A causa delle avarie frequenti della
piattaforma IlCannocchiale, dove - in
4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a
fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con
quelli nuovi.
Post n. 211 del 08-11-2012 (trasmigrato da
IlCannocchiale.it)
Le Proposte del
Partito Democratico/3 - Fisco
LE
PROPOSTE DEL PARTITO DEMOCRATICO/3
FISCO
Il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale.
Una sostanziale riduzione dell’evasione e
dell’elusione fiscale e` condizione necessaria per realizzare le riforme
proposte. Non possiamo avere livelli di imposizione europei e livelli di
evasione sudamericani, dato il nostro debito pubblico. L’obiettivo di medio
periodo, ossia la durata ordinaria di una legislatura, dovrebbe essere portare
l’evasione italiana ai livelli medi dell’area euro. In termini quantitativi
vorrebbe dire dimezzarla e arrivare al recupero di 40-50 miliardi di euro
l’anno. Per realizzare tale ambizioso, ma non impossibile obiettivo, si
dovrebbe procedere lungo due strade:
·
i
controlli a posteriori attraverso l’uso efficiente e sinergico delle
informazioni gia` a disposizione delle amministrazioni pubbliche;
·
l’innalzamento
della fedelta` nel pagamento delle tasse attraverso un’azione preventiva.
Il governo Berlusconi ha prima eliminato i
provvedimenti per combattere l’evasione fiscale, poi ha fatto i condoni per i
grandi evasori (lo scudo) e infine, costretto dalla realta`, ha reintrodotto
qualche pezzo di intervento contenuto nei provvedimenti di contrasto
all’evasione che erano stati cancellati. La ricetta del governo ha fallito.
Irpef 20 per cento.
Vogliamo tagliare la prima aliquota dal 23 al 20% per
fare in modo che vi sia un vantaggio per i giovani e per gli ultra-
settantacinquenni
Aumento della detrazione e recupero fiscal drag per i
dipendenti.
La cancellazione del recupero del fiscal drag da parte
del governo di centrodestra ha penalizzato i lavoratori dipendenti. Oltre a
prevedere il miglioramento delle detrazioni per i dipendenti, vogliamo
reintrodurre il meccanismo che evita un aumento della pressione fiscale dovuto
all’inflazione.
Bonus Figli
Per il sostegno alla famiglia vogliamo introdurre il
“bonus per i figli”, per dipendenti, parasubordinati, indipendenti (autonomi,
professionisti, imprenditori).
Lavoro femminile.
Per incentivare il lavoro femminile e sostenere la
famiglia, vogliamo introdurre una consistente detrazione fiscale ad hoc, per il
reddito da lavoro delle donne in nuclei familiari con figli minori.
Rendite finanziarie.
La tassazione delle rendite finanziarie va portata al
20 per cento.
Lavoro autonomo, professionale ed impresa al 20%.
Vogliamo eliminare gradualmente l’Irap sul costo del
lavoro. E premiare chi scommette sulle sue capacita` imprenditoriali e sulla
propria azienda: la parte di reddito reinvestita nella propria azienda, nella
propria attivita` professionale o nella propria societa` non viene tassata. Il
reddito ordinario percepito dal lavoratore autonomo, dall’imprenditore individuale,
dalla societa` di persone viene tassato al 20%. Soltanto la parte eccedente va
in Irpef. Per le societa` di capitale, la parte di profitti ordinari
reinvestiti nell’azienda non viene tassata.
La vigente aliquota Ires viene applicata solo agli extra-profitti.
La vigente aliquota Ires viene applicata solo agli extra-profitti.
Studi di settore.
Proponiamo una profonda riforma degli Studi di settore
per evitare che continuino ad essere una sorta di minimum tax, iniqua nei
confronti dei contribuenti di dimensioni minori e, al tempo stesso, inefficace
contro l’evasione. La riforma prevede, tra l’altro, la riduzione del numero
degli Studi (oggi oltre 200), la revisione delle modalita` di calcolo e un
piano straordinario di formazione degli operatori dell’Agenzia delle entrate
sul corretto funzionamento degli Studi e la modifica dei criteri di
attribuzione della retribuzione di risultato.
L’ambiente in primo piano.
Negli ultimi anni, grazie ai governi del
centrosinistra, si sono fatti importanti passi avanti in termini di fiscalita`
ambientale. Il governo Berlusconi ha bloccato il cammino. Vogliamo riprendere
il cammino seguendo il principio della “responsabilita` condivisa” e del “chi
inquina paga”. L’obiettivo e` comprendere nel conto il costo di risorse
naturali scarse e non rinnovabili e le emissioni di agenti inquinanti, spostare
il carico fiscale dal lavoro alle risorse ambientali utilizzate nei processi
produttivi e dai consumi nocivi ai consumi sostenibili.
