giovedì 9 luglio 2015

Dialogo sulla furbizia degli Italiani e dei Tedeschi


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 431 del 15-02-14 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Dialogo sulla furbizia degli Italiani e dei Tedeschi


Vittorio Daniele* - 11 Febbraio 2014

Anche la fredda Germania dell’Est (cfr. “Banca d'Italia - Mezzogiorno e politiche regionali”), destinataria di imponenti risorse dopo l’unificazione (molto superiori a quelle riversate nel nostro Mezzogiorno), dopo aver migliorato notevolmente tutti i propri indicatori in un arco temporale relativamente breve, non riesce a colmare i 'gap', a parere di molti, per motivi culturali.
“La forza di un popolo è conseguenza dello spirito giusto, e non vale l’inverso” (R. Musil).
L’evoluzione dell’uomo, da 10 mila anni a questa parte, è frutto soprattutto della cultura.
Lettera a Marco Demarco, direttore del “Corriere del Mezzogiorno” (“Terronismo”)

12 Febbraio 2014 alle 6:59 pm
Cyrano
scrive:
@ Vincesco
Dare della bottegaia alla Merkel - che probabilmente essendo calvinista manco si offenderebbe - potrà farà bene all’autostima ma non vi porterà mai da nessuna parte. Avete idea di cosa possano pensare i Tedeschi degli Scilopoti, Scopelliti, Elio Vito, eccetera eccetera eccetera. Ma Voi pensate che loro non ci osservino, non si informino, non studino. Veramente credete che possano accettare gli Eurobond sapendo che magari alle infrastrutturein Italia c’è un tipino che si chiama Maurizio Lupi?
Quanto al fatto che i lander orientali abbiano ricevuto più aiuti del Sud è tutto da dimostrare. Quando i fondi strutturali abbondavano il sud si segnalava per il ridotto uso degli stessi e per il livello elevato delle frodi comunitarie, anche di una certa sofisticazione. Ora si piange miseria e i fondi sono anche pochi. Ma come ragionate?

@ Cyrano
1. Per la precisione, il mio nickname è Vincesko (con la ‘k’)
2. Che cosa c’entra l’appellativo - meritato, sulla base di un’analisi dei fatti (condivisa peraltro da eminenti Tedeschi) - alla Merkel di “bottegaia” con la mia autostima? Inoltre, i fatti talvolta (o spesso, in Italia) non portano da nessuna parte, ma solo perché troppe persone li aborrono ed inclinano alla propaganda faziosa, avulsa dai dati e dai fatti.
3. So che cosa pensano i Tedeschi dei furbi Italiani: più o meno quello che penso io. E questo, perciò, non m’impedisce di pensar male degli altrettanto furbi “bottegai” tedeschi, quando fanno i furbi. [1]
4. Poiché anche i Tedeschi inclinano alle furbizie, come quando, per fare qualche esempio, a) per accrescere la competitività dei loro prodotti rispetto ai loro partner UE (tra cui l’Italia), finanziano la deflazione dei salari tedeschi (400€ mensili per oltre 7 milioni di mini job) attraverso il loro robusto welfare (reddito minimo garantito di 364€ mensili e sussidio integrale all’affitto), che configurano aiuti di Stato alle imprese; oppure b) impongono misure draconiane di risanamento ai Paesi per evitare che le banche tedesche perdano i loro prestiti (ad es. la gran parte dei prestiti anti-crisi fatti alla Grecia); oppure c) quando si atteggiano a salvatori che si svenano per la patria UE, e danno lezione all’Italia, quando l’Italia non ha preso un Euro e contribuisce al fondo salva-stati, in ragione della sua quota nella BCE, esattamente come la Germania, in ragione della sua quota; oppure d) non si assumono, come Paese leader ed avvantaggiato dalla moneta unica fissa, l’onere del riequilibrio della bilancia commerciale infra UE accrescendo i suoi consumi e fa per giunta concorrenza sleale deflazionando i salari e integrandoli col welfare.
5. “Banca d'Italia - Mezzogiorno e politiche regionali”: 744 pagg., vi sono inclusi: informazioni utili per valutare la performance territoriale delle amministrazioni pubbliche ed un raffronto con la Germania Est (in 40 anni, la politica straordinaria ha speso nel Sud non più dello 0,7 per cento del Pil; per contro, per osservatori autorevoli tedeschi, “l’unità nazionale è un valore che trascende la logica economica, per il quale può ben valere la pena sacrificare il 5 per cento del PIL” - maggiore di quello italiano - secondo le regole del federalismo cooperativo (Politikverflechtung), che costituisce il carattere saliente del modello politico tedesco. Secondo stime non ufficiali i trasferimenti lordi sarebbero ammontati per il periodo 1991-2003 a 1.250-1500 miliardi di euro, equivalenti a una media di 96-115 miliardi annui) (pag. 486). [2]
Conclusione: io sono convinto che l’Italia debba completare i compiti a casa (in particolare, imposta patrimoniale e/o prestito forzoso di 150-200 mld, per evitare che il Paese vada a fondo, sulla metà del decile più ricco - che peraltro ha contribuito pochissimo al mastodontico risanamento dei conti pubblici (330 mld cumulati nella scorsa legislatura [3]) e si è ulteriormente arricchito con la crisi -, lotta severa all’evasione fiscale, alla corruzione e alle mafie; efficientamento della cruciale PA e della giustizia civile), ma sono altrettanto convinto che la Germania debba smettere il proprio atteggiamento egoistico, furbo, ottuso ed arrogante.

