martedì 5 maggio 2015

Le determinanti dello spread


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 164 del 09-07-12 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Le determinanti dello spread


Anche un bambino, se glielo si spiega bene, capisce che la soluzione dello spread [*] elevato dei BTP rispetto ai Bund tedeschi è nella modifica dello statuto della BCE, imposto dalla Germania. Tutte le altre – peraltro realizzate in maniera qualitativamente inadeguata o quantitativamente insufficiente - sono soltanto escamotage per superare questo handicap decisivo. E quindi basta una dichiarazione della disastrosa Lagarde o l’opposizione della CSU bavarese o un’improvvida affermazione di Draghi (ci si mette pure lui, adesso) per vanificare qualunque decisione e far ripartire la speculazione dei capitali mega-galattici.
[*] Spread http://it.wikipedia.org/wiki/Spread

A parere di bravi economisti (non di sedicenti esperti, che chissà perché amano tifare contro), basterebbe che la BCE – come ha fatto quella inglese o svizzera o giapponese - soltanto dichiarasse acquisti illimitati di titoli pubblici per fermare questa giostra che sta arricchendo i soliti 4 gatti straricchi potenti, egoisti, avidi e spietati, a detrimento di tutti gli altri.

Ma, lo spread, è una variabile legata soltanto ai fondamentali dei conti pubblici – come ci vogliono far credere, con le conseguenti e ripetute manovre correttive – o soprattutto, come insegnano i casi del Giappone e della Gran Bretagna, appunto ai poteri delle rispettive banche centrali, ed anche, in parte, un problema di comunicazione?
Ecco 4 commenti complementari sul tema:

1) Informazione / Finanza
QUANDO IL MERCATO GIUDICA CON LO SPREAD
di Riccardo Puglisi 21.10.2011
Le notizie sulle manovre d'estate pubblicate dai quotidiani più autorevoli hanno finito per influenzare l'andamento dello spread sui titoli di Stato? Difficile stabilire una relazione di causa-effetto. Ma un'analisi statistica mostra come la differenza tra lo spread dei Btp italiani e dei titoli di stato spagnoli rispetto ai Bund tedeschi sia aumentata significativamente quante più notizie sulla manovra finanziaria hanno pubblicato i quotidiani italiani il giorno precedente. La differenza diminuisce quando sono molti gli articoli a proposito delle intercettazioni.
link sostituito da:

2) L'EDITORIALE [la sottolineatura è mia]
Ho parlato con Draghi di Balotelli e di Germania
di EUGENIO SCALFARI
[…] Draghi non rilascia interviste. Spesso si esterna pubblicamente e l'ultima volta è di pochi giorni fa quando ha illustrato i motivi che hanno suggerito alla Bce di abbassare d'un quarto di punto il tasso di sconto ufficiale.
Decisione unanime, come ha voluto precisare. Ma in quella stessa occasione ha anche ricordato che l'economia reale non va bene, che recessione e disoccupazione sono preoccupanti e che i Paesi europei sotto attacco dei mercati debbono muoversi con la massima celerità e nel modo appropriato per scongiurare pericoli maggiori.
Queste sue parole - appaiate a quelle analoghe pronunciate contemporaneamente da Christine Lagarde, direttore del Fondo monetario internazionale - hanno avuto come conseguenza che la decisione positiva del taglio del tasso di sconto non ha avuto alcun effetto sui mercati che hanno dato maggior peso al pessimismo manifestato dalla Lagarde e dallo stesso Draghi e hanno depresso le Borse e fatto di nuovo impennare gli "spread" dell'Italia e soprattutto della Spagna. Insomma un flop (così è stato definito) sia della Bce, sia della Banca d'Inghilterra che aveva iniettato sul mercato notevole liquidità supplementare quello stesso giorno. […]

3) Un errore di comunicazione dei leader dietro il cambio di rotta dei mercati
08 luglio 2012
Il premio Nobel Michael Spence, in un’intervista rilasciata oggi a Eugenio Occorsio di “Repubblica”, ha affermato: “In effetti è piuttosto strano questo brusco cambio di opinione dei mercati, prima entusiasti dei risultati di Bruxelles e poi disillusi fino a questo punto. Secondo me c’è stato alla base un grossolano e macroscopico errore di comunicazione dei leader europei. Se mi è permesso, il primo a sbagliare è stato il vostro premier quando, consapevole o no, ha dato l’impressione di dire: abbiamo vinto noi […]”.

4) La guerra dei mercati. Competizione, speculazione e interessi nella crisi dell’eurozona
Maurizio Donato* - 09 Giugno 2012

Infine, in questa lunga intervista al governatore della Banca d’Italia, alcune conferme, tra le quali quelle riguardanti la comunicazione delle misure ed il contributo dei vari Paesi dell’Eurozona ai  vari salvataggi (v. il mio commento, trasformato poi in una e-mail che ho inviato il 23-6-12 al settimanale tedesco Der Spiegel, in calce al mio ‘post’ “Il solito Olli Rehn, l’amico del giaguaro” [*]):

