il SEBC “sostiene le politiche economiche generali nella Comunità al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi della Comunità” agendo “in conformità del principio di un’economia di mercato aperta e in libera concorrenza”.
Tali obiettivi (definiti dall’articolo 2 del Trattato di Maastricht) sono:
• uno sviluppo armonioso ed equilibrato delle attività economiche nell’insieme della Comunità
• una crescita sostenibile, non inflazionistica, che rispetti l’ambiente
• il raggiungimento e il mantenimento di un elevato livello di occupazione e di protezione sociale
• la coesione economica e sociale
• la solidarietà tra stati membri.
https://www.ecb.europa.eu/ecb/legal/pdf/it_statute_2.pdf
Vincesko

  http://0.gravatar.com/avatar/12a4443da31088320ef8a3947a01b343?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
@vincenzoaversa (18 ottobre 2014 alle 09:50)
1) Non “ridurre le tasse sul lavoro”, ma le tasse sui redditi bassi.
2) La BCE non può dare soldi ai singoli Stati, poiché glielo vieta l’art. 21 del suo statuto:
Articolo 21
Operazioni con enti pubblici
21.1. Conformemente all’articolo 101 del trattato, è vietata la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia da parte della BCE o da parte delle banche centrali nazionali, a istituzioni o agli organi della Comunità, alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di settore pubblico o ad imprese pubbliche degli Stati membri, così come l’acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da parte della BCE o delle banche centrali nazionali.
21.2. La BCE e le banche centrali nazionali possono operare come agenti finanziari per gli organismi di cui all’articolo 21.1.
21.3. Le disposizioni del presente articolo non si applicano agli enti creditizi di proprietà pubblica che, nel contesto dell’offerta di riserve da parte delle banche centrali, devono ricevere dalle banche centrali nazionali e dalla BCE lo stesso trattamento degli enti creditizi privati.
3) L’UE impone l’austerità perché così vuole l’egemone Germania. La Germania lo vuole sia per ragioni “filosofiche e “morali”, sia per ragioni di bottega.
Vincesko

  http://0.gravatar.com/avatar/d7e104d8a2ddb796d7c65a064b9e86b9?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
magnagrecia “fatto salvo l’obbiettivo della stabilità dei prezzi” .
Il problema é tutto qua, e pure messo bello in chiaro !
E limitiamoci a questo, il divieto di scoperto applicato agli Stati sarebbe una barzelletta se non fosse una oscenità , di fatto Stati senza moneta , un’idiozia mai vista dai tempi di Gilgamesh a quelli di Andreatta.
In un sistema di mercato i valori oscillano, pretendere di fissarne uno a priori scassa il sistema, soprattutto se a farlo è un’entità “tecnica” istituzionalmente impedita ad auto correggersi , incapacitata al ragionamento politico e illegittima nel momento che lo percorrerebbe .
La vera natura del problema è che non si possono concedere ad autorità tecniche demandi di sovranità , come la sovranità non può essere frazionata a pezzi e bocconi , almeno non oltre la storicamente rodata divisione di Montesquieu .
Fondamento del potere efficiente è la legittimità , non la “competenza” , che in campo economico è una chimera, basti vedere la figura di palta degli economisti davanti alla crisi del 2008 .
La storia di Myron Scholes e Fischer Black é la dimostrazione compiuta dei limiti della tecnica finanziaria in materia economica, del resto se esistessero veramente i tecnici avremmo l’economia di Piano e non interpelleremmo il libero mercato .
http://archiviostorico.corriere.it/2010/marzo/14/Grande_Azzardo_co_9_100314038.shtml
Ovviamente l’obbiettivo della stabilità dei prezzi sarà sempre perseguito, ma non deve esserlo da una sotto-autorità però sciolta e autonoma rispetto alla principale , questo è l’equivalente organizzativo di un danno cerebrale .

  http://0.gravatar.com/avatar/12a4443da31088320ef8a3947a01b343?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
@sergionero (18 ottobre 2014 alle 13:53)
”magnagrecia “fatto salvo l’obbiettivo della stabilità dei prezzi” .
Il problema é tutto qua, e pure messo bello in chiaro !
Appunto. Che sia bello e chiaro! lo posso dire io (anche il punto esclamativo lo posso mettere solo io…).
Eppure è semplice come fare 2+2. E davvero paradossale questa ignoranza di quasi tutti, anche economisti famosi, di un elemento fondamentale come gli obiettivi della BCE, e persino, come si vede, questa incapacità di leggerli correttamente.
Intanto – per riepilogare -, ribadisco che gli obiettivi sono 2, non 1 soltanto, come pensano quasi tutti: uno principale – il controllo dei prezzi – e l’altro subordinato (fu deciso che fosse tale per imposizione della Germania) – “sostenere la crescita economica e un alto livello dell’occupazione”.
Poi, ripeto (vedi mio commento in calce a “Quelle riforme sono sbagliate: lo dice il Tesoro”
http://clericetti.blogautore.repubblica.it/2014/10/06/quelle-riforme-sono-sbagliate-lo-dice-il-tesoro/), l ’obiettivo della stabilità è già stato raggiunto, anzi, è anch’esso disatteso dalla BCE, poiché l’obiettivo, che i trattati hanno lasciato decidere alla stessa BCE, è stato fissato dal Consiglio direttivo della BCE “sotto il 2% ma vicino”, ed ora – anzi da tempo – siamo, nell’Eurozona, prossimi allo zero.
Conclusione: la condizione sospensiva, costituita dal raggiungimento dell’obiettivo principale, è (più che) soddisfatta, quindi la BCE è obbligata dal suo statuto a raggiungere il secondo obiettivo, che – stante l’inflazione prossima allo zero – è del tutto concordante e convergente con l’obiettivo principale, che ora è quello di riportare l’inflazione da quasi zero a poco sotto il 2% .
Ne discende anche, detto per inciso, che, attualmente, la BCE ha gli stessi poteri della FED e, come per la FED, entrambi gli obiettivi sono su un piano perfettamente paritario.
Vincesko

