A causa delle avarie frequenti della
piattaforma IlCannocchiale, dove - in
4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi
pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di
5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 544 del 13-03-15 (trasmigrato da
IlCannocchiale.it)
La cattiva
memoria dei benpensanti sul caso Grecia
Leggo le analisi e i commenti nel web sul caso
Grecia. La Grecia ha indubbiamente le sue colpe, ma i benpensanti temo abbiano
un problema di memoria. Nessuna dimenticanza – direbbe Freud – è casuale.
Riepilogo
1. Secondo l’OCSE,
la Grecia è il Paese in UE 28 che ha fatto più riforme (poi siccome era una
rivelazione scomoda per qualcuno che comanda in UE ha tentato di nasconderla,
cfr. “La Grecia, le riforme e il
giallo della tabella” di Carlo Clericetti),[1] lo dimostra anche il suo
avanzo primario.
2. La
Grecia ha chiesto all’UE: a) di portare l’avanzo primario, previsto nel 3% nel
2015 e nel 4,5% nel 2016 (umanamente insostenibile dopo 5 anni di sacrifici e
di tagli) all’1-1,5%, per poter affrontare la crisi umanitaria (v. “Piano di
Salonicco”);[2] e b) un prestito ponte, in attesa di trovare un accordo
definitivo e soddisfacente per tutti.
3. Gli
attuali governanti non hanno alcuna responsabilità degli imbrogli del passato
ed hanno solo chiesto di non essere discriminati dall’UE e dalla BCE rispetto
ai governi precedenti (v. l’intervista di Danilo Taino a Yanis Varoufakis pubblicata dal Corriere della Sera [3]).
4. Per i
meccanismi della struttura monetaria dell’Eurozona e per volontà della Germania
e della Francia, “la stragrande maggioranza del debito greco” (330 miliardi), fino al 2012 detenuto
soprattutto dalle banche francesi, tedesche e olandesi, ora è distribuito così:
il 72% in mano a istituzioni pubbliche (60% della
Ue attraverso i suoi fondi Efsf e Esm, e 12% dell’Fmi); l'8% è detenuto dalla
Bce; il 5% sono altri prestiti; il restante 15% sono marketable debt, cioè
titoli di debito trattabili sul mercato secondario). Dei famosi
prestiti alla Grecia (254 mld), solo 27 mld sono andati alla gente greca. Il
resto è servito soprattutto per salvare le banche private tedesche, francesi,
olandesi e greche, ma non a spese solo dei rispettivi Paesi, ma di tutti, inclusa
l’Italia (cfr., per i dati di dettaglio, “I furbetti del salvataggio”).[4]
5. Il
“taglio” (“haircut” = sconto) è stato subìto dalle banche private (soprattutto
francesi, tedesche e olandesi), non dai fondi salva-Stato.
6. Ma
dopo aver introitato interessi a tassi elevatissimi, correlati al livello del
rischio. Poi le stesse banche, in barba al principio liberista che
l’investitore si assume il rischio, hanno gentilmente “girato” i loro crediti
residui ai fondi salva-Stato, ai quali l’incolpevole Italia ha partecipato e
partecipa per il 17,9%, cioè per salvare dette banche – tedesche, francesi e
olandesi - si è trovata sul groppone circa 30 mld (+ altri 10 di prestiti
bilaterali a titolo oneroso) finanziati a debito.
7. I debiti della
Grecia sono serviti a pagare beni tedeschi e francesi, talvolta ridondanti o
inutili, tra cui le armi (sommergibili, aerei, che ha più della Germania e
della Francia, ecc.), nell'ambito di un "sistema" basato anche sulla
corruzione, in cui le pure aziende tedesche o francesi (come è risultato da
inchieste giudiziarie) svolgevano il ruolo di corruttori interessati ed i
governanti e funzionari greci quello di corrotti.[5]
8. Il TARGET2 [6] è un meccanismo imperfetto che
serve a far funzionare l'imperfetto Eurosistema, che mette insieme ECONOMIE
DISOMOGENEE, sostituendo i TRASFERIMENTI FISCALI, come avviene in Italia tra
Centro-Nord e Sud o negli USA o come avverrebbe negli Stati Uniti d'Europa.
9. O altri
ammennicoli tecnici del genere, come le sanzioni ai Paesi con surplus
commerciale eccessivo, aborrite - et pour
cause - dalla Germania.[7]
10. Ora la
Germania, anziché fare i compiti a casa sua, pretende di continuare imponendo alla
Grecia un ulteriore aggiustamento di oltre 13 mld. Che è un ammontare enorme ed
insostenibile per la Grecia. E’ “anomalo” che non si parli mai dei compiti che
toccano alla Germania, ma soltanto di quelli che deve (continuare a) fare la
Grecia, che poi consistono dappertutto nell’addossare ai non ricchi l’onere del
risanamento, impoverendo milioni di persone, preservando i ricchi (tra cui le
banche).
11. Come si vede,
il problema è un po' più complesso dello schema tipico dei benpensanti, che
stravedono per la supposta virtuosa, egemone Germania (che è il Paese che trae
i maggiori vantaggi dall'attuale, squilibrato Eurosistema) e disprezzano la
Grecia imbrogliona, che (assieme agli altri Piigs, inclusa quindi l'Italia) è
punita dall'attuale Eurosistema, poiché ne trae più svantaggi che vantaggi.
Il problema per
l’UE non è la furba Grecia, ma l’arrogante ed egoistica Germania
Il Pil della Grecia pesa meno del 3% del
totale dell’UE. Ancor meno il suo potere. Il problema è lo strapotere della
Germania.[8]
L’UE
si sta conformando sempre più ad immagine e somiglianza della Germania,
bulimica come tutti gli arroganti. Nulla sazia gli arroganti egoisti e moralistici.