Parla il Governatore della Banca d’Italia
Visco: «Ecco le condizioni per crescere»
di Ferruccio De Bortoli
7 luglio 2012
[…] Lo scudo antispread è indispensabile? «Se le condizioni economiche di fondo dei Paesi sono positive — continua Visco — non serve e fa bene Monti a dire che l’Italia non lo chiederà. Diciamo che se fosse dotato di capacità di intervento adeguata la sua stessa esistenza aiuterebbe a non usarlo. Ma, soprattutto, spezzerebbe le aspettative della speculazione, le scommesse contrarie, taglierebbe le unghie a chi volesse uscire dall’euro guadagnandoci, dato che, anche per lo scudo antispread, non riuscirebbe a trarne profitto. Ma poi c’è un altro luogo comune che va sfatato». Quale, Governatore? «Che sia la Germania a pagare per tutti. Un falso. Il nostro peso nell’area dell’euro è del 18 per cento, quello della Francia del 20, quello tedesco del 27. I salvataggi sono stati di diverse modalità: interventi diretti sul bilancio pubblico (Grecia) o attraverso l’Efsf (Portogallo e Irlanda), o partecipando all'Esm». Totale per noi? «A fine anno saranno stati versati dall’Italia circa 45 miliardi, e non ci si è agitati tanto. La Finlandia, che pesa per meno del 2 per cento, si è fatta sentire di più». […]

[*] Due osservazioni:
1) Soltanto il controllo dei media e l’ammuina dei poveri rendono possibile il dominio di un’infima minoranza di straricchi potenti, egoisti, bulimici e spietati sul resto dell’umanità. Murdoch è uno di loro.
2) Questi bottegai tedeschi hanno imparato bene il detto napoletano del ‘chiagne e fotte’. Qualcuno può spiegare al direttore di Der Spiegel: a) che gli Italiani (non tutti) sono talmente ricchi che si stanno comprando mezza Berlino?; b) che l’Italia contribuisce al fondo salva-stati, in ragione della sua quota nella BCE, esattamente come la Germania, in ragione della sua quota?; c) che la “bottegaia” Merkel è il problema, non la soluzione, non solo per l’Italia ma per tutta l’Europa? [1]


Post collegati:



Appendice

http://partitodemocratico.gruppi.ilcannocchiale.it/glamware/templates/groups/forumpd/immagini/freccia_commenti.jpg commento di magnagrecia inviato il 10 luglio 2012
EUROGRUPPO
Scudo anti-spread, sconfitti i falchi
al vertice Ue passa la linea Monti

I ministri delle Finanze dell'Eurozona rendono operativa l'intesa raggiunta dai capi di governo: la Bce sarà l'agente del fondo salva-Stati per l'acquisto dei titoli di Stato. La delegazione italiana: "E' andata bene". Alla Spagna un anno in più per abbassare il deficit al 3%
10 luglio 2012
“l'eurozona si muove con decisione verso misure a breve per stabilizzare i mercati, oltre che verso la creazione in tempi medio lunghi di un'unione bancaria e fiscale. "La Bce potrà intervenire sui mercati secondari a nome e per conto dell'Efsf", ha spiegato l'Ad del fondo, il tedesco Klaus Regling. Ciò significa che il bilancio della Bce non verrà intaccato e i rischi e benefici saranno in conto del fondo. "Di mercato primario non si è parlato, ma è una possibilità che esiste, già prevista sia dall'Efsf che dall'Esm", ha precisato Regling”.

Scudo anti-spread, sconfitti i falchi al vertice Ue passa la linea Monti 

EUROGRUPPO
Aiuti alla Spagna, Bce agente del Salva-Stati
Entro fine mese Madrid riceverà la prima tranche da 30 miliardi
Dal nostro corrispondente LUIGI OFFEDDU
10 luglio 2012

Aiuti alla Spagna, Bce agente del Salva-Stati 

Ecco come funziona lo scudo anti-spread. Basterà per scacciare via la crisi dei debiti?
di Vito Lops.
10 luglio 2012

Ecco come funziona lo scudo anti-spread. Basterà per scacciare via la crisi dei debiti? 

Dalla City oltre 110 milioni l'anno per fare lobbying contro l'euro
di Nicol Degli Innocenti
10 luglio 2012

Dalla City oltre 110 milioni l'anno per fare lobbying contro l'euro 

http://partitodemocratico.gruppi.ilcannocchiale.it/glamware/templates/groups/forumpd/immagini/freccia_commenti.jpg commento di magnagrecia inviato il 11 luglio 2012
IL COMMENTO
La Germania davanti al bivio
Barbara Spinelli
11 luglio 2012
La Germania davanti al bivio 

http://partitodemocratico.gruppi.ilcannocchiale.it/glamware/templates/groups/forumpd/immagini/freccia_commenti.jpg commento di magnagrecia inviato il 12 luglio 2012
La vittoria azzerata del professor Monti
Al vertice Ue del 29 scorso sembrava che le sue tesi avessero trionfato, ma quello concluso oggi 10 luglio spazza via tutte le illusioni di successo: la linea europea non cambia, Angela Merkel e i suoi alleati hanno di nuovo avuto successo nel chiudere la strada alle misure che sarebbero necessarie
Carlo Clericetti
[…] La più importante di queste misure sarebbe il ruolo della Bce o del Fondo salva-Stati, a seconda della forma tecnica che si potrebbe scegliere e che sarebbe indifferente rispetto allo scopo qualora rispettasse la sostanza del problema. La sostanza è che se si vuole contrastare – come le dichiarazioni politiche affermano – un orientamento dei mercati ritenuto incongruo e tale da far auto-realizzare le previsioni più disastrose, allora bisogna che lo strumento scelto per questo scopo abbia risorse non “adeguate”, ma illimitate. Solo a questa condizione i mercati considererebbero troppo rischiosa la scommessa contro i debiti sovrani (e, in ultima analisi, contro l’euro) e se ne asterrebbero, rendendo l’intervento effettivo non necessario. […]

La vittoria azzerata del professor Monti 



Nessun commento:

Posta un commento