  http://0.gravatar.com/avatar/d7e104d8a2ddb796d7c65a064b9e86b9?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
Vincenzo se è un “obbligo” statutario perché la BCE non procede ?
Forse neanche loro perdono tempo a leggere i loro statuti , del resto quale autorità potrebbe mai costringerli a fare qualcosa ?
Sono un’autocrazia legibus solutus .
Non hai risposto neanche ad una delle mie osservazioni, a cominciare da quelle sull’asserzione che precede il punto esclamativo , e cioè che la stabilità dei prezzi “a prescindere” è una aberrazione economica mentre un’autorità monetaria autonoma è una blasfemia istituzionale .
Gli stessi obbiettivi che la BCE si dà “…crescita sostenibile, non inflazionistica, che rispetti l’ambiente
, il raggiungimento e il mantenimento di un elevato livello di occupazione e di protezione sociale…” sono un atto eversivo, il pronunciamento di una autorità abusiva che si accinge a soppiantare le legittime istituzioni democratiche .
Se di ciò si occupa Draghi e la sua cosca noi cosa diamine andiamo a votare , l’avvenenza fisica dei candidati ?

  http://0.gravatar.com/avatar/d7e104d8a2ddb796d7c65a064b9e86b9?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
L’impotenza (o la malafede ) della BCE nell’adempiere ai suo ruolo (facendo finta di credere che sia di interesse pubblico) sta nella incredibile ripetersi di finanziamenti agevolati alle banche private , nel nome del credito all’economia , e la puntuale constatazione che questi invece finiscono nell’impiego speculativo .
Non potendo immaginare che siano incompetenti bisogna desumere che servono interessi altri rispetto a quelli pubblici conclamati , e il fatto che a cominciare dal vertice passino tutti per le porte girevoli delle banche private si può immaginare quali.

  http://0.gravatar.com/avatar/12a4443da31088320ef8a3947a01b343?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
@sergionero (18 ottobre 2014 alle 15:31)
“Vincenzo, se è un “obbligo” statutario perché la BCE non procede ?”
1) Intanto, il mio nickname è Vincesko, anche per non confonderci, me e vincenzoaversa (l’altro è il mio primo, vecchissimo, ma mi tocca usarlo perché così vuole Repubblica.it).
2) La risposta è semplice: perché il cattivo Signor Hyde-Draghi (con qualche tentativo di libera uscita del suo “doppio” buono Dottor Jekyll-Draghi, vedi ad esempio il suo intervento di Jackson Hole, richiamato in questo post da Carlo Clericetti) e gli altri membri del Consiglio direttivo stanno ubbidendo al Governo della Germania (che è un soggetto politico, vedi ad esempio la telefonata di spiegazioni di Draghi alla Merkel appena tornato da Jackson Hole, diffusa da tutti i media), violando così un altro obbligo del loro statuto, recato dall’art. 7:
Articolo 7
Indipendenza
Conformemente all’articolo 108 del trattato, nell’esercizio dei poteri e nell’assolvimento dei compiti e dei doveri loro attribuiti dal trattato e dal presente statuto, né la BCE, né una banca centrale nazionale, né un membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o accettare istruzioni dalle istituzioni o dagli organi comunitari, dai governi degli Stati membri né da qualsiasi altro organismo. Le istituzioni e gli organi comunitari nonché i governi degli Stati membri si impegnano a rispettare questo principio e a non cercare di influenzare i membri degli organi decisionali della BCE o delle banche centrali nazionali nell’assolvimento dei loro compiti.

3) E’ falso (ho usato e uso apposta questo termine per vincere le tue “resistenze”) che la BCE sia”un’autocrazia legibus solutus”, in primo luogo perché il suo statuto è stato fissato dai trattati e può essere modificato seguendo la procedura prevista dallo statuto (come è scritto chiaramente nei trattati dell’UE e nello stesso statuto della BCE, cfr. il Capo VIII); e in secondo luogo, soprattutto, perché, secondo l’art. 35, essa è subordinata dal punto di vista giurisdizionale alla Corte di Giustizia Europea:
Articolo 35
Controllo giudiziario e materie connesse
35.1. Gli atti o le omissioni della BCE sono soggetti ad esame o interpretazione da parte della Corte di giustizia nei casi ed alle condizioni stabilite dal trattato. La BCE può avviare un’azione giudiziaria nei casi ed alle condizioni stabilite dal trattato. […]
.
4) Le tue osservazioni, scusami, sono superiori alla mia comprensione.
5) Io adesso, avendo una visione pragmatica e non ideologica o paranoica, sono preso dal mio compito che mi sono assegnato – arduo, ho visto – di fare sia opera di CONTROINFORMAZIONE, sia di portare avanti fino alla meta, nei limiti strettissimi delle mie possibilità e delle norme europee, la mia iniziativa di petizione alla Corte di Giustizia Europea, per la MESSA IN STATO D’ACCUSA DELLA BCE PER VIOLAZIONE DEL SUO STATUTO (ART. 2), lanciata in data 10/10/2014 (cioè 3 giorni prima che i 4 docenti, tra cui Paolo Pini, al quale ho dovuto spiegare i veri poteri della BCE [*], lanciassero il loro (secondo me inefficace) Appello per una “Bretton Woods” europea, diretto al Governo italiano.
Vincesko

http://0.gravatar.com/avatar/d7e104d8a2ddb796d7c65a064b9e86b9?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
Caro Vincesko , quindi la colpa sarebbe tutta della Germania.
Ma la Germania stessa sta perdendo colpi, a Berlino tutti scemi ?
È una bella contraddizione negare l’autocrazia e poi spiattellarmi l’art 7 che la sancisce :
“né la BCE, né una banca centrale nazionale, né un membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o accettare istruzioni dalle istituzioni o dagli organi comunitari, dai governi degli Stati membri né da qualsiasi altro organismo”
Quindi pieni poteri in materia monetaria a gente con pregressi e prospettive di impiego in banche private, anche estere , delle quali curiosamente riesce a fare costantemente l’interesse , a parte quello che Draghi/Jekill bofonchia di tanto in tanto .
Sulla Corte di Giustizia Europea, beh , buona fortuna !
La cdge applica i dettami UE , quindi é ispirata dalle stesse fonti e dai medesimi disegni che hanno prodotto la BCE , organismi che hanno nel DNA la distruzione dei diritti dei Lavoratori e dello Stato sociale , con lo scopo di farci a immagine degli USA , e non a caso prima rilevavi il parallelo con la FED.
Ma Draghi compri pure qualche titoluccio , faccia alzare il deficit che farà alzare qualche numeretto per qualche mese in qualche indice, intanto avrà ottenuto la riforma della 300 , avrà cioè compiuto il ricatto sul governo italiano , ci vorrebbe anche un articolo 7 che tuteli i governi democraticamente eletti !
E poi col debito aumentato alla prima flatulenza dei mercati la crisi morderà più di prima e saranno nuovi ricatti .
Clericetti ha descritto bene le intenzioni della BCE , sta a noi ribaltare il tavolo e tornare sovrani o presentarci con qualche azzeccagarbugli in qualche spelonca comunitaria a trattare gli sconticini .

