A causa delle avarie frequenti
della piattaforma IlCannocchiale,
dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a
fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con
quelli nuovi.
Post n. 221 del 16-11-2012 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Promemoria delle
misure anti-crisi
La
crisi economica sarà dura e lunga (almeno 15 anni), poiché è il prodotto del
mutamento planetario in atto (per inciso, la cancelliera Merkel ora parla di 5
anni; l’Ufficio Studi di Confindustria, quasi 2 anni fa, prevedeva 10 anni,
cfr. http://amato.blogautore.repubblica.it/2011/01/17/ripresa-solo-tra-10-anni/; l’imprenditore
Diego Della Valle, 2 anni fa a “Ballarò”, ha vaticinato una quindicina d’anni).
Finora, il risanamento è costato agli Italiani la bellezza di 330 mld,
iniquamente distribuiti e addossati in gran parte sulle spalle del ceto
medio-basso e persino sui poveri (col taglio della spesa sociale). Gli obblighi
derivanti e dal fiscal compact (se
non saranno opportunamente addolciti, almeno per quanto riguarda la riduzione
del debito pubblico, visto che ora l’obbligo del pareggio di bilancio è stato
inserito in Costituzione) e dal contributo italiano al salvataggio degli altri
Paesi UE esigeranno ulteriori, ingenti sacrifici.
La
soluzione della crisi (problema in discussione qui e che abbraccia poi molti
altri), che sarà i-ne-vi-ta-bil-men-te lunga, NON è in Italia (che non ha più
la sovranità monetaria), ma è soprattutto in UE e, nell’ambito dell’UE, in
particolare in Germania. Con le interrelazioni - visti i nessi dell’economia e
della finanza ormai globalizzate - internazionali (USA, Cina, mercati
finanziari, ecc.). Se si vuole risolverla, non sono sufficienti misure parziali
e di basso profilo (prolungano soltanto l’agonia), ma occorre un mix di misure strutturali
che attacchino le sue cause determinanti. Esattamente come fu fatto – a
cominciare dagli USA - dopo la terribile crisi del 1929. Sapendo che i potentissimi
ricchi (ben rappresentati e guidati dalla “cupola” delle 9 più grandi banche)
faranno resistenza. Questa è una guerra (come scrissi a giugno, tramite
“Repubblica”, al premier Monti; v. “Trasformazione
epocale da governare al meglio”, allegato in fondo), occorre perciò una mentalità
adeguata ad una guerra, in questo caso economica e finanziaria, ma che sta facendo e farà molte vittime.
PROMEMORIA DELLE
MISURE ANTI-CRISI
(Le misure anti-crisi, tranne recentemente la TTF, sono ancora
tutte da varare):
A) Risorse per finanziare: a) la crescita e
l’occupazione, in particolare femminile e giovanile, b) una riduzione delle
imposte sul lavoro, sulle pensioni basse e sulle imprese; c) gli ammortizzatori
sociali universali; e d) un corposo piano pluriennale di alloggi pubblici di
qualità, abbinato alla riforma della normativa urbanistica per la tutela del
territorio e lo sviluppo del turismo. [1]
Dopo
i 330 mld di manovre correttive da inizio legislatura, addossati in gran parte
sul ceto medio-basso e sui poveri, [2]
le risorse indispensabili vanno prese:
–
all’interno, a) dall'introduzione di
un'imposta patrimoniale ordinaria prevedendo una franchigia di almeno 800 mila
€ (e un prestito forzoso per ridurre celermente il debito pubblico), [3] proposta persino, nel settembre scorso,
dalle associazioni degli imprenditori (cfr. [3], pos. 22), come contropartita della riforma del lavoro e delle
pensioni di anzianità; ma "passata la festa, gabbato lo santo",
riproposta recentemente dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, sui
grandi patrimoni; [4] b) dalla ritassazione una tantum dei capitali ‘scudati’ e
dalla tassazione di quelli esportati in Svizzera [5]; c) da una maggiore
contribuzione dei redditi alti ai servizi pubblici; d) da un aumento dell’IVA sui beni di lusso; e) dalla lotta all’evasione fiscale e contributiva; f) dalla lotta alle false indennità
d’invalidità (la cui spesa, incluse le indennità di accompagnamento, è pari
complessivamente a 16 mld); e g)
dalla spending revuew;
– all’esterno (UE), a) dal varo dei Project bond e degli EuroUnionBond (v. proposta Prodi-Quadrio Curzio [6], nota 12); e b) dall’introduzione della TTF, approvata nel lontano marzo 2011 dal Parlamento europeo [7].
