A causa delle avarie frequenti della
piattaforma IlCannocchiale, dove - in
4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi
pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di
5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 473 del 07-08-14 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Recessione,
depressione e 80€
Recessione.
Provo
a fare un po’ di chiarezza sulle cause della recessione [1] e a indicare qualche soluzione strutturale.
Punto 1) La causa della depressione economica [2] prolungata italiana – che non sento
mai indicare da nessuno –, come mi sforzo di evidenziare da due anni, sono,
oltre ad alcune cause strutturali del sistema-Paese, anche le manovre
correttive mastodontiche, inique e recessive varate nella scorsa legislatura, in
particolare dopo la crisi della Grecia e sotto l’urgenza dello spread e per input pressante dell’UE e della BCE, ma le cui misure strutturali (cioè
permanenti) dispiegano tuttora i loro effetti: 330 mld cumulati, 4/5 Berlusconi,
pari a 267 mld, e 1/5 Monti, pari a 63 mld, iniquamente addossate, in
particolare da Berlusconi, in grandissima parte sui ceti medio e basso e
persino sui poveri (col taglio feroce della spesa sociale dei Comuni e delle
Regioni) ad alta propensione al consumo e perciò con effetti economici
depressivi. [3]
Punto 2) I 300 mld “lordi” in 5 anni per la crescita
ventilati dal neo presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Junker, per
tutta l’Eurozona, sono un pannicello caldo.
Punto 3) Anche i 150 mld
in 3 anni promessi dal PdC Renzi sono teorici e insufficienti, sia perché non
sono aggiuntivi ma – se ho capito bene - soltanto una rimodulazione dei fondi
strutturali UE, sia perché comunque, se l’UE, come ha già detto, non dà la
deroga, vanno co-finanziati, e non ci sono soldi.
Punto 4) Nell'attuale situazione dei conti pubblici e con i
vincoli UE, Renzi può fare poco, a meno che non decida di varare una corposa
imposta patrimoniale sui ricchi (5% delle famiglie) [4] o faccia varare dall'UE gli EuroUnionBond (proposta
Prodi-Quadrio Curzio), [5] per
costituire un fondo di 1.000 mld garantito dall’oro e da asset pubblici nazionali (per tranquillizzare la riottosa Germania, che pochi
giorni fa, per salvare le sue banche, ha deciso un prelievo forzoso), per mobilitare (moltiplicatore 3) un
ammontare complessivo di 3.000 mld, da destinare parte alla riduzione del
debito pubblico e parte alla crescita economica e dell’occupazione, pena il
permanere della depressione economica e un lento declino.
Punto 5) Infine, ci
sarebbe una terza opzione, ma, stante l’opposizione ideologica della Germania,
è forse la meno probabile: un intervento strutturale anti-crisi della BCE, che,
per imposizione appunto della Germania, sta contravvenendo al suo stesso
statuto (art. 2). [6]
80€/mese, pari a
quasi 1.000€ l’anno per 11 milioni di persone.
Gli
80€/mese sono stati un'ottima misura anti-crisi, poiché l’attuale, terribile
crisi è da carenza di domanda e quindi la misura interviene correttamente dal
lato della domanda; anche se 10 mld sono palesemente insufficienti (occorre ben
altro, v. i miei commenti al post nel
blog di Carlo Clericetti su Repubblica [7]), e per giunta di sinistra, poiché
ha redistribuito dai ricchi e i benestanti ai relativamente poveri.
In ogni
caso, poiché si sono alzati alti lai sulla loro inefficacia sui consumi, l'effetto
degli 80€/mese: a) va calcolato a fine anno, infatti su base annua sono 10 mld
in totale, ma, rapportati agli 8 mesi (da maggio a dicembre) nel 2014, sono
pari a 6,6 mld e finora ne sono stati erogati solo 3 mesi (maggio, giugno e
luglio), pari a 2,5 mld (e le varie statistiche finora arrivano fino a giugno);
e b) va sommato algebricamente a eventuali variabili (maggiori tasse o minori
spese, decise dai governi precedenti) che hanno impatto negativo sulla
crescita.
Infine, la
Banca d'Italia ha stimato un effetto degli 80€/mese netti (pari a quasi 1.000€
l’anno per ciascuno degli 11 milioni di beneficiari) nel +0,2% del Pil su base
annua.
[1] “Secondo una definizione convenzionale, c'è recessione quando si
registrano due trimestri consecutivi di contrazione del prodotto interno lordo.
Ma a volte le recessioni non soddisfano tale regola, come nel caso della
recessione americana del 2001 o di quella del 1974-1975. Oltre al PIL reale,
rientrano tra i parametri anche la disoccupazione, il reddito e le vendite al
dettaglio, così come intensità, durata e diffusione della fase di contrazione su
tutta l'economia”.