__________________________________________________________ __
Fisco 20, 20, 20: la road map per liberare i
produttori, la progressività, il federalismo.
__________________________________________________________ __
1) ISTAT - Dossier
L’economia sommersa: stime nazionali e regionali
Audizione del Presidente dell’Istituto nazionale di statistica Enrico Giovannini
presso la Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria
Roma, 22 luglio 2010
L’economia sommersa: stime nazionali e regionali
L’economia sommersa: stime nazionali e regionali
Audizione del Presidente dell’Istituto nazionale di statistica Enrico Giovannini
presso la Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria
Roma, 22 luglio 2010
L’economia sommersa: stime nazionali e regionali
2) Il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale.
Evasione fiscale - Wikipedia
Evasione fiscale - Wikipedia
3) Legge “Manette agli
evasori”
Il testo del Dlgs n. 74 del 10-03-2000 (che sostituisce la L. 516/82)
Legge “Manette agli evasori”
Prassi:
Circolare n. 9 del 24-03-2000 Min. Finanze
Circolare n. 114000 del 14-04-2000 Guardia Finanza
Circolare n. 154E del 04-08-2000 Min. Finanze
La Repubblica
I COMMERCIALISTI CONDANNANO LA LEGGE 'MANETTE AGLI EVASORI'
08 luglio 1989 — pagina 41 sezione: ECONOMIA
di SERGIO LUCIANO
I COMMERCIALISTI CONDANNANO LA LEGGE 'MANETTE AGLI EVASORI'
VISCO: FINALMENTE UNA NORMA CON UN VERO POTERE DETERRENTE. MARZANO (FI): MA LE TASSE CONTINUANO AD AUMENTARE
Finisce l' era delle manette agli evasori Addio a una legge poco applicata. I processi caleranno dell' 80%: non punibili i piccoli reati
Solo i fenomeni più gravi, come la dichiarazione fraudolenta, avranno ancora rilevanza penale
Gallo Giuliano
(6 gennaio 2000) - Corriere della Sera
Finisce l' era delle manette agli evasori Addio a una legge poco applicata. I processi caleranno dell' 80%: non punibili i piccoli reati
Il testo del Dlgs n. 74 del 10-03-2000 (che sostituisce la L. 516/82)
Legge “Manette agli evasori”
Prassi:
Circolare n. 9 del 24-03-2000 Min. Finanze
Circolare n. 114000 del 14-04-2000 Guardia Finanza
Circolare n. 154E del 04-08-2000 Min. Finanze
La Repubblica
I COMMERCIALISTI CONDANNANO LA LEGGE 'MANETTE AGLI EVASORI'
08 luglio 1989 — pagina 41 sezione: ECONOMIA
di SERGIO LUCIANO
I COMMERCIALISTI CONDANNANO LA LEGGE 'MANETTE AGLI EVASORI'
VISCO: FINALMENTE UNA NORMA CON UN VERO POTERE DETERRENTE. MARZANO (FI): MA LE TASSE CONTINUANO AD AUMENTARE
Finisce l' era delle manette agli evasori Addio a una legge poco applicata. I processi caleranno dell' 80%: non punibili i piccoli reati
Solo i fenomeni più gravi, come la dichiarazione fraudolenta, avranno ancora rilevanza penale
Gallo Giuliano
(6 gennaio 2000) - Corriere della Sera
Finisce l' era delle manette agli evasori Addio a una legge poco applicata. I processi caleranno dell' 80%: non punibili i piccoli reati
5) Aumento della detrazione e recupero fiscal drag per i dipendenti.
