martedì 19 maggio 2015

Promemoria delle misure anti-crisi


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 221 del 16-11-2012 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Promemoria delle misure anti-crisi


La crisi economica sarà dura e lunga (almeno 15 anni), poiché è il prodotto del mutamento planetario in atto (per inciso, la cancelliera Merkel ora parla di 5 anni; l’Ufficio Studi di Confindustria, quasi 2 anni fa, prevedeva 10 anni, cfr. http://amato.blogautore.repubblica.it/2011/01/17/ripresa-solo-tra-10-anni/; l’imprenditore Diego Della Valle, 2 anni fa a “Ballarò”, ha vaticinato una quindicina d’anni). Finora, il risanamento è costato agli Italiani la bellezza di 330 mld, iniquamente distribuiti e addossati in gran parte sulle spalle del ceto medio-basso e persino sui poveri (col taglio della spesa sociale). Gli obblighi derivanti e dal fiscal compact (se non saranno opportunamente addolciti, almeno per quanto riguarda la riduzione del debito pubblico, visto che ora l’obbligo del pareggio di bilancio è stato inserito in Costituzione) e dal contributo italiano al salvataggio degli altri Paesi UE esigeranno ulteriori, ingenti sacrifici.
La soluzione della crisi (problema in discussione qui e che abbraccia poi molti altri), che sarà i-ne-vi-ta-bil-men-te lunga, NON è in Italia (che non ha più la sovranità monetaria), ma è soprattutto in UE e, nell’ambito dell’UE, in particolare in Germania. Con le interrelazioni - visti i nessi dell’economia e della finanza ormai globalizzate - internazionali (USA, Cina, mercati finanziari, ecc.). Se si vuole risolverla, non sono sufficienti misure parziali e di basso profilo (prolungano soltanto l’agonia), ma occorre un mix di misure strutturali che attacchino le sue cause determinanti. Esattamente come fu fatto – a cominciare dagli USA - dopo la terribile crisi del 1929. Sapendo che i potentissimi ricchi (ben rappresentati e guidati dalla “cupola” delle 9 più grandi banche) faranno resistenza. Questa è una guerra (come scrissi a giugno, tramite “Repubblica”, al premier Monti; v. “Trasformazione epocale da governare al meglio”, allegato in fondo), occorre perciò una mentalità adeguata ad una guerra, in questo caso economica e finanziaria, ma che sta facendo e farà molte vittime.

PROMEMORIA DELLE MISURE ANTI-CRISI
(Le misure anti-crisi, tranne recentemente la TTF, sono ancora tutte da varare):

A) Risorse per finanziare: a) la crescita e l’occupazione, in particolare femminile e giovanile, b) una riduzione delle imposte sul lavoro, sulle pensioni basse e sulle imprese; c) gli ammortizzatori sociali universali; e d) un corposo piano pluriennale di alloggi pubblici di qualità, abbinato alla riforma della normativa urbanistica per la tutela del territorio e lo sviluppo del turismo. [1]
Dopo i 330 mld di manovre correttive da inizio legislatura, addossati in gran parte sul ceto medio-basso e sui poveri, [2] le risorse indispensabili vanno prese:
all’interno, a) dall'introduzione di un'imposta patrimoniale ordinaria prevedendo una franchigia di almeno 800 mila € (e un prestito forzoso per ridurre celermente il debito pubblico), [3] proposta persino, nel settembre scorso, dalle associazioni degli imprenditori (cfr. [3], pos. 22), come contropartita della riforma del lavoro e delle pensioni di anzianità; ma "passata la festa, gabbato lo santo", riproposta recentemente dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, sui grandi patrimoni; [4] b) dalla ritassazione una tantum dei capitali ‘scudati’ e dalla tassazione di quelli esportati in Svizzera [5]; c) da una maggiore contribuzione dei redditi alti ai servizi pubblici; d) da un aumento dell’IVA sui beni di lusso; e) dalla lotta all’evasione fiscale e contributiva; f) dalla lotta alle false indennità d’invalidità (la cui spesa, incluse le indennità di accompagnamento, è pari complessivamente a 16 mld); e g) dalla spending revuew;
all’esterno (UE), a) dal varo dei Project bond e degli EuroUnionBond (v. proposta Prodi-Quadrio Curzio [6], nota 12); e b) dall’introduzione della TTF, approvata nel lontano marzo 2011 dal Parlamento europeo [7].