14 Febbraio 2014 alle 9:57 am 
Cyrano scrive: 
Ciò che configura aiuti di Stato è codificato dall’art. 107 del trattato FUE e non dal primo Vincescko che capita. Infine fate pace con il cervello: il reddito di cittadinanza è una conquista di civiltà se a parlarne è la sinistra mentre diventano aiuti di Stato se invece sono i tedeschi ad applicarlo. Il diritto alla casa è sancito dalla Costituzione se a reclamarlo è la Sinistra è aiuto di Stato se a garantire i sussidi alla casa è la Germania.
Crescete, viaggiate osservate con i vostri occhi. L’essenziale è visibile all’occhio.

@ Cyrano
Sei un arrogante maleducato che si atteggia a grande esperto e tuttologo, ma che di tutta evidenza non capisce neppure che:
- rivolgere continui inviti agli interlocutori ad usare il cervello per solito è un forte indizio di proiezione psicologica;
- per quanto riguarda gli aiuti di Stato tedeschi, era implicito il termine “surrettizi”;
- la mia critica - ovviamente - non verte sulla erogazione del reddito minimo garantito e del sussidio all’affitto, ma che questi siano compatibili coi mini job (= concorrenza sleale);
- a prescindere dal merito, c’è differenza tra “reddito minimo garantito” e “reddito di cittadinanza”;
- solo qualche motivazione psicologica “recondita” e preoccupante può indurre un Italiano ad essere, a prescindere, iperentusiasta di un Paese straniero ed ipercritico del proprio;
- il mio nickname è Vincesko, sbagliarlo per la seconda volta costituisce un evidente, doppio, preoccupante “lapsus calami”, con quel che ne consegue…

PS:
Ah, a proposito:

Aiuti di Stato alle imprese?
[…] Una domanda provocatoria (da non esperto): non si potrebbero equiparare questi sussidi ad aiuti di Stato alle imprese?

Vincenzo Comito, su Sbilaciamoci, ha risposto affermativamente:
sì, penso che si possa sostenere che si tratta di aiuti di Stato. Per altro verso quella norma, a mio parere, andrebbe riscritta.
“Il lato oscuro della crescita”
http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/globi/Il-lato-oscuro-della-crescita-21128

