A causa delle
avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale,
dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli
(orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 423 del
21-01-14 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Osservazioni a ‘Un decalogo
per il Piano del Lavoro’
Occupazione
Un decalogo per il Piano del Lavoro
14/01/2014
La disoccupazione giovanile non è altro che un aspetto
particolare della disoccupazione tout court. E maggiore occupazione si
giustifica solo se vi è maggiore produzione di merci o servizi e maggiore
attività, pubblica o privata che sia. Aspettando il “Job Act” di Renzi, un
decalogo di principi da tenere ben presenti
link sostituito da (commenti
cancellati):
http://old.sbilanciamoci.info/Ultimi-articoli/Un-decalogo-per-il-Piano-del-Lavoro-21667.html Formulo alcune osservazioni sui punti 2, 3, 6, 8, 9 e 10:
Punto 2: a) il tasso di disoccupazione giovanile
correttamente inteso (cfr. ISTAT http://www.istat.it/it/archivio/79007 ) è dato dal
rapporto percentuale tra il numero dei giovani 15-24 anni disoccupati (cioè che
non hanno il lavoro e lo cercano) ed il numero dei giovani 15/24 anni occupati
(non del totale dei giovani 15-24 anni); b)
il tasso di disoccupazione, sia giovanile che generale, è influenzato dagli
spostamenti da inattivi-“scoraggiati” (la SVIMEZ li definisce “disoccupati
impliciti”) a disoccupati in cerca di occupazione; c) i CIG, anche quelli a zero ore delle aziende decotte, sono
classificati occupati; e d) ne
discende che il tasso giovanile ed il tasso generale di disoccupazione
raccontati di solito dai media e su cui si discute sono rispettivamente circa
il triplo e circa la metà di quelli effettivi (cfr. Tasso di disoccupazione e tasso di occupazione http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2738031.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/tasso-di-disoccupazione-e-tasso-di.html ).
Punto 3: a) sono del
tutto d’accordo; come scrivevo qui (http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/alter/Finanziaria-alcune-proposte-per-cambiarla-20808 ), “Poiché
questa in corso è una crisi di domanda, in luogo della riduzione del cuneo
fiscale, sarebbe più efficace - come raccomanda il Prof. Paolo Leon da almeno 6
mesi - una riduzione delle imposte sulle famiglie con redditi bassi, ad alta
propensione al consumo”; e b) invece, dati i vincoli europei, occorre NON
demordere dal perseguimento dell’obiettivo di attingere dalla ricchezza
nazionale, ancora tra le più alte al mondo: (cfr. Piano taglia-debito per la crescita http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2792930.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/06/piano-taglia-debito-per-la-crescita.html ):
“[…] 4. per finanziare una crescita congrua ed occuparsi dei disoccupati e dei pensionati (con
pensioni basse) ad alta propensione al consumo richiede risorse, da prendere agli unici che ora le hanno: i potentissimi
ricchi, tutelati dal miliardario SB, che controllano i media e fanno terrorismo
informativo, perciò si tergiversa e finché ci sarà SB non lo si farà mai (anzi
si danno soldi ai ricchi con l'abolizione dell'IMU per tutti); 5. infatti, è evidente che delle due
l’una: o si adottano - per realismo, per carità, dato l’assetto politico
attuale – misure di basso profilo,
per giunta in contraddizione tra loro (vedi la restituzione dell’IMU ai ricchi
ed ai proprietari di case – gravame medio annuo pari a 225 € e l’85% ha pagato
meno di 400 €), [6] anziché, più
correttamente dal punto di vista tecnico-economico e dell’equità, utilizzare i
4 mld per finanziare la riduzione delle imposte sui redditi bassi o un piano
corposo pluriennale di alloggi pubblici o misure di welfare come i sussidi
all’affitto); o si varano misure
incisive e ‘rivoluzionarie’ per permettere all’Italia, in crisi grave, di
agganciare la ripresa economica; tertium
non datur; […]”.
Punto 6: d’accordo, ed
al riguardo non si può non pensare ad una riforma incisiva dei Centri per
l’impiego (e non solo), sia per l’impiego, sia per la formazione, sia per il
reimpiego, retti da un soggetto snello, efficiente ed autorevole, con a capo un
Sottosegretario di Stato con qualità adeguate (v. testo e nota 9 del post
linkato al punto 10) [“introduzione di un
soggetto ad hoc, snello ed autorevole, che dia lavoro e formazione alle
persone disoccupate ed inattive in cambio di un salario di cittadinanza,
adeguatamente disciplinato; integrando nell'amministrazione, così come viene proposto
dal DdL “Ghedini-Passoni-Treu”, artt. 12 e 13, e prospettato dallo studio della
Commissione d'indagine sull'esclusione sociale [9], i preesistenti Uffici
provinciali del Lavoro ed i servizi sociali degli Ambiti Territoriali,
integrati da risorse umane specializzate, nonché l'ISFOL e Italia Lavoro;”].
Punti 8 e 9: giusto, occorre
rompere il circolo vizioso tra bassa produttività derivante da bassi
investimenti (anche in
innovazione di prodotto e di processo)-basso valore aggiunto-strategie
aziendali basate solo sulla leadership di costo-bassi salari.
Punto 10: infine, come
rilevato dalla Banca d’Italia e confermato dai dati ISTAT, il problema
principale italiano (e del Sud in particolare) è costituito dal basso tasso di
attività femminile (più che dei giovani: peraltro, spesso i giovani disoccupati
sono donne e meridionali), cfr. Lettera
di PDnetwork alla Segreteria Nazionale PD http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2593370.html oppure http://vincesko.blogspot.it/2015/03/lettera-di-pdnetwork-alla-segreteria.html , note 17 e
18).
Post collegato:
E’ giusto preoccuparsi soltanto dei giovani?
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2795282.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/07/e-giusto-preoccuparsi-soltanto-dei.html
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