A causa delle avarie frequenti della
piattaforma IlCannocchiale, dove - in
4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a
fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con
quelli nuovi.
Post n. 189 del 03-10-2012 (trasmigrato da
IlCannocchiale.it
Analisi quali-quantitativa/20 - Sistema
giudiziario
1. Inefficienza del sistema giudiziario
L’esperienza di tutti suffragata dai dati attesta una
notevole inefficacia-inefficienza del sistema giudiziario italiano, sia penale
che civile, dovuto a varie cause, tra cui: a)
un corpo di leggi farraginoso e che non punisce, ma favorisce le tattiche dilatorie;
b) un alto numero di avvocati
(198.000, pag. 237 del Rapporto CEPEJ), doppio o triplo o più rispetto a Paesi
UE simili al nostro (la Francia, ad esempio, ne ha 48.500); c) una relativa insufficienza della
spesa pubblica per la giustizia; d)
una distribuzione non ottimale degli Uffici giudiziari; e) un uso inefficiente delle risorse per varie ragioni, tra cui
l’inadeguata preparazione organizzativa e gestionale dei Capi degli Uffici.
2. Giustizia civile e investimenti stranieri
Gli investitori stranieri, interrogati circa le
condizioni per loro necessarie per investire in Italia, hanno indicato: 1)
avere un interlocutore pubblico unico; 2) un sistema giudiziario civile
efficiente.
3. Pochi, però, sanno
che:
I giudici italiani hanno una produttività individuale
media «tra le più alte d'Europa». E nel settore
penale sono addirittura «al primo posto con 1.168.044 procedimenti definiti in
un anno contro gli 864.231 della Germania, i 388.317 della Spagna e i 655.737
della Francia» scrive l'Associazione nazionale magistrati citando i dati del
rapporto Cepej che si riferiscono al 2006. Nel settore civile, i giudici
italiani sono al terzo posto in Europa: 4516 cause civili definite ogni anno
per 100.000 abitanti, contro le 2571 dei francesi, le 2501 degli spagnoli e le
1929 dei tedeschi. E il trend degli ultimi anni è «ancora positivo, in quanto
mediamente si definisce un numero di cause e procedimenti superiore a quelli
sopravvenuti».
Rapporto dell'Anm: «I magistrati fanno giustizia dei falsi numeri e delle
menzogne»
I giudici italiani hanno una produttività individuale
media «tra le più alte d'Europa»
Rapporto CEPEJ 2010
Giustizia, Italia ultima tra i
Paesi ricchi
Italia fanalino di coda
tra i Paesi più ricchi per “ordine e sicurezza”, “open government”
(amministrazione aperta e trasparente); e accesso alla giustizia civile. Tra
gli ultimi anche per “l’impunità degli esponenti governativi” e per “assenza di
corruzione”. Brilliamo solo (ma per quanto?) per “indipendenza del potere
giudiziario” e “protezione dei diritti fondamentali”. Paragonata ad altri 11
Paesi europei, l’Italia risulta sempre dodicesima tranne che per la capacità di
applicare la giustizia nei confronti di chi commette reati (effective criminal
justice, ottavo posto). Preoccupano la mancanza di responsabilità governativa,
i ritardi nelle decisioni amministrative e giudiziarie, le discriminazioni
operate dalla polizia nei confronti degli stranieri, la mancanza di sicurezza
legale.
E’ il giudizio del “The World Justice
Project”, che lunedì a Washington
ha pubblicato il “Rule of Law Index 2011″, una classifica mondiale basata
sull’applicazione del diritto e della giustizia in 66 Paesi. […].
Anche i magistrati avranno
un Auditel
di Lionello Mancini
3 ottobre 2009
Lo stato della giustizia
in Italia. Relazione del ministro Paola Severino alle Camere – 17 gennaio 2012
26 gennaio 2012
- Corte di Cassazione – Inaugurazione anno giudiziario 2012
16 febbraio 2012 - Corte dei conti - Aula Sezioni Riunite - Inaugurazione
anno giudiziario 2012
Articolo
collegato:
(Articolo
di un magistrato)
La giustizia italiana: inizia la telenovela
17 marzo 2008
• axel bisignano
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