A causa delle avarie
frequenti della piattaforma IlCannocchiale,
dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi
pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di
5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 85 del 06-09-11 (trasmigrato
da IlCannocchiale.it)
Il festival della
logica stortignaccola di un Paese iniquo
Il festival della logica stortignaccola
di un Paese iniquo
In un Paese stortignaccolo e
profondamente iniquo come il nostro, succede che su “Repubblica” si possa
scrivere (v. “Napolitano, allarme su spread” http://www.repubblica.it/politica/2011/09/05/news/napolitano_allarme_su_spread_bisogna_recuperare_fiducia-21274607/)
C'è poi
lo spettro, ventilato
dall'opposizione, della necessità di una imposta sui grandi patrimoni.
Lo spettro?
1) Soltanto in Italia, a
differenza di tutti - proprio tutti! – gli altri Paesi europei, le varie leggi
finanziarie e le manovre correttive, varate dopo la crisi della Grecia, sono
state scandalosamente scaricate quasi interamente sul ceto medio-basso e sui
poveri, salvaguardando i ricchi ed i ricchissimi.
2) Quando è stato proposto di
ritassare i capitali “scudati”, il ministro Tremonti e schiere di utili idioti
hanno opposto che non si poteva farlo perché si sarebbe violato il rapporto
fiduciario tra lo Stato ed i cittadini, dimenticandosi, il primo, di averlo già
più volte violato, ed, i secondi, di essere stati zitti, quando, ad esempio, si
sono più volte cambiate in corsa le norme sulla previdenza, arrecando danni
anche di decine di migliaia di € (come sta succedendo al sottoscritto
quest’anno).
3) Quando è stato introdotto
il sacrosanto contributo di solidarietà sui redditi privati maggiori di 90 mila
€, rimasti finora del tutto indenni, c’è stata (forse perché colpiva anche
loro?) una vera e propria canea contro, montata ad arte dai direttori ed
editorialisti di giornale, soprattutto di destra, ma anche da qualcuno di
sinistra.
4) Quando è stata avanzata
(per primo dall’editore di “Repubblica”, Carlo De Benedetti, e poi via via da
Giuliano Amato, Pellegrino Capaldo, Walter Veltroni, la CGIL, Eugenio Scalfari,
Innocenzo Cipolletta, Montezemolo, cfr. il mio dossier http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2670796.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/analisi-quali-quantitativa14imposta.html) – come in Francia, Svizzera, ecc. - una sacrosanta
ed indispensabile imposta patrimoniale sui grandi patrimoni (maggiori, nell’ipotesi
minima della CGIL, di 800 mila € netti, ma di solito oltre), si è alimentata
(in particolare ad opera di “Libero” ed “Il Giornale”, ma anche di tanti altri
utili idioti) una campagna terroristica basata su fandonie sesquipedali, ad
esempio (l’ho letto io) che ne sarebbe stata colpita la vecchietta proprietaria
di un piccolo appartamento!
5) Quando (per citare un
obiettivo molto più modesto, ma simbolico) “Report” ha lanciato una campagna
per la cancellazione dello scandaloso doppio, lauto stipendio ai magistrati
fuori ruolo, né Tremonti (cui toccherebbe provvedere), né il presidente
Napolitano (il cui consigliere giuridico è appunto uno di questi), né nessun
direttore di giornale o editorialista, forse memori dei loro privilegi e sempre
entusiasticamente a favore quando si tratta di chiedere o appoggiare l’ennesima
riforma pensionistica, ha speso una sola parola a sostegno!
Quale festival è più
scandaloso: quello cinematografico di Venezia o questo della politica e
dell’informazione?
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