martedì 26 maggio 2015

Analisi quali-quantitativa/21 - Dossier Debito pubblico


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 249 del 17-12-2012 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Analisi quali-quantitativa/21-Dossier Debito pubblico


DOSSIER “DEBITO PUBBLICO”

n. 31 - Il debito pubblico italiano dall’Unità a oggi. Una ricostruzione della serie storica (Italian Public debt since national unification. A reconstruction of the time series)
Maura Francese, Angelo Pace, ottobre 2008
Questo lavoro presenta i risultati di una ricostruzione del debito pubblico italiano dall'unità del paese a oggi. Le elaborazioni sono effettuate utilizzando una metodologia in linea con le regole statistiche attuali al fine di ottenere una base dati omogenea e più coerente con le statistiche di contabilità nazionale. Il settore di riferimento, a differenza di molti studi precedenti che prendevano in esame il solo Settore statale, è quello delle Amministrazioni pubbliche e l'aggregato è il debito lordo al valore nominale e consolidato tra e nei sottosettori. La base dati ricostruita include le serie storiche mensili per il debito e per le sue scomposizioni per sottosettori e strumenti. Per la loro frequenza e il lungo periodo considerato, questi dati possono rappresentare un utile strumento di analisi per gli studiosi di storia economica e economia pubblica.
Il lavoro presenta una sintesi degli aspetti metodologici e una breve descrizione dell'andamento del debito negli ultimi 150 anni. Se confrontata con i dati precedenti, la nuova ricostruzione storica evidenzia un valore del passivo in media superiore. Il progetto è completato da un fascicolo di Note metodologiche in cui si approfondiscono gli aspetti connessi ai metodi e alle fonti utilizzate, e da una base dati con le serie storiche mensili del debito, quelle relative alla scomposizione per strumenti e sottosettori e agli elementi di consolidamento. Tutti e tre questi componenti sono disponibili sul sito web della Banca d'Italia; per il futuro le serie storiche verranno aggiornate mensilmente e saranno reperibili on-line nella sezione statistica del sito.
·         http://www.bancaditalia.it/wavemaster.internal/bdi/images/template/ico_pdf.gifTesto pdf 615 kB
·         http://www.bancaditalia.it/wavemaster.internal/bdi/images/template/ico_pdf.gifNote metodologiche pdf 56 kB


Riporto la serie storica del debito di tutte le Amministrazioni pubbliche elaborata dalla Banca d’Italia (c’è un’incidenza dell’alta inflazione che caratterizzò quegli anni che gonfia gli importi, ma la progressione è impressionante: in 7 anni dal 1980 al 1987 è quadruplicato, in 12 anni dal 1980 al 1992 è ottuplicato; nei successivi 15 anni è aumentato di ulteriori 7 volte, per un totale di 14 volte; ho calcolato ed aggiunto io i numeri indice):
……………………….N. indice
1980…  114.066,0…….100,0
1981…  142.427,1….…124,8
1982…  181.567,8.……159,2
1983…  232.385,5….…203,7
1984…  286.744,4….....251,4
1985…  347.592,6….…304,7
1986…  404.335,9…….354,5
1987…  463.083,4….…406,0
1988…  524.528,4…….459,8
1989…  591.618,7…….518,7
1990…  667.847,7…….585,5
1991…  755.010,9…….661,9
1992…  849.920,5…….745,1
1993…  959.713,5
1994.  1.069.415,1
1995.  1.151.488,8
1996.  1.213.508,3
1997.  1.238.169,6
1998.  1.254.386,0
1999.  1.282.061,5
2000.  1.300.340,7…...1.140,0
2001.  1.358.333,2
2002.  1.368.511,7
2003.  1.393.495,3
2004.  1.444.603,6
2005.  1.512.779,1
2006.  1.582.008,6
2007.  1.598.971,2……1.401,8
Il debito pubblico italiano dall’Unità ad oggi. Una ricostruzione della serie storica
link sostituito da:
https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/qef/2008-0031/QEF_31.pdf  
…………Debito………PIL…….Debito/PIL
2007.....1.598.971.....1.543.408.....103,60%
2008.....1.666.603.....1.567.761.....106,30%
2009.....1.763.864.....1.519.702.....116,10%
2010.....1.843.015.....1.548.816.....119,00%
2011…..1.897.900….1.580.220….120,10%
Nota: Di fronte alla speculazione che faceva cadere il cambio della lira, il Governatore Ciampi non poté far altro che alzare il tasso di interesse. Il Tesoro, spinto dalle scadenze medie molto corte dei titoli di Stato, non poté far altro, a sua volta, che aumentarne la remunerazione. Il debito passò dal 98 al 121.5% nei tre anni che vanno dal 1992 al 1994 [35] a causa di un disavanzo interamente dovuto alle spese per interessi.