(dalla Lettera di PDnetwork http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2593370.html oppure http://vincesko.blogspot.it/2015/03/lettera-di-pdnetwork-alla-segreteria.html )
[11] OCSE: Salari in Italia tra i più bassi. Fisco da record al 46,5%
Ma Sacconi non ci sta e bolla i dati come ''tecnicalita' senza riscontro'' - 11-05-2010
http://www.asca.it/copertina-OCSE__SALARI_IN_ITALIA_TRA_I_PIU__BASSI__FISCO_DA_RECORD_AL46_5_PERCENTO_-2863.html
Il Rapporto Ocse: Italia maglia nera dei salari -16,5% rispetto alla media
Il nostro Paese è al 23esimo posto sui 30 membri dell'Organizzazione
Il cuneo fiscale è del 46,5%. Peso di tasse e contributi invariato dal 2008
http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/economia/retribuzioni/dossier-salari/dossier-salari.html
OECD: Taxing Wages 2009 http://www.oecd.org/ctp/taxingwages
Salari: IRES CGIL, potere d'acquisto perde 5.500 euro in dieci anni
Presentato V rapporto sui redditi dei lavoratori dipendenti. Epifani, necessario un intervento urgente, che sposti la tassazione dai salari dei lavoratori dipendenti e dalle pensioni alle grandi ricchezze e ai grandi patrimoni »
http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=14627
La crisi dei salari - Crescita, Occupazione e Redditi perduti negli anni Duemila
V RAPPORTO IRES-CGIL 2000-2010 - 27 settembre 2010
Sintesi del rapporto:
http://www.cgil.it/Archivio/Ricerche%20IRES/IRES_Salari%20in%20Italia_sintesi.pdf
Slides:
http://www.cgil.it/Archivio/Ricerche%20IRES/IRES_Salari%20in%20Italia_slides.PPT
(dalla Lettera di PDnetwork http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2593370.html oppure http://vincesko.blogspot.it/2015/03/lettera-di-pdnetwork-alla-segreteria.html )
[11] OCSE: Salari in Italia tra i più bassi. Fisco da record al 46,5%
Ma Sacconi non ci sta e bolla i dati come ''tecnicalita' senza riscontro'' - 11-05-2010
http://www.asca.it/copertina-OCSE__SALARI_IN_ITALIA_TRA_I_PIU__BASSI__FISCO_DA_RECORD_AL46_5_PERCENTO_-2863.html
Il Rapporto Ocse: Italia maglia nera dei salari -16,5% rispetto alla media
Il nostro Paese è al 23esimo posto sui 30 membri dell'Organizzazione
Il cuneo fiscale è del 46,5%. Peso di tasse e contributi invariato dal 2008
http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/economia/retribuzioni/dossier-salari/dossier-salari.html
OECD: Taxing Wages 2009 http://www.oecd.org/ctp/taxingwages
Salari: IRES CGIL, potere d'acquisto perde 5.500 euro in dieci anni
Presentato V rapporto sui redditi dei lavoratori dipendenti. Epifani, necessario un intervento urgente, che sposti la tassazione dai salari dei lavoratori dipendenti e dalle pensioni alle grandi ricchezze e ai grandi patrimoni »
http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=14627
La crisi dei salari - Crescita, Occupazione e Redditi perduti negli anni Duemila
V RAPPORTO IRES-CGIL 2000-2010 - 27 settembre 2010
Sintesi del rapporto:
http://www.cgil.it/Archivio/Ricerche%20IRES/IRES_Salari%20in%20Italia_sintesi.pdf
Slides:
http://www.cgil.it/Archivio/Ricerche%20IRES/IRES_Salari%20in%20Italia_slides.PPT
Lettera di PDnetwork, nota [12] Restituzione del fiscal drag (drenaggio
fiscale).
Fiscal drag: chi l'ha visto? - 13/09/2010
“C'è un grande assente nel dibattito sulle tasse: il drenaggio fiscale. Che dal '90 ha colpito i redditi più bassi: chi guadagna solo 15mila euro oggi paga il 28% in più in termini reali, mentre chi sta sopra 1 milione di euro paga quasi il 10% in meno”.
Fiscal drag: chi l'ha visto?
Fiscal drag: chi l'ha visto? - 13/09/2010
“C'è un grande assente nel dibattito sulle tasse: il drenaggio fiscale. Che dal '90 ha colpito i redditi più bassi: chi guadagna solo 15mila euro oggi paga il 28% in più in termini reali, mentre chi sta sopra 1 milione di euro paga quasi il 10% in meno”.
Fiscal drag: chi l'ha visto?
6) Bonus Figli
Un futuro alle famiglie. Bonus di 3000 euro l'anno per ogni figlio - la campagna
Bonus figli di 3.000 €
Un futuro alle famiglie. Bonus di 3000 euro l'anno per ogni figlio - la campagna
Bonus figli di 3.000 €
7) Lavoro femminile.