15 Febbraio 2014 alle 6:22 pm
Cyrano
scrive:
Il motivo recondito è uno solo ed è semplice: sono italiano, vissuto a lungo a sud che conosco molto bene e, per motivi d lavoro, conosco bene Germania e Svizzera e in generale il Nord Europa. Non si capisce perché vi accaniate contro lo Stato Sociale tedesco di cui persino molti giovani italiani soprattutto meridionali si avvalgono, atteso che anche la qualità dell’assistenza sanitaria è decisamente migliore di quella che si può ricevere al Sud che pure prepara ottimi medici. Gli aiuti di Stato o ci sono o non ci sono, non esistono “aiuti surrettizi” e se esistono si chiamano welfare e non si capisce perché vi dispiaccia tanto. Vincesko (non ho sbagliato volontariamente, e non faccio difficoltà a scusarmi se ti ritieni offeso) ha invece ragione quando elenca una generalissima lista di cosa da fare. A partire di una imposta sui grandi patrimoni. L’errore che si commette è aver perso mesi preziosi a incriminare un paese che era il grande malato d’Europa mentre Noi sprecavamo risorse progettando ponti sullo stretto che cari ci costano ancora oggi, tra penali e società mai liquidate. I problemi italiani sono tutti interni e li trasciniamo avanti dagli anni’70. Presumo conosciate poco di quegli anni perché o eravate in fasce o forse nemmeno nati. Un consiglio spero tanto lo accettiate:smettetela di linkare articoli di sbilanciamoci, di questo o di quell’altro sito, qualsiasi cosa dicano in economia rappresentano un semplice punto di vista. Cercate di farvi il vostr e viaggiate, tanto. L’essenziale è visibile all’occhio.

@ Cyrano
Caro amico, permettimi di dirti che il tuo non è un dialogo ma un soliloquio. Di grazia, dove avrei criticato il welfare tedesco? Il tuo penultimo commento conferma la mia deduzione: per qualche tuo motivo “recondito”, non leggi attentamente ciò che scrive il tuo interlocutore e preferisci irresistibilmente rimanere affezionato al tuo mantra; perciò rilevavo l’errore (ripetuto) sul mio nickname: non leggi attentamente né i nickname né le risposte dell’interlocutore per trarre comodamente le tue solite accuse urbi et orbi gratuite o immotivate (ah, la proiezione!), e mi è facile dimostrarlo:
1. Welfare tedesco. Se rileggi con congrua attenzione i miei commenti precedenti, ti accorgi che è una tua invenzione che qualcuno ce l’abbia col welfare tedesco; tu non lo sai, ma io, anche rifacendomi al welfare tedesco e non solo, conduco una piccola battaglia sul web da oltre 4 anni, con molteplici post nel mio blog e centinaia di commenti, per a) introdurre anche in Italia il Reddito minimo garantito (l’RMG esiste in tutti i Paesi UE tranne Italia, Grecia e Ungheria) e b) varare un corposo piano pluriennale di alloggi pubblici (in Italia, negli ultimi 20 anni, se ne sono costruiti 1/30 della Germania, 1/40 della Francia, 1/70 della Gran Bretagna), quale indispensabile ammortizzatore sociale anti-crisi, crisi che sarà lunga almeno 15 anni poiché è l’effetto del mutamento epocale in atto; finanziando queste 2 misure anche con un imposta patrimoniale ordinaria a bassa aliquota sul decile più ricco delle famiglie.
2. Aiuti di Stato. Non essendo io un esperto ed un tuttologo come te, ho chiesto lumi ad un esperto, il prof. Vincenzo Comito, che ha confermato trattarsi di aiuti di Stato sostanziali.
3. Affermazioni ovvie. Se tu, per proiezione psicologica, non inclinassi irresistibilmente a sottovalutare indistintamente – indistintamente – l’intero genere umano ed i tuoi interlocutori in particolare, eviteresti di fare accuse gratuite o dire cose ovvie (mai dire cose ovvie) come quella che gli articoli esprimono punti di vista degli autori. Ciò detto, se uno non si considera un tuttologo si affida intelligentemente ad esperti della materia per capirne di più. E, tu non lo sai, per questo riporto talvolta tesi giustapposte a corredo dei miei post, senza sposarne alcuna.
4. Tema in discussione. Il tema in discussione è il Sud e le cause del suo mancato sviluppo; io ho fatto un parallelo con la Germania dell’Est; tu invece te ne sei uscito col tuo solito mantra da maestrino severo e fazioso. L’Italia ha molti difetti, noti a (quasi) tutti, anche a me, non solo a te, per la cui soluzione anche io spesso raccomando di guardare, seguendo il principio del benchmarking, ai Paesi più evoluti (inclusa la Germania), ma questo – ripeto – non m’impedisce né dovrebbe impedire a te e a tutti di criticare tali Paesi, tra cui la Germania, quando se lo meritano. E la Germania è criticabile sotto vari punti di vista, poiché ha molte responsabilità nella conduzione dell’attuale crisi, inclusa la furbizia. Per onestà intellettuale te ne farai una ragione.
Conclusione: per rendere utile questo dialogo, permettimi di suggerirti, quando discuti, di imparare a sceverare il grano (le tesi dell’interlocutore) dal loglio (le tue interpretazioni inventate), stare al tema, evitare le affermazioni ovvie e le accuse gratuite, leggere attentamente le risposte e soprattutto indagare e rimuovere la tua pulsione irresistibile a fare il maestrino con la penna rossa con l’Italia e… faziosa e indulgente con la Germania.