Con i governi guidati da Berlusconi il debito pubblico corre a velocità doppia
Con gli esecutivi di centro destra l'esposizione è cresciuta del 13,5% contro una media del 5,1%. Dal 1982 lo stock è passato dal 63,1% al 121,8% del Prodotto interno lordo
di Giovanni Salzano e Lorenzo Totaro     11 ottobre 2011

DAL PASSATO UN DEBITO PUBBLICO INSOSTENIBILE
di Monica Montella, e Franco Mostacci, Categoria Conti Pubblici, Data 06.09.2012
Grafico: Berlusconi Italian debt Contribution vs Riavals

Debito pubblico

Debito pubblico: Italia

Il debito pubblico italiano, quando e chi lo ha formato
Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/debito-pubblico-italiano#ixzz2FG8SgVUR

Chi ha fatto il debito pubblico? Oscar Giannino smonta la teoria della "Prima Repubblica"
# Governo Berlusconi I: 330 milioni al giorno di debito
# Governo Berlusconi IV: 207 milioni al giorno
# Governo Prodi: 96 milioni al giorno
# Governo D'Alema: 76 milioni al giorno
 Quindi il serial killer dell'economia italiana ha un nome e un cognome: Silvio Berlusconi.

Il debito pubblico italiano
di Tommaso Gennari

Le vere cause del debito pubblico italiano
di Domenico Moro
Pubblicato da keynesblog il 31 agosto 2012

