A causa delle
avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale,
dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi
pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di
5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 504 del 28-11-14 (trasmigrato da
IlCannocchiale.it)
Dialogo sulla
lettera di Padoan all’UE, la sostenibilità del debito pubblico e la formula del
deficit strutturale
LETTERA A
BRUXELLES
Padoan a Ue «Riforme senza precedenti, dateci
fiducia»
Il ministro
dell’Economia: «Il debito sale per impegni con Ue e pil negativo. «Il debito
italiano è più sostenibile rispetto alla maggior parte dei paesi dell’Unione»
di Redazione
Online
22 novembre 2014
Citazione dalla lettera: “By increasing employment, it will also faster the
long term sustainability of the pension system”. Il titolo in homepage “Padoan alla Ue:
«Con il Jobs Act pensioni stabili a lungo termine»” è fuorviante, poiché
l’effetto del Jobs act è incerto e soltanto addizionale. Come ho segnalato qui
numerose volte dialogando con i catastrofisti o commentando la proposta
dell’FMI di intervenire sulle pensioni, 1) dal 1992, le riforme delle pensioni
sono state 8 (Amato, 1992; Dini, 1995; Prodi, 1997; Berlusconi/Maroni, 2004;
Prodi/Damiano, 2007; Berlusconi/Sacconi, 2010; Berlusconi/Sacconi, 2011;
Monti-Fornero, 2011); oltre a quella Dini che ha introdotto il metodo
contributivo, le ultime 4 riforme: Damiano (2007, in parte), Sacconi (2010 e
2011) e Fornero (2011) stanno producendo e produrranno risparmi fino al 2050
per centinaia di miliardi (la riforma Fornero soprattutto dal 2020). 2) Il
totale della spesa pensionistica (266 mld nel 2013) è al lordo di oltre 45 mld
di Irpef (che è una partita di giro) e, a differenza degli altri Paesi, include
l'assistenza. 3) Dopo le riforme, il sistema pensionistico italiano, come
riconosciuto dall’UE, è tra i più solidi e severi in UE28. 4) L’unico
intervento ancora da fare è quello sulle cosiddette pensioni d’oro (>90.000€
l’anno), che sono 109.000 e costano 13 mld l’anno (e forse su quelle
d’argento), intervenendo con modalità rispettose della pronuncia della Corte
Costituzionale del 2013.
un giobbatt che elimina l'articolo 18
tranne che [...] ad eccezione però [...] tranne i casi in cui [...] (tutte ste
eccezioni fanno sorridere) e che però non affronta nemmeno lontantamente il
vero problema della disoccupazione Italiana, ovvero la forte crisi di consumi
che ci affligge dovuta alla tassazione troppo elevata (e l'eliminazione
dell'irap sulla componente lavoro è in realtà solo uno "spostamento di
tassazione" che non diminuisce nemmeno un po' il problema della mostruosa
tassazione esistente in italia) ..e poi.. uno dei debiti più alti d'europa a
fronte di un'economia reale ormai compromessa che per il nostro ministro
dell'economia è uno dei più sostenibili e altre cose così... davvero, meglio
che al circo, anche se è comprensibile che il ministro dell'economia Italiana
dica queste cose.
Ti sbagli. Come ho già segnalato qui più volte dialogando con i
catastrofisti come te, che il debito pubblico italiano sia tra i più
sostenibili nel lungo termine lo scrive da anni la Commissione Europea, che
all'analisi della sostenibilità del debito pubblico in UE dedica un report
periodico, reperibile nel suo sito.
Gia' il piu' sostenibile a lungo termine
visto che in Italia i proprietari di case in % sono tra i piu' alti del mondo,
che gli Italiani hanno sempre avuto la propensione al risparmio (quando questo
era ancora possibile)...quindi c'e' sempre margine per reperire ancora un po'
di soldi da qualche tassa nuova nuova di zecca. I rapporti della commissione
europea sono come quelli del genio che vuole fare i tostapane a una fessura per
risparmiare...peccato che si sono dimenticati di fare una valutazione su quante
fette vengano mangiate e alla fine si consumerebbe di piu'.
