A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 74 del 07-04-11
(trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Curiosità sessuali
represse e sviluppo intellettuale/19 – L’amore è come una droga
Lo studio
"L'amore è come una droga,
potente come un antidolorifico"
Lo descriveva bene il Virgilio delle Bucoliche: omnia vincit amor, l'amore vince su ogni cosa e
chiunque, prima o poi, cede ad esso. Alla visione latina dell' amore come forza
propulsiva che sottende alle cose, si aggiunge oggi lo studio dei ricercatori
americani della Stanford University, secondo cui il sentimento permette di
superare persino il dolore fisico. Intensi e appassionati afflati amorosi
infatti regalano un sorprendente effetto antidolorifico, paragonabile a quello
dei farmaci ad hoc, ma anche a quello di sostanze stupefacenti come la cocaina.
Da usarsi però esclusivamente nel pieno turbinio dell’innamoramento. «Quando le
persone sono in questa fase di amore appassionato, che tutto brucia,
sperimentano significative alterazioni dell’umore che influenzano la loro
esperienza del dolore», spiega con parole ispirate Sean Mackey, docente di
anestesia e autore anziano dello studio pubblicato su Plos One. «Stiamo iniziando a studiare alcuni di questi sistemi
della ricompensa attivi nel nostro cervello che coinvolgono la dopamina, un
neurotrasmettitore primario, che influenza l'umore e la motivazione delle
persone». Nonostante i risultati ottenuti, gli scienziati non sono ancora in
grado di dire ai malati di dolore cronico di tralasciare i farmaci analgesici
per rimpiazzarli con appassionate relazioni amorose. Piuttosto, la loro
speranza è quella di comprendere meglio questo tipo di rete neurale e la catena
di reazioni innescate dalla passione d'amore, per arrivare a mettere a punto
nuovi antidolorifici, sempre più mirati. Magari senza effetti collaterali. «Le
aree del cervello attivate da un amore intenso sono le stesse dei farmaci per
ridurre il dolore - interviene Arthur Aron, psicologo della State University di
New York che studia l’amore e i suoi effetti da oltre 30 anni ed è fra gli
autori della ricerca - Quando pensiamo all’amato, c’è un’intensa attivazione
nell’area della ricompensa, la stessa che si accende quando assumiamo cocaina,
o vinciamo molti soldi». L’idea di analizzare amore e dolore venne a Mackey ed
Aron alcuni anni fa. Entrambi erano intervenuti ad una conferenza, illustrando
ognuno il proprio tema: così si sono resi conto che, al centro dei loro studi
su amore e dolore c’erano gli stessi circuiti cerebrali. «Ci siamo
meravigliati», ricorda ora Mackey, che iniziò così a indagare insieme al collega
sull’inatteso legame, decidendo di arruolare come cavie studenti «nella
prima fase di un amore intenso». Dopo aver riempito l’ateneo di poster, in
poche ore i ricercatori hanno visto bussare alla porta del loro laboratorio una
serie di coppie innamorate, che si frequantavano da nove mesi. «Quando sei
innamorato vuoi dirlo a tutti», nota con un sorriso Mackey. «Ci siamo
concentrati proprio su questa fase perchè - spiega - volevamo soggetti che si
sentissero euforici, energici, ossessivamente concentrati sull’amato, in crisi
d’astinenza quanto questi era assente». Risultato, «quando l’amore viene
descritto così, ricorda una sorta di dipendenza», evidenziano gli scienziati.
Dopo aver esaminato 15 studenti pazzi d’amore, sottoposti a prove speciali e
monitorati con risonanza magnetica e rilevatori termici, il team ha avuto la
prova dell’effetto analgesico dell’amore. Un effetto più potente rispetto a
quello assicurato dalle distrazioni (utili a ridurre la sofferenza, ma a
livelli molto più bassi). «Nei test di distrazione, oltretutto, i circuiti
cerebrali che portano ad alleviare il dolore sono principalmente quelli
cognitivi, mentre l’analgesia indotta dall’amore è associata ai centri della
ricompensa e coinvolge una struttura del cervello molto più profonda e primitiva»,
agendo in modo simile «agli oppioidi». Uno dei punti chiave dell’analgesia da amore è il nucleus
accumbens, un centro chiave anche nell’azione di oppioidi, cocaina e altre
sostanze. «Insomma, l’amore funziona come i farmaci anti-dolorifici - conclude
Aron - e le persone innamorate provano un’intensa sensazione di ricompensa,
senza effetti collaterali».
Puntate
precedenti:
post/1-Freud “La morale sessuale
‘civile’ e il nervosismo moderno”
post/2-Freud “Aforismi e pensieri”
post/3-De Bernardi “Il diritto
all’innocenza”
post/4-Il VdS “La scoperta della
sessualità”
post/5-card. Scola http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2593987.html
post/6-Precocità e disinformazione
sessuale
post/7-Belardelli “Il sesso migliora
con l’età, per le donne il picco a 40 anni” http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2596985.html
post/8-Tamburini “Sessualità, aspetti
psico-evolutivi”
post/9-La Hunziker e i
maschi italiani: «Sono immersi nei tabù»
post/10-Sesso 10
minuti http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2614532.html
post/11-Sesso
all’estero http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2615556.html
post/12-Corte
Cassazione http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2616254.html
post/13-Test relazione http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2617205.html
post/14-Emicrania
da sesso http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2618892.html
post/15- Quando l’amante è la zia http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2619722.html
post/16-L’ansia da prestazione è
rosa http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2620263.html
post/17-Gay ma solo ogni tanto http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2623932.html
post/18-John Lennon http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2624815.html
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