A causa delle avarie frequenti della
piattaforma IlCannocchiale, dove - in
4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi
pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di
5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 470 del 01-08-14 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Il Corriere della Sera prima ha censurato
poi ha pubblicato poi ha cancellato un
mio commento sui pesi del risanamento
Ho
partecipato tre giorni fa alla animata discussione su questo articolo del Corriere della Sera http://www.corriere.it/politica/14_luglio_29/riforma-senato-mediazione-chiti-minoranza-pd-a1fce54c-16f6-11e4-ad95-f737a6cb8946.shtml . L’altro ieri,
prima in mattinata poi nel pomeriggio, ho inviato, in risposta ad una domanda
di un mio interlocutore, questo lungo commento riportato più sotto, che ho
dovuto dividere in quattro parti per il limite del numero dei caratteri. La
mattina, non ne è stata pubblicata nessuna; ho protestato, minacciato di
astenermi dal commentare per un anno per protesta dopo aver segnalato la cosa
al direttore, (minaccia rivelatasi
efficace in un caso analogo precedente) al quale avevo già scritto le
stesse cose nel novembre 2011,[1] ma
invano. Ho riprovato nel pomeriggio, sperando in una sostituzione del
moderatore, ed infatti sono stati pubblicati i nn. 1, 2 e 4, da me leggermente
modificati e con l’aggiunta del nome di Azzollini. Ho modificato il n. 3,
togliendo l’epiteto “cul. inch.” riferito alla Merkel (nel commento inviato la
mattina lo avevo scritto per esteso) ed il riferimento ai giornalisti,
sostituendolo col più generico “media”, ma non è stato pubblicato lo stesso.
Poi, all’improvviso, sono stati cancellati anche gli altri tre. Secondo voi
perché? Secondo me (ovviamente è solo un’ipotesi),
non per colpa della citazione né di Berlusconi né di Tremonti, ma forse perché
si sono accorti che avevo menzionato anche il potente presidente della
Commissione Bilancio del Senato, Antonio Azzollini (ora trasmigrato – è un suo
vizio antico - da FI a NCD), ancora oggi presidente della strategica
Commissione Bilancio del Senato, il quale è talmente potente che perfino Ballarò, quando diede la notizia di una
sua malefatta, omise di citarlo per nome e cognome. [2]
Riporto
il commento del mio interlocutore e la mia lunga e dettagliata risposta
(censurata).
Ieri,
il dialogo è stato pubblicato senza problemi nel blog di Carlo Clericetti su Repubblica.
Tanto per essere precisi, se si pensa
che la crisi sia "scoppiata" solo quando i suoi effetti hanno
cominciato a farsi sentire sulle tasche di una significativa parte delle gente
allora è vero che è iniziata nel 2009. Però la data "storico-ufficiale"
di inizio è il 15/9/2008 (anche se le principali borse avevano
"scricchiolato" un po' quasi un anno prima), e gli operatori
finanziari (banche, ecc.) di tutto il mondo, Italia compresa, avevano reagito
immediatamente, senza aspettare il 2009. Sono d'accordo che il peso delle
manovre berluscon-montiane sia ricaduto, in termini generali, maggiormente sui
non-ricchi (strana definizione), però mi insospettisce molto quel "alta
propensione al consumo". I soldi, dei ricchi o dei non-ricchi, non
spariscono mai (se non in pochi e ben definiti casi); si spostano e basta, e
vengono pertanto usati in un modo piuttosto che in un altro. Non sto certo
dicendo che va bene prenderli ai non-ricchi (per lo meno è iniquo) però la
domanda si pone: visto che i ricchi sono meno propensi a spenderli
(ragionevolissimo), e visto che non si imbottiscono i materassi con le
banconote, dove sono finiti i soldi "non presi ai ricchi" e, dunque,
chi ci avrebbe rimesso?
