A causa delle
avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale,
dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi
pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di
5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 502 del 19-11-14 (trasmigrato da
IlCannocchiale.it)
QE, gli
obiettivi ed i poteri della BCE e della FED
Draghi apre al quantitative easing “all’americana”
19/11/2014
Draghi ha incassato l’ok ad una politica di quantitative easing
“all’americana”, estesa cioè anche ai titoli di stato. Un importante passo
avanti, ma non sufficiente
link sostituito da:
Citazione: “In
questo senso, se è vero che il programma Omt rappresenta un passo avanti
rispetto al mandato della Bce, che vieta l’acquisto di titoli di stato senza se
e senza ma”.
E’ falso che lo statuto della BCE vieti
l’acquisto di titoli di Stato. Questo divieto (art. 21 dello Statuto) è
limitato al mercato primario, esattamente come per la FED, che NON può
acquistare titoli del Tesoro direttamente dal Tesoro, ma soltanto sul “mercato
aperto” (open market) (cfr. allegato
in fondo).
L’art.
21 dello statuto della BCE, infatti, così recita: “21.1. Conformemente
all'articolo 123 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, è vietata
la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione
creditizia da parte della BCE o da parte delle banche centrali nazionali, a
istituzioni, organi o organismi dell'Unione, alle amministrazioni statali, agli
enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di settore
pubblico o ad imprese pubbliche degli Stati membri, così come l'acquisto
diretto presso di essi di titoli di debito da parte della BCE o delle banche
centrali nazionali.”
Per
uscire dal pantano (recessione – che colpisce tutti, tranne la Germania, anche
se… - e deflazione, che avvantaggia i Paesi creditori – Germania e satelliti), la
BCE deve acquistare titoli di Stato, ma la Germania non vuole e la BCE
ubbidisce, violando il suo statuto (artt. 2-Obiettivi e 7-Indipendenza).
Anche la BCE è obbligata statutariamente
a: a) controllare l’inflazione che deve essere “sotto il 2%, ma vicino” (ed ora
è prossima allo zero ed in alcuni Paesi sotto zero); e b) “sostenere le
politiche economiche generali dell'Unione al fine di contribuire alla
realizzazione degli obiettivi dell'Unione” (tra cui un elevato livello di
occupazione). In condizioni normali, la BCE NON ha gli stessi poteri della FED,
i cui 4 obiettivi sono sullo stesso piano ed al primo posto è menzionata la
piena occupazione; ATTUALMENTE, invece, i
poteri sono gli stessi, perché la
condizione sospensiva, costituita dal raggiungimento dell’obiettivo principale,
in deflazione è (più che) soddisfatta, quindi la BCE è obbligata dal suo
statuto a raggiungere il secondo obiettivo - “crescita economica e un elevato
livello dell’occupazione” -, che – stante l’inflazione dell’Eurozona prossima
allo zero – è, peraltro, del tutto concordante e convergente con l’obiettivo
principale, che ora è quello di riportare l’inflazione da quasi zero a poco
sotto il 2% (cfr “Allegato alla petizione al Parlamento Europeo: la BCE non
rispetta il suo statuto”).
La
BCE dovrebbe varare un QE (senza sterilizzazione) per almeno 3.000 mld per
tutta l’Eurozona. La base di ripartizione dei 3.000 mld potrebbe essere: a) o
unica: il PIL; oppure, meglio, b) multipla: ad esempio, metà in base al Pil e
metà in base all’eccedenza rispetto al limite del 60% debito/Pil), quindi
all’Italia andrebbe il 20-25% del QE (3.000x0,25=750mld), che è la stessissima
cosa che acquistare, selettivamente, 750 mld di titoli italiani, per alleviare
sensibilmente la spesa per interessi passivi e liberare così risorse congrue
per varare un’adeguata politica fiscale per la crescita economica e
dell’occupazione.
La
FED acquista sul mercato aperto (mercato secondario) titoli a bassissimo
interesse e a lunga scadenza
di
solito subito dopo l'emissione, attraverso i “dealer”. E’ chiaro che la BCE
dovrebbe fare la stessa cosa “mascherata”, anche noi abbiamo i “dealer”, per
l’Italia, ad esempio, sono una ventina: cinque banche americane (Goldman Sachs,
Merril Lynch, JP Morgan, Morgan Stanley, Citigroup), due banche tedesche
(Deutsche Bank e Commerzbank), due banche svizzere (UBS Bank e Credit Suisse),
una banca olandese (ING Bank), una banca giapponese (Nomura), due banche
britanniche (Barclays e Royal Bank of Scotland), tre banche italiane (Banca
Intesa, Unicredit e Banca Montepaschi di Siena), e quattro banche francesi
(Credit Agricole, BNP Paribas, Societe Generale, HSBC).
