A causa delle
avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale,
dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi
pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di
5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 498 del 01-11-14 (trasmigrato da
IlCannocchiale.it)
PD, metamorfosi incipiente
di un partito
28 OTT 2014
Attenti a Silvio
1. Elezioni
primarie del PD del 2013
Le
elezioni primarie del PD [1] non
sono del tutto probanti, poiché ad un Renzi ormai sulla cresta dell’onda, a cui
sono andati tantissimi voti degli ex DS, delusi dai vecchi leader (D’Alema,
Bersani), a cui si sono aggiunti i veltroniani e i fassiniani, si sono
contrapposti due candidati deboli, senza carisma: il pretesco Cuperlo e
l’evanescente Civati.
Tuttavia,
i risultati tra gli iscritti sono stati molto equilibrati, poiché, su 296.645 votanti, Renzi ha ottenuto il 45,3% e
Cuperlo e Civati rispettivamente il 39,4% e il 9,4% (Pittella, escluso col suo
5,8%, ha deciso di dare indicazione di voto per Renzi).
Oltre
a Franceschini, i prodiani sono confluiti in maggioranza sulla candidatura di
Renzi, mentre Letta, Epifani e Rosy Bindi, ufficialmente, non si sono
schierati.
Le primarie aperte hanno visto la
partecipazione di 2.814.881 elettori e la vittoria di Matteo Renzi con
il 67,6%, contro il 18,2% di Cuperlo e il 14,2% di Civati.
2. Prossime primarie del PD (decisive per la PdC [2])
Esse saranno determinate principalmente da 3
fattori:
a) la scelta del competitore di Renzi, che deve
essere dotato di appeal, pregressa
esperienza di governo, capacità comunicativa e congrua cattiveria (v. la
candidatura di Zingaretti, segnalata - nei commenti all'articolo di Bracconi - da icsconzero),
sperando che sia unica e non multipla;
b) l’evoluzione della crisi economica;
trasformatasi ormai in depressione economica, di cui dopo 6 anni non si vede
ancora l’uscita (e la Legge di stabilità 2015 la perpetuerà poiché, anche se
viene contrabbandata per anti-recessiva, prevede l’aumento dell’avanzo primario
e la diminuzione del deficit); e
c) le scelte di Renzi, sia in politica
economica, ma, appunto, sembra aver rinunciato ai suoi propositi di sottrarsi
alla nefasta ed ossimorica “austerità espansiva” imposta dalla Germania, mentre
non potrà contare molto sull’aiuto di Draghi, che per ubbidire alla Germania
sta disattendendo da tempo entrambi i suoi obiettivi statutari; sia nella sua
comunicazione, ispirata finora, da premier, alla tecnica di vendita diretta
manipolatoria [3] (che contempla in maniera consustanziale la bugia), molto
adatta ad un elettorato di destra e molto poco ad uno di sinistra; sia nel
rapporto con la Commissione europea, controllata per i prossimi 5 anni, per le
politiche economiche, dalla Germania e quindi in prevalenza dalla destra
tedesca, votata all’austerity.
3. Silvio Berlusconi
Il rapporto di Berlusconi con l’elettorato
aveva a che fare prevalentemente con l’innamoramento.[4] Ormai l’incantesimo è in
gran parte scemato e l’elettorato (dimezzatosi tra le elezioni politiche 2008 e
quelle 2013 [5]) lo ha in gran parte, definitivamente, abbandonato. Io non vedo
come possa recuperarlo.
4. La tecnica comunicativa di Renzi è di destra
Vorrei
porre di nuovo l’accento sulla tecnica comunicativa di Renzi. Io non ho
ascoltato il suo discorso alla Leopolda, poiché non riesco più a sopportare le
sue troppe bugie. Una delle quali, ascoltata al GR3, riguarda proprio uno degli
aspetti fondamentali dell’eliminazione dell’art. 18 e punto debolissimo della
riforma – gli ammortizzatori sociali, oltre ai servizi per il reimpiego -,
quando ha parlato dello Stato che, come un buon padre di famiglia, si prende
cura del lavoratore dipendente licenziato. Evidente bugia (o mezza verità, che
equivale sempre a una bugia intera, bugia già anticipata da Filippo Taddei
quando lesse il documento sul lavoro poi approvato alla Direzione del PD),
poiché la legge di stabilità 2015, [6]
art. 11, prevede soltanto 1,6 mld, cifra fortemente inadeguata o, come accusa
Cesare Damiano, riciclaggio di fondi preesistenti sotto alto nome.
