martedì 28 aprile 2015

Le promesse da marinaio della “bottegaia” Merkel


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 133 del 17-05-12 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Le promesse da marinaio della “bottegaia” Merkel


La crisi economica, scoppiata in USA nel 2008, ormai dura in Europa da quattro anni, in particolare nei Paesi periferici e mediterranei. Essa investe ormai anche Paesi forti come la Francia e l’Olanda. Fa eccezione soltanto la Germania, che può contare su esportazioni cospicue di qualità ed un costo del denaro prossimo allo zero.
A differenza degli USA, le cui autorità politiche e monetarie hanno letteralmente inondato l’economia interna con una massa enorme di dollari, l’Europa, su imposizione della Germania, e stante il limite statutario della BCE [1], ha innescato un circolo perverso crisi finanziaria --> salvataggio delle banche --> misure di rigore (minore spesa pubblica e maggiori imposte, riduzione del credito) --> crisi economica e dell’occupazione/recessione (calo del PIL/diminuzione delle entrate fiscali/crollo dei consumi) --> peggioramento del rapporto debito/PIL ed aumento - sotto la spinta di capitali speculativi enormi - dello spread, del costo del denaro e dell’onere per interessi --> ulteriori manovre correttive, ecc. ecc.
In attesa che il cambiamento politico, cominciato in Francia, continui in Italia ed in Germania e determini un sostanziale cambio di rotta da una politica economica neo-liberista ad una socialdemocratica, ma questo processo richiede tempo, il problema andrebbe diviso in due parti: la prima parte riguarda il varo di misure anticrisi; la seconda attiene al varo di nuove misure di regolamentazione dei mercati finanziari.
Nel primo caso, si tratta di reperire risorse congrue conferite dagli Stati in proporzione alle rispettive quote nella BCE, sia per finanziare ad esempio progetti europei in infrastrutture (v. [12] “EuroUnionBond per la nuova Europa” di Romano Prodi e Alberto Quadrio Curzio http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2697319.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/appunto-dopo-le-lettere-della-bce-al.html); sia per aiutare - in una visione solidaristica dell'UE - gli Stati in difficoltà ed evitare il rischio concreto di un devastante effetto domino, finanziando in misura congrua il fondo salva-Stati, oppure, ancora meglio, e/o modificando lo statuto della BCE in linea con quello di tutte le banche centrali (non solo difesa dei prezzi, ma anche crescita economica e dell'occupazione). E questo significa scontrarsi con l'egoismo, le paure e la renitenza dei tedeschi a mettere mano al loro portafoglio. E quindi almeno in parte si può comprendere.
Nel secondo caso, invece, si tratta di separare le banche commerciali da quelle d'investimento (com’è stato per 70 anni dopo la crisi del 1929), [2] controllare i 'capitali-ombra' (come rammentato recentemente dal presidente della BCE, Mario Draghi), [3] togliere urgentemente agli speculatori gli strumenti di offesa ai bilanci pubblici (v. ad esempio il "Regolamento UE 2012 per le vendite allo scoperto", che andrà in vigore soltanto dal prossimo primo novembre [4]), e last but not least far pagare alla finanza - responsabile della crisi - almeno una parte del costo del risanamento attraverso l'introduzione di una tassa minima dello 0,05% sulle transazioni finanziarie (TTF), già approvata, nel lontano marzo 2011, dal Parlamento europeo [5]. E questo significa toccare i ricchi e, per la cancelliera Merkel, mantener fede finalmente alle promesse già fatte da lei da molto tempo (fine 2010), più volte ribadite (assieme all’ex presidente francese Sarkozy), ma non ancora mantenute.
E questo, francamente, non si comprende affatto.


Anche in Italia, con la legge bancaria del 1936, vigeva la separazione tra banche commerciali e banche d’investimento.

[3] Il sistema bancario ombra irrompe al G20. "Va contenuto, dice Draghi" – 21/02/2011


[se il link non è più attivo, v. Appunto sulla Tassa sulle transazioni finanziarie  http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2758893.html].