PS:
Allegato
1
-
Motivazioni della petizione
2 - Statuto BCE
3 - Obiettivo inflazione sotto 2%, ma vicino
4 - Federal
Reserve Act (e divieto acquisto diretto titoli Tesoro USA)
5 - Trattato di
Lisbona
6 - Trattato di
Maastricht
Allegato alla
Petizione al Parlamento europeo: la Bce non rispetta il suo statuto
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2821720.html oppure http://vincesko.blogspot.it/2015/03/allegato-alla-petizione-al-parlamento.html
Appendice
Mandato della Bce
Thomas Fazi
Venerdì, 21 Novembre 2014 16:55:03
Ciao Vincenzo: bè, la legalità
dell'acquisto di titoli di stato da parte della Bce (anche sul mercato
secondario) è quantomeno dubbia, come dimostra la sentenza della Corte di
giustizia tedesca, ora al vaglio della Corte di giustizia europea.
Risposta a Thomas Fazi
Vincesko
Sabato, 22 Novembre 2014 00:05:43
@Thomas Fazi
1) Premesso che l’arrogante Corte Cost. tedesca - ancorché non si sia limitata a presentare il ricorso alla Corte di Giustizia, ma abbia, in ben 40 pagine, indicate anche le soluzioni - non ha nessun potere di interpretazione dei trattati UE, traggo da: “Karlsruhe: doppia sfida all’Europa” - 18.02.14 - di Pietro Manzini http://www.lavoce.info/karlsruhe-europa-bce-euro/ “Lo scorso gennaio, la Corte costituzionale tedesca ha posto alla Corte di giustizia UE due questioni relative alla legittimità della decisione della Bce sul programma cosiddetto Omt (Outright Monetary Transaction), che prevede la possibilità da parte del sistema delle banche centrali europee di acquisto illimitato di titoli di debito pubblico nel mercato secondario a favore di quegli Stati che aderiscano alle politiche di condizionalità fissate dall’European stability mechanism. Con la prima questione, la Suprema Corte tedesca vuole sapere se la decisione rientra nella politica monetaria, ovvero se deve ritenersi di politica economica; con la seconda, invece, vuole che gli eurogiuridici di Lussemburgo stabiliscano se il programma Omt è compatibile con il divieto di facilitazione finanziaria previsto dall’articolo 123 del Trattato sul funzionamento della UE”.
Da cui emerge che le contestazioni della Corte non riguardano il potere della BCE – sancito dal dettato chiarissimo dell’art. 21 – di acquistare titoli sovrani sul mercato secondario, ma soltanto se questi possano essere illimitati e se rispondano al mandato della BCE di gestire la politica monetaria.
2) Segnalo, sul tema, questo commento che mi sembra interessante e forse dirimente (peraltro esso è in linea con le motivazioni addotte dalla stessa BCE):
nextville •
L'atto della BCE in questione è l'OMT, che non è un trasferimento di liquidità alle banche (come gli LTRO, che nessuno ha impugnato) ma un programma (per ora solo annunciato) di acquisto di titoli di stato sul mercato secondario. Dal punto di vista giuridico, la BCE non può fare acquisti sul mercato primario e in generale agire con lo scopo di finanziare gli stati (ex art.123 TFEU), ma può (ex art.18 ESCB Statute) fare acquisti di titoli di stato (e altri titoli) sul mercato secondario (cioè non direttamente alle aste pubbliche, ma sul mercato privato dei titoli già emessi) per ragioni di politica monetaria - es. per fare Quantitative easing. Ad es. può, per scongiurare un rischio deflazione, non solo abbassare i tassi ma anche aumentare la liquidità tramite acquisti sul mercato.