Questa e la loro sostenibilita'! Pensano
di coprire il debito rubando al risparmio incluse case...
Il problema sara' il breve/medio come
Schumpeter fece notare al lungo termine di Keynes. Che non sapendo rispondere a
tono, disse appunto nel lungo termine siamo tutti morti!
se lo dice la Commissione possiamo dormire sonni tranquilli, peccato che la
speculazione non la pensi così, infatti i primi titoli pubblici ad essere
attaccati sono proprio quelli italiani.
Hai le idee confuse: la ricchezza privata non c’entra molto con la
sostenibilità a lungo termine del debito pubblico, correlata ai parametri del
bilancio pubblico attuali e prospettici (deficit, avanzo primario, spesa
pubblica, che sono o nella media – la spesa pubblica primaria - o inferiori
alla media – il deficit – o superiori alla media – l’avanzo primario) e al Pil.
Anziché fare il… panettiere spiritoso, vai sul sito dell’UE e leggi il report.
Padoan può fare tutte le valutazioni
tecniche che vuole, ma anche i tecnici dell'Ue fanno le loro valutazioni
tecniche. Poichè in Europa ci chiedono insistentemente di ridurre gradualmente
il debito perchè lo ritengono troppo alto. Delle due l'una o sbaglia Padoan o
sbaglia l'Europa. Io personalmente ritengo sbagli Padoan anche perchè finora
non ha azzeccaro nemmeno una previsione economica , iniziando dalle previsioni
sul Pil per finire agli importi occorrenti, ritoccati diverse volte , per
finanziare il patto di stabilità 2015. THE END.
Parole in libertà, le tue. Geniale,
ridurre il debito in recessione, come pretendono i geni tedeschi, che intanto
il loro debito pubblico lo hanno aumentato più di noi e parte lo nascondono sotto
il tappeto. E come lo ridurresti? Tagliando la spesa pubblica? Peggiorando la
recessione. E di quanto, lo ridurresti? E, infine, tu saresti disposto a fare
la tua parte per ridurlo?
Le domande non le devi fare a me perchè non sono pagato (profumatamente)
per dare le risposte. Le risposte le deve dare l'esecutivo. Comunque il mio
commento riguardava solo la sostenibilità del debito italiano perchè Padoan in
base alla sue valutazioni asserisce che il nostro debito è sostenibile mentre
l'Europa e altre istituzioni economiche internazionali tra le quali le agenzie
di rating sostengono che non è più sostenibile perchè l'Italia è un paese in
declino che non riesce a produrre più ricchezza.
Eh no, se non sei in grado di sostenere la discussione su giudizi che
incongruamente trinci, dovresti avere l’intelligenza o almeno il buongusto di
astenertene. E’ falso che l’UE abbia giudicato il nostro debito pubblico insostenibile;
come ho scritto ben 2 volte più sotto e numerose volte in passato, è
esattamente il contrario. A me risulta che anche gli investitori internazionali
– salvo che tu non produca una prova valida contraria - danno lo stesso
giudizio. L’Italia – il cui Pil è ancora il quarto dell’UE28 e la cui industria
manifatturiera è tuttora la seconda - è in recessione proprio a causa delle
mastodontiche manovre recessive varate nella scorsa legislatura (330 mld
cumulati) e perché, a causa dei vincoli UE “stupidi”, non può fare politiche
keynesiane, né le fa l’UE, né supplisce (come in USA, GB o Giappone, ecc.) la
nostra banca centrale (BCE), sul cui sito ieri, peraltro, è stato pubblicato un
“paper” con critiche severe alle formule usate dalla Commissione Europea (cerca
con Google “Bce contro Ue: "Dannose le regole sul deficit"”).