InGenere
Dossier: Il quoziente familiare
Il quoziente familiare
InGenere
Dossier: Il quoziente familiare
Il quoziente familiare
8) AUDIZIONE DEL PRESIDENTE
DELLA CORTE DEI CONTI PRESSO LA VI COMMISSIONE FINANZE CAMERA DEI DEPUTATI
Elementi per l’audizione sull’A.C. 4566
“Delega al Governo per la riforma fiscale e assistenziale”
(VI Commissione Finanze Camera dei deputati)
11 ottobre 2011
Elementi per l’audizione sull’A.C. 4566 “Delega al Governo per la riforma fiscale e assistenziale”
IL COMMENTO
“Il paese dei Robin Hood al contrario” di MARCO RUFFOLO
Elementi per l’audizione sull’A.C. 4566
“Delega al Governo per la riforma fiscale e assistenziale”
(VI Commissione Finanze Camera dei deputati)
11 ottobre 2011
Elementi per l’audizione sull’A.C. 4566 “Delega al Governo per la riforma fiscale e assistenziale”
IL COMMENTO
“Il paese dei Robin Hood al contrario” di MARCO RUFFOLO
9) L'INTERVISTA - IL DIRETTORE DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE E PRESIDENTE
DI EQUITALIA
«Basta segreti su conti e patrimoni. Ora possiamo battere i furbi»
Befera: ci sono gli strumenti per farcela. Solo la Grecia peggio di noi
Massimo Mucchetti
11 dicembre 2011
«Basta segreti su conti e patrimoni. Ora possiamo battere i furbi»
«Basta segreti su conti e patrimoni. Ora possiamo battere i furbi»
Befera: ci sono gli strumenti per farcela. Solo la Grecia peggio di noi
Massimo Mucchetti
11 dicembre 2011
«Basta segreti su conti e patrimoni. Ora possiamo battere i furbi»
10) I 42mila poveri con la super-barca. Tra chi dichiara meno di
20mla euro in 518 hanno anche l'aereo
di Marco Mobili 10 dicembre 2011
I 42mila poveri con la super-barca. Tra chi dichiara meno di 20mla euro in 518 hanno anche l'aereo
di Marco Mobili 10 dicembre 2011
I 42mila poveri con la super-barca. Tra chi dichiara meno di 20mla euro in 518 hanno anche l'aereo
13) Cassazione: da sei mesi a due anni a chi omette di versare l’Iva oltre il
27 dicembre dell’anno successivo
È punibile con la reclusione il comportamento del contribuente che non versa l’Iva e che prolunga tale comportamento oltre il 27 dicembre dell’anno successivo a quello a cui ci si riferisce. È questo il principio di diritto che emerge dalla sentenza n. 38619 depositata il 3 novembre scorso. La Corte ha infatti spiegato che “il comportamento del soggetto che non versa l’Iva dichiarata a debito in sede di dichiarazione annuale è equiparato a quello del sostituto che non versa le ritenute risultanti dalla certificazione rilasciata ai sostituti, e sanzionato con la reclusione da sei mesi a due anni. Per la consumazione del reato – ha chiarito la Corte - non è sufficiente un qualsiasi ritardo, ma occorre che l’omissione del versamento dell’imposta dovuta si protragga fino al 27 dicembre dell’anno successivo al periodo d’imposta di riferimento”.
(Data: 21/11/2010 10.00.00 - Autore: Luisa Foti)
Cassazione: da sei mesi a due anni a chi omette di versare l’Iva oltre il 27 dicembre dell’anno successivo
È punibile con la reclusione il comportamento del contribuente che non versa l’Iva e che prolunga tale comportamento oltre il 27 dicembre dell’anno successivo a quello a cui ci si riferisce. È questo il principio di diritto che emerge dalla sentenza n. 38619 depositata il 3 novembre scorso. La Corte ha infatti spiegato che “il comportamento del soggetto che non versa l’Iva dichiarata a debito in sede di dichiarazione annuale è equiparato a quello del sostituto che non versa le ritenute risultanti dalla certificazione rilasciata ai sostituti, e sanzionato con la reclusione da sei mesi a due anni. Per la consumazione del reato – ha chiarito la Corte - non è sufficiente un qualsiasi ritardo, ma occorre che l’omissione del versamento dell’imposta dovuta si protragga fino al 27 dicembre dell’anno successivo al periodo d’imposta di riferimento”.