17 Febbraio 2014 alle 11:26 am
Cyrano
scrive:
@ VIncesko
L’opinione del Prof. Comito resta un’opinione e, come tutte le opinioni, impegna solo chi le esterna e chi ci crede. Le facoltà economiche in generale, anche se non sempre, sono la tomba del pensiero indipendente. E’ dalle Università che sono promanate le teorie più bislacche di cui oggi la gente paga il conto. In Italia al governo abbiamo avuto fior di Professori da Monti a Fornero. Tutti hanno dimostrato una profonda inadeguatezza nel passare dalle fumoserie che si propalano a spesso ingenui studenti alla dura realtà. Per favore non citate professori a vanvera ne sanno meno loro di un magliaro di Prato di come si produca ricchezza.
Ci sono professori della Cattolica o dell’Università di Chieti che sostengono l’uscita dall’Euro altri che la ritengono una catastrofe. Ognuno può pensarla come crede. Personalmente attribuisco scarso valore a chi sostiene il proprio pensiero ricorrendo alle opinioni di altri.
I tedeschi fanno il loro interesse, come tutti. E’ L’Italia che non riesce a perseguire il proprio.

@ Cyrano
Non essere inutilmente ostinato.
1. Continui a dire cose ovvie e a non leggere attentamente: è Vincenzo Comito che è d’accordo con me che erogare l’RMG e il sussidio all’affitto ai percettori di mini job costituisce aiuto di Stato (surrettizio).
2. Fai un uso industriale della proiezione psicologica (ahi ahi ahi…): critichi me che ho citato Comito, e poi fai altrettanto anzi peggio…
3. Non resistere oltre: ora ammetti che la Germania fa il proprio interesse; no, peggio: anche i Tedeschi perseguono il proprio interesse facendo i furbi (vedi i casi da me esposti nel commento del 12 Febbraio 2014 alle 10:54 pm , oltre agli articoli – anche di esponenti tedeschi - allegati in calce al mio post).

17 Febbraio 2014 alle 6:43 pm 
Cyrano
scrive: 
Guarda Vincesko, di aiuti di stato “surrettizi” alle imprese l’Italia detiene il record mondiale pensa solo a come vengono sussidiate le energie alternative scaricando il costo sulla bolletta di ignari cittadini. I sussidi alle imprese in Italia valgono circa 2 mld di euro, vuoto per pieno. Io di sto Comito ho un ricordo di quando lavoravo in Eni Gas&Power, ed è un prof. di Finanza la sua competenza in fatto di “Regolazione e mercato comunitario” vale quel che vale, per modo di dire. Ti convince? Benissimo. Se sta bene a te…
I fatti sono che nessun paese e nessuna azienda in Europa, NESSUNO, ha mai avanzato una simile obiezione alla Germania nelle sedi opportune, ovviamente. Questa è la realtà e ci sarà un motivo. Ognuno poi può fantasticare come crede. Perseguire l’interesse nazionale è assolutamente lecito. Fare i “furbi” è da italiani, questa è la differenza. C’è un tratto etico che distingue i due comportamenti che ti consiglio di verificare di persona viaggiando in quei paesi: Germania, Austria, Svizzera. In Olanda le cose sono leggermente diverse ma vanno attentamente valutate. Non sono Weberiano e non attribuisco questo alla eredità protestante. E’ un complesso di fattori che però in questo paper vengono superficialmente citati in modo vago e disordinato tralasciando di riflettere sui fattori che ancora oggi impediscono a una terra che ha straordinarie risorse umane di trovare il suo riscatto.
Infine sapevo che mi sarebbe stata obiettata una citazione, ma ho corso il rischio perchè credo che il punto di vista di Teti un meridionale, un calabrese potesse offrire uno spunto di riflessione. L’ostinazione poi è proprio il tratto che vi contraddistingue. Quanto a questo Paper poi, perchè tutta la nostra animata discussione parte da lì, porta argomenti debolissimi a una tesi, quella dello sviluppo industriale foriero di progresso civile che da Taranto a Bagnoli; da Brindisi a Gioa Tauro, da Agrigento a Termini Imerese trova una quantità di confutazioni che non richiedono di essere trovate in posti che evidentemente si conoscono solo sulla carta come Anversa o la Germania est.