  http://0.gravatar.com/avatar/12a4443da31088320ef8a3947a01b343?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
@sergionero (18 ottobre 2014 alle 17:34)
1) Io sono un miscredente e coltivo laicamente il dubbio, ma in questo caso sono certissimo che la colpa è della Germania, cioè del suo establishment politico-industriale-finanziario. Ovviamente, ai ricchi egoisti, bulimici e spietati va benissimo che il lavoro sporco lo faccia la Germania, ma sarebbero pronti a sostituirla con qualunque altro.
2) Ci sono alcuni (incluso il tuo amico Bagnai) che pensano che la Germania sia talmente rigida e ottusa da continuare con il dogma dell’austerità anche quando – come sta già succedendo – questa produrrà conseguenze negative anche su di essa.
3) La contraddizione logica è soltanto nella tua testa: (quasi?) tutte le banche centrali sono formalmente indipendenti. L’aspetto gravissimo è che la BCE non lo è in concreto, ma ubbidisce alla Germania, e per far ciò arriva a disattendere il proprio statuto.
4) Non mi pare che Carlo Clericetti dica cose diverse dalle mie, tranne per le soluzioni: egli – che credo facesse parte di coloro che non avevano letto lo statuto della BCE (ma può confermarlo solo lui) – preferisce gli appelli – dimostratisi inefficaci finora – alla denuncia alla Corte di Giustizia Europea, alla quale si è dovuta sottomettere anche l’arrogante Corte costituzionale tedesca (ma il bravissimo Clericetti mi pare creda più nell’autorità della seconda che della prima [*])..
5) Il resto sono delle considerazioni superiori alla mia capacità di comprensione, almeno di quella razionale che escluda la psicologia.
Vincesko

  http://1.gravatar.com/avatar/cb7f602aa944d3f5522ecee800bd9fe1?s=48&d=http%3A%2F%2F1.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
@magnagrecia 12:15
1. secondo me la riduzione delle tasse sul lavoro (non solo alle imprese ma anche ai lavoratori) sarebbe più efficace per rilanciare consumi ed occupazione, ovviamente non disdegnerei anche una riduzione ai redditi più bassi
2.so che la BCE non può finanziare il nostro deficit (né quello di altri Stati dell’eurozona), ma è quello che dovrebbe fare se vivessimo “nel migliore dei mondi possibili). Nella situazione attuale non mi dispiacerebbe la soluzione dei Cerificati di Credito Fiscale proposta da Marco Cattaneo e Giovanni Zibordi (
http://temi.repubblica.it/micromega-online/come-uscire-dalla-crisi-senza-uscire-dalleuro/).
3. Imponendo l’austerità, la Germania sta segando l’albero sul quale è seduta, se ne accorgerà tra poco.

  http://0.gravatar.com/avatar/d7e104d8a2ddb796d7c65a064b9e86b9?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
Magnagrecia é difficile non vedere la contraddizione tra l’articolo 7 che hai postato e l’obbedienza alla Merkel che sostieni.
Naturalmente questo non esclude che esista e io non smentirò certo le fonti autorevoli che la rilevano, ma proprio ciò conferma una BCE che agisce al di là del suo statuto , da qua il giudizio di autocrazia .
L’indipendenza delle banche centrali che richiami non confuta il mio rilievo a questa caratteristica , se avessi letto almeno la metà di quello che ho scritto la mia contestazione alla BCE é ontologica e deriva proprio dalla mia assoluta ostilità all’idea di banca centrale indipendente, come si impose anche da noi dall’inizio degli anni 80 .
Questa moda fu propedeutica alla globalizzazione e al canone finanziario contemporaneo che ha sostituito agli investimenti pubblici il finanziamento privato, una sorta di keynesismo bancario il sistema che ora sta saltando .

  http://0.gravatar.com/avatar/12a4443da31088320ef8a3947a01b343?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
@vincenzoaversa (18 ottobre 2014 alle 19:04)
1. Ne abbiamo già discusso, secondo il prof. Paolo Leon (e poi tanti altri) no, poiché la riduzione di imposte sulle imprese non si tradurrebbe automaticamente in investimenti (perché investire in nuovi impianti e assumere lavoratori se non c’è domanda?), e inoltre tra i dipendenti bisognerebbe selezionare solo quelli a basso reddito.
2. Io direi di lasciar perdere il migliore dei mondi possibili, e di migliorare questo in cui viviamo. Costringendo la BCE a fare quel che deve per statuto. Altre soluzioni sono solo complementari. Avevo già letta quella dei CCF, ma a me sembra anticostituzionale, poiché privilegia alcune categorie (lavoratori e imprese) e ne esclude altre (pensionati e disoccupati).
3. Occorre far fare alla BCE ciò che deve prima che l’ottusa Germania caschi insieme a noi e all’Euro.
Vincesko