– all’esterno (UE), a) dal varo dei Project bond e degli EuroUnionBond (v. proposta Prodi-Quadrio Curzio [6], nota 12); e b) dall’introduzione della TTF, approvata nel lontano marzo 2011 dal Parlamento europeo [7].
B ) Regole per i
mercati finanziari:
(a)
separazione tra banche commerciali e banche d’investimento; [8]
(b) controllo dei capitali-ombra; [9];
(c) disciplina dei derivati, (d) vietandoli – assieme alle vendite allo scoperto – per i prodotti alimentari;
(e) regolazione severa delle vendite allo scoperto sui titoli pubblici; [10] ed infine
(f) introduzione della TTF. [7]
(b) controllo dei capitali-ombra; [9];
(c) disciplina dei derivati, (d) vietandoli – assieme alle vendite allo scoperto – per i prodotti alimentari;
(e) regolazione severa delle vendite allo scoperto sui titoli pubblici; [10] ed infine
(f) introduzione della TTF. [7]
C) Applicazione UE
di norme severe e controlli stringenti e costanti sulle merci importate, incentivi
alla non delocalizzazione e tracciabilità per la tutela dei prodotti (Made in). [11]
[1] Lettera di
PDnetwork alla Segreteria Nazionale ed ai Gruppi parlamentari del PD
Le proposte riguardano:
- Piano di
sviluppo economico ed occupazionale;
- Reddito di
cittadinanza;
- Riforma della legislazione sul lavoro precario, a favore dei precari;
- Sgravio fiscale sul lavoro e sulle imprese;
- Piano di
edilizia residenziale pubblica e popolare; riforma della normativa urbanistica per la tutela del
territorio e del paesaggio e lo sviluppo del turismo;
- Questione
femminile, Rivoluzione culturale e Mezzogiorno
(obiettivi strettamente intrecciati).
Prendendo
i soldi da:
-
taglio
selezionato della spesa pubblica
relativa all'apparato burocratico
[Nota 13], per gli armamenti
[14] e la politica [15].
-
revisione delle condizioni concrete di invalidità (le cui indennità talvolta
surrogano il reddito di cittadinanza);
- una seria lotta all’evasione fiscale (inasprendo ulteriormente le sanzioni);
-
un maggior onere delle classi agiate
nell’utilizzo dei servizi sociali, sia con un aumento della tassazione
indiretta sui beni di lusso, sia con un incremento del prelievo fiscale sui
redditi elevati ed i patrimoni:
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2593370.html oppure http://vincesko.blogspot.it/2015/03/lettera-di-pdnetwork-alla-segreteria.html
[2] Il lavoro
sporco del governo Berlusconi-Tremonti
Riepilogo
[delle manovre correttive, valori cumulati da inizio legislatura]:
-
governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld;
-
governo Monti 63,2 mld;
Totale 329,5
mld.
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2747515.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/il-lavoro-sporco-del-governo-berlusconi.html
[3]
Dossier Imposta Patrimoniale
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2670796.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/analisi-quali-quantitativa14imposta.html
[4] Analisi
quali-quantitative/5/Distribuzione della ricchezza
Secondo la Banca d’Italia, nel 2008 e nel 2009, il 10% della popolazione italiana possiede il 45% della ricchezza nazionale e “Alla fine del 2009 la ricchezza netta delle famiglie italiane cioè la somma di attività reali (abitazioni, terreni, ecc.) e di attività finanziarie (depositi, titoli, azioni, ecc.), al netto delle passività finanziarie (mutui, prestiti personali, ecc.), è stimabile in circa 8.600 miliardi di euro (Tavv. 1A e 3A)” (pag. 7); e “le attività reali (5.883 miliardi di euro; Tav. 1A) rappresentavano il 62,3 per cento della ricchezza lorda, le attività finanziarie (3.565 miliardi di euro) il 37,7 per cento e le passività finanziarie (860 miliardi di euro) circa il 9,1 per cento”. (pag. 10).