1. Io di Vincenzo Comito so soltanto che scrive su Sbilanciamoci; ho trovato questo:
2. Recentemente, ho sentito un altro professore definire il caso tedesco del welfare ai mini job, nella sostanza, aiuti di Stato: Alberto Bagnai. Ma i casi di furbizia sono tanti altri, incluso quello di “nascondere” l’aumento del debito pubblico o gli aiuti alle imprese nell’equivalente della nostra CDP.
3. Ripeto, per la terza o quarta volta, che anche io considero noi Italiani dei furbi inveterati, ma sono anche convinto, da ben prima di avere l’avallo di Comito o simili, non per pregiudizio ma esclusivamente sulla base dell’analisi dei fatti, che anche i rigorosi Tedeschi inclinano ad esserlo, furbi, sol che lo coprono con l’arroganza e, da una parte, mandano perciò in confusione gli ingenui e i faziosi; dall’altra, tengono sotto schiaffo i Barroso, i Rehn e i Van Rompuy, che mai ardiranno instaurare una seria azione sanzionatoria contro di loro.
4. D’altra parte, come confermi qui anche tu, qualunque comportamento esagerato nasconde una magagna interiore, una coda di paglia. Tienilo presente in futuro…
5. Poiché, dopo avere stigmatizzato (stigmatizzare = deplorare severamente e pubblicamente) a più non posso l’abitudine di fare citazioni a supporto delle proprie tesi, non ne hai fatto solo una – come maldestramente ora affermi – ma ben 4: Braudel, Einstein, De Finetti e Teti. Ahi ahi ahi…

[1] Il chiagne e fotte dei furbi “bottegai” tedeschi
[2] Banca d'Italia - Mezzogiorno e politiche regionali
link sostituito da:
[3] Il lavoro ‘sporco’ del governo Berlusconi-Tremonti


Post  e articoli collegati:

11 post del mio blog sulla Germania (e dintorni):
(1) Le promesse da marinaio della “bottegaia” Merkel
(2) Il solito Olli Rehn, l’amico del giaguaro
(3) L’Europa riparte da qui
(4) Le determinanti dello spread
(5) Il chiagne e fotte dei furbi “bottegai” tedeschi
(6) I facitori dello spread
(7) Lo spread e gli ‘amici del giaguaro’
(8) Lo ‘schiaffo’ benvenuto di Draghi alla cancelliera Merkel
(9) L’egoismo e l’arroganza dei Tedeschi ed i compiti a casa nostra
(10) Dialogo sulle pensioni d’oro, gli ammortizzatori sociali e il caso tedesco
(11) Dialogo su crisi economica, deflazione e arroganza della Germania

I torti e le ragioni non stanno da una sola parte. Anche la Germania pagherà un prezzo per il suo egoismo e la sua arroganza.
“La Germania dorme sull’orlo del vulcano”
JÜRGEN HABERMAS
[…] Questa finzione di sovranità è comoda per il governo federale, perché risparmia al partner più forte la necessità di tenere conto degli effetti negativi che tali politiche possono avere per i paesi più deboli. […]
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/08/04/la-germania-dorme-sullorlo-del-vulcano.html