  http://0.gravatar.com/avatar/12a4443da31088320ef8a3947a01b343?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
@sergionero (18 ottobre 2014 alle 19:30)
1) La colpa è tua che, anziché ringraziarmi per le informazioni che ti sto fornendo, fai irresistibilmente l’intelligentone: se controlli, sono stato io per primo a rilevare la violazione dell’art. 7; anziché scrivere“È una bella contraddizione negare l’autocrazia e poi spiattellarmi l’art 7 che la sancisce”, avresti dovuto ringraziarmi dell’informazione e scrivere semplicemente: “Sono d’accordo con te.”. Tu, scusami, hai un approccio vagamente paranoico, esattamente da intelligentone di estrema sinistra, a cui non va mai bene nessuna soluzione. Stiamo ai fatti: l’autocrazia – ripeto – riguarda i poteri fissati dallo statuto deciso dai governi (in primis dalla Germania, appoggiata dalla Francia), che possono essere modificati seguendo la procedura prevista e comunque sono sottoposti al controllo giurisdizionale della Corte di giustizia (ah, già, tu ritieni che anche questa sia inaffidabile perché aggiogata dal potere finanziario…). Com’è per tutti i poteri similmente autocratici, tipo i Governi, che hanno i poteri fissati dal loro statuto, che è la Costituzione (decisa dal Parlamento), e li esercitano discrezionalmente, nei limiti della legge e dei regolamenti e sottoposti al controllo del Parlamento, del Presidente della Repubblica e della Corte Costituzionale, ecc. (mo’, per favore, non venirmi a obiettare sugli strapoteri del PdR…).
2) Anche i ladri agiscono al di là dei loro poteri, ma li si può perseguire. E’ esattamente ciò che io propongo: PERSEGUIRE LA BCE PER VIOLAZIONE DEL SUO STATUTO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA.
3) Tu invece, da intelligentone, vedo che, anziché firmare la petizione, preferisci ammannirci le tue idiosincrasie filosofiche sui massimi sistemi politici, e ti lamenti pure che io non ti legga. Ti leggo, ma non sono in grado di capirti.
PS: Ovviamente, alla Corte di Giustizia si può ricorrere anche individualmente, però dimostrando di subire un danno concreto dalla condotta omissiva della BCE.
Vincesko

http://0.gravatar.com/avatar/d7e104d8a2ddb796d7c65a064b9e86b9?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
Magnagrecia il mio non è l’ approccio di un paranoico, ne abbiamo uno che gira da queste parti e puoi vedere che è altra cosa .
Io traggo le conseguenze di quello che Clericetti rileva, ovvero che in questo sistema la sovranità è negata, il cosiddetto mercato finanziario possedendo il conio pubblico tramite la BCE (ovvero tramite la UE ) riscrive le nostre leggi , il nostro stile di vita e attacca il nostro sistema produttivo.
La categoria è quella dell’Invasione, dell’Alto Tradimento dal punto di vista della politica collaborazionista della quale il PD ora rappresenta il nucleo .
Vorresti reagire a ciò con l’avvocato facendo leva sui codicilli ?
Anche se ammiro il tuo impegno e la competenza che dimostri non posso sottoscriverlo perché così facendo riconoscerei la UE che è il nemico da abbattere .
Non lo farei comunque anche perché la coreografia sarebbe del dramma politico/giudiziario americano , nel senso degli USA , a sud e nord del continente sono anche americani ma un poco migliori .
Le piccole catarsi del paese del dollaro, Pinco Pallino contro la grande multinazionale , anni di processi e alla fine il torto sanato per sempre , con standing ovation dei consumatori/spettatori .
Il vero dramma è che non si accorgono che è una farsa, poi tornano alla loro vita indebita , ai cibi ogm , al loro lavori senza diritti , nemmeno quello di andar a pisciare e con obblighi che arrivano a definirne l’abbigliamento .

http://0.gravatar.com/avatar/12a4443da31088320ef8a3947a01b343?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
@sergionero (19 ottobre 2014 alle 07:06)
1. No, mi spiace, anche io concordo con quel che Carlo Clericetti rileva, ma io propongo una soluzione concreta, tu nessuna, se non quella di lamentare le nequizie del potere finanziario, che, beninteso, vedo e denuncio anch’io.
2. Esiste una specularità tra te ed il “tagliatore dei salari (degli altri)”: egli, per qualunque problema, ha sempre un’unica soluzione: tagliare i salari (ora, per stornare un po’ l’attenzione dalla sua ossessione, ha aggiunto la spesa pubblica, però improduttiva – dice – credendo di fare bella figura ed evitare le “bastonature” – ma se scavi un po’ si sa bene che la spesa pubblica improduttiva è fatta soprattutto di salari, quindi sempre lì torniamo: tagliare i salari. Ed adatta tutte le analisi per arrivare alla sua soluzione… geniale. Anche se si parlasse di come cucinare gli spaghetti, sarebbe capace di fare entrare nella ricetta il taglio dei salari, che è la sua variabile indipendente.
3. Tu, invece, hai come variabile indipendente l’analisi della malvagità e iniquità (appunto nequizia) del “sistema”, ma sei incapace, in generale, di trarre “conseguenze” concrete dall’analisi tua o altrui, ed, in particolare, nel caso dell’UE, della BCE e dell’Euro, che odii e dei quali ti auguri il fallimento. Per cui aborri qualunque, non dico soluzione palingenetica, ma semplici ed efficaci correttivi che possano migliorare il “sistema” e scongiurare il ritorno allo status quo ante. E per giustificarti accusi gli altri (in questo caso me) di “reagire con l’avvocato facendo leva sui codicilli”, quando tu non fai altro che trovare qualunque mezzo e scappatoia e persino il pelo nell’uovo pur di aspettare seduto comodamente sulla riva del fiume il cadavere trino dell’UE, dell’Euro e della BCE.
Vincesko

http://0.gravatar.com/avatar/d7e104d8a2ddb796d7c65a064b9e86b9?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
Caro magnagrecia la mia soluzione é concretissima ; il ritorno alla lira .
E l’uscita dalla UE .
Lo dice con più perizia di me la Undiemi, ma anche diversi economisti hanno nel corso degli anni dato l’euro per spacciato . e dal 2008 sempre di più .
Sulla tua idea ti ho già detto che la trovo più che rispettabile, e se non si é capito ti presento ancora una volta la mia stima per l’impegno che ci metti .
Chiaramente non é la mia posizione, ma é rispettabilissima e da te e Clericetti bene argomentata.
Per quel che riguarda il mio impegno non ho difficoltà ad ammetter una certa pigrizia, più che votare non so cosa fare poi,ultimamente “grazie” alle riforme di Renzi devo occuparmi del mantenimento del mio posto di lavoro , non mi resta molto spazio per la militanza .
Sperando di essermi spiegato ed evitare un dibattito che rischia di diventare eccedente ti saluto con stima e auguro una buona serata, a te e a tutti gli amici del blog, blogmaster in testa.

