mercoledì 20 maggio 2015

PD, tra patto di sindacato e cooptazione


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 223 del 18-11-2012 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
PD, tra patto di sindacato e cooptazione


17 novembre 2012
Per farla finita con il patto di sindacato
Sono passati i tempi della cooptazione meritocratica gramsciana. Per il Pd è il momento di avviare una riorganizzazione interna e la circolazione delle sue élite
Antonio Funiciello
link sostituito da:

Ieri mattina, ad una trasmissione di Radio3-Tutta la città ne parla sui partiti politici, è stato letto questo mio commento, già ‘postato’ in passato:

"Io voto PD. Il funzionamento del Partito Democratico lascia a desiderare (e perciò ha ampi margini di miglioramento) sia al centro, per troppa autoconservazione (di uomini, prerogative, cordate e meccanismi) e per un - decrescente - deficit di “cattiveria” nella leadership dell’ottimo Bersani ("animale" troppo politico, nel bene e nel male), sia soprattutto a livello di circoli territoriali: inesistenti o chiusi (in quasi tutto il Sud) o, dappertutto, dominati da boss politici locali, la cui unica, vera preoccupazione è di mantenere il controllo dando spazio soltanto a persone fedeli, mediocri, incompetenti (ma in fondo è stato sempre così nei partiti), sia, infine, per l'ostinata renitenza a sviluppare appieno i nuovi strumenti di partecipazione come Internet - molto sottoutilizzati - perché ritenuti incontrollabili.
La premessa della soluzione è la piena attuazione dell'art. 49 riguardante la regolamentazione per legge dei partiti, che devono funzionare "con metodo democratico", [*] cosa che francamente non è, probabilmente non è mai stata, né oserei dire paradossalmente forse – almeno allo stato attuale delle cose prevedibili - può essere (si veda anche il M5S, che della democraticità fa la sua bandiera).
[*] Art. 49.
Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale".
http://www.governo.it/governo/costituzione/1_titolo4.html

Aggiungo ora (17/11):
- per il Labour è “conveniente cooptare i capaci perché le correnti interne, in utile competizione tra loro, si giovano di quadri politici di valore e ricevono un danno dalla promozione di cortigiani” semplicemente perché in Gran Bretagna vige una cultura protestante meritocratica e selezionare persone incapaci riceverebbe la riprovazione sociale; in Italia invece impera una cultura cattolica mammona, a-meritocratica, selezionare i fedeli e incapaci non riceve nei fatti, prevalentemente, nessuna riprovazione sociale;
- che il “patto di sindacato ha reagito in modo respingente nei confronti” dei ‘giovani turchi’ è del tutto normale; hanno fatto male i ‘giovani turchi’ a preferire alla lotta dura (come invece ha fatto il tosto e coraggioso Renzi) la cooptazione;
- “È impossibile restituire al Pd una vera dialettica politica senza che si strutturino simultaneamente i due termini della stessa, quello social e quello liberal”. Meno male, per il “liberal” abbiamo già dato, con esiti fausti per i ricchi e infausti per tutti gli altri, negli ultimi 20 anni! (cfr. la mia “Lettera-commento all’editoriale di Ezio Maurohttp://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2761918.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/lettera-commento-alleditoriale-di-ezio.html );
- “l’interruzione della folle corsa al tesseramento”: perché, poi?
- “la diminuzione sensibile del numero dei circoli specialmente nelle grandi aree urbane”: affermazione affatto strampalata (vedi sopra), che rovina un articolo per più aspetti utile ed interessante.


Appendice

Un anno di governo - Il bilancio di Monti


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