Appendice

http://partitodemocratico.gruppi.ilcannocchiale.it/glamware/templates/groups/forumpd/immagini/freccia_commenti.jpg commento di magnagrecia inviato il 18 maggio 2012
Europa / Finanza
L'ERRORE DI AVER DIMENTICATO HUME
di Michael Burda18.05.2012
La crisi della zona euro mette in evidenza tutti limiti della costruzione europea. L'errore principale è stato non chiudere definitivamente le banche centrali nazionali. Permettendo così agli interessi nazionali di interferire con il normale funzionamento del sistema finanziario e del meccanismo di Hume. La sottovalutazione di questi problemi, assieme all’incapacità di istituire una Autorità bancaria europea veramente forte, ha lasciato scoperto uno squarcio nell’integrazione monetaria e finanziaria dell’Unione Europea che ci perseguiterà nei mesi e anni a venire.
L'ERRORE DI AVER DIMENTICATO HUME 


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LA PROTESTA
Occupy, 400 nuovi arresti
Attivisti contro la Bce

Centinaia di persone hanno manifestato a Francoforte. La polizia ha fatto ricorso ai cannoni ad acqua per disperderli. La protesta, iniziata mercoledì mattina, intende paralizzare la capitale finanziaria europea per 4 giorni.
Occupy, 400 nuovi arresti. Attivisti contro la Bce 


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Emergenza debito
Grecia, il ritorno della dracma costerebbe
11mila euro all'anno per ogni europeo

Mercati, export, banche: ecco i possibili effetti sul Vecchio Continente dell'addio alla moneta unica. Per contenere il panico tra i cittadini, l'esecutivo dovrà sigillare i bancomat. La nuova valuta ellenica si svaluterebbe fino al 70%. Tutti gli spread andrebbero alle stelle, le Borse nel caos con cali immediati del 15 per cento
dal nostro inviato ETTORE LIVINI
Grecia, il ritorno della dracma costerebbe 11mila euro all'anno per ogni europeo 


http://partitodemocratico.gruppi.ilcannocchiale.it/glamware/templates/groups/forumpd/immagini/freccia_commenti.jpg commento di magnagrecia inviato il 18 maggio 2012
Indiscrezioni rilanciano un tesi evocata da più parti per attenuare lo scenario peggiore
Ue, pronto il piano di emergenza sulla Grecia
Bruxelles smentisce, Berlino conferma

Nel caso il Paese esca dalla moneta unica Commissione Europea e Bce avrebbero elaborato un dispositivo di emergenza
18 maggio 2012
http://www.corriere.it/economia/12_maggio_18/piano-emergenza-ue-grecia_10307296-a0c9-11e1-b2d7-87c74037ee6c.shtmlhttp://www.corriere.it/economia/12_maggio_18/piano-emergenza-ue-grecia_10307296-a0c9-11e1-b2d7-87c74037ee6c.shtml"> Ue, pronto il piano di emergenza sulla Grecia. Bruxelles smentisce, Berlino conferma 


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Il caso
Giallo sull'uscita di Atene dall'euro
l'Ue smentisce che esista un piano

La Commissione rettifica la dichiarazione rilasciata a un giornale fiammingo dal commissario europeo al Commercio circa l'esistenza di misure d'emergenza nell'ipotesi di un ritorno della Grecia alla dracma. Merkel chiama Papoulias
18 maggio 2012
http://www.corriere.it/economia/12_maggio_18/piano-emergenza-ue-grecia_10307296-a0c9-11e1-b2d7-87c74037ee6c.shtmlhttp://www.repubblica.it/economia/2012/05/18/news/giallo_sull_uscita_di_atene_dall_euro_c_gi_un_piano_pronto_l_ue_falso-35384911/"> Giallo sull'uscita di Atene dall'euro, l'Ue smentisce che esista un piano 


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IL VERTICE
La crisi sul tavolo dei grandi
Monti atterrato a Washington

