lunedì 6 luglio 2015

Analisi quali-quantitativa/25 – La ricchezza delle famiglie italiane – 2010, 2011 e 2012


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 415 del 16-12-13 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
AnalisiQQ/25 – La ricchezza delle famiglie italiane – 2010, 2011 e 2012


Riporto le statistiche relative alla ricchezza delle famiglie italiane elaborate annualmente dalla Banca d’Italia nel mese di dicembre, riferite all’ultimo triennio.
Segnalo la strana reticenza della Banca d’Italia sulla distribuzione della ricchezza delle famiglie italiane nella statistica relativa al 2012, in cui mancano sia i dati che la nota esplicativa che la tavola relativi alla distribuzione della ricchezza netta, inclusa la percentuale della ricchezza detenuta dal decile più ricco, che è stata una variabile citatissima negli ultimi anni.
Sarebbe stato invece interessante sapere se, dopo un quinquennio di crisi economica, a fronte di una diminuzione della ricchezza totale sia a prezzi correnti, sia ancor più a prezzi costanti, tale calo abbia riguardato anche il decile più ricco o invece, come risulterebbe dall’aumento delle disuguaglianze, sia in Europa che in Italia che nel resto del mondo, gli Italiani ricchi si siano ulteriormente arricchiti, sia in termini relativi che in termini assoluti. A conferma del fatto che il costo enorme del risanamento dei conti pubblici, pari a 330 mld nella scorsa legislatura, è stato pagato in grandissima parte dai non ricchi. [*]
Informo che ci sono discrepanze nei dati, riguardanti la stessa voce e lo stesso anno, tra i vari Bollettini (vedi ad esempio il dato della ricchezza netta per famiglia relativo al 2011 nelle tavole conclusive).


Riepilogo ultimo triennio (a prezzi correnti):
………………………………………………...2010…...2011…..2012
Ricchezza totale lorda (mld)……………….…9.525…..9.519…..9.437
Ricchezza totale netta (mld)…………….……8.638…..8.619…..8.542
Ricchezza netta pro capite (K€)………...….….142……..142…….143
Ricchezza netta per famiglia (K€)…………….367……..352……..357
Ricchezza del decile più ricco (%)……......….44,9…….45,9………?
Attività reali (mld)……………………….......5.925…...5.978…..5.768
Attività reali (%)…………………………....…62,2..…..62,8…..…61,1
Abitazioni (mld)………………………...........4.950…...5.027…..4.833
Abitazioni per famiglia (K€)…………………...200…....200……...201
Attività finanziarie (mld)…….……………....3.600……3.541…..3.670
Attività finanziarie (%)………………….…....37,8……..37,2……38,9
Contanti, Depositi bancari e postali (mld)…..1.087…....1.091…..1.149
Titoli di Stato (mld)…………………………...155….…...184…….185
Passività (mld)………………………………...887….…...900…….895