Vai a pagina 4 di Repubblica di oggi il
cui titolo dell'art. è il seguente: Padoan: iNAFFIDABILI I CALCOLI UE SUL
DEFICIT". Nell'articolo il nostro ministro mette in dubbio l'attendibilità
dei dati Ue che penalizzano oltremodo i conti del paese e chiede una reviisione
dei parametri econometrici a livello UE. Fredda la risposta della Commisione
Europea che ha fatto notare che la metodologia seguita è stata concordata tra
tutti gli Stati membri dell'Unione nè risulta loro che ci siano in corso
trattative per modificarla. A volte un tocco di presunzione e saccenteria in
meno favorirebbe fortemente il dialogo. Alla prossima.
caro Vincesko....tu ed io polemizzammo
in passato sulla vicenda della Crescita e Sviluppo...ti ricorderai
senz'altro....ma a parte quell'episodio PER ME ampiamente superato (a volte
polemicamente ci si infila in un cul de sac senza accorgersene ) devo darti
atto che tu sei persona preparata, attenta e precisa.....leggo i tuoi post che
condivido spessissimo.....tu hai un taglio "tecnico"....mentre io ho
un taglio piu' "politico"....ma a parte le differenze (che sono poi
il bello del dibattito e della vita...sai che tristezza il pensiero unico !) ti
do atto che porti contributi SERI, MOTIVATI e DOCUMENTATI....ed in un mare di
baggianate, sciocchezzuole e pinzillacchere davvero sono a manifestarti la mia
stima....e la mia considerazione....
E alla fine vissero felici e
contenti....
Faccio del mio meglio, comunque grazie e saluti.
Citazione: “A volte un tocco di presunzione e saccenteria in meno
favorirebbe fortemente il dialogo”. 1) Evidente esempio di proiezione. 2) La
formula contestata da Padoan non c’entra nulla con i parametri di Maastricht,
aggravati dal fiscal compact. 3) Le critiche alla formula del deficit
strutturale non sono di Padoan, ma di alcuni studiosi che hanno pubblicato il
loro “paper” su LaVoce.info: Stefano Fantacone, Petya Garalova e Carlo Milani
del Cer. E’ una metodologia che la stessa Commissione – in un suo studio del
2013 “Labour Market Developments in Europe 2013” – aveva giudicato
inaffidabile, come persino Mario Draghi aveva rilevato nel suo discorso
nell’agosto scorso a Jackson Hole, ma continuando ad usarla come se niente
fosse (questo – come evidenziavo ieri ad un altro disinformato ostinato e
saputello come te - è uno degli stravolgimenti della vita, della logica, della
lingua e della matematica regalatici dalla destra egemone in UE). E forse
proprio questa osservazione del presidente della Bce ha incoraggiato Padoan a
dire quello che da tempo avremmo dovuto dire, visto che il problema era emerso
da un pezzo. Infine, ripeto (non ascolti perché non ti piace informarti
adeguatamente): sul sito della BCE ieri è stato pubblicato un “paper” con
critiche severe alla formula usata dalla Commissione Europea.
Egregio Vincesko se hai la pazienza di
rileggerti qualche mio commento non troverai mai una parola, un termine, una
frase da cui si evince saccenteria o la presunzione di avere in tasca la
verità. A differenza di altri...... Sono a conoscenza che le analisi della
Commissione Europea sui conti degli stati membri sono effettuate con
metodologie diverse da quelle dell'Ocse, della Bce, ecc. Però sono le regole
ufficiali in vigore ed accettate da tutti gli stati membri nè mi risulta ci
siano altri paesi, oltre all'Italia, che abbiano contestato tali criteri di
valutazione. Allora si può criticare fin quanto si vuole ma fin quanto tali
regole sono in vigore bisogna rispettarle ed attenersi ad esse. Alla prossima.