·         http://1.gravatar.com/avatar/60a55cb8eeae837ece8da5f1836a6bf5?s=48&d=http%3A%2F%2F1.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
Ecchediamine, uno non può andare un weekend al mare che vi scatenate coi commenti e mi fate restare indietro! Almeno un paio di risposte provo a darle.
@gorby: gli investimenti pubblici sono la sola cosa che in questo momento, nella situazione data (cioè con la Ue che non fa nulla, la Bce che non fa quello che dovrebbe, la Germania che blocca qualsiasi ipotesi di soluzioni razionali e ragionevoli) l’Italia può fare per non continuare ad affondare. Lei dice che non c’entrano con il modello europeo? Le sfugge il nesso fondamentale. Se in quel modo si uscisse dalla crisi verrebbe meno la terribile pressione che impone di fare strame dei diritti dei lavoratori e dell’intervento pubblico in economia e nel sociale. E’ questo che intendo quando dico che la crisi viene usata per finire di distruggere il modello sociale europeo. L’altra terribile arma è il Trattato Usa-Ue in corso di approvazione.
@Vincesko: Voglio ricordare la vecchia battuta sulle leggi, che ai nemici si applicato e per gli amici si “interpretano”. Temo che valga anche per le prescrizioni dello Statuto Bce, e ne abbiamo già avuta una prova quando è stato dichiarato improponibile un finanziamento diretto della Banca centrale ai Fondi salva-Stati, che in base allo statuto sarebbe stato invece assolutamente legittimo. Ad oggi non abbiamo prove che anche la Corte di giustizia sia succube delle pretese tedesche, e quindi va benissimo tentare di ricorrervi, ma non riesco ad essere ottimista sul risultato. Quanto all’appello a cui ho aderito, non mi aspetto certo che ottenga chissà quali risultati, ma bisogna pur dare una testimonianza di dissenso rispetto a quello che si sta facendo. Sulla Corte tedesca: non mi pongo il problema se abbia o meno più potere di quella europea. La questione è che può dare alla Germania l’alibi per non rispettare le decisioni comuni (e anche questo è un aspetto incredibile dell’ordinamento – anzi del “disordinamento” – europeo, come accadde nel ’92. Ricorderete che gli accordi Sme prevedevano che tutte le banche centrali dovessero intervenire in modo illimitato per difendere la parità delle monete del sistema quando la speculazione minacciava di far scendere il cambio di una o più di esse al di sotto della soglia minima di oscillazione. Ebbene, a un certo punto la Bundesbank si tirò fuori, proprio in base a una delibera della Corte che aveva escluso gli interventi illimitati (quindi: la decisione della Corte era contraria al trattato sullo Sme a suo tempo sottoscritto dal governo tedesco. A me sembra inconcepibile, ma nessuno disse niente, né quando quella decisione fu deliberata, né quando fu fatta valere. Il risultato fu il crollo dello Sme). Siamo sempre lì: la Germania è “più uguale” degli altri, e nessuno protesta.
@vinvenzoaversa: I CCF equivarrebbero all’emissione di moneta, e non credo che ce lo permetterebbero. Inoltre mi sembra fondata anche l’obiezione sul dubbio di costituzionalità, qualora non venissero dati a tutti. Se invece fossero limitati al pagamento dei debiti della PA forse potrebbe essere una strada praticabile. Comunque non mi ritengo abbastanza competente per esprimere un giudizio definitivo.

  http://0.gravatar.com/avatar/12a4443da31088320ef8a3947a01b343?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
@sergionero (19 ottobre 2014 alle 20:37)
Capisco la tua posizione, e che cerchi tutti i libri e gli articoli che la corroborino, ma mi permetto di osservare:
1. Premesso che giudico l’uscita dall’UE un’ipotesi astratta e sbagliata, anche io, che – ignorandone tutte le implicazioni – sono stato sempre filo-Euro, sono convinto ora che l’Euro sia destinato al fallimento, ma nel frattempo (visto che anche premi Nobel che oltre un anno fa l’avevano considerato prossimo si sono sbagliati) che si deve fare?
Nel post precedente di questo blog (
http://clericetti.blogautore.repubblica.it/2014/10/14/def-litigare-per-niente/ ) ho ribadito:
L’Euro non funziona, e non funziona perché – come l’UE e la BCE – è un sistema monco, senza correttivi, fatto a misura della Germania. O implode da solo o se ne esce o lo si completa. Le modalità e le conseguenze delle prime 2 ipotesi sono quasi del tutto ignote e dipendono molto – come spiega il prof. Brancaccio – dalla strada che si decide di imboccare nella tutela degli interessi italiani in gioco. Chiaro è invece che cosa occorra fare per completarlo. Ed ha a che fare innanzitutto col ruolo della BCE, il vero ganglio del sistema ed il cui malfunzionamento assicura l’attuale strapotere all’egemone, egoista ed arrogante Germania. Nel frattempo, che si fa?
A differenza tua, io ritengo che sia un dovere – al fine di limitare i danni per i popoli dell’Eurozona, in particolare per i ceti più deboli – impegnarsi per ottenere dei correttivi e che questi – valutata la situazione – debbano riguardare innanzitutto la BCE, che costituisce il ganglio del sistema Euro.
Per ottenere ciò, io penso sia molto più intelligente ed efficace sfruttare gli strumenti che le norme mettono a disposizione, piuttosto che, da una parte, imbarcarsi in inani tentativi di modifica dei trattati o, dall’altra, limitarsi ai soliti appelli, rivelatisi del tutto improduttivi di effetti.
2. Ferma restando la libertà di ciascuno, ed anche considerato che persino persone che la apprezzano – chissà perché – non la firmano (!), firmare una petizione richiede non più di un minuto.
3. E, infine, sulla scelta della soluzione, ripeto, la mia posizione (come ho già scritto nel mio commento del 18 ottobre 2014 alle 19:03) non coincide con quella di Carlo Clericetti.
Vincesko

  http://0.gravatar.com/avatar/12a4443da31088320ef8a3947a01b343?s=48&d=http%3A%2F%2F0.gravatar.com%2Favatar%2Fad516503a11cd5ca435acc9bb6523536%3Fs%3D48&r=G
@Carlo Clericetti
Concordo in toto col suo commento del 20 ottobre 2014 alle 14:44 [che ho letto dopo aver postato il mio delle 15:28].
Vincesko