2010
La ricchezza delle famiglie italiane – anno 2010, n. 64 – 14-12-2012
LA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE ITALIANE – 2010
I PRINCIPALI RISULTATI
Alla fine del 2010 la ricchezza lorda delle famiglie italiane era pari a circa 9.525 miliardi di euro, corrispondenti a poco meno di 400 mila euro in media per famiglia. Le attività reali rappresentavano il 62,2 per cento della ricchezza lorda, le attività finanziarie il 37,8 per cento. Le passività finanziarie, pari a 887 miliardi di euro, rappresentavano il 9,3 per cento delle attività complessive.
Fra la fine del 2009 e la fine del 2010 la ricchezza netta complessiva a prezzi correnti è rimasta invariata; a prezzi costanti (utilizzando il deflatore dei consumi) si è ridotta nell’ultimo anno dell’1,5 per cento. Dalla fine del 2007, quando l’aggregato ha raggiunto il suo valore massimo, il calo è stato pari al 3,2 per cento.
Alla fine del 2010, la ricchezza in abitazioni detenuta dalle famiglie italiane era stimata in circa 4.950 miliardi di euro. In termini nominali la ricchezza abitativa è aumentata dell’1 per cento rispetto alla fine del 2009 (-0,5 per cento in termini reali).
L’aumento delle attività reali (1,1 per cento) è stato compensato da una diminuzione delle attività finanziarie (0,8 per cento) e da un aumento delle passività (4,2 per cento).
A fine 2010 circa il 35 per cento dell’ammontare dei titoli depositati presso le banche italiane da famiglie residenti era riferito a conti titoli di valore complessivamente inferiore a 50 mila euro; i finanziamenti erogati alle famiglie di importo compreso tra 30 mila e 75 mila euro rappresentavano il 20 per cento circa del totale; quelli compresi fra 75 mila e 250 mila euro erano il 56 mentre il restante 23 per cento era ascrivibile a finanziamenti di importo superiore a 250 mila euro.
Secondo stime preliminari, nel primo semestre 2011 la ricchezza netta della famiglie italiane sarebbe aumentata dello 0,4 per cento in termini nominali: l’aumento delle passività è stato più che compensato dalla crescita delle attività reali e finanziarie.
Nel confronto internazionale le famiglie italiane mostrano un’elevata ricchezza, pari, nel 2009, a 8,3 volte il reddito disponibile, contro l’8 del Regno Unito, il 7,5 della Francia, il 7 del Giappone, il 5,5 del Canada e il 4,9 degli Stati Uniti).
Esse risultano inoltre relativamente poco indebitate: l’ammontare dei debiti è pari all’82 per cento del reddito disponibile (in Francia e in Germania è di circa il 100 per cento, negli Stati Uniti e in Giappone è del 130 per cento, nel Regno Unito del 170 per cento).
La distribuzione della ricchezza è caratterizzata da un elevato grado di concentrazione: molte famiglie detengono livelli modesti o nulli di ricchezza; all’opposto, poche famiglie dispongono di una ricchezza elevata. Le informazioni sulla distribuzione della ricchezza – desunte dall’indagine campionaria della Banca d’Italia sui bilanci delle famiglie italiane9 – indicano che alla fine del 2008 la metà più povera delle famiglie italiane deteneva il 10 per cento della ricchezza totale, mentre il 10 per cento più ricco deteneva quasi il 45 per cento della ricchezza complessiva. L’indice di Gini, che varia tra 0 (minima concentrazione) e 1 (massima concentrazione)10, risultava pari a 0,613. Seconde stime provvisorie, nel 2010 sarebbe cresciuto a 0,624, un aumento presumibilmente attribuibile agli effetti della grande recessione che, tuttavia, lo riporta in linea con i valori della fine degli anni novanta11.
link sostituito da:

2011
La ricchezza delle famiglie italiane – anno 2011, n. 65 – 13-12-2012
LA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE ITALIANE – 2011
I PRINCIPALI RISULTATI
Alla fine del 2011 la ricchezza netta delle famiglie italiane era pari a circa 8.619 miliardi di euro, corrispondenti a poco più di 140 mila euro pro capite e 350 mila euro in media per famiglia.
Le attività reali rappresentavano il 62,8 per cento del totale delle attività, le attività finanziarie il 37,2 per cento. Le passività finanziarie, pari a 900 miliardi di euro, rappresentavano il 9,5 per cento delle attività complessive.
Nel corso del 2011 la ricchezza netta complessiva a prezzi correnti è diminuita dello 0,7 per cento; l’aumento delle attività reali (1,3 per cento) è stato più che compensato da una diminuzione delle attività finanziarie (3,4 per cento) e da un aumento delle passività (2,1 per cento). In termini reali (utilizzando il deflatore dei consumi) la ricchezza netta si è ridotta del 3,4 per cento. Dalla fine del 2007, quando l’aggregato ha raggiunto il suo valore massimo in termini reali, il calo è stato complessivamente pari al 5,8 per cento.
Alla fine del 2011, la ricchezza abitativa detenuta dalle famiglie italiane era stimata poco più di 5.000 miliardi di euro. Questo valore è aumentato dell’1,3 per cento rispetto alla fine del 2010, riducendosi dell’1,4 per cento in termini reali.
Secondo stime preliminari, nel primo semestre del 2012 la ricchezza netta della famiglie italiane sarebbe ulteriormente diminuita, dello 0,5 per cento in termini nominali rispetto alla fine dello scorso dicembre.
Nel confronto internazionale le famiglie italiane mostrano un’elevata ricchezza netta, pari, nel 2010, a 8 volte il reddito disponibile, contro l’8,2 del Regno Unito, l’8,1 della Francia, il 7,8 del Giappone, il 5,5 del Canada e il 5,3 degli Stati Uniti. Esse risultano inoltre relativamente poco indebitate, con un ammontare dei debiti pari al 71 per cento del reddito disponibile (in Francia e in Germania è di circa il 100 per cento, negli Stati Uniti e in Giappone è del 125 per cento, nel Canada del 150 per cento e nel Regno Unito del 165 per cento
La distribuzione della ricchezza è caratterizzata da un elevato grado di concentrazione: molte famiglie detengono livelli modesti o nulli di ricchezza; all’opposto, poche famiglie dispongono di una ricchezza elevata. Le informazioni sulla distribuzione della ricchezza – desunte dall’indagine campionaria della Banca d’Italia sui bilanci delle famiglie italiane9 – indicano che alla fine del 2010 la metà più povera delle famiglie italiane deteneva il 9,4 per cento della ricchezza totale, mentre il 10 per cento più ricco deteneva il 45,9 per cento della ricchezza complessiva. L’indice di Gini, che varia tra 0 (minima concentrazione) e 1 (massima concentrazione) è stato pari a 0,624 nel 2010, in leggero aumento, rispetto ai valori fatti registrare nello scorso decennio; il valore del 2010 è in linea con i valori della fine degli anni novanta10.
link sostituito da:
https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/ricchezza-famiglie-italiane/2012-ricchezza-famiglie/suppl_65_12.pdf