(Data: 21/11/2010 10.00.00 - Autore: Luisa Foti)
Cassazione: da sei mesi a due anni a chi omette di versare l’Iva oltre il 27 dicembre dell’anno successivo
14) Italia nel super patto antievasione, conti all’estero senza
segreti
redazioneweb
Anche Francia, Germania, Regno Unito e Spagna faranno parte dell’intesa con gli Stati Uniti, in vigore da gennaio 2013. Scarica i punti dell’accordo
09/02/2012 11:10
Italia nel super patto antievasione, conti all’estero senza segreti
redazioneweb
Anche Francia, Germania, Regno Unito e Spagna faranno parte dell’intesa con gli Stati Uniti, in vigore da gennaio 2013. Scarica i punti dell’accordo
09/02/2012 11:10
Italia nel super patto antievasione, conti all’estero senza segreti
15) Fisco, populismo e lotta di classe in Italia
di Vladimiro Giacchè
Pubblichiamo un interessante saggio di Vladimiro Giacchè uscito sull'ultimo numero di Democrazia e Diritto sulla questione strategica del rapporto tra il sistema fiscale e il conflitto tra le classi.
Fisco, populismo e lotta di classe in Italia
di Vladimiro Giacchè
Pubblichiamo un interessante saggio di Vladimiro Giacchè uscito sull'ultimo numero di Democrazia e Diritto sulla questione strategica del rapporto tra il sistema fiscale e il conflitto tra le classi.
Fisco, populismo e lotta di classe in Italia
17) Per farsi dire bravo dall'Europa, il nostro ineffabile ministro
incompetente dell'Economia, Giulio Tremonti, progettò ed attuò la manovra
correttiva più ferocemente iniqua d'Europa, vera macelleria sociale, che
addossa sulle spalle dei ceti medio-bassi l'onere del risanamento, in buona
parte reso necessario – non come negli altri Paesi dal salvataggio costosissimo
delle banche – ma dalla sua pessima gestione della Cosa pubblica: salvataggio
Alitalia (3,1+2 miliardi), abolizione dell'ICI per i più abbienti (2,5 mld),
spesa fuori controllo della voce “beni e servizi” delle Amministrazioni
pubbliche (tra i 9 e i 12 mld), calo delle entrate tributarie maggiore del calo
del PIL (fonte Banca d'Italia: nel 2009, le imposte dirette sono diminuite del
7,1% pari a 17,1 miliardi, quelle indirette del 4,2% pari a 9,1 miliardi di
euro, riconducibili al consistente calo dell'Iva e dell'Irap, parzialmente
compensato dall'aumento delle entrate in conto capitale, vedasi i circa 5 mld
dallo scudo fiscale a prezzi di saldo!), anche per effetto dell' abrogazione di
misure adottate dal precedente governo di centrosinistra:
Da un'interpellanza presentata alla Camera dei
deputati il 12-5-2009 - Allegato B - Seduta n. 175 del 12/5/2009
ECONOMIA E FINANZE
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
(…) con la Finanziaria 2007 il Governo Prodi aveva provato a mettere in campo un primo pacchetto di misure per contrastare l'evasione:
riorganizzazione dell'anagrafe tributaria;
«tracciabilità» dei compensi dei professionisti;
obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi;
tenuta dell'elenco clienti-fornitori;
anagrafe dei conti correnti bancari;
lotta alle frodi IVA;
contabilità semplificata e agevolata per 950.000 imprese minori, il cosiddetto «forfettone» per i contribuenti minimi con reddito inferiore a 30 mila euro;
furono così incassati 23 miliardi in più c nel contempo le entrate da ruoli e riscossioni coattive sono cresciute del 20 per cento;
il Governo Berlusconi-Tremonti con la manovra triennale 2009-2011 (decreto-legge n. 112 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 133 del 2008) ha
provveduto all'eliminazione dell'elenco clienti-fornitori, della «tracciabilità» dei compensi e dell'anagrafe dei conti correnti bancari. Questi e altri provvedimenti hanno rilanciato l'evasione fiscale in grande stile. Diminuiscono, in particolare, le entrate dell'Iva. Anche per la consapevolezza che l'evasione è un'attività sempre meno rischiosa; si è proceduto a un sistematico smantellamento, presentato come «semplificazione», di un insieme di strumenti, in parte non ancora operativi, introdotti nella legislatura precedente, che potevano permettere all'amministrazione finanziaria di ottenere, per via telematica, informazioni utili ai fini del contrasto all'evasione:
è stato soppresso l'obbligo di allegare alla dichiarazione Iva gli elenchi clienti/fornitori;
sono state abolite le limitazioni nell'uso di contanti e di assegni;
sono state abolite la tracciabilità dei pagamenti e la tenuta da parte dei professionisti di conti correnti dedicati;
è stato soppresso l'obbligo di comunicazione preventiva per compensare crediti di imposta superiori ai 10mila euro;