[1] Chi non conosce lo statuto della BCE (elenco in divenire)

Aristotele, lezione di economia
02/01/2013
 […] Non sono cose da banchieri centrali, queste, specialmente di una Banca centrale come la BCE che nel suo statuto non solo non ha l’obiettivo della “vita” buona” di Aristotele, ma non ha neanche la piena occupazione che si trova nello statuto della Federal Reserve americana. Per la BCE quello che conta è solo la stabilità dei prezzi, in base a quanto stabilito dal trattato di Maastricht, che ha dato vita a più di un rovesciamento. […]
*Studente, responsabile ufficio stampa GFE presso Università di Pisa

Bce, troppo poco e troppo tardi
08/11/2013
"Come ben sappiamo, la Ecb è responsabile solamente della stabilità dei prezzi (e del sistema finanziario) e non si occupa di altre variabili macroeconomiche".
*(DPhil, Oxford) è Visiting Lecturer in International Political Economy a London Metropolitan University, editorialista politico ed economico di Liberazione e contribuisce regolarmente a Carta e alle Lettere Internazionali del Mulino. In passato è stato Research Fellow presso l'Università di Bologna e ha partecipato a diversi progetti europei di cooperazione e sviluppo. Esperto di economie in transizione e del rapporto tra stato e mercato è autore, tra le altre cose, di Market Without Economy (2007, Ibidem Verlag).

Perchè e come l'euro va eliminato
di Domenico Moro*
Lunedì 14 Aprile 2014
 “La Bce, al contrario, ha come suo compito esclusivo il controllo dell’inflazione”
“questo comporterebbe mettere in discussione l’architettura dell’euro”.
*economista, membro della direzione nazionale del PdCI, autore di numerosi saggi come “Club Bilderberg. Gli uomini che comandano il mondo” e il “Nuovo compendio del “Capitale” di Karl Marx”.

La favola dell'equità e dello sviluppo
23/08/2014
Citazioni:
1. “Entrambi sottolineano che aver creato la Bce in assenza di un interlocutore statale comunitario e averle affidato solo l’obiettivo di lotta all’inflazione e non anche alla disoccupazione”
2. “Ma Zingales sorvola su questo particolare e, comunque sia, propone che la Bce finanzi la spesa pubblica dei paesi europei ogni qual volta l’inflazione scenda sotto ‘1%; il che significa che avrebbe già dovuto farlo da un pezzo!”
Faccio rilevare anche a Lei [1] che non è vero che la BCE abbia come solo compito statutario quello del controllo dell’inflazione. Essa ha anche quello di “sostenere le politiche economiche generali della Comunità"..
Già, la BCE “avrebbe già dovuto farlo da un pezzo!”, ma non perché lo suggerisce Zingales o altri, bensì perché, appunto, lo prescrive lo statuto della BCE (art. 2).
Qui, ho riportato il QUESITO APERTO A MARIO DRAGHI  sul perché lo abbia fatto (letto in diretta a Radio3-Tutta la città ne parla) e questo Quesito a Paolo Pini:
La BCE ha trasformato un suo obbligo statutario in una concessione condizionata e costosa, è possibile denunciarla alla Corte Europea di Giustizia?
[2] Link (e testo) originario sostituito da quest’altro:
*E' professore di Politica economica presso la Facoltà di Economia dell'Università di Roma La Sapienza, Dipartimento di Economia Pubblica. Cura annualmente il Rapporto sullo Stato Sociale.

Il giorno dello “Sblocca Italia”
02/09/2014
Analisi molto interessante, come al solito. Ma dalla quale emerge una evidente incongruenza logica su un punto dirimente, cioè il ruolo della BCE, tra l’affermazione:
“molti fanno erroneamente affidamento sulle azioni taumaturgiche di una BCE con le ali spuntate”,
il che, non solo non è vero, ma è contraddetto dal medesimo Autore in quest’altro periodo:
“Quanto ciò che non ha fatto dopo con Draghi, o meglio ha lasciato che avvenisse nonostante gli allarmi, ovvero una progressiva discesa della dinamica attesa dei prezzi in fase di recessione ben al di sotto del target del 2%[2] tanto da portare l’inflazione effettiva dell’Eurozona allo 0,4% e molti paesi in piena deflazione, sotto lo 0%”.
*Professore ordinario di Economia Politica presso il Dipartimento di Economia e Management (DEM) dell’Università di Ferrara. Insegna Economia Politica e Economia del lavoro e dell’innovazione alla Facoltà di Economia. E' Vice-Presidente della Società Italiana degli Economisti (SIE) per il triennio 2013-2016. Fa parte della Direzione della rivista Economia Politica. Journal of Analytical and Institutional Economics, e del Comitato Scientifico della rivista Quaderni di Rassegna Sindacale. Lavori. Collabora a Sbilanciamoci.info.

I ripensamenti a metà della Bce
13/09/2014
Diabolico perseverare/Secondo Draghi le stime della disoccupazione strutturale sono circondate da considerevole incertezza e la sua dimensione è sovrastimata
1) Non c'è nessun impedimento statutario, anzi la BCE è in flagrante violazione del suo statuto (art. 2) (cfr. "Dialogo tra il prof. Paolo Pini e me sui poteri della BCE"  http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2818189.html ).

