A causa delle
avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale,
dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi
pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di
5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 500 del 05-11-14 (trasmigrato da
IlCannocchiale.it)
Renzi, il “complotto”
del lavoro e lo snaturamento del PD
Marco Bracconi
3 NOV 2014
Rottamare il complotto
Due
giorni fa, ho fatto il seguente commento:
magnagrecia7 3 novembre
2014 alle 20:57
@walterstucco (3 novembre 2014 alle
15:33)
Tesi
infondate e conclusione illogica.
1. ”Soprattutto in materia di lavoro ci ha sempre lavorato il professor Ichino”
Parole in libertà. Sono iscritto da anni alla sua newsletter, Ichino ha lavorato per conto suo, il suo DdL riscosse meno del 10% dei voti all’Assemblea del PD sul lavoro; anche a livello parlamentare, il DdL che aveva di gran lunga il maggior consenso era quello proposto da Ghedini-Passoni-Treu.
1. ”Soprattutto in materia di lavoro ci ha sempre lavorato il professor Ichino”
Parole in libertà. Sono iscritto da anni alla sua newsletter, Ichino ha lavorato per conto suo, il suo DdL riscosse meno del 10% dei voti all’Assemblea del PD sul lavoro; anche a livello parlamentare, il DdL che aveva di gran lunga il maggior consenso era quello proposto da Ghedini-Passoni-Treu.
2. Tesi bizzarre, a) la prima
contraddice la precedente: chi ha prevalso, Ichino o Cofferati? b) la cosa “di
sinistra” sarebbe l’anarchia e il lassismo verso i giovani che, ogni notte fino
all’alba, fanno casino nelle strade e nelle piazze?
3. a) Io sono migliorista da 40
anni, non ho votato Renzi. Come me altri. Quelli che l’han fatto probabilmente
se ne sono pentiti. b) Li conosco bene perché ho frequentato per 3 anni
“Europa”: gli ex dc che votano PD odiano letteralmente la CGIL, sono in gran
maggioranza lontanissimi dai miglioristi e dagli ideali socialdemocratici e,
per la loro spietatezza (e non esagero, posso produrre le prove), perfino da
quelli caritatevoli cattolici.
4. Anche io critico il mercato del
lavoro duale, ma Renzi ha raccontato una balla sesquipedale quando ha detto che
lo Stato, come un buon padre di famiglia, si prenderà cura di ogni lavoratore
licenziato. Ha stanziato nella Legge di Stabilità 2015, per gli ammortizzatori
sociali, 1,6 miliardi (e non si riesce ancora a capire se sono aggiuntivi), ma
ne servirebbero 5 10 volte tanto. Che si fa? Si dà credito a un falegname che
costruisce tavoli quadrati con 3 gambe, e guarda caso la quarta è quella che va
nell’interesse dei povericristi? Un leader serio di sinistra direbbe: l’UE (la
Germania) non mi permette di sforare, io nonostante le promesse e le minacce mi
sono dovuto adeguare, per fare la riforma che essi vogliono prendo allora i
soldi dai ricchi italiani, che sono più ricchi dei Tedeschi. Anche perché so che,
per quelli di sinistra, è qui soprattutto che si parrà la mia nobilitade. [1]
Conclusione. Le politiche e i leader
politici vanno giudicati dai fatti, dalle scelte concrete: Renzi non è di
destra, come si dice, ma racconta troppe balle per essere un buon leader di
sinistra e, avendo deciso – come sembra – di portare acqua al mulino dei forti,
fa tavoli sghembi, iniqui e precari, similmente a come capitava con i governi
di destra, e per giunta cerca di coprire il misfatto con parole
propagandistiche. E quindi perché dovrebbe ricevere il voto dei miglioristi?
Semplicemente, non lo merita.
Vincesko
Segnalo molto volentieri l’editoriale di oggi
di Ezio Mauro “Il dramma del lavoro che spacca l'identità della sinistra” http://www.repubblica.it/politica/2014/11/05/news/il_dramma_del_lavoro_che_spacca_l_identit_della_sinistra-99781591/ .
Lo faccio volentieri sia perché, in esso, il
"renziano" Ezio Mauro dimostra la sua intelligenza e che, nel
giudicare, si attiene laicamente all'analisi dei fatti e delle scelte concrete (come
suggerivo nella mia risposta del 3 novembre 2014 alle 20:57al logorroico e
invadente walterstucco), sia perché
riecheggia e sviluppa alcuni concetti (lo snaturamento del PD, la scelta di
Renzi di aver sposato la causa dei forti contro il lavoro e i sindacati,
l’assenza di un’imposta patrimoniale per finanziare il welfare, il rapporto con
l'UE) da me espressi (vedi anche il mio post
PD, metamorfosi incipiente di un partito
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2821607.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/08/pd-metamorfosi-incipiente-di-un-partito.html )
.
Riporto
dell’editoriale i passi per me più significativi:
“tagliando
a danno dei più deboli e non riformando nell'interesse generale”
“pretendendo
quindi un'attenzione particolare alle tutele degli ammortizzatori sociali”.
“Poi
poteva dire agli imprenditori che non ci sono pasti gratis neppure per loro, e
che dopo la modifica dell'articolo 18 e il taglio dell'Irap dovevano fare la
loro parte contribuendo a mantenere i costi della democrazia, quindi del
welfare”
“E
infine, doveva avvertire il sistema politico e istituzionale, e addirittura
l'Europa, del pericolo che attraverso il lavoro salti il nucleo stesso della
civiltà occidentale”.
“Ma
qui nasce una seconda domanda: per Renzi il Pd è uno strumento opportunistico
attraverso cui conquistare il potere o è una scelta culturale, politica,
identitaria di responsabilità?”
“La
sinistra italiana ha non solo il diritto, ma il dovere (come in altre
democrazie) di parlare all'intero Paese. Ma a patto che lo faccia in nome e per
conto della sua identità: questo è il punto. Per intenderci: nel New Labour di
Tony Blair c'è certo il new, inseguito da Renzi, ma c'è pur sempre il labour,
che il Premier non vede”.
“A
condizione di non cambiare la propria natura”.
[1] La vera
nobilitade del tosto, concreto, coraggioso e leale Renzi
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2802737.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/07/la-vera-nobilitade-del-tosto-concreto.html
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