è stata significativamente ridimensionata la solidarietà in materia di versamento di contributi e ritenute tra committente, appaltatore e subappaltatore;
sul fronte degli studi di settore: è stato previsto l'obbligo della loro pubblicazione entro il 30 settembre dell'anno a cui devono applicarsi, invece che entro il 31 marzo dell'anno successivo. In questo modo, il contribuente è sempre in grado di conoscere in corso d'opera quali sono le aspettative del fisco nei sui confronti e di adeguarvisi;
alle imprese dei distretti, industriali viene consentita la possibilità di effettuare un concordato preventivo triennale (cioè di concordare, in anticipo, per tre anni, le imposte dovute) anche per i tributi locali, specificando che «in caso di osservanza del concordato i controlli sono eseguiti unicamente a scopo di monitoraggio»;
sono state dimezzate le sanzioni;
ed i «risultati», come è stato documentato in precedenza, non sono mancati; a questo si aggiungano i danni che derivano dal cosiddetto fiscal drag: infatti, in un'imposta progressiva, come l'Irpef, l'aumento di tassazione indotto dall'inflazione discende da due fattori:
una quota sempre più ampia del reddito è assoggettata ad aliquote (marginali) più elevate;
il valore delle detrazioni e deduzioni di imposta per tipologie di redditi, per carichi familiari, ed altro, non è indicizzato all'aumentare dei prezzi e quindi diminuisce, in termini di potere d'acquisto;
da anni, non viene restituito, neanche parzialmente, il drenaggio fiscale, mentre è stato calcolato (dal Prof. Massimo Baldini) che nel 2008, la differenza, tra quanto il contribuente paga e quanto pagherebbe senza l'aumento dell'aliquota media indotto dall'inflazione, è stata pari a 3,7 miliardi di euro;
il mancato recupero del fiscal drag ha pesato, secondo Bankitalia, per 2/3 sulla perdita del potere d'acquisto degli ultimi 5 anni. In altre parole i lavoratori hanno perso 1.182 euro dal 2002 al 2008 (dati Ires Cgil);
nel frattempo le rendite finanziarie sono tassate con un'imposta sostitutiva dell'Irpef e con un'aliquota pari al 12,5 per cento, mentre l'aliquota Irpef più bassa è pari al 23 per cento, il mondo del lavoro autonomo, a prescindere dal fenomeno dell'evasione, dispone della revisione degli studi di settore e di ampie possibilità di deduzione e detrazione, mentre più del 50 per cento delle imprese denuncia un reddito nullo o negativo, ed è stata abolita l'Ici sulle prime abitazioni di lusso;
non è un caso se il nostro Paese, a causa della politica fiscale e della precarizzazione
crescente delle tipologie contrattuali presenti nel mondo del lavoro, ha un livello di disuguaglianza dei redditi fra i più elevati tra i paesi sviluppati, un livello di povertà ben superiore alla media dei paesi Ocse ed è uno dei Paesi in cui la disuguaglianza è cresciuta maggiormente negli ultimi venti anni;
ECONOMIA E FINANZE
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
(…) con la Finanziaria 2007 il Governo Prodi aveva provato a mettere in campo un primo pacchetto di misure per contrastare l'evasione:
riorganizzazione dell'anagrafe tributaria;
«tracciabilità» dei compensi dei professionisti;
obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi;
tenuta dell'elenco clienti-fornitori;
anagrafe dei conti correnti bancari;
lotta alle frodi IVA;
contabilità semplificata e agevolata per 950.000 imprese minori, il cosiddetto «forfettone» per i contribuenti minimi con reddito inferiore a 30 mila euro;
furono così incassati 23 miliardi in più c nel contempo le entrate da ruoli e riscossioni coattive sono cresciute del 20 per cento;
il Governo Berlusconi-Tremonti con la manovra triennale 2009-2011 (decreto-legge n. 112 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 133 del 2008) ha
provveduto all'eliminazione dell'elenco clienti-fornitori, della «tracciabilità» dei compensi e dell'anagrafe dei conti correnti bancari. Questi e altri provvedimenti hanno rilanciato l'evasione fiscale in grande stile. Diminuiscono, in particolare, le entrate dell'Iva. Anche per la consapevolezza che l'evasione è un'attività sempre meno rischiosa; si è proceduto a un sistematico smantellamento, presentato come «semplificazione», di un insieme di strumenti, in parte non ancora operativi, introdotti nella legislatura precedente, che potevano permettere all'amministrazione finanziaria di ottenere, per via telematica, informazioni utili ai fini del contrasto all'evasione:
è stato soppresso l'obbligo di allegare alla dichiarazione Iva gli elenchi clienti/fornitori;
sono state abolite le limitazioni nell'uso di contanti e di assegni;
