A causa delle avarie frequenti della
piattaforma IlCannocchiale, dove - in
4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi
pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di
5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 471 del 04-08-14 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
La
legalizzazione della droga è una scelta
razionale e di buonsenso
Prendendo
spunto da un recente articolo del New
York Times sulla marijuana libera, pubblico un mio vecchio commento postato, tra gli altri,
in calce a questi due articoli, il primo di un blog dell’Huffington Post e l’altro del Corriere
della Sera.
Scrittore, life coach, giornalista. Presidente di
Agape Coaching
Papa Francesco e la
liberalizzazione delle droghe: quando il buon senso è scambiato per
proibizionismo
Pubblicato: 29/07/2013 13:19
IL DIBATTITO
«Marijuana libera per tutti» La svolta del New York
Times
Anche il 54%
degli americani a favore della legalizzazione
di Massimo Gaggi
28 luglio 2014
Non sono un esperto, ma vorrei fare alcune osservazioni.
Preliminarmente c’è da fare una distinzione terminologica: liberalizzazione e legalizzazione. Il termine da usare
è il secondo poiché serve ad indicare
proprio la NON libertà di commercio, che dovrebbe
diventare una privativa dello Stato. Riporto questo che, a parte il termine, mi sembra definisca bene la sostanza dell’obiettivo:
“2
- Invece "liberalizzare" il consumo di sostanze stupefacenti NON significa
vendere marijuana nei supermercati!!! Non significa legalizzare il mercato
della droga! Significa modificare la legge che definisce la vendita ed il
consumo come reati punibili penalmente, dando allo Stato la competenza
esclusiva di gestirne la distribuzione. In particolare da un lato questo
sottrarrebbe alla malavita organizzata il mercato delle droghe leggere (una
delle sue principali fonti di reddito), e dall'altra darebbe agli ospedali la
possibilità di somministrare sotto osservazione dosi di "droghe
pesanti" per assistere al meglio i tossicodipendenti nel tentativo di
farli smettere”.[1]
Un'analisi
obiettiva, razionale, storica, a-ideologica, pragmatica non può non indicare
come la soluzione principale al problema delle mafie sia la legalizzazione del
consumo delle droghe. A questa risoluzione sono pervenuti in passato anche
eminenti uomini di destra (ad esempio Teller, il padre della bomba H) ed ora,
addirittura, sia l’ONU, [2] sia alcuni Stati sovrani infestati dal narcotraffico,[3] poi imitati da altri Paesi.
Quando
fu eletto Reagan, una delle decisioni più reclamizzate del presidente del Paese
più ricco e potente del mondo fu quella di nominare il cosiddetto
"zar" antidroga, dandogli molti poteri e molti mezzi. Fu un completo
fallimento.
Quando
una sostanza - la droga - solo per effetto del proibizionismo moltiplica per
migliaia di volte il suo valore commerciale ed il profitto che ne può derivare,
non c'è zar o aumento dei mezzi di contrasto che tenga. Occorrerebbe intelligentemente
prenderne atto e decidere finalmente di legalizzare le droghe, che toglierebbe
alle mafie la principale fonte di reddito, talmente cospicua da renderle spesso
più potenti degli Stati.
Detto
questo, per completezza è normale prevedere che la legalizzazione del commercio
della droga avrebbe certamente l’effetto di provocare la nascita (o meglio la
permanenza) di un mercato parallelo (o nero) senza garanzie e controlli e privo
di strumenti terapeutici dissuasivi-disincentivanti-antidipendenza, dal momento
che aliquote (presumibilmente non trascurabili?) di consumatori, per sottrarsi
all’iter inevitabilmente invasivo della privacy
connesso alla somministrazione attraverso il canale ufficiale, preferiranno
continuare ad approvvigionarsi al mercato parallelo (o nero), che sicuramente
reagirà, almeno in un primo momento, alla legalizzazione tenendo bassi i
prezzi. Occorrerà tenerne conto ed apprestare le contromisure più adatte.
Infine,
per quanto riguarda la prevenzione e
sulla scia dell’affermazione di Papa Francesco sull’educazione dei giovani,
traggo dal mio ‘post’ “Questione femminile, questione meridionale, rivoluzione
culturale e progetto educativo” (http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2580796.html ):
[…]
Va da sé che, normalmente, madri (genitori)
"cattive" educano figli "cattivi", a meno che - come
afferma Alice Miller - questi ultimi non siano così fortunati da incontrare un
modello di riferimento compensativo positivo, dentro o fuori la famiglia, "”un
testimone soccorrevole, un qualcuno che ama ed ha fiducia in loro". Ella afferma ancora che: "Se il
bambino ha ricevuto molto amore nell'infanzia, soprattutto nei primi tre anni
di vita, una volta a scuola non verrà influenzato da compagni distruttivi; non
avrà bisogno di droghe per colmare i vuoti, coltiverà un atteggiamento di
fiducia, cercherà persone amorevoli e le troverà. Perché sa che l'amore esiste
e come ci si sente ad amare e ad essere amati"”. […]
Articoli collegati:
L'APPELLO
Diciamo anche noi marijuana libera
Metà dei giovani
ne fa uso, la mafia fa affari, il proibizionismo ha fallito. Ma nel mondo
cresce la voglia di liberalizzazione. Un grande medico spinge l’Italia sulla
stessa strada
Umberto Veronesi
07 agosto 2014
Marijuana,
il proibizionismo costa caro: l'Italia perde 8,5 miliardi di euro all'anno
L'esperienza del
Colorado insegna che legalizzare l'erba conviene. Rapporto a un anno e mezzo
dall'apertura dei coffee shop. La spesa sanitaria è invariata, i crimini sono
diminuiti e le entrate fiscali sono cresciute. Un esempio da seguire, lo dice
anche l'antimafia
DI STEFANO
VERGINE
19 agosto 2015
Legalizzare la cannabis nell’Ue
toglierebbe alla criminalità organizzata 13 miliardi l’anno
CRONACA - ALFONSO BIANCHI 5 aprile 2016
Giustappongo
due articoli de La Stampa, uno pro
legalizzazione e uno contro:
Cannabis,
se è legale fa meno male
MASSIMO
RUSSO - 16/07/2015
“Un errore legalizzare la cannabis. Provoca danni
sociali per miliardi”
Sì
all’uso terapeutico e no al libero mercato, ma senza criminalizzare i
consumatori
ANTONIO
MARIA COSTA - 25/07/2016
Segnalo
il terzo commento in calce all’articolo.
Narcotraffico alla frontera messicana
di Thomas Aureliani - 20 AGO 2017
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