sabato 1 agosto 2015

PD, metamorfosi incipiente di un partito


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 498 del 01-11-14 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
PD, metamorfosi incipiente di un partito


28 OTT 2014
Attenti a Silvio

1. Elezioni primarie del PD del 2013
Le elezioni primarie del PD [1] non sono del tutto probanti, poiché ad un Renzi ormai sulla cresta dell’onda, a cui sono andati tantissimi voti degli ex DS, delusi dai vecchi leader (D’Alema, Bersani), a cui si sono aggiunti i veltroniani e i fassiniani, si sono contrapposti due candidati deboli, senza carisma: il pretesco Cuperlo e l’evanescente Civati.
Tuttavia, i risultati tra gli iscritti sono stati molto equilibrati, poiché, su 296.645 votanti, Renzi ha ottenuto il 45,3% e Cuperlo e Civati rispettivamente il 39,4% e il 9,4% (Pittella, escluso col suo 5,8%, ha deciso di dare indicazione di voto per Renzi).
Oltre a Franceschini, i prodiani sono confluiti in maggioranza sulla candidatura di Renzi, mentre Letta, Epifani e Rosy Bindi, ufficialmente, non si sono schierati.
Le primarie aperte hanno visto la partecipazione di 2.814.881 elettori e la vittoria di Matteo Renzi con il 67,6%, contro il 18,2% di Cuperlo e il 14,2% di Civati.

2. Prossime primarie del PD (decisive per la PdC [2])
Esse saranno determinate principalmente da 3 fattori:
a) la scelta del competitore di Renzi, che deve essere dotato di appeal, pregressa esperienza di governo, capacità comunicativa e congrua cattiveria (v. la candidatura di Zingaretti, segnalata - nei commenti all'articolo di Bracconi - da icsconzero), sperando che sia unica e non multipla;
b) l’evoluzione della crisi economica; trasformatasi ormai in depressione economica, di cui dopo 6 anni non si vede ancora l’uscita (e la Legge di stabilità 2015 la perpetuerà poiché, anche se viene contrabbandata per anti-recessiva, prevede l’aumento dell’avanzo primario e la diminuzione del deficit); e
c) le scelte di Renzi, sia in politica economica, ma, appunto, sembra aver rinunciato ai suoi propositi di sottrarsi alla nefasta ed ossimorica “austerità espansiva” imposta dalla Germania, mentre non potrà contare molto sull’aiuto di Draghi, che per ubbidire alla Germania sta disattendendo da tempo entrambi i suoi obiettivi statutari; sia nella sua comunicazione, ispirata finora, da premier, alla tecnica di vendita diretta manipolatoria [3] (che contempla in maniera consustanziale la bugia), molto adatta ad un elettorato di destra e molto poco ad uno di sinistra; sia nel rapporto con la Commissione europea, controllata per i prossimi 5 anni, per le politiche economiche, dalla Germania e quindi in prevalenza dalla destra tedesca, votata all’austerity.

3. Silvio Berlusconi
Il rapporto di Berlusconi con l’elettorato aveva a che fare prevalentemente con l’innamoramento.[4]  Ormai l’incantesimo è in gran parte scemato e l’elettorato (dimezzatosi tra le elezioni politiche 2008 e quelle 2013 [5]) lo ha in gran parte, definitivamente, abbandonato. Io non vedo come possa recuperarlo.

4. La tecnica comunicativa di Renzi è di destra
Vorrei porre di nuovo l’accento sulla tecnica comunicativa di Renzi. Io non ho ascoltato il suo discorso alla Leopolda, poiché non riesco più a sopportare le sue troppe bugie. Una delle quali, ascoltata al GR3, riguarda proprio uno degli aspetti fondamentali dell’eliminazione dell’art. 18 e punto debolissimo della riforma – gli ammortizzatori sociali, oltre ai servizi per il reimpiego -, quando ha parlato dello Stato che, come un buon padre di famiglia, si prende cura del lavoratore dipendente licenziato. Evidente bugia (o mezza verità, che equivale sempre a una bugia intera, bugia già anticipata da Filippo Taddei quando lesse il documento sul lavoro poi approvato alla Direzione del PD), poiché la legge di stabilità 2015, [6] art. 11, prevede soltanto 1,6 mld, cifra fortemente inadeguata o, come accusa Cesare Damiano, riciclaggio di fondi preesistenti sotto alto nome.

5. Metamorfosi del PD
Ma il dato sempre più evidente è che la comunicazione di Renzi, spostatasi nettamente verso la tecnica di vendita diretta manipolatoria [3] è funzionale ad uno snaturamento del PD, come partito di centrosinistra (1/3 di centro e 2/3 di sinistra), solo parzialmente contraddetta dalla scelta iniziale di Renzi dell’iscrizione del PD al PSE, dopo anni che se ne parlava senza mai realizzarla, e da alcune misure del governo (al di là della loro strumentalità elettorale e dei difetti, gli 80€/mese a 11 mln di percettori di redditi relativamente bassi, prendendo i soldi ai ricchi e ai benestanti, sono una misura redistributiva di sinistra). E’ indubbio che la strategia di Renzi sembra cambiata velocemente, sia all’interno, in termini di alleanze (privilegiando in maniera ostentata Marchionne e Confindustria e, per contro, emarginando i Sindacati dei lavoratori), e per il linguaggio di rottura e menzognero non solo della estremista Picierno, ma anche di moderati come Serracchiani, Taddei e Gozi (v. l’ultimo “Ballarò”) [7] o l’opportunista Fioroni; sia all’estero, in cui obtorto collo Renzi si è dovuto piegare ai veti della Merkel ed acconciarsi ad alleanze variabili a seconda della materia (il mediocre Hollande, contro l’austerità, o il filoatlantico Cameron, contro la burocrazia UE). E perciò, assieme al ministro Padoan, è stato costretto a contrabbandare la legge di Stabilità 2015 per espansiva, ma in effetti recessiva (il deficit diminuirà) e perciò del tutto inefficace a portarci fuori dalla depressione economica. E il destino politico di Renzi, sia per i poteri forti che per aliquote prevalenti di elettori di sinistra, refrattari alle balle, si giocherà soprattutto sul versante economico.

[1] Elezioni primarie del Partito Democratico del 2013
[2] Statuto del Partito Democratico
[3] La comunicazione di Matteo Renzi
[4] Il Sig. Silvio B. il mammone dal collo taurino ed il suo tallone d’Achille/9/Innamoramento
[5] Da 13.629.464 voti nel 2008 a 7.332.972 nel 2013 (-46,2%).
[6] DdL Legge di Stabilità 2015
[7] Lettera a Sandro Gozi


Post e articolo collegati:

Se il PD non avesse avuto forza attrattiva invincibile


Renzi, il “complotto” del lavoro e lo snaturamento del PD
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2821878.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/08/renzi-il-complotto-del-lavoro-e-lo.html

Debora Serracchiani e la sua metamorfosi: da agitprop a fedelissima
Luisella Costamagna
26 febbraio 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/26/debora-serracchiani-sua-metamorfosi-agitprop-fedelissima/1458153/


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