1) Ti rammento che sei stato tu a darmi immotivatamente del saccente,
tipico esempio di saccenteria. 2) Ora dici che sei “a conoscenza che le analisi
della Commissione Europea sui conti degli stati membri sono effettuate con
metodologie diverse da quelle dell'Ocse, della Bce, ecc.”. Ma il problema non è
questo: la Commissione ha il compito di “correggere” il dato del deficit, per
depurarlo dagli effetti del ciclo economico, ma la formula che usa è arbitraria
e inattendibile – come affermano i 3 studiosi italiani (seguiti da moltissimi
altri), la stessa Commissione Europea ed anche la BCE – ed è prociclica anziché
anticiclica, quindi anziché combatterla aggrava la crisi. 3) Ammesso e non
concesso che sia solo l’Italia a contestare la formula, questo semmai – visti
il risultato, l’ammissione della stessa Commissione Europea e la conferma della
BCE – a) è un titolo di merito, non di demerito; e b) dipende dal fatto che
l’Italia è l’unica ad avere raggiunto il pareggio strutturale di bilancio, ma
nonostante questo è trattata peggio della Spagna e della Francia, che per il
terzo anno consecutivo sforeranno il tetto del 3%, senza essere sanzionate
perché protette dall’egemone Germania. Conclusione: da italiano, anziché fare
il saccente su una materia che di tutta evidenza ignori e, per soprammercato,
parteggiare per il “nemico”, dovresti unirti a chi protesta contro la destra
egemone tedesca che applica regole errate, discrimina il tuo Paese e ne
perpetua la crisi economica.
Egregio Vincesko. L'Europa considera
l'Italia un paese inaffidabile dopo tante infrazioni, tanti patti non
rispettati, dopo tante promesse non mantenute. Inoltre ci ricorda un giorno si
e l'altro pure che occorre fare in fretta le riforme. Le riforme, a mio avviso,
non sono l'art.18 o la responsabilità civile dei giudici che andrebbe
inquadrata in un vasto progetto di rivoiuzione di tutta la giustizia civile e
anche penale. L'Europa ha compreso che questo governo si sta impantanando su
aspetti marginali e singoli provvedimenti tampone, senza uno straccio di
progetto di indirizzo industriale concordato con le parti sociali(sindacati e
confindustria) per rendere più produttivo e competitivo il nostro sistema .
Senza accelerare sulla lotta alla corruzione e la regolamentazione del falso in
bilancio, padre di ogni evasione e elusione fiscale, senza velocizzare sulla
riforma della pubblica amministrazione per pulirla dalle incrostazioni
burocratiche e renderla molto più snella . Dicevo senza queste riforme fondamentali
che vanno approvate nell'arco di qualche mese e non di qualche anno, come non
giustificare la diffidenza dell'UE sui nostri conti?. Alla luce di quanto su
esposto attaccarsi alle diverse metodologie per il calcolo del nostro defict
strutturale diventa irrilevante anche perchè la differenza di calcolo
produrrebbe delle differenze irrisorie. Non si tratta di fare il tifo, ma di
essere obiettivi .
Conosco bene l’inclinazione alla furbizia di noi Italiani, ma questo non
m’impedisce, a differenza tua, di riconoscere le furbizie e le inadempienze dei
Tedeschi (che sono diverse) o di altri (v., ad esempio, l’Austria,
recentemente). E’ che esistono furbi stupidi, come noi, che ci prendiamo gli
svantaggi dell’Euro e pure le colpe, e furbi intelligenti, come i Tedeschi, che
godono dei vantaggi dell’Euro e passano pure per vittime. Quelle delle riforme
è un discorso duplice: alcune servono sicuramente (soprattutto la PA, che è la
madre di tutte le riforme), ma è diventato un alibi ed un mantra per nascondere
le gravi inadempienze dell’UE e della BCE, che vanno anch’esse sottolineate.