Moneta morbida, lavoro duro
13/09/2014
Diabolico perseverare/A partire dalla crisi del 2008, le politiche dell'eurozona sono state un fallimento su tutti i fronti. Le due risposte di Draghi
Tutto giusto e condivisibile, tranne un punto dirimente.
Citazione: “Dunque, la politica monetaria sembra svolgere, sia pure in ritardo e con i limiti statutari e della sorda opposizione della Bundesbank, il proprio ruolo”.
Nota: Poi, Lettieri ha corretto lo stesso articolo, uscito su E&L.
*Editor of Insight and President of CISS - Center for International Social Studies (Roma). He was National Secretary of CGIL; Member of ILO Governing Body, Member of the OECD's Trade Union Advisory Council and Advisor of Labor Minister for European Affairs.(a.lettieri@insightweb.it)- http://antoniolettieriinsight.blogspot.it/

Con la deflazione gli speculatori attaccheranno i più deboli: occorre reagire con rapidità
Articolo di Romano Prodi su Il Messaggero del 31 agosto 2014
Il ruolo di armonizzare le diverse politiche ricade ancora una volta sulle spalle della BCE, anche se essa ha poteri assai più limitati di quelli della sua consorella americana[questo non è vero in caso di deflazione].

Il mito del “below 2%, but close”
Citazione: “Per questo alla BCE fu assegnato un solo obiettivo: la stabilità dei prezzi”
Noto con raccapriccio che neppure il Prof. Zingales (come quasi tutti, inclusi altri docenti ordinari di Economia e il premio Nobel Stiglitz) ha mai letto attentamente lo statuto della BCE o almeno le funzioni della BCE così come esse sono riportate nel suo sito.
[In calce, c’è il commento di Piero Postacchini, col quale avevo discusso del tema degli obiettivi della BCE, prima su LaVoce.info e poi su Keynesblog  http://keynesblog.com/2014/08/22/john-maynard-giavazzi-o-quasi/#more-5701 ]

Neppure il premio Nobel Stiglitz conosce bene lo statuto della BCE (leggi il mio commento e gli obiettivi della BCE e della FED allegati):
L’imperfezione dei mercati
26/09/2014
L'età della depressione/La miscela esplosiva contemporanea: un modello che mescola declino economico e speculazioni della finanza, una produzione ridotta all'osso controllata dalle grandi imprese, una società disuguale, frammentata e disorientata. Pubblichiamo stralci della lezione di Joseph Stiglitz tenutasi alla Camera il 23 settembre
2) Statuto BCE
Neppure Joseph Stiglitz conosce bene lo statuto della BCE. Essa non ha “come unico mandato l'inflazione”, questo è soltanto l’obiettivo principale (tenere l’inflazione poco sotto il 2%); ne ha un altro, subordinato (fu deciso che fosse tale per imposizione della Germania), che è quello, raggiunto il primo, di sostenere la crescita economica e dell’occupazione. Ora, con l'inflazione prossima allo zero o in deflazione, la BCE sta disattendendo entrambi i suoi obiettivi statutari!

La cosa giusta che non facciamo
di Lucrezia Reichlin
03 ottobre 2014
I trattati non si cambiano in cinque minuti e sono il frutto di un compromesso faticoso, ma, o all’interno delle vecchie regole o dandosene delle nuove, dobbiamo uscire dall’eccezionalità di un’Unione in cui la politica della banca centrale è limitata da vincoli dettati da interpretazioni di parte del Trattato.
Questa della Prof. Reichlin è l’analisi più corretta dei poteri della BCE da me letta [prima di leggere quella di PierGiorgio Gavronsky], ma anch’essa non del tutto.

Riccardo Realfonzo - 02 ottobre 2014
Anche per questo, fu pacifico accettare che l’Unione Monetaria si dotasse di una BCE simile alla Bundesbank: una banca “conservatrice” – nel gergo degli economisti – che non finanzia la spesa pubblica e che ha nel controllo dei prezzi il suo obiettivo statutario.
OBIETTIVI BCE [Riporto per intero il mio commento, poiché è ancora in attesa di moderazione dal 4/10 scorso]
Negli ultimi 2 anni m’è toccato rilevare spesso (anche con docenti di Economia e persino un premio Nobel come Stiglitz, ma almeno lui è statunitense, v. penultima newsletter di Sbilanciamoci), che la BCE ha non uno soltanto ma 2 obiettivi, uno principale e uno subordinato: il primo è quello, a tutti noto, del controllo dell’inflazione: il secondo è quello, raggiunto il primo obiettivo, di sostenere la crescita e l’occupazione. Attualmente, in deflazione o quasi, a statuto vigente, compito statutario della BCE (art. 2 – Obiettivi [al plurale]) è quello di, avendo raggiunto l’obiettivo del controllo dell’inflazione, che deve essere poco sotto il 2%, “sostenere le politiche economiche generali della Comunità” che “sono un elevato livello di occupazione e una crescita sostenibile e non inflazionistica”.
Ne discende, che (ripeto: a norma di statuto vigente, senza invocare alla solita arrogante e furba Germania modifiche delle regole) la BCE è in flagrante violazione del suo statuto, poiché deve – deve! – finanziare la crescita economica e dell’occupazione. Attraverso misure efficaci, in particolare, l’acquisto della quota di debito pubblico eccedente il 60% del rapporto debito/Pil, sotto forma di titoli pubblici nuovi a lunga scadenza e a tasso zero o quasi, emessi, non dai singoli Paesi (alla BCE sono vietati gli acquisti di titoli dei singoli Stati sul mercato primario), ma dall’Eurozona (senza sterilizzazione), sostitutivi di quelli vecchi molto più onerosi, per alleviare sensibilmente l’onere di interessi passivi (86 mld annui per l’Italia) e rendere possibile una congrua politica fiscale degli Stati, per accrescere la domanda aggregata.
(Per i dettagli dei riferimenti statutari BCE e FED, v. “Dialogo tra il prof. Paolo Pini e me sui poteri della BCE” http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2818189.html ).