2012
La ricchezza delle famiglie italiane – anno 2012, n. 65 – 13-12-2013
LA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE ITALIANE – 2012
I PRINCIPALI RISULTATI
Alla fine del 2012 la ricchezza netta delle famiglie italiane era pari a circa 8.542 miliardi di euro, corrispondenti in media a 143 mila euro pro capite e a 357 mila euro per famiglia. Le attività reali rappresentavano il 61,1 per cento del totale delle attività, quelle finanziarie il restante 38,9 per cento. Le passività, di poco inferiori a 900 miliardi di euro, sfioravano il 10 per cento delle attività complessive.
Nel 2012 il valore della ricchezza netta complessiva è diminuito rispetto all'anno precedente dello 0,6 per cento a prezzi correnti; la flessione del valore delle attività reali (-3,5 per cento), dovuta al calo dei prezzi delle abitazioni (-5,2 per cento), è stata solo in parte compensata da un aumento delle attività finanziarie (4,5 per cento) e da una riduzione delle passività (-0,4 per cento). In termini reali (utilizzando il deflatore dei consumi) la ricchezza netta si è ridotta del 2,9 per cento rispetto al 2011. Dalla fine del 2007 la flessione a prezzi costanti è stata complessivamente pari al 9 per cento.
Secondo stime preliminari, nel primo semestre del 2013 la ricchezza netta della famiglie italiane sarebbe ulteriormente diminuita, dell’1 per cento in termini nominali rispetto allo scorso dicembre.
Alla fine del 2012, la ricchezza abitativa detenuta dalle famiglie italiane superava i 4.800 miliardi di euro; tale valore registrava una flessione del 3,9 per cento rispetto all'anno precedente (-6 per cento in termini reali).
Nonostante il calo degli ultimi anni, le famiglie italiane mostrano nel confronto internazionale un'elevata ricchezza netta, pari nel 2011 a 7,9 volte il reddito lordo disponibile; tale rapporto è comparabile con quelli di Francia, Regno Unito e Giappone e superiore a quelli di Stati Uniti, Germania e Canada. Il rapporto fra attività reali e il reddito disponibile lordo, pari a 5,5, è inferiore soltanto a quello delle famiglie francesi; relativamente basso risulta il livello di indebitamento (82 per cento del reddito disponibile), nonostante i significativi incrementi degli ultimi anni.


Analisi collegata:

Il risparmio e la ricchezza delle famiglie italiane durante la crisi
di Laura Bartiloro e Cristiana Rampazzi
Febbraio 2013
link sostituito da:

Aggiornamento:

Supplementi al Bollettino Statistico
Indagini campionarie
I bilanci delle famiglie italiane nell’anno 2012
Anno XXIV - 27 Gennaio 2014 - Numero 5
link sostituito da:


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