Ed, infine, è illogico ed autolesionistico stigmatizzare la furbizia di noi Italiani
nel rispetto delle regole e, nel contempo, glissare e sottovalutare l’impatto
degli errori di applicazione delle regole, che non è proprio trascurabile,
visto che l’UE, in base al calcolo errato, ci costringe ad un ulteriore
aggiustamento miliardario, mentre potremmo destinare l’1% del Pil, che vale ben
16 mld, per ridurre le tasse sui redditi bassi e/o potenziare gli
ammortizzatori sociali, misure anti-crisi indispensabili.
Post e articoli
collegati:
Dialogo sulla
furbizia degli Italiani e dei Tedeschi
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2804796.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/07/dialogo-sulla-furbizia-degli-italiani-e.html
Il debito italiano è sostenibile. Mai rischiato il fallimento
Pubblicato da keynesblog il 20 dicembre 2012 in Economia, Europa, Italia
di Domenico Moro – da Pubblico
L’Italia alla Ue: debito
sostenibile. E Padoan critica i metodi di calcolo europei
di Dino Pesole, con un articolo
di Chiara Bussi 21 novembre 2014
Luigi Pandolfi - 29 gennaio 2015
Calcolo Pil strutturale
Pacta servata sunt
25
marzo 2014
http://www.centroeuroparicerche.it/userfiles/RapportoCER-Aggiornamenti_PactaServataSunt_25-03-14.pdf
31.03.14
L’imbroglio della disoccupazione di equilibrio
04.11.14
07.11.14
11.11.14
La formula misteriosa del «Pil
potenziale»
di Chiara Bussi 17 novembre 2014
Bce
contro Ue: "Dannose le regole sul deficit"
di MAURIZIO RICCI
22
novembre 2014
Il deficit strutturale - al netto cioè della congiuntura - su cui
rischiavano di scivolare i conti di Roma e su cui ha fatto leva la Commissione
per costringere il governo Renzi a tagliare il bilancio di 3 miliardi di euro
in più del previsto è una bufala: "inaffidabile", le stime sono
"incerte e volatili". Per giunta, è colpevolmente
"prociclico": ovvero, anziché sventarla, rende più profonda e
ineluttabile una recessione annunciata. Firmato e sottoscritto: il guru
supremo, insomma niente popò di meno che gli augusti sacerdoti della Bce a
Francoforte.
http://www.repubblica.it/economia/rubriche/eurobarometro/2014/11/22/news/bce_contro_ue_dannose_le_regole_sul_deficit-101084106/
Infine attiriamo l’attenzione sul grafico relativo alla stima
del deficit strutturale, pubblicato a corredo di uno degli articoli: riteniamo
opportuno specificare che non contiene “Stime UE” ma lo scenario ufficiale
presentato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze nella Nota di
Aggiornamento al DEF, il quale si caratterizza per un andamento del PIL
potenziale stimato secondo il modello dell’UE, a confronto con uno scenario
alternativo elaborato da questo ministero nel quale il tasso di crescita del
PIL potenziale è ipotizzato assumere un valore medio di +0,4% dal 2008 in poi. [http://www.mef.gov.it/primo-piano/leggestab/index.html]
Aggiornamento
(04/03/2015):
03.03.15
Aggiornamento
(05/05/2015):
Ecco la formula
matematica che oggi, in Europa, determina tutte le principali scelte di
politica economica.
di Alessandro Cianci
1 maggio 2015
Aggiornamento
(22/06/2016):
L’Output Gap non è uno solo.
Le stime della Commissione Europea e quelle dell’OCSE
Carmelo Pierpaolo Parello e Diletta Colocci
richiamano l'attenzione sull'Output Gap, la differenza tra la crescita
effettivamente realizzata e quella potenziale, nella definizione dei saldi
strutturali di bilancio. I due autori, in particolare, si soffermano sulle
differenze tra i metodi di stima di tale grandezza correntemente utilizzati
dalla Commissione europea e dall'OCSE; queste, infatti, comportano valori
stimati diversi, con rilevanti implicazioni sull'aggiustamento strutturale
richiesto in sede europea e sulla valutazione del rispetto del Patto di
Stabilità e Crescita.
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