@rafraf81
Bella domanda. Non sarò breve. Io avevo un discreto osservatorio
(uno studio di consulenza alle imprese ed un call center): in Campania, dove la
crisi è endemica, è scoppiata in maniera virulenta a partire dal secondo
semestre del 2009. Per i cittadini normali, invece, a partire dal maggio 2010,
quando è stata varata dal governo Berlusconi-Tremonti (dopo la crisi del debito
greco) la prima manovra lacrime e sangue (DL 78 del 31.5.2010; essendone io uno
dei destinatari, ne ho seguito l’iter passo passo), di 24,9 mld, [3] la più iniqua di tutte, poiché
colpì quasi esclusivamente il ceto medio-basso e persino i poveri, col taglio
del 75% della spesa sociale dei Comuni e delle Regioni, poi tagliata di un
ulteriore 15% dal DL 98/2011; decise il procrastinamento di 12 o 18 mesi dell’erogazione
delle pensioni (per tutti, anche quelli disoccupati o in mobilità, dopo i primi
10 mila, o inattivi, a reddito zero), elevò di 5 anni l’età di pensionamento
delle dipendenti pubbliche e introdusse l’adeguamento triennale all’aspettativa
di vita; dimezzò il numero dei lavoratori precari pubblici, congelò i contratti
della PA; tentò di risparmiare anche sulla spesa degli invalidi, elevando il
livello minimo d'invalidità dal 74% all'85%, il che avrebbe escluso i down (che
sono invalidi al 75% e ricevono una pensione d'invalidità di circa 250 € al
mese); la misura fu poi ritirata all'ultimo momento solo grazie alle corali
proteste. /1.
@rafraf81 Lasciò letteralmente indenni (tranne i
farmacisti e i produttori di farmaci, in quanto fornitori del SSN) i ricchi e i
ricchissimi (inclusi i miliardari), protetti da “santi” potenti. Anche il
famoso contributo sui redditi elevati del pubblico impiego fu congegnato
apposta male per farlo poi cassare – come era stato previsto - dalla Corte
Cost. Per dire l’ipocrisia e la furbizia del ministro Tremonti, sedicente
socialista e Robin Hood alla rovescia (e del suo fedele esecutore, il
presidente della Commissione Bilancio del Senato, Antonio Azzollini), a mo’ di
equità, fu inserita la tassazione delle stock
option, ma si pensò bene di aggiungere “limitatamente alla parte eccedente
il triplo della retribuzione”, il che ha semplicemente significato che erano
TUTTI esenti, persino Passera e Profumo (poi, in un accesso di tardiva
resipiscenza, tale limitazione è stata cassata dalla manovra 2011-14).
Ma
la stragrande maggioranza del popolo italiano, a causa della sistematica
disinformazione berlusconiana-tremontiana-sacconiana, manco si accorse o fece
finta di niente dei sacrifici imposti ad una parte degli Italiani, la più
debole e la meno protetta da santi in Paradiso.
Anche
le 2 manovre correttive varate nel 2011 dal governo Berlusconi-Tremonti (DL 98
e DL 138, di 80+60 mld) furono soltanto un poco meno inique, ma, nonostante il
loro ammontare enorme, risultarono inefficaci a calmare i mercati finanziari e
le Autorità europee e provocarono la caduta del governo Berlusconi. /2.
@rafraf81 A mio avviso
essenzialmente per tre motivi: a) la
volontà della potentissima cancelliera Merkel di far pagare a SB [nella
versione del mattino il nome era scritto per esteso] l’epiteto volgare
rivoltole; b) il rifiuto del potente ministro Bossi – autoproclamatosi santo
protettore dei pensionandi di anzianità, che sono in maggioranza nel Nord - di
eliminare le pensioni di anzianità e
allineare l'età di pensionamento delle lavoratrici del settore privato a tutti
gli altri; e c) un errore grave sulle pensioni nella lettera di
illustrazione delle misure inviata dal governo Berlusconi alla UE (quella che
Tremonti rifiutò di firmare), poi corretto nella successiva lettera di
spiegazioni sollecitate dall’UE.[4]
La
maggioranza del popolo italiano, o almeno una buona fetta di esso, (inclusi quasi
tutti i media e perfino famosi parlamentari, in tema di pensioni, ho pubblicato
l’elenco nel blog di un importante quotidiano)[5] si lasciò ancora una volta irretire dalla propaganda
governativa, che negava addirittura l’esistenza della crisi, e ancora oggi è
convinta che i sacrifici lacrime e sangue (con conseguente salvataggio
dell’Italia) siano opera del subentrato governo Monti, il cui decreto
salva-Italia ammonta ad appena 30 mld “lordi” (10 mld sono stati “restituiti”
in sussidi e incentivi vari), distribuiti in maniera molto più equa (a parte
gli esodati), ma che ha avuto il “torto” di colpire 2 tipologie di beni molto
sensibili agli occhi ed alle tasche degli Italiani: la prima casa con l’IMU e
l’autovettura con l’aumento delle accise sui carburanti (nonché l’aumento
dell’IVA, che in realtà era stato già deciso dal governo precedente). /3.