sono state abolite la tracciabilità dei pagamenti e la tenuta da parte dei professionisti di conti correnti dedicati;
è stato soppresso l'obbligo di comunicazione preventiva per compensare crediti di imposta superiori ai 10mila euro;
è stata significativamente ridimensionata la solidarietà in materia di versamento di contributi e ritenute tra committente, appaltatore e subappaltatore;
sul fronte degli studi di settore: è stato previsto l'obbligo della loro pubblicazione entro il 30 settembre dell'anno a cui devono applicarsi, invece che entro il 31 marzo dell'anno successivo. In questo modo, il contribuente è sempre in grado di conoscere in corso d'opera quali sono le aspettative del fisco nei sui confronti e di adeguarvisi;
alle imprese dei distretti, industriali viene consentita la possibilità di effettuare un concordato preventivo triennale (cioè di concordare, in anticipo, per tre anni, le imposte dovute) anche per i tributi locali, specificando che «in caso di osservanza del concordato i controlli sono eseguiti unicamente a scopo di monitoraggio»;
sono state dimezzate le sanzioni;
ed i «risultati», come è stato documentato in precedenza, non sono mancati; a questo si aggiungano i danni che derivano dal cosiddetto fiscal drag: infatti, in un'imposta progressiva, come l'Irpef, l'aumento di tassazione indotto dall'inflazione discende da due fattori:
una quota sempre più ampia del reddito è assoggettata ad aliquote (marginali) più elevate;
il valore delle detrazioni e deduzioni di imposta per tipologie di redditi, per carichi familiari, ed altro, non è indicizzato all'aumentare dei prezzi e quindi diminuisce, in termini di potere d'acquisto;
da anni, non viene restituito, neanche parzialmente, il drenaggio fiscale, mentre è stato calcolato (dal Prof. Massimo Baldini) che nel 2008, la differenza, tra quanto il contribuente paga e quanto pagherebbe senza l'aumento dell'aliquota media indotto dall'inflazione, è stata pari a 3,7 miliardi di euro;
il mancato recupero del fiscal drag ha pesato, secondo Bankitalia, per 2/3 sulla perdita del potere d'acquisto degli ultimi 5 anni. In altre parole i lavoratori hanno perso 1.182 euro dal 2002 al 2008 (dati Ires Cgil);
nel frattempo le rendite finanziarie sono tassate con un'imposta sostitutiva dell'Irpef e con un'aliquota pari al 12,5 per cento, mentre l'aliquota Irpef più bassa è pari al 23 per cento, il mondo del lavoro autonomo, a prescindere dal fenomeno dell'evasione, dispone della revisione degli studi di settore e di ampie possibilità di deduzione e detrazione, mentre più del 50 per cento delle imprese denuncia un reddito nullo o negativo, ed è stata abolita l'Ici sulle prime abitazioni di lusso;
non è un caso se il nostro Paese, a causa della politica fiscale e della precarizzazione
crescente delle tipologie contrattuali presenti nel mondo del lavoro, ha un livello di disuguaglianza dei redditi fra i più elevati tra i paesi sviluppati, un livello di povertà ben superiore alla media dei paesi Ocse ed è uno dei Paesi in cui la disuguaglianza è cresciuta maggiormente negli ultimi venti anni;
cifre alla mano, la Banca d'Italia (rappresentata da
Andrea Brandolini, dirigente del Servizio studi, in un'audizione alla
Commissione Lavoro del Senato il 21 aprile 2009) afferma che oggi operai ed
impiegati sono piú poveri: c'è stato un travaso di reddito «orizzontale» fra
categorie sociali autonomi e dirigenti hanno visto salire i loro redditi e
invece fra operai e impiegati è cresciuto il numero di chi è povero;
tra il 1993 e il 2006 il reddito disponibile equivalente (espresso in termini reali con il deflattore dei consumi delle famiglie) è cresciuto dell'1,2 per cento l'anno, ma per le famiglie degli autonomi la crescita è stata del 2,6 per cento, per i dirigenti (pubblici e privati) dell'1,5 per cento e per i pensionati dell'1,6 per cento. Aumenti molto più contenuti si sono verificati invece per operai (+0,6 per cento) e soprattutto impiegati (+0,3 per cento);
come risultato la percentuale dei poveri (coloro che percepiscono un reddito inferiore al 60 per cento di quello medio) appartenenti a queste due classi sociali è salita dal 27 al 31 per cento fra gli operai e dal 7 all'8 per cento fra gli impiegati mentre è scesa fra gli autonomi;
questa politica fiscale, oltre a produrre un incremento della pressione fiscale ed una generale e continua tensione nella gestione dei conti pubblici, per la quale risulta sempre più inefficace la finanza ad avviso degli interpellanti creativa dell'attuale Ministro dell'economia, produce, dunque, anche una marcata sperequazione sociale.
