A causa delle
avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale,
dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi
pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di
5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 509 del 07-12-14 (trasmigrato da
IlCannocchiale.it)
S&P’s declassa l’Italia a BBB-
I TEMPI DELLE RIFORME
Italia
declassata, non possiamo rassegnarci a finire sempre in castigo
Manca pochissimo per essere considerati un Paese le cui emissioni di titoli
sono «spazzatura». Si temono i decreti attuativi del Jobs Act
di Daniele Manca
6
dicembre 2014
Le AGENZIE DI RATING sono da tempo un problema
molto serio. In questa guerra in atto tra l'infima minoranza di ricchissimi
(ben rappresentati e guidati dalla "cupola" delle 9 più grandi banche)
e tutti gli altri, le agenzie di rating svolgono il ruolo di loro utili
idioti ben retribuiti. Il presidente della BCE Mario Draghi, nonostante lo
avesse indicato come rilevante da presidente del Financial stability board,
non ha risolto il problema delle agenzie di rating. Neppure la
Commissione Europea, che, nel 2013, su iniziativa soprattutto di Leonardo
Domenici, relatore del Parlamento Ue sul regolamento sulle agenzie di rating,[1]
ha emanato una modifica al regolamento del 2009, in particolare per quanto
riguarda la valutazione dei debiti sovrani, che è stato solo un primo passo.[2]
Si è anche parlato più volte di creare un’agenzia di rating europea, ma la
sua costituzione è rimandata al 2016. Non è la prima volta che Standard&Poor's ci
declassa perché non variamo le c.d. riforme strutturali, sorvolando
sull’obiezione che esse non possono che produrre i loro effetti nel lungo
termine; poi quando le variamo, ci declassa perché le riforme strutturali
produrranno i loro effetti solo nel lungo periodo. Logica stortignaccola
davvero sospetta. Non so quanto sia attendibile, ma ho letto che la
speculazione finanziaria USA starebbe preparando per fine anno o inizio del
prossimo un secondo attacco contro l’Euro; come ventila qualche analista,
questa mossa di S&P’s è tesa a condizionare preventivamente le mosse di
Draghi.
Se
si approfondisce un po’ la materia si vede, per fare qualche esempio, che le
c.d. “agenzie” non sono Enti pubblici, ma società private di consulenza finanziaria, che esprimono (per
loro stessa ammissione) semplici pareri, e lo fanno secondo criteri
discrezionali che si rifiutano di esplicitare e che variano tra le diverse
società di rating. Insomma, pare ci
sia una forte componente politica e discrezionale, inficiata da conflitti di
interesse (commistione tra controllati e controllanti). La confusione è
alimentata da Autorità pubbliche, che nelle norme che regolano gli investimenti
di certi fondi obbligano a investire o disinvestire in base ai rating espressi da tali società.[3]
[1] Agenzie rating, Domenici sempre più urgente
regolamento Ue
[2] UE: entrate in vigore norme più severe per le agenzie
di rating del credito.
a cura di Giorgiana Grazioli 16-07-2013
L'Europa è più
severa con le agenzie di rating
di Chiara Bussi 17 giugno 2013
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2013-06-17/leuropa-severa-agenzie-rating-064025.shtml
[3] Tutto quello che non è stato volutamente detto sulle società di rating
06-12–2014 Antonio Maria Rinaldi
Post e articoli
collegati:
La Procura di
Trani, Deutsche Bank e Mario Seminerio, il terzo più “stupido” d’Italia
S&P paga 1,5 miliardi di
dollari per chiudere indagine rating gonfiati
Perché si tace sull’importantissimo processo a Trani contro le agenzie di
rating che hanno provocato all’Italia un enorme danno finanziario?
di Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**
Giovedì 19 Marzo 2015
Processo
rating, la procura chiede di condannare S&P e gli analisti
A Trani si chiede la condanna per
manipolazione del mercato: 3 anni e mezzo milione di multa al responsabile per
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20 gennaio 2017
Trani,
tutti assolti nel processo per il rating italiano
Il Tribunale ha assolto dall'accusa di
manipolazione del mercato cinque tra analisti e manager dell'agenzia Standard
& Poor's e la stessa società. Le accuse riguardavano il taglio al giudizio
italiano
30 marzo 2017
Inchiesta
sul rating, lo sfogo del pm di Trani: “Mi hanno lasciato da solo. La verità
resta sullo sfondo”
A meno di 24 ore dalla sentenza di assoluzione, il sostituto
procuratore Michele Ruggiero affida alla bacheca Facebook le sue riflessioni:
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di
GIULIANO FOSCHINI
31 marzo 2017
http://bari.repubblica.it/cronaca/2017/03/31/news/trani_inchiesta_rating_sfogo_su_facebook_pm_michele_ruggiero-161850878/
Riporto un mio precedente commento esplicativo sul tema, pubblicato nel
blog di Carlo Clericetti su Repubblica.it:
http://clericetti.blogautore.repubblica.it/2017/01/30/i-debiti-dellitalia-e-la-svolta-di-draghi/#comment-5125
Ad
integrazione del mio commento precedente, allego un altro mio precedente
commento nel blog di Carlo Clericetti sul tema del declassamento dell’Italia da
parte delle società di rating, con La storia
dei rating sull'Italia dal 1995 al 2011:
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