venerdì 10 aprile 2015

Il festival della logica stortignaccola di un Paese iniquo

A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 85 del 06-09-11 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Il festival della logica stortignaccola di un Paese iniquo

Il festival della logica stortignaccola di un Paese iniquo

In un Paese stortignaccolo e profondamente iniquo come il nostro, succede che su “Repubblica” si possa scrivere (v. “Napolitano, allarme su spread”  http://www.repubblica.it/politica/2011/09/05/news/napolitano_allarme_su_spread_bisogna_recuperare_fiducia-21274607/)
C'è poi lo spettro, ventilato dall'opposizione, della necessità di una imposta sui grandi patrimoni.

Lo spettro?

1) Soltanto in Italia, a differenza di tutti - proprio tutti! – gli altri Paesi europei, le varie leggi finanziarie e le manovre correttive, varate dopo la crisi della Grecia, sono state scandalosamente scaricate quasi interamente sul ceto medio-basso e sui poveri, salvaguardando i ricchi ed i ricchissimi.

2) Quando è stato proposto di ritassare i capitali “scudati”, il ministro Tremonti e schiere di utili idioti hanno opposto che non si poteva farlo perché si sarebbe violato il rapporto fiduciario tra lo Stato ed i cittadini, dimenticandosi, il primo, di averlo già più volte violato, ed, i secondi, di essere stati zitti, quando, ad esempio, si sono più volte cambiate in corsa le norme sulla previdenza, arrecando danni anche di decine di migliaia di € (come sta succedendo al sottoscritto quest’anno).

3) Quando è stato introdotto il sacrosanto contributo di solidarietà sui redditi privati maggiori di 90 mila €, rimasti finora del tutto indenni, c’è stata (forse perché colpiva anche loro?) una vera e propria canea contro, montata ad arte dai direttori ed editorialisti di giornale, soprattutto di destra, ma anche da qualcuno di sinistra.

4) Quando è stata avanzata (per primo dall’editore di “Repubblica”, Carlo De Benedetti, e poi via via da Giuliano Amato, Pellegrino Capaldo, Walter Veltroni, la CGIL, Eugenio Scalfari, Innocenzo Cipolletta, Montezemolo, cfr. il mio dossier http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2670796.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/analisi-quali-quantitativa14imposta.html) – come in Francia, Svizzera, ecc. - una sacrosanta ed indispensabile imposta patrimoniale sui grandi patrimoni (maggiori, nell’ipotesi minima della CGIL, di 800 mila € netti, ma di solito oltre), si è alimentata (in particolare ad opera di “Libero” ed “Il Giornale”, ma anche di tanti altri utili idioti) una campagna terroristica basata su fandonie sesquipedali, ad esempio (l’ho letto io) che ne sarebbe stata colpita la vecchietta proprietaria di un piccolo appartamento!

5) Quando (per citare un obiettivo molto più modesto, ma simbolico) “Report” ha lanciato una campagna per la cancellazione dello scandaloso doppio, lauto stipendio ai magistrati fuori ruolo, né Tremonti (cui toccherebbe provvedere), né il presidente Napolitano (il cui consigliere giuridico è appunto uno di questi), né nessun direttore di giornale o editorialista, forse memori dei loro privilegi e sempre entusiasticamente a favore quando si tratta di chiedere o appoggiare l’ennesima riforma pensionistica, ha speso una sola parola a sostegno!

Quale festival è più scandaloso: quello cinematografico di Venezia o questo della politica e dell’informazione?


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