La Corte, le pensioni, e il governo
12/05/2015
Gridare all’invasione di campo della Corte anziché riconoscere che il
governo ha violato i limiti imposti dalla giurisdizione costituzionale vuol
dire invocare lo scardinamento della costituzione
link sostituito da:
1) “Quando Giuliano
Amato prelevò nottetempo una piccola quota dei nostri depositi bancari, con
assicurazione di rimborso, come poi avvenne”.
Non
mi pare che avvenne. A me, ad esempio, non è successo. Forse l’Autrice si
confonde col contributo per l’Europa di Prodi, che venne restituito per metà.
2)
Le voci
spurie (nel confronto con gli altri Paesi) della spesa pensionistica sono:
1. TFR (circa 1,5% del Pil);
2. un 8% di spesa assistenziale sul totale della spesa
pensionistica;
3. un peso fiscale comparativamente maggiore (la spesa
pensionistica it. è al lordo di 40-45 mld di imposte, purtroppo non ho un dato
preciso, l’ho anche chiesto all’ISTAT, ma mi è stato risposto: solo a
pagamento);
4. un uso prolungato, a causa dell’assenza di adeguati
ammortizzatori sociali, delle pensioni di anzianità appunto come ammortizzatore
sociale;
5. infine, nella spesa pensionistica degli altri Paesi
andrebbero sommati gli incentivi fiscali (= minori entrate) alle pensioni
integrative (v., in particolare, la GB).
3)
“La
stucchevole e truffaldina retorica secondo cui i pensionati, per quanto poveri,
prendono in ogni caso più di quanto abbiano versato è rispuntata fuori in
questi giorni. Questo è vero in misura cospicua solo per i pensionati più
ricchi, i dirigenti industriali, il cui fondo è in cronico e grave disavanzo”.
Non
pare del tutto. E’ vero che il fondo dei dirigenti dei dirigenti privati è in
cronico disavanzo, ma la “scopertura” elevata dei contributi riguarda anche
pensioni basse, come quelle degli agricoltori e dei commercianti.
4)
Iniquità scandalosa.
Tutti
a parlare del danno della mancata indicizzazione, che vale poche migliaia di
Euri, nessuno invece fa un solo accenno alla ben più corposa e scandalosa sottrazione
di reddito, operata da tutte le riforme pensionistiche, o almeno dalle ultime 4
(Damiano, 2007; Sacconi, 2010 e 2011; e Fornero, 2011) ai danni delle decine
(forse centinaia) di migliaia di pensionandi disoccupati o inattivi, e quindi a
reddito zero, ai quali sono stati sottratti, per il risanamento dei conti
pubblici, decine di migliaia di Euri l’anno.
Ma la Consulta va investita del
problema, non può muoversi autonomamente. Infatti, negli ultimi 3 casi (i 2
contributi di solidarietà sui redditi alti e il blocco dell'indicizzazione,
tutti e 3 giudicati incostituzionali), hanno fatto sempre ricorso titolari di
redditi elevati. In quest'ultimo caso, 2 associazioni di dirigenti. I sindacati
dei "poveri", mai. Anzi, Bonanni (CISL) e Angeletti (UIL) furono complici
di Sacconi.
Appendice
Lo
spunto a questo post me l’ha fornito il seguente commento al mio post
Sacconi vs
Fornero, qual è stato il ministro che ha riformato di più le pensioni
Commenti
# 1
commento di paolo - lasciato il 16/5/2015
alle 10:17
certo,
ste mazzecalzette parlano bene non cè dubbio.ma aver buttato + di 15 mila euro
dalla finestra , trovo che sia stata una rapina armata alla povera gente,e
nessuno ne parla davvero.
nemmeno la consulta,,,brava gente
nemmeno la consulta,,,brava gente
# 2 commento
di magnagrecia -
lasciato il 16/5/2015 alle 13:56
Già. Ma la Consulta va investita del problema, non può muoversi
autonomamente. Infatti, negli ultimi 3 casi (i 2 contributi di solidarietà e il
blocco dell'indicizzazione, tutti e 3 giudicati incostituzionali), hanno fatto
sempre ricorso titolari di redditi elevati. In quest'ultimo caso, 2
associazioni di dirigenti. I sindacati dei "poveri", mai. Anzi,
Bonanni (CISL) e Angeletti (UIL) sono stati complici di Sacconi.
Grazie del commento.
Grazie del commento.
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