SOCIAL EUROPE JOURNAL
23 Ottobre 2013
ROBERT SKIDELSKI
“Opinioni sbagliate sull’austerità britannica”
[…] Si consideri la Germania che secondo lo storico economico Albrecht Ritschl è “il più grande trasgressore debito del XX secolo”. Nella tabella a pagina 99 del loro libro “This Time is Different”, Rogoff e il suo co -autore, Carmen Reinhart , mostrano che la Germania ha subito otto default del debito e/o ristrutturazioni tra il 1800 e il 2008 . C’erano anche due default causati dall’inflazione nel 1920 e 1923. Eppure oggi la Germania è l’egemone economico d’Europa che stabilisce le regole per “furfanti” come la Grecia .
http://www.resetricerca.org/it/news/13-news/254-opinioni-sbagliate-sullausterita-britannica-edit-a-cura-di-francesco-ardolino-reset

“Processo alla Germania rimasta senza memoria”
Barbara Spinelli
15 novembre 2013
http://www.repubblica.it/esteri/2013/11/15/news/processo_alla_germania-71044181/

“Günter Grass “Non piegatevi alla Merkel”"
http://intranews.sns.it/intranews/20131125/SI91102.PDF

Germania, lavoro, precarietà di Vincenzo Comito
“Germania, il lato oscuro della crescita”
29/11/2013
A un tasso di disoccupazione tra i più bassi in Europa fa da pendant un aumento esponenziale di precarietà, sotto occupazione e diseguaglianze all’interno del paese
http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/globi/Il-lato-oscuro-della-crescita-21128

Infine, la Germania non vuole assumersi l’onere di Paese guida, forse per ottusità, sicuramente per egoismo ed arroganza. Occorre forse un’azione forte, nel senso suggerito dalla tedesca Ulrike Herrmann, corrispondente economica per il quotidiano “Tageszeitung?
“Consigli per il nuovo premier: ‘L’Italia dovrebbe ricattare la Germania minacciando l’uscita dall’euro’”

http://keynesblog.com/2013/02/18/consigli-per-il-nuovo-premier-litalia-dovrebbe-ricattare-la-germania-minacciando-luscita-dalleuro/


Aggiornamenti

27/02/2014
Germania, cresce il divario ricchi-poveri
Secondo l’istituto Diw è il paese con le maggiori differenze nell’Eurozona:
diseguaglianze crescenti, un quinto della popolazione non ha un patrimonio
TONIA MASTROBUONI

Giorgio Gattei* - 24 Marzo 2014
Sembra che la Grande Germania, ritornata soggetto geopolitico egemone in Europa, stia realizzando attualmente la prospettiva immaginata dai politici e dagli economisti nazisti per il loro dopoguerra vittorioso: di rendersi esportatrice netta di merci verso una periferia monetariamente subalterna ad una moneta unica che allora sarebbe stato il marco e adesso è l’euro.

Denunciamo il Governo tedesco e chiediamo l’annullamento del Fiscal Compact
Ecco come fare per salvare il paese
Francesco Amodeo
03 aprile 2014

Lo spread e i trucchi della Bundesbank
Carlo Clericetti
21 maggio 2014

La Germania rallenta, perché non ha fatto i propri compiti a casa. L'Italia può lavorare perché lo faccia, con beneficio per tutta l'Europa.
Secondo la Bundesbank, nel secondo trimestre la crescita tedesca si è fermata. Ma poi riprenderà a correre. E il surplus commerciale continua a restare sopra i limiti degli accordi europei. Secondo il Fondo monetario internazionale dovrebbe spendere più soldi pubblici per fare investimenti e crescere ancora di più, favorendo così le esportazioni degli altri paesi, come Grecia, Spagna o Italia.
23 luglio 2014

Intervista a Ingo Schulze - La nuova Germania mi fa paura
Tonia Mastroianni
30/07/2014

I servizi segreti tedeschi per anni hanno spiato politici, imprenditori e funzionari europei
LENA PAVESE
24 aprile 2015

Patuelli: "Il salvataggio delle banche è una legnata"
Il presidente dell'Abi critica l'Europa: "Siamo imbestialiti, la Germania può usare soldi pubblici e noi no. Così non va". Il Tribunale Ue ha autorizzato l'intervento di Berlino a sostegno di una banca tedesca
28 novembre 2015




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