martedì 26 maggio 2015

I 2.000 miliardi che dividono i figli dai padri


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 251 del 19-12-2012 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
I 2.000 miliardi che dividono i figli dai padri


15 dicembre 2012   2000 miliardi, la grande rapina dei padri   Mario Adinolfi
link sostituito da:

Articolo come al solito ambivalente e con qualche errore tecnico o di prospettiva.
1) In linea generale, è vero che il debito pubblico è servito ad assicurare e mantenere ai "padri" un benessere ed un tenore di vita superiori a quello permesso dal reddito disponibile;
2) è anche vero che questo ora si scarica sulle attuali generazioni (non solo figli, ma anche padri e nonni);
3) è altresì vero, però, che il reddito disponibile privato, accresciuto – diciamo così - dal debito pubblico, si è trasformato in parte in patrimonio (reddito non speso e accumulato), pari ora complessivamente, secondo la Banca d'Italia a 8.600 mld netti, cioè oltre 4 volte il debito pubblico (forse addirittura maggiore di oltre 1.500 mld, stante la valutazione del patrimonio immobiliare da parte dell'Agenzia del Territorio in 6.335 mld contro 4.800 di Bankitalia, cfr. [*], nota 4), che ora è sia dei padri sia dei nonni sia dei figli;
4) non è corretto dire che "Su un debito da duemila miliardi di euro ogni punto di spread affonda ulteriormente l’Italia nelle sabbie mobili, perché sono interessi sul debito più gravosi da dover pagare", poiché lo spread riguarda i titoli del 2° mercato, non le nuove emissioni, che infatti, come talvolta precisato dagli organi politici e tecnici del MEF, sono mediamente venduti a tassi sensibilmente più bassi;
5) infine, è sbagliato ed un po' maldestro perché oggettivamente contraddittorio con la difesa dei giovani precari criticare in toto Vendola, fautore, come o ancor più del PD, dell'introduzione del Reddito minimo garantito (Rmg); di una legislazione a favore dei lavoratori precari; della copertura integrativa pubblica di una maggiorazione del c.d. "tasso di sostituzione pensionistico" per i lavoratori precari (che sono soprattutto giovani, ma ormai anche non giovani). A queste misure, io aggiungo con forza un corposo piano pluriennale di alloggi pubblici di qualità, per dare una casa ad affitto sociale, che può fare la differenza tra la sostenibilità economica e la povertà.
[*] Promemoria delle misure anti-crisi
[4] Analisi quali-quantitative/5/Distribuzione della ricchezza
Secondo la Banca d’Italia, nel 2008 e nel 2009, il 10% della popolazione italiana possiede il 45% della ricchezza nazionale e “Alla fine del 2009 la ricchezza netta delle famiglie italiane cioè la somma di attività reali (abitazioni, terreni, ecc.) e di attività finanziarie (depositi, titoli, azioni, ecc.), al netto delle passività finanziarie (mutui, prestiti personali, ecc.), è stimabile in circa 8.600 miliardi di euro (Tavv. 1A e 3A)” (pag. 7); e “le attività reali (5.883 miliardi di euro; Tav. 1A) rappresentavano il 62,3 per cento della ricchezza lorda, le attività finanziarie (3.565 miliardi di euro) il 37,7 per cento e le passività finanziarie (860 miliardi di euro) circa il 9,1 per cento”. (pag. 10).
Per completezza, rilevo (v. [2], nota 1) che la Banca d’Italia valuta il patrimonio immobiliare (facente parte delle “Attività reali”) in 4.800 mld, l’Agenzia del Territorio in 6.335 mld (una differenza di ben 1.535 mld, il motivo è spiegato nella predetta nota 1).
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2563890.html oppure http://vincesko.blogspot.it/2015/03/analisi-quali-quantitative5.html


Post collegato:

AQQ21-Piccolo Dossier Debito pubblico


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