sabato 25 luglio 2015

Scuola, Svizzera vs Italia


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 464 del 11-07-14 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Scuola, Svizzera vs Italia


Ieri, Superquark [1] ha mostrato il caso della Svizzera, dove, quando dai test PISA [2] si sono accorti nel 2000 che il 20% degli alunni ha mostrato un rendimento insoddisfacente (e si erano classificati settimi), hanno ritenuto che fosse un dato inaccettabile e che si dovesse intervenire aiutando le famiglie meno abbienti ed hanno perciò deciso di potenziare la scuola primaria, periodo in cui il cervello del bambino assorbe più facilmente ciò che gli si insegna e si pongono le fondamenta dello sviluppo intellettivo, anticipandone l’inizio a 4 anni.
In Italia, si afferma nel servizio, classificatasi 24esima, hanno fatto, nel 2000, la stessa constatazione, ma non è successo nulla.
E qualcuno, per soprammercato,  ora dopo i test INVALSI [3] propugna classi differenziate per i bravi.

E invece è semplice come fare 2+2 e lo scrivo da anni. Poiché le differenze – che appaiono strutturali - dei risultati tra l'Italia e gli altri Paesi OCSE e tra le Regioni, in particolare tra quelle del Centro-Nord e quelle del Sud, attestate dai test INVALSI sono determinate dal divario culturale tra le famiglie di origine degli alunni, è qui che occorre intervenire, attraverso un progetto educativo a domicilio [4] destinato alle mamme in gravidanza (ed ai padri) e nei primi 3 anni di vita dei bambini, periodo cruciale per lo sviluppo delle sinapsi. In subordine (è una proposta subordinata sia perché ovviamente i genitori sono esclusi, sia perché si comincia dai 3 mesi e non dalla gravidanza coinvolgendo la madre, sia perché si paga una retta epperciò privilegia le famiglie più abbienti), si deve potenziare la rete di asili nido. [5]

[4] N. 4 post sull’educazione:
Educazione dei figli, in famiglia, dalla gravidanza a tre anni
L’istruzione è alleanza famiglia-scuola
Il ruolo dell’educazione - in famiglia e a scuola - nella formazione di cittadini pensanti e felici: un approccio innovativo
Questione femminile, questione meridionale, rivoluzione culturale e progetto educativo
[5] Genitori e figli, il nido serve a tutti
Permette a mamme e papà di lavorare e in più ha un dimostrato effetto positivo sul futuro rendimento scolastico dei figli. Eppure, il numero di posti a disposizione è tra i più bassi d'Europa, e di politiche per l'infanzia neanche l'ombra.
02/07/2014


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10 luglio 2014


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