@rafraf81 Il valore cumulato (cioè sommando gli effetti anno per anno, considerando
che le misure strutturali sono permanenti e quindi dispiegano i loro effetti
tuttora) delle manovre correttive della scorsa legislatura ammontò a 330 mld
(4/5 Berlusconi e 1/5 Monti), che servirono (assieme ad un aumento del debito
stesso) a pagare gli interessi passivi sul debito (75-80 mld in media per 5
anni), a ricostituire in parte l’avanzo primario ricevuto in eredità da
Berlusconi e da lui dilapidato e a ridurre il deficit. La depressione economica
prolungata italiana è conseguenza di quelle manovre correttive inique e
recessive. Il debito pubblico italiano è detenuto per il 10% dalle famiglie e
per il 90% dalle banche e da altri soggetti finanziari (il 30-40% è in mani
estere). In definitiva, abbiamo fatto (non tutti, però!) enormi sacrifici per
migliorare i conti pubblici e, soprattutto, per le banche e i ricchi. /4-Fine
[1] Lettera al
direttore Ferruccio De Bortoli
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2697282.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/lettera-al-direttore-ferruccio-de.html
[2] Il miracolo di Molfetta del Sen. Antonio Azzollini
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2801595.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/07/il-miracolo-di-molfetta-del-sen-antonio.html
[3]
Il lavoro ‘sporco’ del governo Berlusconi-Tremonti
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2747515.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/il-lavoro-sporco-del-governo-berlusconi.html
[4]
Analisi parziale del complotto contro Berlusconi
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2811413.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/07/analisi-parziale-del-complotto-contro.html
[5]
Ricostruzione del caso Berlusconi-Olli Rehn
[*] Il
grossolano errore riguardante le pensioni di vecchiaia, nella risposta del
governo alla lettera dell’UE, poi corretto nelle precisazioni, fu fatto
(presumibilmente per colpa dell’ANSA) praticamente da tutti i media italiani
(inclusa “Europa”) e persino da alcuni parlamentari; in questo mio commento su
“Repubblica” (22 novembre 2011 alle 16:58, nickname Vincesko), l’elenco dei
destinatari della mia e-mail di precisazione:
Disinformazione sulle pensioni.
La disinformazione voluta o l’informazione erronea riguarda tutti gli organi d’informazione, sia di destra che di sinistra.
Negli ultimi 20 giorni, ho dovuto scrivere: all’ANSA, a “Repubblica” (Ezio Mauro, Francesco Bei, Marco Ruffolo, Roberto Petrini ed Elena Polidori), al “Corriere della Sera” (De Bortoli, Paolo Mieli, Francesca Basso, Giovanni Stringa ed Enrico Marro), a “Europa”, al TG3 (Bianca Berlinguer), al GR3 (direttore Antonio Preziosi), a “Ballarò” ed ai politici Rocco Buttiglione, Pierferdinando Casini, Mario Baldassarri (che mi ha risposto, chiarendo l’equivoco) e Italo Bocchino, nonché al vice presidente UE Olli Rehn, tutti a favore dell’ennesima riforma delle pensioni e/o diffusori di dati falsi sulle pensioni. […]
http://rivara.blogautore.repubblica.it/2011/11/22/la-mina-della-patrimoniale/comment-page-1/
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2770782.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/ricostruzione-del-caso-berlusconi-olli.html
Disinformazione sulle pensioni.
La disinformazione voluta o l’informazione erronea riguarda tutti gli organi d’informazione, sia di destra che di sinistra.
Negli ultimi 20 giorni, ho dovuto scrivere: all’ANSA, a “Repubblica” (Ezio Mauro, Francesco Bei, Marco Ruffolo, Roberto Petrini ed Elena Polidori), al “Corriere della Sera” (De Bortoli, Paolo Mieli, Francesca Basso, Giovanni Stringa ed Enrico Marro), a “Europa”, al TG3 (Bianca Berlinguer), al GR3 (direttore Antonio Preziosi), a “Ballarò” ed ai politici Rocco Buttiglione, Pierferdinando Casini, Mario Baldassarri (che mi ha risposto, chiarendo l’equivoco) e Italo Bocchino, nonché al vice presidente UE Olli Rehn, tutti a favore dell’ennesima riforma delle pensioni e/o diffusori di dati falsi sulle pensioni. […]
http://rivara.blogautore.repubblica.it/2011/11/22/la-mina-della-patrimoniale/comment-page-1/
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2770782.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/ricostruzione-del-caso-berlusconi-olli.html
Post scriptum
Ieri,
ho pubblicato il dialogo nel blog di Carlo Clericetti su Repubblica
McKinsey ministero ombra
31 luglio 2014
Articolo
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"Non ho dato io le dimissioni"
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31 luglio 2014
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