mercoledì 5 agosto 2015

Per far cambiare rotta all’UE la speranza è necessaria ma non sufficiente


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 514 del 27-12-14 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Per far cambiare rotta all’UE la speranza è necessaria ma non sufficiente

Le quattro variabili per cambiare rotta
19/12/2014


Citazione: Un cambiamento della politica tedesca, una coalizione di forze tra i paesi del sud Europa, la vittoria delle sinistre in Grecia e Spagna, misure forti della Bce”

1. Cambiamento della politica tedesca
I Tedeschi sono, psicologicamente, talmente arroganti da rasentare l’ottusità. Temo che non cambieranno la loro politica neppure se questa – come sta già avvenendo – danneggerà anche loro.

2. Coalizione di forze tra i paesi del sud Europa
E’ quella che sarebbe necessaria per far cambiare a brutto muso agli arroganti Tedeschi la loro politica, che finora li ha avvantaggiati, ma purtroppo gli unici due Paesi che lo potrebbero fare – la Francia e l’Italia – sono retti da due mediocri: Hollande e l’ex tosto Renzi.

3. Vittoria delle sinistre in Grecia e Spagna
Effettivamente è la variabile più promettente di un cambio di rotta dell’UE, speriamo – se vinceranno - abbiano la forza di “convincere” la Francia e l’Italia, senza le quali l’aggiustamento ci sarà, ma sarà parziale e di basso profilo.

4. Misure forti della Bce
E’ la variabile determinante, poiché la BCE è l’unica, stante l’ostracismo dei poteri forti all’imposta patrimoniale sui ricchi e alla TTF rafforzata, ad avere i soldi che servono: almeno 3.000 mld, per acquistare una parte consistente del debito pubblico e, riducendo di conseguenza sensibilmente la spesa degli interessi passivi, rendere possibile un’adeguata politica fiscale degli Stati (taglio di tasse e aumento di spesa).

Conclusione
Citazione: “A fine 2014, il quadro europeo non appare confortante. Ma forse ci sono altre forze all’opera che non riusciamo a vedere e le novità che potrebbero manifestarsi su questi quattro fronti potrebbero essere più importanti. Speriamo”.

La speranza è necessaria ma non sufficiente. Le novità hanno bisogno di una spinta dal basso, visto che al vertice comandano “bottegaie” (Merkel), ostinate cani da guardia degli interessi dell’establishment teutonico, e mediocri e molli (Hollande e Renzi). La probabilità è di una su un miliardo di miliardi, ma chissà che la novità importante non possa scaturire da una deliberazione dell’organo più democratico dell’UE – il Parlamento Europeo – in ordine alla… mia petizione contro la BCE, che ne sancisca le violazioni statutarie e la induca finalmente ad affrancarsi dal veto tedesco (che rappresenta 1/24 del Consiglio direttivo della BCE) e a fare quel che serve nell’interesse dei popoli dell’Eurozona. J


Post collegati:

Allegato alla Petizione al Parlamento europeo: la Bce non rispetta il suo statuto

Struttura UE, assenza di democrazia o di legalità?

N.16 post sulla Germania, lo spread ed altro

(1) Le promesse da marinaio della “bottegaia” Merkel
(2) Il solito Olli Rehn, l’amico del giaguaro
(3) L’Europa riparte da qui
(4) Le determinanti dello spread
(5) Il chiagne e fotte dei furbi “bottegai” tedeschi
(6) I facitori dello spread
(7) Lo spread e gli ‘amici del giaguaro’
(8) Lo ‘schiaffo’ benvenuto di Draghi alla cancelliera Merkel
(9) L’egoismo e l’arroganza dei Tedeschi ed i compiti a casa nostra
(10) Dialogo sulle pensioni d’oro, gli ammortizzatori sociali e il caso tedesco
(11) Dialogo su crisi economica, deflazione e arroganza della Germania
(12) Dialogo sulla furbizia degli Italiani e dei Tedeschi
(13) L’arroganza della Corte Costituzionale tedesca
(14) Eliminare l’Euro o ridurre lo strapotere della Germania?
(15) Dialogo sull’Euro, la Lira e la sovranità monetaria
(16) False opinioni sull’Italia e la Germania


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