L'OMT è quindi legittimo se gli acquisti di titoli di stato dei paesi membri sono fatti sul secondario e giustificati da ragioni monetarie. La ragione portata dalla BCE a giustificazione dell'OMT non è un generico "to preserve the euro", ma è più precisamente l'esigenza (fortissima nell'estate 2012) di "riparare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria" che aveva cessato di funzionare per l'interferenza del rischio di ridenominazione, cioè perché i mercati temevano che alcuni paesi deboli (tra cui Italia e Spagna) fossero costretti a uscire dall'euro e quindi fossero costretti al default sul loro debito (non essendo più in grado di pagarlo con una moneta destinata a rapida e pesante svalutazione). Questo genere di rischi crea un "bad equilibrium", cioè una situazione che si autoalimenta portando al disastro (= l'aspettativa che un paese sia costretto a uscire fa salire a tal punto i suoi tassi da generare l'evento). Per poter ripristinare la sua capacità di controllo sulla moneta tramite le tradizionali manovre sui tassi -- quindi per ragioni di politica monetaria (e non fiscale) -- la BCE ha minacciato di usare un potere che certamente ha (ex art.18 ESCB Statute) di fare acquisti sul mercato secondario di titoli di stato. Tale minaccia da sola è bastata a eliminare il bad equilibrium e a far tornare progressivamente i mercati alla normalità. E' proprio questo successo che dimostra che era in atto un bad equilibrium e che la BCE doveva sventarlo, perchè senza sventarlo non sarebbe più stata in grado di ottemperare al suo mandato primario, che è mantenere la stabilità dei prezzi.
http://studiocataldi.mailupnet.it/f/tr.aspx/?:5Um8d=wstwsu5:5h.=t2yyof-=bhfj/nvkiq3eni5cc40h2f709:fvb6qgma:gl:5c69&x=pv&o2mdnh8imo8cidc70:4mwuo_u10gbNCLM
3) Gli articoli riportati sopra, infine, fotografavano la situazione di quasi un anno fa; nel frattempo, i dati della deflazione e della crisi economica permangono negativi, se non aggravati, anche e soprattutto in termini prospettici. Il che giustifica – come preannunciato da Draghi – l’adozione di “misure non convenzionali” (per la BCE, poiché per tutte le altre banche centrali sono del tutto ordinarie in periodi di crisi), anche per NON disattendere ulteriormente entrambi i suoi obiettivi statutari (art. 2).
Cordiali saluti.
1) Premesso che l’arrogante Corte Cost. tedesca - ancorché non si sia limitata a presentare il ricorso alla Corte di Giustizia, ma abbia, in ben 40 pagine, indicate anche le soluzioni - non ha nessun potere di interpretazione dei trattati UE, traggo da: “Karlsruhe: doppia sfida all’Europa” - 18.02.14 - di Pietro Manzini http://www.lavoce.info/karlsruhe-europa-bce-euro/ “Lo scorso gennaio, la Corte costituzionale tedesca ha posto alla Corte di giustizia UE due questioni relative alla legittimità della decisione della Bce sul programma cosiddetto Omt (Outright Monetary Transaction), che prevede la possibilità da parte del sistema delle banche centrali europee di acquisto illimitato di titoli di debito pubblico nel mercato secondario a favore di quegli Stati che aderiscano alle politiche di condizionalità fissate dall’European stability mechanism. Con la prima questione, la Suprema Corte tedesca vuole sapere se la decisione rientra nella politica monetaria, ovvero se deve ritenersi di politica economica; con la seconda, invece, vuole che gli eurogiuridici di Lussemburgo stabiliscano se il programma Omt è compatibile con il divieto di facilitazione finanziaria previsto dall’articolo 123 del Trattato sul funzionamento della UE”.
Da cui emerge che le contestazioni della Corte non riguardano il potere della BCE – sancito dal dettato chiarissimo dell’art. 21 – di acquistare titoli sovrani sul mercato secondario, ma soltanto se questi possano essere illimitati e se rispondano al mandato della BCE di gestire la politica monetaria.
2) Segnalo, sul tema, questo commento che mi sembra interessante e forse dirimente (peraltro esso è in linea con le motivazioni addotte dalla stessa BCE):
nextville •
L'atto della BCE in questione è l'OMT, che non è un trasferimento di liquidità alle banche (come gli LTRO, che nessuno ha impugnato) ma un programma (per ora solo annunciato) di acquisto di titoli di stato sul mercato secondario. Dal punto di vista giuridico, la BCE non può fare acquisti sul mercato primario e in generale agire con lo scopo di finanziare gli stati (ex art.123 TFEU), ma può (ex art.18 ESCB Statute) fare acquisti di titoli di stato (e altri titoli) sul mercato secondario (cioè non direttamente alle aste pubbliche, ma sul mercato privato dei titoli già emessi) per ragioni di politica monetaria - es. per fare Quantitative easing. Ad es. può, per scongiurare un rischio deflazione, non solo abbassare i tassi ma anche aumentare la liquidità tramite acquisti sul mercato.