5. Metamorfosi del PD
Ma il dato sempre più evidente è che la comunicazione di
Renzi, spostatasi nettamente verso la tecnica di vendita diretta manipolatoria
[3] è funzionale ad uno snaturamento del PD, come partito di centrosinistra (1/3 di
centro e 2/3 di sinistra), solo parzialmente contraddetta dalla scelta iniziale
di Renzi dell’iscrizione del PD al PSE, dopo anni che se ne parlava senza mai
realizzarla, e da alcune misure del governo (al di là della loro strumentalità
elettorale e dei difetti, gli 80€/mese a 11 mln di percettori di redditi
relativamente bassi, prendendo i soldi ai ricchi e ai benestanti, sono una
misura redistributiva di sinistra). E’ indubbio che la strategia di Renzi
sembra cambiata velocemente, sia all’interno, in termini di alleanze (privilegiando
in maniera ostentata Marchionne e Confindustria e, per contro, emarginando i
Sindacati dei lavoratori), e per il linguaggio di rottura e menzognero non solo
della estremista Picierno, ma anche di moderati come Serracchiani, Taddei e
Gozi (v. l’ultimo “Ballarò”) [7] o l’opportunista
Fioroni; sia all’estero, in cui obtorto
collo Renzi si è dovuto piegare ai veti della Merkel ed acconciarsi ad
alleanze variabili a seconda della materia (il mediocre Hollande, contro
l’austerità, o il filoatlantico Cameron, contro la burocrazia UE). E perciò,
assieme al ministro Padoan, è stato costretto a contrabbandare la legge di
Stabilità 2015 per espansiva, ma
in effetti recessiva (il deficit diminuirà) e perciò del tutto inefficace a
portarci fuori dalla depressione economica. E il destino politico di Renzi, sia
per i poteri forti che per aliquote prevalenti di elettori di sinistra,
refrattari alle balle, si giocherà soprattutto sul versante economico.
[1] Elezioni primarie del Partito Democratico del 2013
[2] Statuto del Partito Democratico
[3]
La comunicazione di Matteo Renzi
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2819792.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/07/la-comunicazione-di-matteo-renzi.html
[4]
Il Sig. Silvio B. il mammone dal collo taurino ed il suo tallone
d’Achille/9/Innamoramento
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2592704.html
oppure http://vincesko.blogspot.it/2015/03/il-sig-silvio-b-il-mammone-dal-collo_26.html
[5] Da 13.629.464 voti nel 2008 a 7.332.972 nel 2013 (-46,2%).
[6] DdL Legge di Stabilità 2015
[7] Lettera a Sandro Gozi
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2821489.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/08/lettera-sandro-gozi.html
Post e articolo
collegati:
Se il PD non avesse avuto forza attrattiva invincibile
Se il PD non avesse avuto forza attrattiva invincibile
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2752582.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/se-il-pd-non-avesse-avuto-forza.html
Renzi, il “complotto” del
lavoro e lo snaturamento del PD
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2821878.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/08/renzi-il-complotto-del-lavoro-e-lo.html
Debora Serracchiani e la sua metamorfosi: da agitprop a fedelissima
Luisella Costamagna
26 febbraio 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/26/debora-serracchiani-sua-metamorfosi-agitprop-fedelissima/1458153/
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2821878.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/08/renzi-il-complotto-del-lavoro-e-lo.html
Debora Serracchiani e la sua metamorfosi: da agitprop a fedelissima
Luisella Costamagna
26 febbraio 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/26/debora-serracchiani-sua-metamorfosi-agitprop-fedelissima/1458153/
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