B ) Regole per i mercati finanziari:
(a) separazione tra banche commerciali e banche d’investimento; [8]
(b) controllo dei capitali-ombra; [9];
(c) disciplina dei derivati, (d) vietandoli – assieme alle vendite allo scoperto – per i prodotti alimentari;
(e) regolazione severa delle vendite allo scoperto sui titoli pubblici; [10] ed infine
(f) introduzione della TTF. [7]

C) Applicazione UE di norme severe e controlli stringenti e costanti sulle merci importate, incentivi alla non delocalizzazione e tracciabilità per la tutela dei prodotti (Made in). [11]


[1] Lettera di PDnetwork alla Segreteria Nazionale ed ai Gruppi parlamentari del PD
Le proposte riguardano:
- Piano di sviluppo economico ed occupazionale;
- Reddito di cittadinanza;
- Riforma della legislazione sul lavoro precario, a favore dei precari;
- Sgravio fiscale sul lavoro e sulle imprese;
- Piano di edilizia residenziale pubblica e popolare; riforma della normativa urbanistica per la tutela del territorio e del paesaggio e lo sviluppo del turismo;
- Questione femminile, Rivoluzione culturale e Mezzogiorno (obiettivi strettamente intrecciati).
Prendendo i soldi da:
- taglio selezionato della spesa pubblica relativa all'apparato burocratico [Nota 13], per gli armamenti [14] e la politica [15].
- revisione delle condizioni concrete di invalidità (le cui indennità talvolta surrogano il reddito di cittadinanza);
-  una seria lotta all’evasione fiscale (inasprendo ulteriormente le sanzioni);
- un maggior onere delle classi agiate nell’utilizzo dei servizi sociali, sia con un aumento della tassazione indiretta sui beni di lusso, sia con un incremento del prelievo fiscale sui redditi elevati ed i patrimoni:

[2] Il lavoro sporco del governo Berlusconi-Tremonti
Riepilogo [delle manovre correttive, valori cumulati da inizio legislatura]:
- governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld;
- governo Monti 63,2 mld;
Totale   329,5 mld.

[3] Dossier Imposta Patrimoniale

[4] Analisi quali-quantitative/5/Distribuzione della ricchezza
Secondo la Banca d’Italia, nel 2008 e nel 2009, il 10% della popolazione italiana possiede il 45% della ricchezza nazionale e “Alla fine del 2009 la ricchezza netta delle famiglie italiane cioè la somma di attività reali (abitazioni, terreni, ecc.) e di attività finanziarie (depositi, titoli, azioni, ecc.), al netto delle passività finanziarie (mutui, prestiti personali, ecc.), è stimabile in circa 8.600 miliardi di euro (Tavv. 1A e 3A)” (pag. 7); e “le attività reali (5.883 miliardi di euro; Tav. 1A) rappresentavano il 62,3 per cento della ricchezza lorda, le attività finanziarie (3.565 miliardi di euro) il 37,7 per cento e le passività finanziarie (860 miliardi di euro) circa il 9,1 per cento”. (pag. 10).
Per completezza, rilevo (v. [2], nota 1) che la Banca d’Italia valuta il patrimonio immobiliare (facente parte delle “Attività reali”) in 4.800 mld, l’Agenzia del Territorio in 6.335 mld (una differenza di ben 1.535 mld, il motivo è spiegato nella predetta nota 1).
Banca d’Italia, “La ricchezza delle famiglie italiane”, 2012
link sostituito da:

[5] La Grecia batte l'Italia: lunedì l'accordo con la Svizzera per tassare i capitali
http://24o.it/Hywx4
[6] Lettera al Vice Presidente UE Olli Rehn

[7] Appunto sulla Tassa sulle transazioni finanziarie

[8] http://it.wikipedia.org/wiki/Glass-Steagall_Act
Anche in Italia, con la legge bancaria del 1936, fu introdotta la separazione tra banche commerciali e banche d’investimento.


[9] Il sistema bancario ombra irrompe al G20. "Va contenuto, dice Draghi" – 21/02/2011


[11] Recentemente, la newsletter n. 40 dell’europarlamentare Niccolò Rinaldi  ha evidenziato i pasticci italiani ed europei sulla difesa dei prodotti italiani attraverso il Made in: “Con la complicità del governo italiano, la Commissione ha ritirato il Regolamento sul Made in (comunicato), un provvedimento di sostegno agli imprenditori che non hanno delocalizzato. Al Parlamento avevamo lavorato sodo ottenendo due anni fa una larga maggioranza, ma poi tutto si è bloccato per le resistenze dei paesi del nord e l'inerzia del governo italiano (tanto Berlusconi che poi Monti)”. http://www.niccolorinaldi.it/archivio/europee/1467-europea-40.html


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Aggiornamento

L’Ue dice sì al Made in (Italy)
16/04/2014 10:02 

“Il problema di Bruxelles non è il debito pubblico ma quello delle banche”
Gaël Giraud, economista gesuita, si batte in Francia per separare il credito dalla finanza: in Europa ci sono molte bombe a orologeria
Non esiste un’«economia cattolica», ci dice padre Giraud, esiste un «forum pubblico mondiale nel quale si discutono le opzioni politiche. In questo forum gli economisti hanno un ruolo importante nell’aiutare la ripartizione delle risorse». La voce del quarantenne gesuita Gaël Giraud, che prima di diventare gesuita ha studiato da economista nelle alte scuole parigine (Normale e Polytechnique), ha un suo peso in questo «forum» e – ovviamente – una sua originalità. Non solo per la denuncia del «cin...
CESARE MARTINETTI
08/10/2014


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