Il presidente del Consiglio è appena atterrato negli Usa. Sul premier italiano sono puntati gli occhi per un suo possibile ruolo di mediatore con l'intransigenza economica della Merkel
WASHINGTON - Il presidente del Consiglio Mario Monti è appena atterrato a Washington per quella che si annuncia come una giornata cruciale, soprattutto per i leader europei che arrivano al tavolo delle grandi potenze con il peso delle crisi greca e spagnola e con le evidenti crepe nella Ue sulla strada da continuare a percorrere. E proprio sul premier italiano sono puntati gli occhi per un suo possibile ruolo di mediatore con l'intransigenza economica della Merkel 1. […]
La crisi sul tavolo dei grandi 


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18 maggio 2012
I quattro eurobig al G8 con un patto per la moneta
A Camp David per parlare col presidente Usa di crescita e rigore di bilancio
Raffaella Cascioli
I quattro eurobig al G8 con un patto per la monet 


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NEL GIRO DI POCHE SETTIMANE LASCIO' FLUTTUARE LA MONETA E DICHIARO’ DEFAULT
Perché una via d'uscita «argentina» non può funzionare nella crisi greca
Rocco Cotroneo
18 maggio 2012 | 11:56
Perché una via d'uscita «argentina» non può funzionare nella crisi greca 


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IL PIANO DEL GOVERNO
Passera: "Infrastrutture per 100 mld di euro"
Previsti circa 120mila nuovi posti di lavoro

Sbloccati 27,7 miliardi per progetti approvati dal Cipe. Il ministro dei Trasporti: "Queste opere creano occupazione". In tutto ci saranno 400mila posti di lavoro, di cui 280mila stabilizzati. Napolitano: "Crescita e rigore vanno di pari passo"
18 maggio 2012
Passera: "Infrastrutture per 100 mld di euro". Previsti circa 120mila nuovi posti di lavoro 


FIAT: RENDA NOTE AL PAESE SUE REALI INTENZIONI
Pubblicato il venerdì, 18 maggio 2012 da Cesare Damiano 
La scelta della Fiat di mettere in Cassa integrazione gli oltre 5000 impiegati di Mirafiori, rappresenta un salto di qualita’. E’ evidente che ci troviamo in una situazione non solo di rallentamento produttivo ma anche di indebolimento della capacita’ di progettazione e innovazione, gli unici fattori in grado di consentire a l’azienda di uscire dalla sua crisi. 
A questo punto non è più accettabile una fase di ulteriore attendismo La Fiat deve rendere note al Paese le sue reali intenzioni sul progetto di Fabbrica Italia, troppe volte annunciato. Da parte sua il governo dovrebbe tempestivamente chiedere un confronto con l’azienda per affrontare i temi delle scelte industriali e occupazionali.
FIAT: RENDA NOTE AL PAESE SUE REALI INTENZIONI 


Il problema va risolto alla radice, nell’ambito della riforma del lavoro in discussione al Parlamento, che include – come sa bene l’on. Damiano – il tema della partecipazione dei lavoratori alla proprietà ed al controllo delle aziende.
Seguendo l’esempio, tanto per cambiare, della co-determinazione come avviene da decenni in Germania […]:

Una proposta sulla democrazia industriale
Enrico Grazzini* - 14 Maggio 2012
Una proposta sulla democrazia industriale 


http://partitodemocratico.gruppi.ilcannocchiale.it/glamware/templates/groups/forumpd/immagini/freccia_commenti.jpg commento di magnagrecia inviato il 19 maggio 2012
Data la gravità di ciò che è successo, ripropongo il problema della pessima intesa tra il ministero della Funzione Pubblica e i sindacati della PA, allegando questo articolo di “Europa”, il cui autore disinforma sviando il discorso per attaccare, anziché esaminare puntualmente l’accordo, l’ex ministro Brunetta. In calce il mio commento già ri-pubblicato una settimana fa.