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento)
tra il 1993 e il 2006 il reddito disponibile equivalente (espresso in termini reali con il deflattore dei consumi delle famiglie) è cresciuto dell'1,2 per cento l'anno, ma per le famiglie degli autonomi la crescita è stata del 2,6 per cento, per i dirigenti (pubblici e privati) dell'1,5 per cento e per i pensionati dell'1,6 per cento. Aumenti molto più contenuti si sono verificati invece per operai (+0,6 per cento) e soprattutto impiegati (+0,3 per cento);
come risultato la percentuale dei poveri (coloro che percepiscono un reddito inferiore al 60 per cento di quello medio) appartenenti a queste due classi sociali è salita dal 27 al 31 per cento fra gli operai e dal 7 all'8 per cento fra gli impiegati mentre è scesa fra gli autonomi;
questa politica fiscale, oltre a produrre un incremento della pressione fiscale ed una generale e continua tensione nella gestione dei conti pubblici, per la quale risulta sempre più inefficace la finanza ad avviso degli interpellanti creativa dell'attuale Ministro dell'economia, produce, dunque, anche una marcata sperequazione sociale.
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento)
18) Gruppo di lavoro
“Economia non osservata e flussi finanziari”
RAPPORTO FINALE SULL’ATTIVITÀ
Roma, 14 luglio 2011
“Economia non osservata e flussi finanziari”
“Economia non osservata e flussi finanziari”
RAPPORTO FINALE SULL’ATTIVITÀ
Roma, 14 luglio 2011
“Economia non osservata e flussi finanziari”
20) I ricchi cominciano a pagare anche loro (v. imposta di bollo e sulle transazioni e bollo speciale per le attività finanziarie scudate); era ora, ma deve essere solo l’inizio.
“Le entrate tributarie
crescono (+3,8%) nonostante la crisi”
5
novembre 2012
21) ADDIZIONALI
REGIONALE E COMUNALE
Addizionale Regionale e
Comunale Irpef: cosa sono e perché aumentano nel 2012
Come si
calcolano e come si pagano le addizionali regionale e comunale all’Irpef ?
Tavola: Irpef addizionale regionale in vigore per l'anno 2012
Indagine conoscitiva sull’Evasione fiscale
http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/017bis/001/d000r.htm
http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/017bis/001/d000r.htm
22) FISCALITÀ INTERNAZIONALE
Tassazione dei capitali, accordi con la Svizzera
conformi al diritto comunitario
La Grecia batte l'Italia: lunedì
l'accordo con la Svizzera per tassare i capitali
http://24o.it/Hywx4
http://24o.it/Hywx4
23)
IMMOBILI
IMU, ecco come pagarla
24) IMPOSIZIONE PATRIMONIALE
Esperienze di altri Paesi
http://www.ssef.it/sites/ssef/files/Documenti/Rivista%20Tributi/Supplemento%201-%20Libro%20Bianco/Imposizione%20patrimoniale_dallera.pdf
http://www.ssef.it/sites/ssef/files/Documenti/Rivista%20Tributi/Supplemento%201-%20Libro%20Bianco/Imposizione%20patrimoniale_dallera.pdf
Patrimoniale, prestito forzoso e super Imu, tutte le
tentazioni per consolidare il debito
Dossier Imposta
patrimoniale
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2670796.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/analisi-quali-quantitativa14imposta.html
Un
prestito forzoso decennale è migliore della tassa sui patrimoni
Suicidio per
debiti
25) TASSA
SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE (TTF)
Appunto sulla Tassa sulle
transazioni finanziarie
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2758893.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/appunto-sulla-tassa-sulle-transazioni.html
26) NORME DELLA RISCOSSIONE
Le norme
iugulatorie di Equitalia
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2738891.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/le-norme-iugulatorie-di-equitalia.html
Post precedenti:
Le proposte del
Partito Democratico/1 - Lavoro
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2760256.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/le-proposte-del-partito-democratico1.html
Le proposte del Partito
Democratico/2 – Famiglia e Politiche sociali
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2760566.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/le-proposte-del-partito-democratico2.html
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