Allegato
Il Debito Pubblico cumulato nella 2° Repubblica supera quello della 1° Repubblica.
Recentemente il ministro Romani ha dichiarato : “La speculazione ha preso di mira l’unico nostro punto di debolezza, quello del debito pubblico pari al 120% del Pil, che però negli ultimi venti anni è rimasto più o meno lo stesso mentre abbiamo assistito a un incremento dei debiti pubblici di 10-20-30 punti negli altri Paesi.” Romani non è che uno dei tanti ministri di questo governo che somma incompetenza, impudenza e improntitudine : semplicemente non sa di che parla.Chi volesse avere una visione corretta e completa della dinamica del Debito Pubblico italiano può visitare il sito della Bancad’Italia/Base Informativa Pubblica/Finanza Pubblica/Debito Amministrazioni Pubbliche/Analisi per strumenti.
L’ultimo dato consolidato di debito pubblico disponibile è quello al 30.06.2011, pari a 1.901,9 miliardi di euro.
Se si riorganizzano opportunamente i dati storici di debito pubblico di Bankitalia in un semplicissimo foglio excel si scoprono alcune cose interessanti, che riepilogo nella tabella riportata alla fine del testo.
1.il 28 giugno 1992, alla caduta del 7° governo Andreotti – cinquantesimo governo della prima repubblica – il debito pubblico italiano ammontava, in euro, a 799,5 miliardi di euro.
Nei 46 anni trascorsi dal 15 luglio 1946 , data del primo governo Degasperi , la prima repubblica aveva accumulato questo debito con una crescita media giornaliera di 47.593.865 euro/giorno di nuovo debito. (si può ricordare che la crescita del debito subì enormemente l’inflazione intorno al 20 % degli anni settanta e ottanta ( con tassi nominali che stavano tra il 22 ed il 24% annuo) e fu decisamente peggiorata negli anni 80 dai governi del CAF (Craxi, Andreotti, Forlani), che in pochi anni portarono il debito pubblico dal 70% del pil a oltre il 100% del pil.
2.Dal 28.6.92 al 10.05.1994 si succedettero due governi di transizione a guida Amato e Ciampi, che, politicamente, possono essere considerati governi di emergenza e di transizione tra la prima e la seconda repubblica.
Amato e Ciampi gestirono e , in qualche modo, superarono, una crisi della lira profondissima, l’uscita dal serpente monetario ed una pesantissima manovra di salvataggio propedeutica al rientro nello Sme e successivamente nell’euro.
In presenza di tassi altissimi e svalutazione selvaggia, il debito pubblico complessivo peggiorò da 799,5 miliardi di euro a 994,7 miliardi di euro, appesantendosi ogni giorno di una media di circa 285.000 euro al giorno.
3. il 10.05.1994 con il primo governo Berlusconi nasce ufficialmente una, soi-disant, seconda repubblica : quel giorno il debito pubblico ammontava a 994, 7 miliardi di euro.
Se il 30.06.2011 (data a cui abbiamo l’ultimo dato consolidato del debito pubblico) la seconda repubblica fosse fortunatamente finita, con un debito pubblico di 1.901,9 miliardi di euro potremmo dire che in soli 17 anni i governi della Seconda Repubblica hanno saputo cumulare nuovo debito per 907,2 miliardi di euro, oltre 100 miliardi di euro in più rispetto al debito cumulato dalla prima repubblica in 47 anni e praticamente raddoppiando il debito ereditato al momento della sua nascita.
4. Si deve ricordare che i governi della prima repubblica cumularono un enorme debito pubblico, ma sostenibile rispetto ad un economia in crescita, partendo un paese distrutto dalla guerra, estremamente arretrato grazie al precedente ventennio fascista, investendo in opere pubbliche, sviluppando una economia mista con forti investimenti pubblici e con partecipazioni statali colossali, quasi sempre gestite in modo scandaloso, mafioso e criminale. Ma – obbiettivamente – costruirono un paese che alla fine della guerra era inesistente.
5. I governi della seconda repubblica in soli 17 anni accumulano tanto nuovo Debito Pubblico quanto quelli della prima repubblica, godendo dei tassi più bassi che si siano mai visti dalla fine della seconda guerra mondiale, godendo della copertura e della protezione dell’euro, della pressione al risanamento imposta dalla Comunità Europea , il tutto sopportato senza fiatare da un popolo disciplinato e rassegnato, quasi ebete e comunque intento, laddove possibile a sottrarre gettito.
I governi della 2° repubblica hanno di fatto tagliato quasi tutti gli investimenti pubblici infrastrutturali (cioè gli unici che giustificherebbero un incremento del Debito Pubblico) e quello straccio di welfare state che una classe politica incompetente e stracciona aveva costruito durante la prima repubblica, accoppiando pressione fiscale da paesi scandinavi con prestazioni ed efficienza sudamericana ( con tutto il rispetto per il sudamerica che nel frattempo ci ha di gran lunga superato) .
6. Eppure durante i governi della seconda repubblica – al 30.06.2011 – il debito pubblico è aumentato ogni giorno di euro 144.918.765 ( cioè il triplo dell’incremento giornaliero del debito pubblico durante i 46 anni di prima repubblica).
Poiché non è vero che tutti i gatti sono bigi, nemmeno di notte, dobbiamo dedicare un minimo di tempo a vedere le performances di crescita del debito pubblico nella seconda repubblica, giusto per capire chi è stato più cialtrone tra i cialtroni : la mia particolare classifica prende in considerazione la crescita pro-die del debito pubblico durante il mandato di governo, misurato alla fine mese del mese di competenza, in modo da poter usare in maniera semplice ed intuitiva i dati banca Italia.
La performance media di crescita giornaliera del debito pubblico nella 2° repubblica è la seguente:
nei 252 giorni del 1° gov Berlusconi il debito pubblico aumenta di 330,1 milioni di euro al giorno;
nei 484 giorni del 1° gov Dini il debito pubblico aumenta di 207,3 milioni di euro al giorno;
nei 887 giorni del 1° gov Prodi il debito pubblico aumenta di 96,.2 milioni di euro al giorno;
nei 552 giorni del 1° gov D’Alema il debito pubblico aumenta di 76,3 milioni euro al giorno;
nei 412 giorni del 2° gov Amato il debito pubblico aumenta di 124,5 milioni euro al giorno;
