sabato 1 agosto 2015

Draghi, incongruenze o misfatti?


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 501 del 13-11-14 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Draghi, incongruenze o misfatti?


Carlo Clericetti
13 nov 2014


L’operato di Draghi (e della BCE), a mio avviso, si può, anzi si deve, valutare da due punti di vista. Dal punto di vista dei ricchi e dei maitre à penser, con la pancia piena, quelle di Draghi sono incongruenze (s. f. [dal lat. Tardo incongruentia]. – Mancanza di convenienza, di proporzione, di coerenza fra più cose e spec. fra elementi che dovrebbero succedersi secondo uno sviluppo logico), quindi sotto il profilo della forma un peccato poco più che veniale. Dal punto di vista dei poveri cristi, esse sono, invece, sotto il profilo sia della forma che della sostanza, omissioni, violazioni dello statuto, quindi un peccato grave, anzi – a considerarne gli effetti catastrofici - gravissimo.
A mo’ di esempio, pensiamo al supposto salvataggio della Grecia (in realtà, almeno i ¾ dei prestiti sono serviti per ripagare i debiti verso le banche tedesche e francesi), in cui l’incongruenza è rappresentata dal fatto che si è deciso di centellinare i prestiti per ottenere come contropartita le c.d. riforme strutturali, costate lacrime e sangue ad un intero popolo, ma poi l’ammontare complessivo dei prestiti, alla fine, equivale all’intero debito pubblico greco iniziale, che anzi è cresciuto.
O pensiamo al “salvataggio” italiano, in cui si sono imposte, per avere per un breve periodo gli acquisti di titoli pubblici da parte della BCE, manovre correttive per un ammontare complessivo cumulato di 330 mld, pagati per lo più dai poveri cristi, che sono serviti in grandissima parte per pagare gli interessi passivi alle banche, senza che questo abbia ridotto il debito, che è ulteriormente cresciuto.
Per andare ancora più in dettaglio, pensiamo al caso limite dei c.d. esodati, i quali per 1 o 2 o 3 o 4 o 5 o 6 anni sono stati e saranno senza reddito, e se non dispongono di risparmi o di patrimonio o di capacità di indebitarsi in attesa della pensione, o trovano la forza di andare alla Caritas o muoiono letteralmente di fame e di freddo, poiché non esistono per loro ammortizzatori sociali.
Per concludere, a me pare che occorrerebbe essere cauti nel definire quelle di Draghi (come alto rappresentante della categoria dei panciapiena) delle incongruenze; esse sono dei veri e propri misfatti che gridano giustizia al cospetto di Dio (per chi ci crede) e davanti al popolo sovrano.

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