Per completezza, rilevo (v. [2], nota 1) che la Banca d’Italia valuta il patrimonio immobiliare (facente parte delle “Attività reali”) in 4.800 mld, l’Agenzia del Territorio in 6.335 mld (una differenza di ben 1.535 mld, il motivo è spiegato nella predetta nota 1).
Secondo la Banca d’Italia, nel 2008 e nel 2009, il 10% della popolazione italiana possiede il 45% della ricchezza nazionale e “Alla fine del 2009 la ricchezza netta delle famiglie italiane cioè la somma di attività reali (abitazioni, terreni, ecc.) e di attività finanziarie (depositi, titoli, azioni, ecc.), al netto delle passività finanziarie (mutui, prestiti personali, ecc.), è stimabile in circa 8.600 miliardi di euro (Tavv. 1A e 3A)” (pag. 7); e “le attività reali (5.883 miliardi di euro; Tav. 1A) rappresentavano il 62,3 per cento della ricchezza lorda, le attività finanziarie (3.565 miliardi di euro) il 37,7 per cento e le passività finanziarie (860 miliardi di euro) circa il 9,1 per cento”. (pag. 10).
Per completezza, rilevo (v. [2], nota 1) che la Banca d’Italia valuta il patrimonio immobiliare (facente parte delle “Attività reali”) in 4.800 mld, l’Agenzia del Territorio in 6.335 mld (una differenza di ben 1.535 mld, il motivo è spiegato nella predetta nota 1).
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2563890.html oppure http://vincesko.blogspot.it/2015/03/analisi-quali-quantitative5.html
Banca d’Italia, “La ricchezza delle
famiglie italiane”, 2012
link sostituito
da:
[5] La Grecia batte
l'Italia: lunedì l'accordo con la Svizzera per tassare i capitali
http://24o.it/Hywx4
http://24o.it/Hywx4
[6] Lettera al Vice
Presidente UE Olli Rehn
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2697319.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/lettera-al-vice-presidente-ue-olli-rehn.html
[7] Appunto
sulla Tassa sulle transazioni finanziarie
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2758893.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/appunto-sulla-tassa-sulle-transazioni.html
[8] http://it.wikipedia.org/wiki/Glass-Steagall_Act
Anche in Italia, con la legge bancaria del 1936, fu introdotta la separazione tra banche commerciali e banche d’investimento.
Anche in Italia, con la legge bancaria del 1936, fu introdotta la separazione tra banche commerciali e banche d’investimento.
[9] Il sistema
bancario ombra irrompe al G20. "Va contenuto, dice Draghi" –
21/02/2011
[11] Recentemente, la newsletter n. 40 dell’europarlamentare Niccolò
Rinaldi ha evidenziato i pasticci
italiani ed europei sulla difesa dei prodotti italiani attraverso il Made in: “Con la complicità del governo italiano, la Commissione ha ritirato il
Regolamento sul Made in (comunicato), un provvedimento di sostegno agli
imprenditori che non hanno delocalizzato. Al Parlamento avevamo lavorato sodo
ottenendo due anni fa una larga maggioranza, ma poi tutto si è bloccato per le
resistenze dei paesi del nord e l'inerzia del governo italiano (tanto
Berlusconi che poi Monti)”. http://www.niccolorinaldi.it/archivio/europee/1467-europea-40.html
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“Il problema di Bruxelles non è il debito pubblico
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economista gesuita, si batte in Francia per separare il credito dalla finanza:
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Non esiste
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mondiale nel quale si discutono le opzioni politiche. In questo forum gli
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gesuita ha studiato da economista nelle alte scuole parigine (Normale e
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CESARE
MARTINETTI
08/10/2014
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