L'OMT è quindi legittimo se gli acquisti di titoli di stato dei paesi membri sono fatti sul secondario e giustificati da ragioni monetarie. La ragione portata dalla BCE a giustificazione dell'OMT non è un generico "to preserve the euro", ma è più precisamente l'esigenza (fortissima nell'estate 2012) di "riparare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria" che aveva cessato di funzionare per l'interferenza del rischio di ridenominazione, cioè perché i mercati temevano che alcuni paesi deboli (tra cui Italia e Spagna) fossero costretti a uscire dall'euro e quindi fossero costretti al default sul loro debito (non essendo più in grado di pagarlo con una moneta destinata a rapida e pesante svalutazione). Questo genere di rischi crea un "bad equilibrium", cioè una situazione che si autoalimenta portando al disastro (= l'aspettativa che un paese sia costretto a uscire fa salire a tal punto i suoi tassi da generare l'evento). Per poter ripristinare la sua capacità di controllo sulla moneta tramite le tradizionali manovre sui tassi -- quindi per ragioni di politica monetaria (e non fiscale) -- la BCE ha minacciato di usare un potere che certamente ha (ex art.18 ESCB Statute) di fare acquisti sul mercato secondario di titoli di stato. Tale minaccia da sola è bastata a eliminare il bad equilibrium e a far tornare progressivamente i mercati alla normalità. E' proprio questo successo che dimostra che era in atto un bad equilibrium e che la BCE doveva sventarlo, perchè senza sventarlo non sarebbe più stata in grado di ottemperare al suo mandato primario, che è mantenere la stabilità dei prezzi.
http://studiocataldi.mailupnet.it/f/tr.aspx/?:5Um8d=wstwsu5:5h.=t2yyof-=bhfj/nvkiq3eni5cc40h2f709:fvb6qgma:gl:5c69&x=pv&o2mdnh8imo8cidc70:4mwuo_u10gbNCLM
3) Gli articoli riportati sopra, infine, fotografavano la situazione di quasi un anno fa; nel frattempo, i dati della deflazione e della crisi economica permangono negativi, se non aggravati, anche e soprattutto in termini prospettici. Il che giustifica – come preannunciato da Draghi – l’adozione di “misure non convenzionali” (per la BCE, poiché per tutte le altre banche centrali sono del tutto ordinarie in periodi di crisi), anche per NON disattendere ulteriormente entrambi i suoi obiettivi statutari (art. 2).
Cordiali saluti.
Draghi ammette
Vincesko
Giovedì, 04 Dicembre
2014 18:58:00
Draghi ammette che il QE per l'acquisto
dei titoli di debito pubblico rientra nei poteri della BCE. Tuttavia, neanche
oggi la BCE ha deciso di adempiere finalmente i suoi doveri statutari fissati
dall'art. 2:
“Rispondendo alle domande di giornalisti, Draghi ha detto che il direttorio "ha discusso dell'acquisto di titoli di Stato", che "ricade nel mandato" della Bce. Nell'ambito di un ‘quantitative easing’, d'altra parte, possono rientrare "tutti gli asset tranne l'oro".
http://www.repubblica.it/economia/2014/12/04/news/bce_tassi_quantitative_easing_draghi-102109933/
“Rispondendo alle domande di giornalisti, Draghi ha detto che il direttorio "ha discusso dell'acquisto di titoli di Stato", che "ricade nel mandato" della Bce. Nell'ambito di un ‘quantitative easing’, d'altra parte, possono rientrare "tutti gli asset tranne l'oro".
http://www.repubblica.it/economia/2014/12/04/news/bce_tassi_quantitative_easing_draghi-102109933/
Post e articoli
collegati:
Draghi,
incongruenze o misfatti?
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2822406.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/08/draghi-incongruenze-o-misfatti.html
crisi, Germania, Ue di Vincenzo Comito
Crisi, quell'ostinato animo tedesco
19/11/2014
Sembra fantasioso sperare in un mutamento di politica economica da parte
del governo tedesco. Strettamente sorvegliato nelle sue decisioni dai
sostenitori dell’austerità a tutti i costi
link sostituito da:
La contraddizione del banchiere centrale
Pubblicato da keynesblog il 19 novembre 2014
Aggiornamento
La Corte Ue con Draghi: "Gli acquisti Bce
rispettano i trattati"
Il giudizio
della Corte di giustizia europea in un parere consultivo sollecitato dalla
Germania. Per l'avvocato generale all'Eurotower serve "ampia
discrezionalità". La decisione definitiva nel giro di qualche mese. Draghi
a Die Zeit: "I tedeschi capiscano che la Bce ha mandato
pan-europeo"
14 gennaio 2015
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