[2] La depressione
è un calo marcato e prolungato dell’attività economica. L’Economist
arriva a definire una depressione come una riduzione dell’attività economica
pari almeno al 10% del PIL e di durata non inferiore a tre anni. Quella degli
anni 1929-1933, in America, fu senza dubbio una Grande Depressione, dato che
durò ben 43 mesi con un crollo del PIL del 30% circa.
Il
PIL sta calando, tranne il rimbalzo
del 2010 e una quasi stazionarietà nel 2011, da 7 anni; nel biennio 2008-2009
di ben 6 punti, più del biennio 2012-2013 (-4,2). PIL (serie storica ultimo
quindicennio) (%): 1999 =1,7; 2000=3,6; 2001=1,8; 2002= 0,3; 2003 =0,0; 2004
=1,1; 2005 = 0,0; 2006 =1,9; 2007=1,9; 2008=-1,0; 2009=-5,0; 2010 =1,3;
2011=+0,4; 2012=-2,4; 2013=-1,8.
I
conti pubblici (deficit e avanzo primario) sono però migliori del 2011 (per
forza, dopo tutti i sacrifici fatti, ma non da tutti!):
Deficit. (%): 1999=-2,00;
2000=-0,91; 2001=-3,19; 2002=-3,16; 2003=-3,65; 2004=-3,57; 2005=-4,49;
2006=-3,41; 2007=-1,59; 2008=-2,67; 2009=-5,45; 2010=-4,34; 2011=-3,72;
2012=-2,88; 2013=-2,78.
Avanzo primario (%): 1999=4,9; 2000=5,5; 2001=3,2; 2002=2,7; 2003=1,6; 2004=1,2;
2005=0,3; 2006=1,3; 2007=3,5; 2008=2,5 2009=-0,7; 2010=-0,10; 2011=1,0;
2012=2,5; 2013=2,2.
Debito pubblico. Il debito
pubblico, pur elevatissimo, è sotto controllo. Negli ultimi 3 anni il rapporto
debito/PIL è cresciuto sia perché è calato il denominatore, sia perché agli
interessi passivi si sono aggiunte poste straordinarie: i prestiti al Paesi in
difficoltà – finora 60 mld - ed il
pagamento dei debiti della PA – finora 23 mld, per cui, se si tolgono i 93 mld,
il rapporto Debito/Pil scende nel 2014 al 129%.
Debito/PIL
1999=113,7; 2000=108,58; 2001=108,32; 2002=105,36; 2003=104,14; 2004=103,71;
2005=105,72; 2006=106,35; 2007=103,28; 2008=106,09; 2009=116,42; 2010=119,29;
2011=120,70; 2012=126,96; 2013=132,74.
Disoccupazione. La
disoccupazione è cresciuta al 12,5%, ma quella effettiva (inclusi i c.d.
disoccupati impliciti, che sono formalmente classificati inattivi, cioè che non
hanno un lavoro e non lo cercano) è peggiorata relativamente poco rispetto al
2011.
[3] Il lavoro sporco del governo
Berlusconi-Tremonti http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2747515.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/il-lavoro-sporco-del-governo-berlusconi.html
[4] Dossier Imposta Patrimoniale http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2670796.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/analisi-quali-quantitativa14imposta.html
[5] “EuroUnionBond per la nuova Europa” di Romano Prodi e Alberto Quadrio Curzio
[6] “fatto salvo
l’obiettivo della stabilità dei prezzi, il SEBC sostiene le politiche
economiche generali nella Comunità al fine di contribuire alla realizzazione
degli obiettivi della Comunità definiti nell’articolo 2 (articolo 105,
paragrafo 1, del Trattato che istituisce la Comunità europea). Gli obiettivi
dell’UE (articolo 2 del Trattato sull’Unione europea) sono un elevato livello
di occupazione e una crescita sostenibile e non inflazionistica”.
Quesito aperto a
Mario Draghi http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2815556.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/07/quesito-aperto-mario-draghi.html
Articolo
collegato:
Da
un po' di tempo, quando penso a Mario Draghi, chissà perché…, mi vengono in
mente il Dottor Jekyll e il Signor Hyde... Pensate, anche Scalfari, me li
evoca, da 3 anni a questa parte. E noi povericristi a litigare, cadendo nella
trappola dei ricchi, e dei loro utili idioti ben retribuiti, che, un giorno sì
e l’altro pure, chiedono le salvifiche riforme strutturali, ma ovviamente
quelle che riguardano i povericristi, mai quelle che colpirebbero i ricchi. Chissà
perché…
I ricchi
stimolano ad arte battibecchi da cortile
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2771401.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/i-ricchi-stimolano-ad-arte-battibecchi.html
Draghi: "E' ora di
cedere sovranità sulla riforme. L'Italia allontana gli investimenti"
07 Agosto 2014
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