18 maggio 2012
Così la Corte dei conti sfata la “rivoluzione Brunetta”
Lucio Cafarelli

E’ una pessima intesa, che riafferma il solito doppio standard perpetuando la distinzione tipica italiana tra figli e figliastri. E che mentalità mammona oltre che corporativa, hanno questi sindacalisti o ex sindacalisti.
La solita politica del granchio, un passo avanti e uno indietro [*] (per la cronaca, il ministro Patroni Griffi è un magistrato fuori ruolo).
Una volta (fino agli anni ’70), i privilegi dei dipendenti statali rispetto a quelli privati (non licenziabilità, orari ridotti e scarso impegno nel lavoro) erano compensati da più bassi stipendi. Ora anche gli stipendi sono più alti. […]
PPS: Non mi sembra che la Corte dei Conti abbia bocciato integralmente la “riforma” Brunetta, almeno non nella parte che escludeva dai soggetti valutatori dei dipendenti pubblici i rappresentanti sindacali dei lavoratori stessi.
Così la Corte dei conti sfata la “rivoluzione Brunetta” 


http://partitodemocratico.gruppi.ilcannocchiale.it/glamware/templates/groups/forumpd/immagini/freccia_commenti.jpg commento di magnagrecia inviato il 19 maggio 2012
19 maggio 2012
Ue e Bce lavorano all’ipotesi Grexit. Merkel evoca un referendum sull’euro
Prima l’annuncio, poi Bruxelles e Berlino smentiscono. A Camp David la crisi dell’eurodebito
Ue e Bce lavorano all’ipotesi Grexit. Merkel evoca un referendum sull’euro 


http://partitodemocratico.gruppi.ilcannocchiale.it/glamware/templates/groups/forumpd/immagini/freccia_commenti.jpg commento di magnagrecia inviato il 19 maggio 2012
La bce pronta ad agire ma vuole un accordo ue
Il piano segreto italiano per difendere l'Euro dal rischio crac della Grecia 
La nostra proposta al G8, il ruolo della Banca Centrale
e l'utilizzo del fondo salva Stati: l'Europa può gestire la crisi
Federico Fubini
19 maggio 2012 | 8:08
Il piano segreto italiano per difendere l'Euro dal rischio crac della Grecia 


http://partitodemocratico.gruppi.ilcannocchiale.it/glamware/templates/groups/forumpd/immagini/freccia_commenti.jpg commento di fabio1963 inviato il 20 maggio 2012
Caro Magnagrecia ti volevo come al solito fare i complimenti x le preziose informazioni che metti a nostra disposizione.
Leggendo il punto 1 della bibliografia ho notato questa frase del trattato:

"Gli obiettivi dell’UE (articolo 2 del Trattato sull’Unione europea) sono un elevato livello di occupazione e una crescita sostenibile e non inflazionistica."

e se queste 4 cose (lavoro, crescita, sostenibile, non inflazionistica) si dimostrasse scientificamente fossero incompatibili, la UE di fatto crollerebbe!!!


http://partitodemocratico.gruppi.ilcannocchiale.it/glamware/templates/groups/forumpd/immagini/freccia_commenti.jpg commento di magnagrecia inviato il 14 giugno 2012
Per chi lavora la “bottegaia” Merkel? Ha alzato talmente l’asticella, da trasformare il suo messaggio in un incentivo a speculare.

14 giugno 2012
Riva: ''Contro la speculazione risposte forti e credibili''
Troppa incertezza e troppi rinvii dell'Europa politica. La situazione resta difficile, come testimonia oggi la Bce e il contraccolpo che arriva sui mercati finanziari. Angela Merkel ha ripetuto al Bundestag cose giuste sull'unione politica, ma gli annunci non bloccano gli speculatori
Il commento di Massimo Riva
a cura di Silvia Garroni
Leggi su Repubbblica.it
Riva: ''Contro la speculazione risposte forti e credibili'' 




Post e articolo collegati:


La globalizzazione non è un gioco equo

"Processo al potere": la leadership di Angela Merkel - L'integrale
11 MAGGIO 2016
http://video.repubblica.it/politica/processo-al-potere-la-leadership-di-angela-merkel-l-integrale/239150/239061


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