Tralascio
questa volta il riferimento al disegno della Massoneria reazionaria e vincente.[9] Segnalo, invece, in conclusione,
questo articolo offerto da Economia e
politica, su cui secondo me - anche se propone una prospettiva che sospetto
sia di gradimento dei benpensanti, poiché massimizza il ruolo del
banchiere-burocrate - farebbero bene tutti, anche i benpensanti, a riflettere.[10]
[1] La Grecia, le riforme e il giallo della
tabella
Carlo
Clericetti 20 FEB 2015
[2] Buon voto, Grecia, dai la sveglia
all’Europa!
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2826456.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/08/buon-voto-grecia-dai-la-sveglia.html
[3] Grecia, parla Varoufakis: «Atene
non chiederà altri prestiti»
Intervista al ministro
delle Finanze greco: «La Bce nel 2012, in una crisi simile ma con un governo
conservatore, aumentò senza problemi la nostra possibilità di emettere titoli a
breve termine Ora invece è molto ”disciplinante” con la Grecia»
di Danilo Taino, inviato a Venezia
8 marzo 2015 | 07:58
Com’è il suo rapporto con Mario Draghi e la Bce?
«Formale».
Cosa intende?
«La Bce è molto “disciplinante” nei confronti della Grecia. Nel 2012, in una situazione di crisi simile ma con un governo conservatore, fu flessibile, aumentò senza problemi la possibilità del governo di emettere titoli a breve termine. Ora invece ha molto ridotto la nostra agibilità».
Quando crede che la Bce comprerà titoli greci all’interno del programma di Quantitative Easing che ha lanciato? Si dice a luglio.
«Penso che il Quantitative Easing andrebbe fatto dove la mancanza di crescita è massima. Invece si compreranno grandi quantità di titoli tedeschi. Quindi credo che la Bce avrebbe dovuto comprarli ieri i titoli greci. Non un domani. Ritengo Draghi uno splendido banchiere centrale, date le condizioni di scarsa libertà in cui si muove. Ma l’indipendenza della banca centrale deve essere nei due sensi: anche la Bce non deve dare giudizi politici, deve trattare tutti i Paesi allo stesso modo».
«Formale».
Cosa intende?
«La Bce è molto “disciplinante” nei confronti della Grecia. Nel 2012, in una situazione di crisi simile ma con un governo conservatore, fu flessibile, aumentò senza problemi la possibilità del governo di emettere titoli a breve termine. Ora invece ha molto ridotto la nostra agibilità».
Quando crede che la Bce comprerà titoli greci all’interno del programma di Quantitative Easing che ha lanciato? Si dice a luglio.
«Penso che il Quantitative Easing andrebbe fatto dove la mancanza di crescita è massima. Invece si compreranno grandi quantità di titoli tedeschi. Quindi credo che la Bce avrebbe dovuto comprarli ieri i titoli greci. Non un domani. Ritengo Draghi uno splendido banchiere centrale, date le condizioni di scarsa libertà in cui si muove. Ma l’indipendenza della banca centrale deve essere nei due sensi: anche la Bce non deve dare giudizi politici, deve trattare tutti i Paesi allo stesso modo».
[4] L’arrogante
predominio tedesco, il salvataggio della Grecia e l’abuso delle stupide regole
UE http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2828301.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/08/larrogante-predominio-tedesco-il.html
[5] Siemens, tangenti in Grecia:
chiesto rinvio a giudizio per 19 dirigenti tedeschi
Tra mazzette e mancati incassi, gli imputati sono accusati di aver prodotto
un danno di 70 milioni di euro all'azienda greca di telecomunicazioni Ote. Il
caso ha già portato alla sostituzione dei vertici della multinazionale. Nel
mirino anche gli appalti vinti per le Olimpiadi del 2004 costate il triplo del
previsto
di Francesco De Palo | 25 novembre 2014
[6] Ecco come funziona il cervellone che
protegge l'euro (e perché al Sud viene imposta austerity anche in fasi
recessive)
di Vito Lops 16 aprile 2014
I famosi
saldi TARGET2
28 marzo 2013 • enzo michelangeli
[7] Dialogo sul
surplus commerciale eccessivo e il taglio dei salari
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2828411.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/08/dialogo-sul-surplus-commerciale.html
[8] Eliminare
l’Euro o ridurre lo strapotere della Germania?
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2810032.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/07/eliminare-leuro-o-ridurre-lo-strapotere.html
[9] UE, dirigenti
illuminati o massoni reazionari?
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2826862.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/08/ue-dirigenti-illuminati-o-massoni.html
[10] La
stretta monetaria
Manfredi De Leo* - 09 marzo 2015
Altro che
effetti espansivi sulla crescita. Come sostenuto più volte su Economia e
Politica, in assenza di una ripresa degli investimenti pubblici il quantitative
easing della BCE non servirà a rimettere in moto l’economia. Sarà piuttosto uno
strumento con il quale le autorità monetarie potranno imporre nuovi tagli e
riforme strutturali.
[…] Il programma
di acquisti della BCE può essere dunque considerato come una sorta di
“accumulazione originaria” di titoli pubblici, un processo che trasformerebbe
l’autorità monetaria nel principale creditore di tutti i governi dell’eurozona:
da quella posizione, la banca centrale potrà esercitare un’influenza sulle
economie europee ben superiore a quella formalmente prevista. […]
Articolo
collegato:
L'Eurozona non ha permesso
la bancarotta della Grecia nel 2010 per proteggere le banche tedesche e
francesi. La tv di stato tedesca
12/03/2015
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