nei 1.800 giorni del 2° e 3° gov Berlusconi il debito pubblico aumenta di 124,3 milioni di euro/giorno;
nei 723 giorni del 2° gov Prodi il debito pubblico aumenta di 97,5 milioni euro al giorno;
nei 1148 giorni del 4°gov Berlusconi il debito pubblico aumenta di 217,8 milioni di euro al giorno, ma solo fino al 30.06.2011, in questi ultimi mesi la situazione sta largamente peggiorando.
Si può tranquillamente leggere nella tabella precedente che i governi di sinistra della seconda repubblica hanno tentato di governare la crescita del debito pubblico con maggiore efficacia ed efficienza rispetto ai governi del centro destra.
E’ comunque una performance largamente insoddisfacente ma rispetto ai governi dello Stavisky di Arcore non c’è confronto : la coppia Berlusconi –Tremonti è la responsabile del peggiore andamento storico del debito pubblico italiano dal 1946, peggiorando di gran lunga ciò che avevano ereditato dalla nefasta prima repubblica.
In particolare Tremonti, sulla base della performance del debito pubblico, è di gran lunga il peggiore ministro dell’economia : il commercialista di Sondrio e lo statista di Arcore, rappresentano insieme alla ridicola Lega di Bossi , in sintesi, la giusta e terribile pestilenza che ha colpito un paese di sprovveduti; passeranno alla storia per lo scudo fiscale, non certo per la loro capacità di gestire i conti pubblici.
E’ giusto criterio giudicare un ministro dell’economia ed un primo ministro dalla performance del debito pubblico? a fronte di governi che si sono caratterizzati per zero investimenti e zero soluzione a problemi strutturali ed infrastrutturali credo proprio che l’unico criterio di valutazione rimanga la loro efficienza nel contenere il debito pubblico; in ogni caso se qualcuno ha un criterio migliore lo segnali.
Si può forse cominciare a capire quindi che l’unica politica “liberale”, “di destra”, non dico di risanamento, ma sicuramente di contenimento dei conti l’abbia fatto il centro-sinistra e questo è il motivo per cui la sinistra radicale e cattolica ha sempre abbandonato e tradito i governi riformisti di risanamento del partito democratico (eh si, proprio il pds-ulivo-unione-pd, il più ridicolo partito della storia della sinistra italiana è l’unico che abbia governato con un minimo di sapienza).
La destra berlusconiana , cialtrona nella migliore tradizione fascista, leghista, cattolica, ciellina e mafiosa ha sfasciato i conti tutte le volte che ne ha avuto occasione, prolungando oltre il dovuto la tradizione democristiana-socialista della 1° repubblica che aveva già provveduto a sfasciare i conti pubblici della prima repubblica.
Ma possiamo chiederci per quale motivo la seconda repubblica pur godendo di condizioni straordinarie dovute all’euro non ha saputo bloccare l’espansione del debito pubblico ? pur con continui tagli annunciati e qualche volta fatti, sempre ai danni dei più deboli ?
La risposta più lampante o la coincidenza più inquietante sembra essere rappresentata dalla entrata in funzione a pieno regime e a pieni costi delle Regioni, che pur nate nel 75, erano state sapientemente tenute quasi congelate fino alla fine degli anni 80.
I vecchi democristiani evidentemente intuivano quale inutile e pericoloso mostro avevano inventato per soddisfare clientele e politici trombati.
Ma grazie alla presa di una insulsa ideologia ridicolmente federalista (in una nazione che non ha alcuna tradizione nè motivo per pensarsi federalista), le Regioni solo nella 2° repubblica sviluppano tutto il loro potenziale distruttivo.
Le Regioni rappresentano il continuo incremento della spesa pubblica in presenza di continui tagli ai servizi : le Regioni a statuto ordinario assumono la logica clientelista e mafiosa che contraddistingue da sempre la gestione delle Regioni a Statuto Speciale : ormai tutti i bilanci regionali sono costruiti sul paradigma della Regione Sicilia, che da oltre mezzo secolo rappresenta, senza tema di smentita, il peggiore e più turpe esempio di pubblica amministrazione a livello mondiale.
Oltre al debito pubblico ufficiale peraltro in questi anni va accumulandosi un enorme debito delle Amministrazioni Locali, su cui nessuno accende i necessari riflettori.
Una eventuale e a questo punto indispensabile Terza Repubblica potrà puntare ad un risanamento solo a partire da una pronta e immediata eliminazione del 4° ed inutile livello di governo , quello regionale. L’abolizione delle Regioni e la cancellazione di tutte le normative pseudo-federaliste sono la precondizione , esclusiva, necessaria ma non ancora sufficiente per il risanamento.
Immagino che qualche economista storcerà il naso di fronte a queste elaborazioni che , volutamente, non hanno voluto prendere in considerazione, deflattori, saldi di spesa pubblica, percentuali di crescita del pil ed altre elaborazioni normalmente inventate per distrarre dal focus dell’andamento del Debito Pubblico (niente è più truffaldino che parlare di debito pubblico in termini di % del pil, come i trattati di Maastricht hanno insegnato a fare).
Allo stesso modo bisogna ribadire come sui conti italiani non hanno avuto alcun effetto particolare le crisi finanziarie, mondiali, il crollo delle torri, fenomeni mondiali che si sono abbattuti su tutte le nazioni industrializzate : l’Italia è quella che ha gestito PEGGIO , non meglio, quello che andava man mano verificandosi : nessuna crescita del pil, nessuna capacità di attrarre investimenti esteri, nessuna riforma fiscale, nessuna rimodulazione della abnorme pressione fiscale sui produttori (lavoratori e aziende), nessuna riduzione della spesa pubblica, nessuna seria riforma, nessuna politica industriale : questo è solo un paese paradiso fiscale per le rendite e gli evasori.
Infine nessuno può più dire che il debito pubblico viene da lontano,ereditato dalla prima repubblica: la seconda repubblica ne ha costruito uno analogo in un terzo degli anni, senza fare alcun investimento.
Carlo Grezio
16.08.11


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