Luigi Pandolfi - 21 ottobre 2014
L’Europa potrebbe emulare, seppur tardivamente, gli Stati Uniti? No, almeno nelle condizioni date. Non potrebbe farlo perché l’Europa non è uno stato sovrano, con una banca centrale che, come la Fed, ha nella sua mission il perseguimento della piena occupazione mediante la conduzione della politica monetaria. [Riporto per intero il mio commento, fino a quando verrà pubblicato]
Mi pare di capire che neppure l’economista Luigi Pandolfi – come quasi tutti – conosce lo statuto della BCE. Spiegazione: gli obiettivi della BCE sono due, uno principale e uno subordinato (fu deciso che fosse tale per imposizione della Germania); la condizione sospensiva, costituita dal raggiungimento dell’obiettivo principale (controllo dei prezzi), è (più che) soddisfatta, quindi la BCE è obbligata dal suo statuto (art. 2 - Obiettivi) a raggiungere il secondo obiettivo ("sostenere la crescita economica e un elevato livello dell'occupazione"), che – stante l’inflazione nell’Eurozona prossima allo zero - è del tutto concordante e convergente con l’obiettivo principale, che ora è quello di riportare l’inflazione da quasi zero a poco sotto il 2%  (“below 2%, but close”), non determinato dai trattati UE ma lasciato decidere alla stessa BCE.
Ne discende anche che, attualmente, la BCE ha gli stessi poteri della FED e, come per la FED, entrambi gli obiettivi sono su un piano paritario.
Lo ri-allego:
PROTOCOLLO SULLO STATUTO DEL SISTEMA EUROPEO DI BANCHE CENTRALI E DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA
Articolo 2
Obiettivi
Conformemente all’articolo 105, paragrafo 1, del trattato, l’obiettivo principale del SEBC è il mantenimento della stabilità dei prezzi. Fatto salvo l’obiettivo della stabilità dei prezzi, esso sostiene le politiche economiche generali della Comunità al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi della Comunità definiti nell’articolo 2 del trattato.[*] Il SEBC agisce in conformità del principio di un’economia di mercato aperta e in libera concorrenza, favorendo un’efficace allocazione delle risorse, e rispettando i principi di cui all’articolo 4 del trattato.
[*] Secondo l’articolo 105, paragrafo 1, del Trattato sull’Unione europea, oltre all’obiettivo principale del mantenimento della stabilità dei prezzi il SEBC “sostiene le politiche economiche generali nella Comunità al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi della Comunità” agendo “in conformità del principio di un’economia di mercato aperta e in libera concorrenza”.
Tali obiettivi (definiti dall’articolo 2 del Trattato di Maastricht) sono:
• uno sviluppo armonioso ed equilibrato delle attività economiche nell’insieme della Comunità
• una crescita sostenibile, non inflazionistica, che rispetti l’ambiente
• il raggiungimento e il mantenimento di un elevato livello di occupazione e di protezione sociale
• la coesione economica e sociale
• la solidarietà tra stati membri.
PS: Segnalo che il mio commento con lo statuto BCE è ancora in attesa di pubblicazione dal 4 ottobre scorso.

BCE e FED, Quantitative Easing o Prestatore di Ultima Istanza? La confusione regna sovrana…
di Francesco Saraceno*
Sarebbe auspicabile che, come la Fed, la BCE assumesse sia il ruolo di prestatore di ultima istanza che il compito di sostenere la crescita attraverso un’espansione monetaria. Ma purtroppo, oggi questo non è all’ordine del giorno. La BCE non sostiene la crescita della zona euro, in parte perché il suo mandato è limitato al solo obiettivo di inflazione (e ho già detto molto tempo fa che questo è semplicemente pazzesco). Ma, ancora più importante, perché non vuole farlo. La BCE e il suo Presidente sono intrappolati nell’ortodossia che soffoca l’Europa dagli anni ottanta. L’unica soluzione che propongono sono le riforme strutturali, e ancora le riforme strutturali.

Domenico Mario Nuti*
THURSDAY, DECEMBER 18, 2014
“la Bce è nata incompleta, per non dire mutilata, non tanto per la sua indipendenza che è comune alle maggiori banche centrali del mondo, ma perché, modellata sulla Bundesbank, è ancor più di quest’ultima separata dalla politica fiscale, priva del potere di acquistare titoli di Stato come invece fanno altre banche centrali pure indipendenti (come la Fed e le banche centrali del Giappone o dell’Inghilterra)”.
*Professore di sistemi economici comparati alla facoltà di Economia dell'Università di Roma La Sapienza
NB: Dopo il nostro scambio di email (che ho riportato nel blog di Carlo Clericetti http://clericetti.blogautore.repubblica.it/2014/12/13/la-bestemmia-del-neo-keynesiano/ ), il prof. Mario Nuti, sia nel post del suo blog, sia nel successivo articolo su Sbilanciamoci http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/globi/Tutti-gli-errori-dell-Unione-27667 ), ha aggiunto, dopo “privo del potere”, l’aggettivo “illimitato”, ma neppure questo è vero, poiché, come ho commentato in calce al suo articolo, “2. In nessun articolo del suo statuto (che mutua letteralmente le disposizioni dei trattati), è contemplato il divieto di acquisto illimitato dei titoli di Stato. L’equivoco nasce dal fatto che si confonde la Corte Cost. tedesca, che ha appunto ritenuto illegittimo l’acquisto illimitato di titoli pubblici da parte della BCE (OMT) e che ha giurisdizione soltanto in Germania, con la Corte di Giustizia Europea (CGUE), che è l’unica Autorità sovraordinata giurisdizionalmente alla BCE (art. 35 Statuto BCE), alla quale infatti ha dovuto presentare ricorso la stessa Corte Cost. tedesca”.

LA CRISI I SALVATAGGI OCCORRE INTERVENIRE PIUTTOSTO RAPIDAMENTE PERCHÉ IL CONTAGIO SI STA DIFFONDENDO JORG ASMUSSEN, BOARD BCE L' INTERVENTO IL PRESIDENTE DELLA BOCCONI: MONETA UNICA STRUMENTO DI STABILITÀ
«La crisi dell' euro? Può mandare in frantumi il senso dell' Unione»
Basso Francesca
(11 ottobre 2011)
“E se Bruni si chiede se si debbano «rivedere le strategie della Bce includendovi la stabilità», Monti* si dice «non favorevole all' inserimento dell' obiettivo di crescita nella Banca centrale europea perché sarebbe un alibi per gli Stati membri per attribuirle le responsabilità»”.
*Mario Monti: economista, accademico e politico, ex professore di Economia politica presso le Università di Torino e Bocconi, ex rettore Università Bocconi, ex Commissario Europeo, ex Presidente del Consiglio, Senatore a vita.


Post collegati

Appelli o minacce forti?

Lettera a José-Manuel Barroso


Nessun commento:

Posta un commento